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Viaggio in Italia
Questa mostra è stata concepita come un viaggio, un tentativo di esplorazione del panorama artistico italiano contemporaneo.
Comunicato stampa
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La collettiva VIAGGIO IN ITALIA, promossa dalla Galleria Calandra Arte Contemporanea e patrocinata dall' Ente Parco Nazionale delle Cinque Terre e dal Comune di Riomaggiore, riunisce 36 opere di dodici artisti con differente background culturale, matrice stilistica, appartenenza generazionale. Accanto ai dipinti di Giuseppe Banchieri, Franco Rognoni e Emilio Scanavino, nomi tra i più rappresentativi dell'arte contemporanea italiana, sfilano i lavori dei già affermati Natale Addamiano, Alberto Biasi, Enzo Esposito, Omar Galliani, Piero Guccione, Salvo e dei più giovani Massimo Angei, Anna Borghi e Jonathan Guaitamacchi.
Questa mostra è stata concepita come un viaggio, un tentativo di esplorazione del panorama artistico italiano contemporaneo.
Dagli anni Sessanta ad oggi la pittura in Italia si è sviluppata seguendo linee di ricerca spesso molto diverse e distanti tra loro; cercare, attraverso una mostra, di articolare un discorso sulle trasformazioni del linguaggio pittorico in Italia negli ultimi cinquant'anni è impresa che richiede lucidità e spirito critico. Chiunque proponga, attraverso un solo viaggio, di offrire una conoscenza sufficientemente riassuntiva del paese visitato spesso corre il rischio di deludere, ed ancor più spesso finisce per regalare solo visioni artefatte, edulcorate o talmente riassuntive da essere insopportabilmente riduttive.
In questa mostra si è dunque preferito evitare di rincorrere il miraggio dell'esaustività, foriero di conoscenze che si rivelano solo illusorie. Al contrario, soffermare l'attenzione sul lavoro di alcuni particolari artisti garantisce la possibilità di guardare da un punto di vista determinato, che permetta allo sguardo una visione in profondità e ne eviti la dispersione.
Perciò, pur nella consapevolezza della pluralità di esperienze artistiche che compongono il quadro italiano dal secondo dopoguerra ad oggi, sono stati selezionati 12 artisti per creare un viaggio in 12 tappe, concepite come momenti di particolare pregnanza all'interno del mondo della pittura italiana contemporanea. Ogni artista attraverso la propria ricerca, il proprio linguaggio, la propria cifra espressiva, ci restituisce insieme all'immagine del proprio mondo interiore, anche un aspetto del clima culturale del nostro paese negli ultimi cinquant'anni.
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Viaggio in Italia
di Piero Boccuzzi
C’è chi afferma che l’arte italiana sia in profonda crisi. Altri, invece, non le riescono ad attribuire la giusta collocazione a livello internazionale. Alcuni la reputano, soprattutto quella del secondo novecento, dipendente da tendenze estere. Altri dimenticano con disarmante facilità Gastone Novelli, Francesco Lo Savio, Fabio Mauri, Tano Festa, Gino de Dominicis e magari anche Francesco Clemente. Sono in molti a non conoscere neppure Giacinto Cerone, Oliviero Rainaldi, Andrea Fogli e Giovanni Manfredini.
L’arte italiana gode invece di ottima salute e il continuo fermento che le si attribuisce, negli ambienti istituzionali e deputati, è segno di una innata e costante vitalità sempre vivace e colorita; vivacemente fresca come il paesaggio italiano, soggetto indiscusso di tanti quadri; come quello scenario che continuamente si incontra in viaggio e a cui spesso non si conferisce più il giusto valore. Ed ecco che il paesaggio affiora quasi all’improvviso nella memoria, nella memoria di alcuni tra i pittori più abili a trattare il colore: Natale Addamiano, Giuseppe Banchieri e Piero Guccione, che lo fissano come d’incanto su di una superficie; paesaggi e vedute in cui è raccontato un moto dell’anima, un semplice sentimento o una fatata immobilità. Vedute oramai smarrite, abbandonate in qualche cassetto di una casa al mare o in qualche scatola in una abitazione di campagna, reminiscenze lasciate sole come le foglie d’autunno. Quelle stesse foglie che magari sono calpestate involontariamente da quei personaggi che Franco Rognoni pedina nelle fredde notti milanesi mentre ritornano a casa o cercano un posto dove ripararsi e trascorrere la serata presumibilmente in dolce compagnia.
