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VIA LA PITTURA 54 | Alessandro Passaro
Quello con il pittore Alessandro Passaro è il secondo appuntamento della rassegna lunga un anno Il Fine della Fine.
Comunicato stampa
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Quello con il pittore Alessandro Passaro è il secondo appuntamento della rassegna lunga un anno Il Fine della Fine.
Dal punto di vista spaziale, i personaggi di Alessandro Passaro vivono in un paesaggio caratterizzato, evocativo dei luoghi che gli appartengono, fatti di spiagge, campi, strade, giardini di case private.
“Il paesaggio è qualcosa che esiste a prescindere da noi ma che allo stesso tempo ci spinge ad avere un ruolo di interazione con esso. Per questo convivono nel paesaggio un elemento collettivo e uno individuale. Abbiamo la facoltà di intervenire sullo spazio che viviamo per renderlo funzionale alle nostre esigenze, come un laboratorio all’interno del quale siamo liberi di sperimentare senza però distruggere l’ambiente in cui operiamo. Questo aspetto è da sempre centrale nei miei lavori che sono ritratti fatti di paesaggio, dove coniugo la singolarità dei soggetti ritratti al contesto che più li rappresenta. In questo senso il paesaggio è sia democratico, poiché tutti possono lasciarvi la propria traccia, sia privato in quanto teatro delle nostre individualità.” (Alessandro Passaro)
Il fine della fine è un progetto corale che occuperà i 12 fine settimana di ogni fine mese del 2022 coinvolgendo 12 artisti provenienti da tutta Italia in un “corpo a corpo” con gli spazi di Studio54 Torpignattara. Una metamorfosi di senso, fisica ed emotiva: in quei due giorni di sabato e domenica quello che solitamente è un luogo di lavoro e produzione artistica si trasformerà in un’esperienza di apertura alla comunità e di celebrazione dell’arte.
Il fine della fine nasce dalla volontà di riaffermare la necessità vitale dell’atto creativo ed artistico.
Con la mente volta a questo obiettivo, ciascuno dei sei membri di Studio54 ha invitato due artisti a scegliere un modo per “giocare” con gli spazi dell’atelier e reinventarli attraverso il proprio operare.
Dodici artisti in tutto provenienti dagli ambiti più eterogenei, arte visiva, poesia, musica, moda, illustrazione, fotografia, avranno due giorni per trasformare Studio54 in una galleria d’arte, in un auditorium, in una libreria, in un dj-set, ma soprattutto in un luogo simbolico di condivisione nel quale possa rinnovarsi il miracolo dell’arte.
A fronte di questi tempi incerti fatti di separazione e di diffidenza, Il fine della fine si offre come un atto di resistenza nel quale ciò che conta è la fede nella natura taumaturgica dell’atto creativo. Tanto che se, per assurdo, non potessero esserci visitatori, il nostro dispositivo andrebbe avanti comunque, perché siamo certi faccia bene a tutti sapere che in qualche luogo qualcosa di bello sta accadendo anziché no, pur non potendolo vedere con i nostri occhi.
E sempre in linea con questo desiderio abbiamo chiesto a ciascun artista di inventare un gioco di scambio con i visitatori in modo che ognuno di essi lasci una traccia di sé nel corso dell’evento a cui partecipa. L’obbiettivo è quello di raccogliere in un unico contenitore i segni tangibili di quel doppio legame che va dall’artista al mondo esterno e viceversa. In fondo è anche un modo per riconnettere simbolicamente in un “oggetto d’arte” il corpo atomizzato della comunità.
Dal punto di vista spaziale, i personaggi di Alessandro Passaro vivono in un paesaggio caratterizzato, evocativo dei luoghi che gli appartengono, fatti di spiagge, campi, strade, giardini di case private.
“Il paesaggio è qualcosa che esiste a prescindere da noi ma che allo stesso tempo ci spinge ad avere un ruolo di interazione con esso. Per questo convivono nel paesaggio un elemento collettivo e uno individuale. Abbiamo la facoltà di intervenire sullo spazio che viviamo per renderlo funzionale alle nostre esigenze, come un laboratorio all’interno del quale siamo liberi di sperimentare senza però distruggere l’ambiente in cui operiamo. Questo aspetto è da sempre centrale nei miei lavori che sono ritratti fatti di paesaggio, dove coniugo la singolarità dei soggetti ritratti al contesto che più li rappresenta. In questo senso il paesaggio è sia democratico, poiché tutti possono lasciarvi la propria traccia, sia privato in quanto teatro delle nostre individualità.” (Alessandro Passaro)
Il fine della fine è un progetto corale che occuperà i 12 fine settimana di ogni fine mese del 2022 coinvolgendo 12 artisti provenienti da tutta Italia in un “corpo a corpo” con gli spazi di Studio54 Torpignattara. Una metamorfosi di senso, fisica ed emotiva: in quei due giorni di sabato e domenica quello che solitamente è un luogo di lavoro e produzione artistica si trasformerà in un’esperienza di apertura alla comunità e di celebrazione dell’arte.
Il fine della fine nasce dalla volontà di riaffermare la necessità vitale dell’atto creativo ed artistico.
Con la mente volta a questo obiettivo, ciascuno dei sei membri di Studio54 ha invitato due artisti a scegliere un modo per “giocare” con gli spazi dell’atelier e reinventarli attraverso il proprio operare.
Dodici artisti in tutto provenienti dagli ambiti più eterogenei, arte visiva, poesia, musica, moda, illustrazione, fotografia, avranno due giorni per trasformare Studio54 in una galleria d’arte, in un auditorium, in una libreria, in un dj-set, ma soprattutto in un luogo simbolico di condivisione nel quale possa rinnovarsi il miracolo dell’arte.
A fronte di questi tempi incerti fatti di separazione e di diffidenza, Il fine della fine si offre come un atto di resistenza nel quale ciò che conta è la fede nella natura taumaturgica dell’atto creativo. Tanto che se, per assurdo, non potessero esserci visitatori, il nostro dispositivo andrebbe avanti comunque, perché siamo certi faccia bene a tutti sapere che in qualche luogo qualcosa di bello sta accadendo anziché no, pur non potendolo vedere con i nostri occhi.
E sempre in linea con questo desiderio abbiamo chiesto a ciascun artista di inventare un gioco di scambio con i visitatori in modo che ognuno di essi lasci una traccia di sé nel corso dell’evento a cui partecipa. L’obbiettivo è quello di raccogliere in un unico contenitore i segni tangibili di quel doppio legame che va dall’artista al mondo esterno e viceversa. In fondo è anche un modo per riconnettere simbolicamente in un “oggetto d’arte” il corpo atomizzato della comunità.
26
febbraio 2022
VIA LA PITTURA 54 | Alessandro Passaro
Dal 26 al 27 febbraio 2022
arte contemporanea
Location
Orario di apertura
Sabato 26-02 ore 16-20; Domenica 27 ore 11-13
Vernissage
26 Febbraio 2022, 16,00
Autore
Autore testo critico
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