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Viareggio Art Project 2010
Vap è una mostra d’arte contemporanea nata con l’intento di portare a conoscenza del pubblico i vari settori dell’arte.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si terrà a Viareggio, dal 28 maggio al 13 giugno, presso i Musei Civici di Villa Paolina Bonaparte, la seconda edizione di Viareggio Art Project, realizzata con il Patrocinio del Comune di Viareggio, da Nicola Domenici e Maurizio Marco Tozzi.
Vap è una mostra d’arte contemporanea nata con l’intento di portare a conoscenza del pubblico i vari settori dell’arte. Nicola Domenici si è interessato alle discipline cosiddette “classiche” come la scultura, la pittura, la grafica, il mosaico. Maurizio Marco Tozzi, invece, ha sviluppato la sua ricerca nell’ambito delle culture digitali. La felice unione di queste espressioni artistiche ha dato luogo all'idea di questa esposizione. VAP non è una semplice mostra, è un progetto di realizzazione di un nuovo ponte culturale fra la nostra città, le altre realtà europee e quelle di oltre oceano, diffondendo un nuovo senso artistico ricco di sentimenti e passioni che possano riattivare nella mente del visitatore una molteplicità di stimoli ed emozioni, oggi giorno molto spesso assopite. Come lo scorso anno infatti saranno presenti artisti provenienti da diversi paesi fra cui: Colombia, Germania, Italia, Russia, Stati Uniti d’America, Turchia. Ed inoltre quest’anno la Vap aprirà una finestra sul mondo virtuale di Second Life. Sarà infatti ospite della manifestazione il Museo del Metaverso, che allestirà una ricca esposizione dei suoi migliori artisti che da anni lavorano all’interno della rete. Palazzo Paolina sarà quindi collegato on line con questo spazio virtuale che il pubblico potrà non solo ammirare su un grande schermo, ma visitare spostandosi semplicemente con l’uso di un mouse utilizzando una guida avatar creata per l’occasione.
Fra i 40 artisti presenti non ci saranno solo emergenti, ma Vap quest’anno vede la partecipazione di nomi di alto livello come Franco Mauro Franchi, Francesco Cremoni, Antonio Calderera, Paolo Cirio dei quali alleghiamo note.
La mostra inaugurerà venerdì 28 maggio alle ore 18.
Durante le serate di apertura saranno organizzati appuntamenti collaterali, fra cui un concerto di musica fusion sperimentale, performance on line dallo spazio virtuale del Museo del Metaverso, ed un happening live in collegamento streaming con Lisbona.
Ingresso Omaggio
Orario 18 – 23
Chiuso il lunedì
Info: www.viareggioartproject.blogspot.com
assoculture.nm@gmail.com
0584 961076 – 3288856600 - 3356633100
NOTE ARTISTI:
Franco Mauro Franchi, conosciuto e apprezzato dalla critica internazionale, nasce a Castiglioncello (LI) nel 1951. Risiede e lavora a Rosignano Solvay. Scopre in età giovanile la propria vocazione per l’arte e si iscrive all’Istituto d’arte di Lucca compiendo una scelta decisiva per la scultura, sotto la guida dello lo scultore Vitaliano De Angelis, ma continuerà a dipingere ed esporre quadri in personali e rassegne in tutta Europa. Allievo di scultura all’Accademia di Firenze incontra Oscar Gallo. Un incontro fondamentale, nella sua formazione linguistica e tecnica, che segnerà profondamente il suo modo scultoreo. Nel 1976, dopo il diploma, comincia ad insegnare all’Accademia di Firenze. Nel 1989 vince la cattedra di scultura e insegna per un anno all’Accademia di belle arti di Foggia. L’anno successivo gli viene assegnata la cattedra di Scultura all’Accademia di belle arti di Bologna dove insegna fino al 2001. Oggi, è insegnante di Scultura all’Accademia di belle arti di Carrara.
Numerose le sue personali in Italia e all’estero – Fondation Pierre Gianadda di Martigny (Svizzera), Meyrin-Genève (Svizzera), Friburgo (Svizzera), Montreux (Svizzera), Bologna, Siena, Losanna (Svizzera), Palm Beach (Florida), Miami (Florida) –, solo per citarne alcune.