Una delle espressioni sicuramente più felici dell’intero panorama italiano è la pittura di Omar Galliani; sua, la bellezza del tratto e la complessità della rappresentazione che lasciano presagire una attenta gestazione della stratificazione strutturale dell’opera. Altro eccezionale artista è Emilio Scanavino che indaga la materia e mette a nudo la complessità umana; con l’attenzione e la preparazione di un chirurgo, esamina, seziona e incide il cuore, portando alla luce la parte più nascosta delle emozioni, svelandolo in tutta la sua sconcertante ed estatica bellezza. Salvo, invece, blocca il tempo fermando sulla tela una situazione di imbarazzante immobilità in cui l’aspetto umano sembra così inutile da non lasciare traccia, neanche quando si evince il suo manuale impegno e il suo imprescindibile apporto. A queste indiscusse personalità sono affiancate le esperienze pittoriche di tre giovani promettenti: Anna Borghi, artista già in possesso di una buona manualità nelle cui opere si concentra una analisi sociologica delle periferie industrializzate del nord Italia, Massimo Angei più incline verso una fantastica e fantasiosa lettura del paesaggio e Jonathan Guaitamacchi, oramai naturalizzato italiano, che a volo d’uccello, descrive la desolazione del paesaggio cementificato delle metropoli oramai considerate solo come enormi dormitori. A conclusione di questo ipotetico viaggio due artisti diversi, differenti, che hanno fatto della ricerca il loro percorso: da un lato Alberto Biasi, padovano, con le sue indagini sulle forme cangianti e sui movimenti armonici a forti suggestioni formali e cromatiche; dall’altro, beneventino ma milanese d’adozione, Enzo Esposito, artista che ha attraversato alcune tra le tendenze più significative degli ultimi trent’anni Questi gli artisti raccolti in catalogo, queste le loro opere, questo il loro mestiere…il loro modo di essere presenti nella complessità del paesaggio pittorico italiano.
Questa mostra è stata concepita come un viaggio, un tentativo di esplorazione del panorama artistico italiano contemporaneo.
Dagli anni Sessanta ad oggi la pittura in Italia si è sviluppata seguendo linee di ricerca spesso molto diverse e distanti tra loro; cercare, attraverso una mostra, di articolare un discorso sulle trasformazioni del linguaggio pittorico in Italia negli ultimi cinquant'anni è impresa che richiede lucidità e spirito critico. Chiunque proponga, attraverso un solo viaggio, di offrire una conoscenza sufficientemente riassuntiva del paese visitato spesso corre il rischio di deludere, ed ancor più spesso finisce per regalare solo visioni artefatte, edulcorate o talmente riassuntive da essere insopportabilmente riduttive.
In questa mostra si è dunque preferito evitare di rincorrere il miraggio dell'esaustività, foriero di conoscenze che si rivelano solo illusorie. Al contrario, soffermare l'attenzione sul lavoro di alcuni particolari artisti garantisce la possibilità di guardare da un punto di vista determinato, che permetta allo sguardo una visione in profondità e ne eviti la dispersione.
Perciò, pur nella consapevolezza della pluralità di esperienze artistiche che compongono il quadro italiano dal secondo dopoguerra ad oggi, sono stati selezionati 12 artisti per creare un viaggio in 12 tappe, concepite come momenti di particolare pregnanza all'interno del mondo della pittura italiana contemporanea. Ogni artista attraverso la propria ricerca, il proprio linguaggio, la propria cifra espressiva, ci restituisce insieme all'immagine del proprio mondo interiore, anche un aspetto del clima culturale del nostro paese negli ultimi cinquant'anni.
