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Victor Vasarely
La mostra propone attraverso 200 opere, suddivise in nove sezioni, una lettura inedita per il pubblico italiano del percorso artistico e culturale di Victor Vasarely e del suo ruolo nella storia dell’arte del Novecento.
Comunicato stampa
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Triennale Bovisa presenta la mostra Victor Vasarely,. “L'artista non ha che una scelta giusta: annullarsi come persona in favore della sua opera e offrirla con amore all'umanità astratta” a cura di Andrea Busto e Cristiano Isnardi.
La mostra propone attraverso 200 opere, suddivise in nove sezioni, una lettura inedita per il pubblico italiano del percorso artistico e culturale di Victor Vasarely e del suo ruolo nella storia dell’arte del Novecento.
Victor Vasarely (Pécs, Ungheria, 1906 - Parigi 1997) studia a Budapest dove subisce l'influenza del Bauhaus. Trasferitosi a Parigi nel 1930 entra in contatto col gruppo Abstraction-Création. In quegli anni si dedica in particolare all'attività grafica. Lavorando esclusivamente sul bianco e sul nero inizia a occuparsi con sempre maggiore interesse di ricerche ottico-cinetiche. Successivamente sperimenta il colore, con illusioni ottico-prospettiche, diventando così uno dei principali esponenti della optical-art.
La poetica e le teorie di Vasarely, in bilico tra sperimentazione matematica e utopia sociale, sono portatrici di un messaggio universale per il quale l’opera d’arte può, attraverso il suo messaggio estetico, migliorare il mondo.
La sua complessa multidisciplinarietà ha influenzato profondamente una parte dell’arte e delle arti applicate del secolo scorso, spingendosi al di là del semplice manufatto pittorico, per portare con sé l’idea di un’arte intesa non solo come piacere estetico, ma arricchita da un’etica volta a migliorare la vita quotidiana.
L’opera di Vasarely si è sviluppata negli anni con continue variazioni formali e concettuali e le varie sezioni della mostra consentono di comprendere le molteplici esperienze creative dell’artista.
Alle sale dedicate alla pittura, si aggiungono tre sezioni che affrontano e approfondiscono tematiche inedite e poco conosciute:
- il rapporto con l’architettura e l’applicazione delle teorie e della poetica di Vasarely a tale disciplina.
Esempio fondamentale è la progettazione e la costruzione della Fondazione Vasarely a Aix-en Provence, vera e propria “opera d’arte totale” in cui la fusione fra pittura e architettura trova la sua applicazione.
In questa sezione, tra gli altri progetti di integrazione architettonica delle sue teorie artistiche, sono documentati gli interventi a Parigi, Montpellier e in molte altre città francesi;
- i Fotografismi, sorta di invenzione fotografica in cui il disegno e il collage sono subordinati alla riproduzione meccanica e fotografica rigorosamente in bianco e nero;
- i Programmes, progetti per la realizzazione delle opere pittoriche dell’artista, in cui viene particolarmente sottolineato il suo interesse per l’arte computerizzata e di pura esecuzione tecnica.
Le opere esposte provengono dalle maggiori collezioni pubbliche e private internazionali e molte di queste visibili in Italia per la prima volta.
In mostra anche una parte documentaria degli archivi dell’artista che permette di comprendere meglio il suo processo creativo e la sua personale visione del ruolo dell’arte e dell’artista nella società.
Inoltre numerose fotografie di Vasarely al lavoro e una ricca parte biografica permettono di conoscerlo come intellettuale e come uomo immerso nella sua quotidianità e nei suoi molteplici ruoli pubblici e privati.
La mostra propone attraverso 200 opere, suddivise in nove sezioni, una lettura inedita per il pubblico italiano del percorso artistico e culturale di Victor Vasarely e del suo ruolo nella storia dell’arte del Novecento.
Victor Vasarely (Pécs, Ungheria, 1906 - Parigi 1997) studia a Budapest dove subisce l'influenza del Bauhaus. Trasferitosi a Parigi nel 1930 entra in contatto col gruppo Abstraction-Création. In quegli anni si dedica in particolare all'attività grafica. Lavorando esclusivamente sul bianco e sul nero inizia a occuparsi con sempre maggiore interesse di ricerche ottico-cinetiche. Successivamente sperimenta il colore, con illusioni ottico-prospettiche, diventando così uno dei principali esponenti della optical-art.
La poetica e le teorie di Vasarely, in bilico tra sperimentazione matematica e utopia sociale, sono portatrici di un messaggio universale per il quale l’opera d’arte può, attraverso il suo messaggio estetico, migliorare il mondo.
La sua complessa multidisciplinarietà ha influenzato profondamente una parte dell’arte e delle arti applicate del secolo scorso, spingendosi al di là del semplice manufatto pittorico, per portare con sé l’idea di un’arte intesa non solo come piacere estetico, ma arricchita da un’etica volta a migliorare la vita quotidiana.
L’opera di Vasarely si è sviluppata negli anni con continue variazioni formali e concettuali e le varie sezioni della mostra consentono di comprendere le molteplici esperienze creative dell’artista.
Alle sale dedicate alla pittura, si aggiungono tre sezioni che affrontano e approfondiscono tematiche inedite e poco conosciute:
- il rapporto con l’architettura e l’applicazione delle teorie e della poetica di Vasarely a tale disciplina.
Esempio fondamentale è la progettazione e la costruzione della Fondazione Vasarely a Aix-en Provence, vera e propria “opera d’arte totale” in cui la fusione fra pittura e architettura trova la sua applicazione.
In questa sezione, tra gli altri progetti di integrazione architettonica delle sue teorie artistiche, sono documentati gli interventi a Parigi, Montpellier e in molte altre città francesi;
- i Fotografismi, sorta di invenzione fotografica in cui il disegno e il collage sono subordinati alla riproduzione meccanica e fotografica rigorosamente in bianco e nero;
- i Programmes, progetti per la realizzazione delle opere pittoriche dell’artista, in cui viene particolarmente sottolineato il suo interesse per l’arte computerizzata e di pura esecuzione tecnica.
Le opere esposte provengono dalle maggiori collezioni pubbliche e private internazionali e molte di queste visibili in Italia per la prima volta.
In mostra anche una parte documentaria degli archivi dell’artista che permette di comprendere meglio il suo processo creativo e la sua personale visione del ruolo dell’arte e dell’artista nella società.
Inoltre numerose fotografie di Vasarely al lavoro e una ricca parte biografica permettono di conoscerlo come intellettuale e come uomo immerso nella sua quotidianità e nei suoi molteplici ruoli pubblici e privati.
03
ottobre 2007
Victor Vasarely
Dal 03 ottobre 2007 al 27 gennaio 2008
arte contemporanea
Location
TRIENNALE BOVISA
Milano, Via Raffaele Lambruschini, 31, (Milano)
Milano, Via Raffaele Lambruschini, 31, (Milano)
Biglietti
8/6/5 euro
Orario di apertura
dalle 11.00 a mezzanotte, chiuso il lunedì
Vernissage
3 Ottobre 2007, ore 18.30
Editore
CARLO CAMBI
Ufficio stampa
TAI AGENCY
Autore
Curatore