Ha eseguito, inoltre, sculture monumentali collocate in spazi pubblici e privati. Si ricorda il bronzo in piazza Francia a Firenze, “Inquieto risveglio” e poi, ancora, alcuni suoi lavori sono a Martigny (Svizzera), Bre (Svizzera), Mine Yamaguchi (Giappone). “Franco Mauro Franchi, lavora con uguale partecipazione la pietra e il bronzo, esprimendo un senso della forma ampia e solare, che aspira a rappresentare nella donna la forza vitale che pervade l’universo.” (Nicola Micieli)
Francesco Cremoni: Formatosi come scultore sullo scorcio degli anni Settanta, quando, appena ventenne, esordisce in direzione di un figurativismo di marcata impronta bodiniana, Francesco Cremoni matura ben presto fin dai primi anni del decennio seguente, un suo linguaggio pienamente autonomo nel quale si incrociano gli insegnamenti della scuola di scultura all'Accademia di Belle Arti di Carrara - di Floriano Bodini, appunto, nella fase iniziale,e quindi, di Pier Giorgio Balocchi, con il quale egli si è diplomato e che gli ha trasmesso l'amore per il mestiere e per una modellazione nitida e pulita, la quale si precisa anche oggi come una delle qualità irrinunciabili del lavoro del giovane scultore - e la lezione assimilata nei laboratori del marmo e negli atelir degli scultori che operano in città o nelle località limitrofe: primo fra tutti, almeno in ordine di tempo, quel Carlo Sergio Signori che della rierca artistica in campo plastico è ritenuto, e non a torto, in quel di Carrara una sorta di nume tutelare e, quindi in tempi più recenti, Francesco Somaini, con il quale il giovane artista carrarese ha avuto modo di lavorare. Lezione , quella dei grandi maestri, di fatto determinante per Cremoni, il quale tuttavia la rivive con piena indipendenza e con piena consapevolezza critica guardando parallelamente a quanto accade furi dai confini, peraltro nè ristretti nè angusti, dell'ambiente locale e cercando nel lavoro di autori che hanno legato il loro nome alle vicende passate e presenti, dell'arte plastica - e il pensiero corre insistentemente ad Hans Arp - i necessari stimoli linguistici, senza tuttavia alle suggestioni di una raffinatezza formale fina a stessa, strettamente connessa a quella abilità tecnica che è in un certo senso una delle caratteristiche degli scultori cresciuti nell'ambiente carrarino e che anche Cremoni possiede in alto grado: quella abilità tecnica che, giova ribadirlo, gli ha meritato l'attenzione di uno scultore come Somaini e che non è qualcosa di gratuito o di accessorio, ma, al contrario, componente determinante del suo linguaggio plastico.Più esattamente, un'abilità tecnica che è un tutt'uno con lo stile, poichè il fare artistico di Cremoni si radica in un repertorio di conoscenze culturali ampio e comlesso che spazia oltre l'essenzialità di linguaggio di certa scultura coeva per ricercare le proprie matrici e la propria ragion d'essere anche in quel fluire di forme flessuose ed ondulate e in quel modellato morbidissimo che erano stati propri del tardo manierismo e del barocco e peculiari, in sommo grado, del Bernini. E nel Bernini, prima ancora dei contemporanei, Cremoni può ritrovare quello che da un certo momento in poi, dallo scorcio degli anni Ottanta, si precisa come il leit-motiv del suo lavoro, ,vale a dire il rapporto tra arte e natura, rapporto di cui il marmo costituisce il medium. E il marmo infatti egli sonda nelle sue plurime potenzialità asaltandone la scorrevole levigatezza delle superfici o avvalorandone la dimensione naturale, con le sue grezze e rugose ruvidità: ed ecco appunto l'artista ora appiattire la massa del marmo si che la luce vi possa scorrere dilatando tutta la superficie facendola vibrare, ora scavare la medesima con un segno decisamente inciso, quasi un solco d'ombra che si oppone alla luce battente sulle parti in rilievo, perchè il contrasto forte dell'ombra costringa la luce a condensarsi e diventi, sostanzialmente, pieno contrapposto a vuoto.
Antonio Caldarera
Nasce a Messina il 24 Gennaio del 1942. Soggiorna per vari anni a Napoli, Roma e Milano.
Attualmente vive e lavora a Camaiore (Lu). Dipinge dal 1962, ma solo dal 1969 si dedica esclusivamente alla pittura.
Ha partecipato a numerose collettive in varie città; nel 1974 è stato invitato come uno dei 50 migliori giovani pittori italianial premio "Pellizza da Volpedo" a Tortona.
Ha vinto il premio Loro Ciuffenna ad Arezzo.
E' "segnalato Bolaffi" per gli anni '82 da Marcello Venturoli, '83 da Raffaele Carrieri, '84 da Maurizio Fagiolo Dell'Arco.
Hanno scritto di lui: F. Russoli, P. C. Santini, T. Bonavita, A. Bovi, L. Carluccio, R. Carrieri, R. De Grada, A. Dragone, E. Fabiani, J. Hart, D. Lajolo, T. Paloscia, L. Trucchi, M. Venturoli, M. Fagiolo Dell'Arco.
Nota critica:
Accade, di tanto in tanto, che sul palcoscenico della nostra arte contemporanea, ai cui fragori e onnipresenze teatrali è tanto più difficile ormai sfuggire quanto più sono inconsistenti e privi di sostanze reali gli attori che vi compaiono, possa fare il suo ingresso qualcosa di nuovo, qualcosa di più fresco e frizzante: un protagonista diverso. Un qualche interprete, insomma, che periodicamente, proprio per il suo star discosto dalle effimere teatralità dei colleghi ricchi di sonori e ridondanti opportunismi, appare in scena proprio a maggior gloria sua e di quel «teatro» stesso che altri hanno reso ormai, purtroppo, così stucchevole, previsto e ripetitivo.
Proprio qui stanno la forza e la durata suggestiva della pittura, la sua intramontabile capacità di sedurre l'immaginario di noi tutti: in questa sua straordinaria capacità, sempre, d'essere insieme il luogo elettivo di ogni moda e di ogni effimera forzatura estetizzante ma, anche, l'occasione di robuste personalità divergenti, di talenti veri che non s'adattano e non conciliano.