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Viaggio in Italia
di Piero Boccuzzi
C’è chi afferma che l’arte italiana sia in profonda crisi. Altri, invece, non le riescono ad attribuire la giusta collocazione a livello internazionale. Alcuni la reputano, soprattutto quella del secondo novecento, dipendente da tendenze estere. Altri dimenticano con disarmante facilità Gastone Novelli, Francesco Lo Savio, Fabio Mauri, Tano Festa, Gino de Dominicis e magari anche Francesco Clemente. Sono in molti a non conoscere neppure Giacinto Cerone, Oliviero Rainaldi, Andrea Fogli e Giovanni Manfredini.
L’arte italiana gode invece di ottima salute e il continuo fermento che le si attribuisce, negli ambienti istituzionali e deputati, è segno di una innata e costante vitalità sempre vivace e colorita; vivacemente fresca come il paesaggio italiano, soggetto indiscusso di tanti quadri; come quello scenario che continuamente si incontra in viaggio e a cui spesso non si conferisce più il giusto valore. Ed ecco che il paesaggio affiora quasi all’improvviso nella memoria, nella memoria di alcuni tra i pittori più abili a trattare il colore: Natale Addamiano, Giuseppe Banchieri e Piero Guccione, che lo fissano come d’incanto su di una superficie; paesaggi e vedute in cui è raccontato un moto dell’anima, un semplice sentimento o una fatata immobilità. Vedute oramai smarrite, abbandonate in qualche cassetto di una casa al mare o in qualche scatola in una abitazione di campagna, reminiscenze lasciate sole come le foglie d’autunno. Quelle stesse foglie che magari sono calpestate involontariamente da quei personaggi che Franco Rognoni pedina nelle fredde notti milanesi mentre ritornano a casa o cercano un posto dove ripararsi e trascorrere la serata presumibilmente in dolce compagnia.
Una delle espressioni sicuramente più felici dell’intero panorama italiano è la pittura di Omar Galliani; sua, la bellezza del tratto e la complessità della rappresentazione che lasciano presagire una attenta gestazione della stratificazione strutturale dell’opera. Altro eccezionale artista è Emilio Scanavino che indaga la materia e mette a nudo la complessità umana; con l’attenzione e la preparazione di un chirurgo, esamina, seziona e incide il cuore, portando alla luce la parte più nascosta delle emozioni, svelandolo in tutta la sua sconcertante ed estatica bellezza. Salvo, invece, blocca il tempo fermando sulla tela una situazione di imbarazzante immobilità in cui l’aspetto umano sembra così inutile da non lasciare traccia, neanche quando si evince il suo manuale impegno e il suo imprescindibile apporto. A queste indiscusse personalità sono affiancate le esperienze pittoriche di tre giovani promettenti: Anna Borghi, artista già in possesso di una buona manualità nelle cui opere si concentra una analisi sociologica delle periferie industrializzate del nord Italia, Massimo Angei più incline verso una fantastica e fantasiosa lettura del paesaggio e Jonathan Guaitamacchi, oramai naturalizzato italiano, che a volo d’uccello, descrive la desolazione del paesaggio cementificato delle metropoli oramai considerate solo come enormi dormitori. A conclusione di questo ipotetico viaggio due artisti diversi, differenti, che hanno fatto della ricerca il loro percorso: da un lato Alberto Biasi, padovano, con le sue indagini sulle forme cangianti e sui movimenti armonici a forti suggestioni formali e cromatiche; dall’altro, beneventino ma milanese d’adozione, Enzo Esposito, artista che ha attraversato alcune tra le tendenze più significative degli ultimi trent’anni Questi gli artisti raccolti in catalogo, queste le loro opere, questo il loro mestiere…il loro modo di essere presenti nella complessità del paesaggio pittorico italiano.
08
agosto 2009
Viaggio in Italia
Dall'otto al 23 agosto 2009
arte contemporanea
Location
CALANDRA ARTE CONTEMPORANEA
Manarola, Via Discovolo, 295, (La Spezia)
Manarola, Via Discovolo, 295, (La Spezia)
Orario di apertura
tutti i giorni 9.00 - 19.00
Vernissage
8 Agosto 2009, ore 11.30
Autore
Curatore