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Vibeke Tandberg – The hamburger turns in my stomach and I throw it up on you
Il titolo della mostra è tratto da una frase di “Loveletter”, film in 16 mm che è punto focale dell’esposizione. Il video mostra la mano dell’artista nell’atto di scrivere una sorta di poesia che consiste in brevi frasi costantemente cambiate ed aggiustate in modo da determinare la progressione sia della poesia che del video. Il film è un punto di partenza per la mostra sia nel contenuto che per la stessa assurdità delle immagini.
Comunicato stampa
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VIBEKE TANDBERG
THE HAMBURGER TURNS IN MY STOMACH AND I THROW IT UP ON YOU. LIQUID HAMBURGER. THEN I HIT YOU. AFTER THAT WE ARE BOTH OUT OF WORDS.
Inaugurazione: 29 Gennaio 2009, dalle 18.00 alle 21.00
Dal 29 gennaio al 19 marzo 2009
Da martedì a sabato 10:30-12:30, 15:30-19:00
Ufficio stampa: Cristina Pariset T. 02 48 12 584 F. 02 48 12 486 cristina.pariset@libero.it
Per ricevere informazioni ed immagini della mostra inviare richiesta a: info@giomarconi.com
o utilizzare il link: www.giomarconi.com/download/VT_cartella_stampa.zip
Contemporaneamente inaugureranno la galleria Raffaella Cortese con T.J. Wilcox e la galleria francesca kaufmann con Thomas Zipp.
Il 29 gennaio al primo piano della galleria Giò Marconi verrà inaugurata la terza mostra personale di Vibeke Tandberg.
L'artista norvegese ha raggiunto la notorietà negli anni Novanta realizzando dei foto-collages, usando le forbici come vero e proprio materiale di produzione e combinando la manualità con le tecniche digitali.
I soggetti sono associati all'identità, alla bellezza femminile e ai suoi stereotipi, sempre incanalati nell'esperienza personale della Tandberg che spesso diventa modella e protagonista dei suoi lavori.
Il titolo della mostra è tratto da una frase di “Loveletter”, film in 16 mm che è punto focale dell'esposizione. Il video mostra la mano dell'artista nell'atto di scrivere una sorta di poesia che consiste in brevi frasi costantemente cambiate ed aggiustate in modo da determinare la progressione sia della poesia che del video. Il film è un punto di partenza per la mostra sia nel contenuto che per la stessa assurdità delle immagini.
Gli altri lavori presentati nella mostra sono collages realizzati in maniere differenti: semplici, scansiti e allargati, o risultato di tecniche miste incluso il disegno. Sono basati su fotografie trovate su internet e su riviste o autoritratti. Per molti versi sono un'espansione del video come i titoli delle immagini: “Liquid hamburger”, “It's like being an oyster” tratte da frasi del film.
La mostra è il prodotto di un gioco di tecniche, parole ed immagini che vanno un passo oltre al lavoro concettuale che Vibeke Tandberg eseguiva in precedenza, come risultato di una decisione non verbale trasposta in immagine.
Vibeke Tandberg è nata a Oslo nel 1967, vive e lavora a Oslo e a Berlino.
Tra le mostre personali: A Piece of Me, Klosterfelde, Berlin, 2008; A Piece of Me, c/o Atle Gerhardsen, Berlin, 2008; Tear, Rear, Fear, Galleri MGM, Oslo, 2008; Haugar Vestfold Kunstmuseum, Tonsberg, 2007; Lillehammer Kunstmuseum, Lillehammer, 2007; The Waste Land, Atle Gerhardsen, Berlin, 2007; Monday,January 2, 2006, Galleri MGM, Oslo, 2006; Art Unlimited Klosterfelde Berlin and c/o Gerhardsen Berlin, Basel, 2006; La Nuova Pesa Centro per l'Arte Contemporanea, Roma, 2005; Sprengel Museum Hannover, 2005; Sammlung Ann and Jürgen Wilde, Hannover, 2005; c/o Atle Gerhardsen, Berlin, 2005; Reading the Newspaper Without Hands, Klosterfelde, Berlin, 2005; Tomio Koyama Gallery, Tokyo, 2004; Yvon Lambert, Paris, 2004; Astrup Fearnley Museum of Contemporary Art, Oslo, 2004; Giò Marconi Gallery, Milano, 2004; FRAC Basse-Normandie, Caen, 2004; Gagosian Gallery, London, 2002; c/o Atle Gerhardsen, Berlin, 2002; Klosterfelde, Berlin, 2002; Yvon Lambert, Paris, 2002; c/o Atle Gerhardsen, Oslo, 2000; Tomio Koyama Gallery, Tokyo, 2000; Kunstmuseum Thun, Thun, 2000; Yvon Lambert, Paris, 2000; Giò Marconi Gallery, Milano, 2000, Andrea Rosen Gallery, New York, 1999; Martin Klosterfelde, Berlin, 1999; Nicolai Wallner, Copenhagen, 1999; Tomio Koyama Gallery, Tokyo, 1998; Yvon Lambert, Paris, 1998; Künstlerhaus Bethanien, Berlin, 1998; Martin Klosterfelde, Berlin, 1998; c/o Atle Gerhardsen, Oslo, 1998; Fotogalleriet, Oslo, 1997; Gallery F-15, project room, Moss; 1997; Rogaland Kunstmuseum, Stavanger, 1996.