Certo, Caldarera non è nato ieri come pittore. La sua entrée sul palcoscenico della pittura l'ha già fatta da tempo, con fior d'esiti, successi e segnalazioni. Ma egli è appunto, dicevo, un protagonista «diverso», un artista che mai s'è mosso in direzione (o mai s'è accontentato) della via più facile, della carriera sicura, della tendenza alla moda. La sua pittura è sempre stata (come dev'essere del resto ogni operazione d'arte autentica) una pittura in progress, e mai s'è seduta su se stessa nella contemplazione del proprio ombelico. Come scriveva l'amico Franco Solmi, purtroppo recentemente scomparso, non si giunge in arte a buoni risultati senza una intensa, sofferta e ostinata sperimentazione, senza quel «dubitoso e illuminato procedere» che è proprio dell'artista che ricerca prima che in ogni altro luogo in se stesso le ragioni della poesia.
E Caldarera lo sa bene, poiché è proprio e soprattutto da quel terreno, tra le folte pieghe dell'inconscio, che egli ha sempre prioritariamente ricavato la sua ispirazione e la sua tensione immaginativa.
La nota sentenza di Paul Klee, secondo la quale l'arte non ripete le cose visibili ma le rende visibili, si adatta perfettamente ai tratti singolari della sua poetica. La sua difatti, è sempre stata una ricerca sospesa tra l'onirico e il metafisico, tutta intessuta con le stoffe preziose di una fantasticazione assorta, di un racconto concentrato e sommesso. Gli oggetti, gli ambienti, le atmosfere surrealistiche delle sue tele di ieri avevano, appunto, un tale andamento metafisicamente «narrante», in cui con sensibilità acuta e intelligenza plastica coabitavano da una parte la coscienza profonda di essere e di sognare e, dall'altra, la volontà ineludibile di rappresentare le tracce emotive, sentimentali, immaginifiche del proprio più acuto vissuto.
Oggi, in questa ultimi due-tre anni, tale narrazione si è fatta, se possibile, ancor più acutamente soggettiva.
S'è diradata e rarefatta, distendendosi su un territorio più mentale e simbolico, percorso da suggestioni ed enigmi cordiali, da allusioni e garbati emblemi che gentilmente e sottilmente inquietano il riguardante con i loro sapori sorprendenti. Le pietre «luni» della vicina Lunigiana hanno fatto il loro ingresso, come allarmanti e impassibili testimoni d'altre dimensioni del tempo e della coscienza; nelle sue misuratissime scenografie, accompagnate da frammenti di cornici, da tavole, colonne, spicchi di luna, brani anatomici, aquiloni, geroglifici intriganti, trespoli e stelline; tutta una imagerie assorta il cui vago tono di mondo infantile è pari soltanto al suo indefinibile mistero.
Entrare in questo mondo, lasciarsi lentamente catturare dal suo fascino, è come arrendersi ad una sorta di erotica della fantasia, entro la quale si dipanano seduzioni sbalordite, ambigui riconoscimenti, brani obliqui della memoria. È l'innesco del sogno, che Caldarera conduce con sapienti manualità e tecniche raffinate verso una preziosa e quasi mistica deriva lirica, in cui tutto e il contrario di tutto divengono possibili, e si fanno palpitante poesia. I modi che egli si permette, nel fuoco concentrato e freddo di una tale evocazione poetica, per questo sono così liberi e sciolti, quasi che, con gli occhi della mente, egli vedesse ogni giorno la sua e la nostra realtà attraverso un occhiale trasfiguratore, fantasmico, metamorfico: una lente specialissima e singolare, capace di scorgere le strutture più minuziose e segrete dell'emozione di vivere.
(Giorgio Seveso)
MOSTRE PERSONALI.
1971 La Conchiglia, Torino, 1972
1974 Galleria Sagittario, Milano
1976 Galleria Lo Scalino, Roma
1978 Galleria Ferretti, Viareggio
1981 Expo Bari, Bari
1982 Galleria Ferretti, Viareggio
1983 Galleria II Tempietto, Brindisi
1983 Expo Bari, Bari
1984 Galleria Lo Scudo, Verona
1985 Galleria Il Minotauro, La Spezia
1985 Galleria Ferretti, Viareggio
1987 H. Palace, Venezia
1990 Galleria Poltera, Lugano
1990 Galleria La Piazzetta dell'Arte, Forte dei Marmi
1992 Galleria La Piazzetta dell'Arte, Forte dei Marmi
1993 Galleria Ambiance, Luzern, Svizzera
1995 Z-Galleria, Zug, Svizzera
1995 Galleria Pegaso, Viareggio
1995 Volksbank Trossingen, Trossingen; Germania
1996 Galleria Ambiance, Luzern, Svizzera
1996 AltesRathaus,Wittlich, Germania
1996 Galleria La Piazzetta dell'Arte, Forte dei Marmi
1997 Museo Maistermann, Wittlich, Germania
1997 Teatro dell'Olivo, Camaiore
1998 Galleria Ambiance, Luzern, Svizzera
1999 Galleria La Piazzetta dell'Arte, Forte dei Marmi
2000 Galleria Arianna Sartori, Mantova
2000 Galleria Ambiance, Luzern, Svizzera
2001 Galleria Armin Battig, Luzern, Svizzera
2002 Galleria Ambiance, Luzern, Svizzera
PAOLO CIRIO
Paolo has worked as tactical media artist in various fields: net-art, street-art, video-art,
public-art, marketing-art, software-art and interaction-design.
He has studied cinema, theatre, electronics, telecommunication, philosophy, design and
visual communications. He graduated in 2005 in Drama, Art and Music Studies at the
University of Turin, with a dissertation on "Info-Space Performances, theatre's new
models and spaces".
Poetic:
Paolo Cirio is researching into media, communication, politics and cultural anthropology,
as an environment that influences the perception of reality. His poetic aims to educate,
inform, organize, influence, incite to action - hence his work always tries to be critical,
radical and investigative.
Professional practice:
Paolo was part of [epidemiC] collective and has collaborated with artists like The Yes Men, Stewart Home, Bruce
Sterling, Alessandro Ludovico, Electronic Disturbance Theater, Ubermorgen.com (among others). In street-art he has
collaborated with mainly Italian artists, such as Ozmo, Abominevole, Microbo, and Dface in the UK.
Recently he has been working on “Recombinant Fiction” a multi-platform and cross-media storytelling in which actors
and audience combine in order to present a plot using several media and stages. This has offered the opportunity to
create an experimental new form of fiction.
He has been the solo organizer and fundraiser for illegal art exhibitions. During these exhibitions a street was
blocked and tens of artists converged and freely built their art pieces in the public urban environment. This kind of
exhibition has been set up in London, Milan and Turin. Hundreds of artists were involved and several media
covered the events.
As an activist against NATO-militarism, He was the editor of a major international web portal, which concentrated
mainly on global campaigns against the expansion of NATO. He organized global cyber-strikes (NetStrike) to
protest against enlargements of NATO. In 2002 he was investigated by the Department of National Defense of both
the USA and Canada. This concerned the global campaign "Anti-NATO Day," an event that was covered by media
in Japan, Belarus and was studied by The Eisenhower Institute in the USA.
He has been a freelance art-director for web-crafts for ten years, gaining international experience and clients. The
majority of this work has been as a consultant for advertising agencies. He has created web-based projects for the
Institute of Industrial Engineers of Hong Kong, Fiat Automobiles Group, Reanult, Iveco, the Ministry of Culture of Italy
and some important Italian contemporary art galleries.
As a teacher, He is occupied with web design for high schools and universities. Important projects include various Open
Source software for web applications, which are developed and shared with a wide community of developers and users.
Awards
2009
European Media Artists in Residence, Grant, Halle-Salle
Nominated for 10th Cairo Prize, Milan
2008
Second Prize, Transmediale Award, Berlin
2007
IBM Award, Stuttgarter Filmwinter, Stuttgarter
Nominated for Transmediale Award, Berlin
Honorary Mention, Share Festival, Turin
2006
Honorary Mention, ibizagrafica, Ibiza
Media Award, St. Gilgen International School, Graz
Nominated, Transmediale Award, Berlin
2005
Honorary Mention, Prix Ars Electronica, net Vision category, Linz
Nominated, VIPER Award, Basel
Comission, Rhizome, NewYork
Selected Exhibitions, Festivals
2009
4th Contemporary Art Festival TINA B, Prague - Czech Republic
10th Cairo Prize, Milan - Italy
Da Festival, Sofia - Bulgaria
Espacio Enter Festival, Tenerife - Spain
.move, EMARE exhibition, Halle - Germany
Share Festival, Turin - Italy
ENTER, 4th international festival, Prague - Czech Republic
FAD Festival, Belo Horizonte - Brazil
Inkelektro, Bari - Italy
Moves09 Forum, CornerHouse Manchester, UK
SocialEast Seminar on Art and Espionage, Courtauld Institute, London, UK
Tag ties and affective spies, online exhibition, National Museum of Contemporary Art, Athen - Greece
2008
Anna Kournikova Deleted By Memeright Trusted System, HMKV, Dortmunt – Germany.
Territories and Resources, CinemaCity, Novi Sad - Serbia
The Enterprise of Art, PAN, Naples – Italy
Revolutions – Forms That Turn, Biennale of Sydney Online Exhibition, Australia
Economy 0, Paris – France
MIR Festival, Athens - Greece
Transmediale Festival, Berlin - Germany
2007
xxxxx, Pikesel Festival, Bergen – Norway
Track My Poem, NABA, Milan
Plugin Festival, Basel - Switzerland
Zone V2, Museum Of Contemporary Art, Tapei - Taiwan
STRP, Eindhoven - Netherlands
My Own Private Reality, Edith-Ruß-Haus für Medienkunst, Oldenburg - Germany
EMAF International Festival, Maribor - Slovenia
DEAF Festival, Rotterdam - Netherlands
LABcyberspaces, Laboral Art Center, Gijon - Spain
Share Festival, Turin - Italy
Halle für Kunst, Lüneburg - Germany
Israeli Center for digital Art, Holon - Israel
2006
Connected, Art Center Nabi, Seul - Korea
chico.art.net, Chico - California
Canarias Mediafest, Gran Canaria - Spain
D.I.Y. Do or Die, Oklahoma - USA
NTT ICC Museum, Tokyo - Japan
Peam Festival, Pescara - Italy
New Museum Online Exhibition, New York - USA
Theatre Paris-Villette, Connecting Worlds, Paris - France
Derivatives, new art financial visions, La Casa Encendida, Madrid - Spain
Struttura, Livorno - Italy
Share Festival, Turin - Italy
Viper Festival, Basel - Switzerland
Museum of Contemporary Art, Sydney - Australia
No-Parachute, artandgallery, Milan - Italy
Transmediale Festival, Berlin - Germany
2005
Hybrid, Ars Elctronica, Linz - Austria
Share Festival, Turin – Italy
2004
Quadriennale di Roma, Turin - Italy
EyeJam Festival, Turin - Italy
Banaram Festival, Ancona - Italy
2002
I love You - Digital Craft, Mak, Frankfurt – Germany
Dina Festival, Campobasso - Italy
Vap è una mostra d’arte contemporanea nata con l’intento di portare a conoscenza del pubblico i vari settori dell’arte. Nicola Domenici si è interessato alle discipline cosiddette “classiche” come la scultura, la pittura, la grafica, il mosaico. Maurizio Marco Tozzi, invece, ha sviluppato la sua ricerca nell’ambito delle culture digitali. La felice unione di queste espressioni artistiche ha dato luogo all'idea di questa esposizione. VAP non è una semplice mostra, è un progetto di realizzazione di un nuovo ponte culturale fra la nostra città, le altre realtà europee e quelle di oltre oceano, diffondendo un nuovo senso artistico ricco di sentimenti e passioni che possano riattivare nella mente del visitatore una molteplicità di stimoli ed emozioni, oggi giorno molto spesso assopite. Come lo scorso anno infatti saranno presenti artisti provenienti da diversi paesi fra cui: Colombia, Germania, Italia, Russia, Stati Uniti d’America, Turchia. Ed inoltre quest’anno la Vap aprirà una finestra sul mondo virtuale di Second Life. Sarà infatti ospite della manifestazione il Museo del Metaverso, che allestirà una ricca esposizione dei suoi migliori artisti che da anni lavorano all’interno della rete. Palazzo Paolina sarà quindi collegato on line con questo spazio virtuale che il pubblico potrà non solo ammirare su un grande schermo, ma visitare spostandosi semplicemente con l’uso di un mouse utilizzando una guida avatar creata per l’occasione.