THE HAMBURGER TURNS IN MY STOMACH AND I THROW IT UP ON YOU. LIQUID HAMBURGER. THEN I HIT YOU. AFTER THAT WE ARE BOTH OUT OF WORDS.
Inaugurazione: 29 Gennaio 2009, dalle 18.00 alle 21.00
Dal 29 gennaio al 19 marzo 2009
Da martedì a sabato 10:30-12:30, 15:30-19:00
Ufficio stampa: Cristina Pariset T. 02 48 12 584 F. 02 48 12 486 cristina.pariset@libero.it
Per ricevere informazioni ed immagini della mostra inviare richiesta a: info@giomarconi.com
o utilizzare il link: www.giomarconi.com/download/VT_cartella_stampa.zip
Contemporaneamente inaugureranno la galleria Raffaella Cortese con T.J. Wilcox e la galleria francesca kaufmann con Thomas Zipp.
Il 29 gennaio al primo piano della galleria Giò Marconi verrà inaugurata la terza mostra personale di Vibeke Tandberg.
L'artista norvegese ha raggiunto la notorietà negli anni Novanta realizzando dei foto-collages, usando le forbici come vero e proprio materiale di produzione e combinando la manualità con le tecniche digitali.
I soggetti sono associati all'identità, alla bellezza femminile e ai suoi stereotipi, sempre incanalati nell'esperienza personale della Tandberg che spesso diventa modella e protagonista dei suoi lavori.
Il titolo della mostra è tratto da una frase di “Loveletter”, film in 16 mm che è punto focale dell'esposizione. Il video mostra la mano dell'artista nell'atto di scrivere una sorta di poesia che consiste in brevi frasi costantemente cambiate ed aggiustate in modo da determinare la progressione sia della poesia che del video. Il film è un punto di partenza per la mostra sia nel contenuto che per la stessa assurdità delle immagini.
Gli altri lavori presentati nella mostra sono collages realizzati in maniere differenti: semplici, scansiti e allargati, o risultato di tecniche miste incluso il disegno. Sono basati su fotografie trovate su internet e su riviste o autoritratti. Per molti versi sono un'espansione del video come i titoli delle immagini: “Liquid hamburger”, “It's like being an oyster” tratte da frasi del film.
La mostra è il prodotto di un gioco di tecniche, parole ed immagini che vanno un passo oltre al lavoro concettuale che Vibeke Tandberg eseguiva in precedenza, come risultato di una decisione non verbale trasposta in immagine.
Vibeke Tandberg è nata a Oslo nel 1967, vive e lavora a Oslo e a Berlino.
Tra le mostre personali: A Piece of Me, Klosterfelde, Berlin, 2008; A Piece of Me, c/o Atle Gerhardsen, Berlin, 2008; Tear, Rear, Fear, Galleri MGM, Oslo, 2008; Haugar Vestfold Kunstmuseum, Tonsberg, 2007; Lillehammer Kunstmuseum, Lillehammer, 2007; The Waste Land, Atle Gerhardsen, Berlin, 2007; Monday,January 2, 2006, Galleri MGM, Oslo, 2006; Art Unlimited Klosterfelde Berlin and c/o Gerhardsen Berlin, Basel, 2006; La Nuova Pesa Centro per l'Arte Contemporanea, Roma, 2005; Sprengel Museum Hannover, 2005; Sammlung Ann and Jürgen Wilde, Hannover, 2005; c/o Atle Gerhardsen, Berlin, 2005; Reading the Newspaper Without Hands, Klosterfelde, Berlin, 2005; Tomio Koyama Gallery, Tokyo, 2004; Yvon Lambert, Paris, 2004; Astrup Fearnley Museum of Contemporary Art, Oslo, 2004; Giò Marconi Gallery, Milano, 2004; FRAC Basse-Normandie, Caen, 2004; Gagosian Gallery, London, 2002; c/o Atle Gerhardsen, Berlin, 2002; Klosterfelde, Berlin, 2002; Yvon Lambert, Paris, 2002; c/o Atle Gerhardsen, Oslo, 2000; Tomio Koyama Gallery, Tokyo, 2000; Kunstmuseum Thun, Thun, 2000; Yvon Lambert, Paris, 2000; Giò Marconi Gallery, Milano, 2000, Andrea Rosen Gallery, New York, 1999; Martin Klosterfelde, Berlin, 1999; Nicolai Wallner, Copenhagen, 1999; Tomio Koyama Gallery, Tokyo, 1998; Yvon Lambert, Paris, 1998; Künstlerhaus Bethanien, Berlin, 1998; Martin Klosterfelde, Berlin, 1998; c/o Atle Gerhardsen, Oslo, 1998; Fotogalleriet, Oslo, 1997; Gallery F-15, project room, Moss; 1997; Rogaland Kunstmuseum, Stavanger, 1996.
29
gennaio 2009
Vibeke Tandberg – The hamburger turns in my stomach and I throw it up on you
Dal 29 gennaio al 19 marzo 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA GIO’ MARCONI
Milano, Via Alessandro Tadino, 20, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 20, (Milano)
Orario di apertura
Da martedì a sabato 10:30-12:30, 15:30-19:00
Vernissage
29 Gennaio 2009, dalle ore 18.00 alle 21.00
Ufficio stampa
CRISTINA PARISET
Autore