Fra i 40 artisti presenti non ci saranno solo emergenti, ma Vap quest’anno vede la partecipazione di nomi di alto livello come Franco Mauro Franchi, Francesco Cremoni, Antonio Calderera, Paolo Cirio dei quali alleghiamo note.
La mostra inaugurerà venerdì 28 maggio alle ore 18.
Durante le serate di apertura saranno organizzati appuntamenti collaterali, fra cui un concerto di musica fusion sperimentale, performance on line dallo spazio virtuale del Museo del Metaverso, ed un happening live in collegamento streaming con Lisbona.
Ingresso Omaggio
Orario 18 – 23
Chiuso il lunedì
Info: www.viareggioartproject.blogspot.com
assoculture.nm@gmail.com
0584 961076 – 3288856600 - 3356633100
NOTE ARTISTI:
Franco Mauro Franchi, conosciuto e apprezzato dalla critica internazionale, nasce a Castiglioncello (LI) nel 1951. Risiede e lavora a Rosignano Solvay. Scopre in età giovanile la propria vocazione per l’arte e si iscrive all’Istituto d’arte di Lucca compiendo una scelta decisiva per la scultura, sotto la guida dello lo scultore Vitaliano De Angelis, ma continuerà a dipingere ed esporre quadri in personali e rassegne in tutta Europa. Allievo di scultura all’Accademia di Firenze incontra Oscar Gallo. Un incontro fondamentale, nella sua formazione linguistica e tecnica, che segnerà profondamente il suo modo scultoreo. Nel 1976, dopo il diploma, comincia ad insegnare all’Accademia di Firenze. Nel 1989 vince la cattedra di scultura e insegna per un anno all’Accademia di belle arti di Foggia. L’anno successivo gli viene assegnata la cattedra di Scultura all’Accademia di belle arti di Bologna dove insegna fino al 2001. Oggi, è insegnante di Scultura all’Accademia di belle arti di Carrara.
Numerose le sue personali in Italia e all’estero – Fondation Pierre Gianadda di Martigny (Svizzera), Meyrin-Genève (Svizzera), Friburgo (Svizzera), Montreux (Svizzera), Bologna, Siena, Losanna (Svizzera), Palm Beach (Florida), Miami (Florida) –, solo per citarne alcune.
Ha eseguito, inoltre, sculture monumentali collocate in spazi pubblici e privati. Si ricorda il bronzo in piazza Francia a Firenze, “Inquieto risveglio” e poi, ancora, alcuni suoi lavori sono a Martigny (Svizzera), Bre (Svizzera), Mine Yamaguchi (Giappone). “Franco Mauro Franchi, lavora con uguale partecipazione la pietra e il bronzo, esprimendo un senso della forma ampia e solare, che aspira a rappresentare nella donna la forza vitale che pervade l’universo.” (Nicola Micieli)
Francesco Cremoni: Formatosi come scultore sullo scorcio degli anni Settanta, quando, appena ventenne, esordisce in direzione di un figurativismo di marcata impronta bodiniana, Francesco Cremoni matura ben presto fin dai primi anni del decennio seguente, un suo linguaggio pienamente autonomo nel quale si incrociano gli insegnamenti della scuola di scultura all'Accademia di Belle Arti di Carrara - di Floriano Bodini, appunto, nella fase iniziale,e quindi, di Pier Giorgio Balocchi, con il quale egli si è diplomato e che gli ha trasmesso l'amore per il mestiere e per una modellazione nitida e pulita, la quale si precisa anche oggi come una delle qualità irrinunciabili del lavoro del giovane scultore - e la lezione assimilata nei laboratori del marmo e negli atelir degli scultori che operano in città o nelle località limitrofe: primo fra tutti, almeno in ordine di tempo, quel Carlo Sergio Signori che della rierca artistica in campo plastico è ritenuto, e non a torto, in quel di Carrara una sorta di nume tutelare e, quindi in tempi più recenti, Francesco Somaini, con il quale il giovane artista carrarese ha avuto modo di lavorare. Lezione , quella dei grandi maestri, di fatto determinante per Cremoni, il quale tuttavia la rivive con piena indipendenza e con piena consapevolezza critica guardando parallelamente a quanto accade furi dai confini, peraltro nè ristretti nè angusti, dell'ambiente locale e cercando nel lavoro di autori che hanno legato il loro nome alle vicende passate e presenti, dell'arte plastica - e il pensiero corre insistentemente ad Hans Arp - i necessari stimoli linguistici, senza tuttavia alle suggestioni di una raffinatezza formale fina a stessa, strettamente connessa a quella abilità tecnica che è in un certo senso una delle caratteristiche degli scultori cresciuti nell'ambiente carrarino e che anche Cremoni possiede in alto grado: quella abilità tecnica che, giova ribadirlo, gli ha meritato l'attenzione di uno scultore come Somaini e che non è qualcosa di gratuito o di accessorio, ma, al contrario, componente determinante del suo linguaggio plastico.Più esattamente, un'abilità tecnica che è un tutt'uno con lo stile, poichè il fare artistico di Cremoni si radica in un repertorio di conoscenze culturali ampio e comlesso che spazia oltre l'essenzialità di linguaggio di certa scultura coeva per ricercare le proprie matrici e la propria ragion d'essere anche in quel fluire di forme flessuose ed ondulate e in quel modellato morbidissimo che erano stati propri del tardo manierismo e del barocco e peculiari, in sommo grado, del Bernini. E nel Bernini, prima ancora dei contemporanei, Cremoni può ritrovare quello che da un certo momento in poi, dallo scorcio degli anni Ottanta, si precisa come il leit-motiv del suo lavoro, ,vale a dire il rapporto tra arte e natura, rapporto di cui il marmo costituisce il medium. E il marmo infatti egli sonda nelle sue plurime potenzialità asaltandone la scorrevole levigatezza delle superfici o avvalorandone la dimensione naturale, con le sue grezze e rugose ruvidità: ed ecco appunto l'artista ora appiattire la massa del marmo si che la luce vi possa scorrere dilatando tutta la superficie facendola vibrare, ora scavare la medesima con un segno decisamente inciso, quasi un solco d'ombra che si oppone alla luce battente sulle parti in rilievo, perchè il contrasto forte dell'ombra costringa la luce a condensarsi e diventi, sostanzialmente, pieno contrapposto a vuoto.
Antonio Caldarera
Nasce a Messina il 24 Gennaio del 1942. Soggiorna per vari anni a Napoli, Roma e Milano.
Attualmente vive e lavora a Camaiore (Lu). Dipinge dal 1962, ma solo dal 1969 si dedica esclusivamente alla pittura.
Ha partecipato a numerose collettive in varie città; nel 1974 è stato invitato come uno dei 50 migliori giovani pittori italianial premio "Pellizza da Volpedo" a Tortona.
Ha vinto il premio Loro Ciuffenna ad Arezzo.
E' "segnalato Bolaffi" per gli anni '82 da Marcello Venturoli, '83 da Raffaele Carrieri, '84 da Maurizio Fagiolo Dell'Arco.
Hanno scritto di lui: F. Russoli, P. C. Santini, T. Bonavita, A. Bovi, L. Carluccio, R. Carrieri, R. De Grada, A. Dragone, E. Fabiani, J. Hart, D. Lajolo, T. Paloscia, L. Trucchi, M. Venturoli, M. Fagiolo Dell'Arco.
Nota critica:
Accade, di tanto in tanto, che sul palcoscenico della nostra arte contemporanea, ai cui fragori e onnipresenze teatrali è tanto più difficile ormai sfuggire quanto più sono inconsistenti e privi di sostanze reali gli attori che vi compaiono, possa fare il suo ingresso qualcosa di nuovo, qualcosa di più fresco e frizzante: un protagonista diverso. Un qualche interprete, insomma, che periodicamente, proprio per il suo star discosto dalle effimere teatralità dei colleghi ricchi di sonori e ridondanti opportunismi, appare in scena proprio a maggior gloria sua e di quel «teatro» stesso che altri hanno reso ormai, purtroppo, così stucchevole, previsto e ripetitivo.
Proprio qui stanno la forza e la durata suggestiva della pittura, la sua intramontabile capacità di sedurre l'immaginario di noi tutti: in questa sua straordinaria capacità, sempre, d'essere insieme il luogo elettivo di ogni moda e di ogni effimera forzatura estetizzante ma, anche, l'occasione di robuste personalità divergenti, di talenti veri che non s'adattano e non conciliano.
Certo, Caldarera non è nato ieri come pittore. La sua entrée sul palcoscenico della pittura l'ha già fatta da tempo, con fior d'esiti, successi e segnalazioni. Ma egli è appunto, dicevo, un protagonista «diverso», un artista che mai s'è mosso in direzione (o mai s'è accontentato) della via più facile, della carriera sicura, della tendenza alla moda. La sua pittura è sempre stata (come dev'essere del resto ogni operazione d'arte autentica) una pittura in progress, e mai s'è seduta su se stessa nella contemplazione del proprio ombelico. Come scriveva l'amico Franco Solmi, purtroppo recentemente scomparso, non si giunge in arte a buoni risultati senza una intensa, sofferta e ostinata sperimentazione, senza quel «dubitoso e illuminato procedere» che è proprio dell'artista che ricerca prima che in ogni altro luogo in se stesso le ragioni della poesia.
E Caldarera lo sa bene, poiché è proprio e soprattutto da quel terreno, tra le folte pieghe dell'inconscio, che egli ha sempre prioritariamente ricavato la sua ispirazione e la sua tensione immaginativa.
La nota sentenza di Paul Klee, secondo la quale l'arte non ripete le cose visibili ma le rende visibili, si adatta perfettamente ai tratti singolari della sua poetica. La sua difatti, è sempre stata una ricerca sospesa tra l'onirico e il metafisico, tutta intessuta con le stoffe preziose di una fantasticazione assorta, di un racconto concentrato e sommesso. Gli oggetti, gli ambienti, le atmosfere surrealistiche delle sue tele di ieri avevano, appunto, un tale andamento metafisicamente «narrante», in cui con sensibilità acuta e intelligenza plastica coabitavano da una parte la coscienza profonda di essere e di sognare e, dall'altra, la volontà ineludibile di rappresentare le tracce emotive, sentimentali, immaginifiche del proprio più acuto vissuto.
Oggi, in questa ultimi due-tre anni, tale narrazione si è fatta, se possibile, ancor più acutamente soggettiva.
S'è diradata e rarefatta, distendendosi su un territorio più mentale e simbolico, percorso da suggestioni ed enigmi cordiali, da allusioni e garbati emblemi che gentilmente e sottilmente inquietano il riguardante con i loro sapori sorprendenti. Le pietre «luni» della vicina Lunigiana hanno fatto il loro ingresso, come allarmanti e impassibili testimoni d'altre dimensioni del tempo e della coscienza; nelle sue misuratissime scenografie, accompagnate da frammenti di cornici, da tavole, colonne, spicchi di luna, brani anatomici, aquiloni, geroglifici intriganti, trespoli e stelline; tutta una imagerie assorta il cui vago tono di mondo infantile è pari soltanto al suo indefinibile mistero.
Entrare in questo mondo, lasciarsi lentamente catturare dal suo fascino, è come arrendersi ad una sorta di erotica della fantasia, entro la quale si dipanano seduzioni sbalordite, ambigui riconoscimenti, brani obliqui della memoria. È l'innesco del sogno, che Caldarera conduce con sapienti manualità e tecniche raffinate verso una preziosa e quasi mistica deriva lirica, in cui tutto e il contrario di tutto divengono possibili, e si fanno palpitante poesia. I modi che egli si permette, nel fuoco concentrato e freddo di una tale evocazione poetica, per questo sono così liberi e sciolti, quasi che, con gli occhi della mente, egli vedesse ogni giorno la sua e la nostra realtà attraverso un occhiale trasfiguratore, fantasmico, metamorfico: una lente specialissima e singolare, capace di scorgere le strutture più minuziose e segrete dell'emozione di vivere.
(Giorgio Seveso)
MOSTRE PERSONALI.
1971 La Conchiglia, Torino, 1972
1974 Galleria Sagittario, Milano
1976 Galleria Lo Scalino, Roma
1978 Galleria Ferretti, Viareggio
1981 Expo Bari, Bari
1982 Galleria Ferretti, Viareggio
1983 Galleria II Tempietto, Brindisi
1983 Expo Bari, Bari
1984 Galleria Lo Scudo, Verona
1985 Galleria Il Minotauro, La Spezia
1985 Galleria Ferretti, Viareggio
1987 H. Palace, Venezia
1990 Galleria Poltera, Lugano
1990 Galleria La Piazzetta dell'Arte, Forte dei Marmi
1992 Galleria La Piazzetta dell'Arte, Forte dei Marmi
1993 Galleria Ambiance, Luzern, Svizzera
1995 Z-Galleria, Zug, Svizzera
1995 Galleria Pegaso, Viareggio
1995 Volksbank Trossingen, Trossingen; Germania
1996 Galleria Ambiance, Luzern, Svizzera
1996 AltesRathaus,Wittlich, Germania
1996 Galleria La Piazzetta dell'Arte, Forte dei Marmi
1997 Museo Maistermann, Wittlich, Germania
1997 Teatro dell'Olivo, Camaiore
1998 Galleria Ambiance, Luzern, Svizzera
1999 Galleria La Piazzetta dell'Arte, Forte dei Marmi
2000 Galleria Arianna Sartori, Mantova
2000 Galleria Ambiance, Luzern, Svizzera
2001 Galleria Armin Battig, Luzern, Svizzera
2002 Galleria Ambiance, Luzern, Svizzera
PAOLO CIRIO
Paolo has worked as tactical media artist in various fields: net-art, street-art, video-art,
public-art, marketing-art, software-art and interaction-design.
He has studied cinema, theatre, electronics, telecommunication, philosophy, design and
visual communications. He graduated in 2005 in Drama, Art and Music Studies at the
University of Turin, with a dissertation on "Info-Space Performances, theatre's new
models and spaces".
Poetic:
Paolo Cirio is researching into media, communication, politics and cultural anthropology,
as an environment that influences the perception of reality. His poetic aims to educate,
inform, organize, influence, incite to action - hence his work always tries to be critical,
radical and investigative.
Professional practice:
Paolo was part of [epidemiC] collective and has collaborated with artists like The Yes Men, Stewart Home, Bruce
Sterling, Alessandro Ludovico, Electronic Disturbance Theater, Ubermorgen.com (among others). In street-art he has
collaborated with mainly Italian artists, such as Ozmo, Abominevole, Microbo, and Dface in the UK.
Recently he has been working on “Recombinant Fiction” a multi-platform and cross-media storytelling in which actors
and audience combine in order to present a plot using several media and stages. This has offered the opportunity to
create an experimental new form of fiction.
He has been the solo organizer and fundraiser for illegal art exhibitions. During these exhibitions a street was
blocked and tens of artists converged and freely built their art pieces in the public urban environment. This kind of
exhibition has been set up in London, Milan and Turin. Hundreds of artists were involved and several media
covered the events.
As an activist against NATO-militarism, He was the editor of a major international web portal, which concentrated
mainly on global campaigns against the expansion of NATO. He organized global cyber-strikes (NetStrike) to
protest against enlargements of NATO. In 2002 he was investigated by the Department of National Defense of both
the USA and Canada. This concerned the global campaign "Anti-NATO Day," an event that was covered by media
in Japan, Belarus and was studied by The Eisenhower Institute in the USA.
He has been a freelance art-director for web-crafts for ten years, gaining international experience and clients. The
majority of this work has been as a consultant for advertising agencies. He has created web-based projects for the
Institute of Industrial Engineers of Hong Kong, Fiat Automobiles Group, Reanult, Iveco, the Ministry of Culture of Italy
and some important Italian contemporary art galleries.
As a teacher, He is occupied with web design for high schools and universities. Important projects include various Open
Source software for web applications, which are developed and shared with a wide community of developers and users.
Awards
2009
European Media Artists in Residence, Grant, Halle-Salle
Nominated for 10th Cairo Prize, Milan
2008
Second Prize, Transmediale Award, Berlin
2007
IBM Award, Stuttgarter Filmwinter, Stuttgarter
Nominated for Transmediale Award, Berlin
Honorary Mention, Share Festival, Turin
2006
Honorary Mention, ibizagrafica, Ibiza
Media Award, St. Gilgen International School, Graz
Nominated, Transmediale Award, Berlin
2005
Honorary Mention, Prix Ars Electronica, net Vision category, Linz
Nominated, VIPER Award, Basel
Comission, Rhizome, NewYork
Selected Exhibitions, Festivals
2009
4th Contemporary Art Festival TINA B, Prague - Czech Republic
10th Cairo Prize, Milan - Italy
Da Festival, Sofia - Bulgaria
Espacio Enter Festival, Tenerife - Spain
.move, EMARE exhibition, Halle - Germany
Share Festival, Turin - Italy
ENTER, 4th international festival, Prague - Czech Republic
FAD Festival, Belo Horizonte - Brazil
Inkelektro, Bari - Italy
Moves09 Forum, CornerHouse Manchester, UK
SocialEast Seminar on Art and Espionage, Courtauld Institute, London, UK
Tag ties and affective spies, online exhibition, National Museum of Contemporary Art, Athen - Greece
2008
Anna Kournikova Deleted By Memeright Trusted System, HMKV, Dortmunt – Germany.
Territories and Resources, CinemaCity, Novi Sad - Serbia
The Enterprise of Art, PAN, Naples – Italy
Revolutions – Forms That Turn, Biennale of Sydney Online Exhibition, Australia
Economy 0, Paris – France
MIR Festival, Athens - Greece
Transmediale Festival, Berlin - Germany
2007
xxxxx, Pikesel Festival, Bergen – Norway
Track My Poem, NABA, Milan
Plugin Festival, Basel - Switzerland
Zone V2, Museum Of Contemporary Art, Tapei - Taiwan
STRP, Eindhoven - Netherlands
My Own Private Reality, Edith-Ruß-Haus für Medienkunst, Oldenburg - Germany
EMAF International Festival, Maribor - Slovenia
DEAF Festival, Rotterdam - Netherlands
LABcyberspaces, Laboral Art Center, Gijon - Spain
Share Festival, Turin - Italy
Halle für Kunst, Lüneburg - Germany
Israeli Center for digital Art, Holon - Israel
2006
Connected, Art Center Nabi, Seul - Korea
chico.art.net, Chico - California
Canarias Mediafest, Gran Canaria - Spain
D.I.Y. Do or Die, Oklahoma - USA
NTT ICC Museum, Tokyo - Japan
Peam Festival, Pescara - Italy
New Museum Online Exhibition, New York - USA
Theatre Paris-Villette, Connecting Worlds, Paris - France
Derivatives, new art financial visions, La Casa Encendida, Madrid - Spain
Struttura, Livorno - Italy
Share Festival, Turin - Italy
Viper Festival, Basel - Switzerland
Museum of Contemporary Art, Sydney - Australia
No-Parachute, artandgallery, Milan - Italy
Transmediale Festival, Berlin - Germany
2005
Hybrid, Ars Elctronica, Linz - Austria
Share Festival, Turin – Italy
2004
Quadriennale di Roma, Turin - Italy
EyeJam Festival, Turin - Italy
Banaram Festival, Ancona - Italy
2002
I love You - Digital Craft, Mak, Frankfurt – Germany
Dina Festival, Campobasso - Italy
28
maggio 2010
Viareggio Art Project 2010
Dal 28 maggio al 13 giugno 2010
presentazione
Location
MUSEI CIVICI – VILLA PAOLINA BONAPARTE
Viareggio, Via Niccolò Machiavelli, 2, (Lucca)
Viareggio, Via Niccolò Machiavelli, 2, (Lucca)
Vernissage
28 Maggio 2010, ore 18
Sito web
www.viareggioartproject.blogspot.com
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