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Victoria Civera – Again
Per la sua seconda mostra presso la galleria Alfonso Artiaco, Victoria Civera mette in scena un nuovo corpus di lavori che ben rappresenta la molteplice varietà della sua produzione.
Comunicato stampa
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La galleria Alfonso Artiaco ha il piacere di annunciare l’inaugurazione della mostra di Victoria Civera presso la galleria, giovedì 30 maggio 2019 alle ore 19.30 in presenza dell’artista.
Per la sua seconda mostra presso la galleria Alfonso Artiaco, Victoria Civera mette in scena un nuovo corpus di lavori che ben rappresenta la molteplice varietà della sua produzione. Le quattro stanze della galleria a lei dedicate, ospitano un’interessante susseguirsi di sculture (due), dipinti (due piccoli, cinque medi e uno grande) ed un video.
La varietà dei mezzi usati dall’artista ben rappresenta la sua volontà di non cadere mai nella trappola dell’identificazione spesso troppo semplicistica o immediata con un unico stile e linguaggio.
Ciononostante, in tutta la sua pratica artistica ci sono tematiche ricorrenti che sono riscontrabili in tutto il suo lavoro.
Innanzitutto, tutti i temi da lei approfonditi vengono approcciati con un punto di vista prettamente femminile. Di conseguenza come spesso accade ad artiste donne che trattano tematiche femminili, anche Victoria Civera, come molte altre sue college è stata spesso definita “un’artista femminista” ma ciò che è importante sottolineare è che la sua posizione nei confronti del femminismo si manifesta sempre per contrasto e mai invece per mezzo di una critica sociale o politica. Nei suoi lavori, i soggetti sono spesso donne, generalmente sole, archetipi, esseri liberi, a volte curiose, a volte vagabonde ma sempre forti.
L’estetica femminile di Victoria Civera fa riferimento ad un universo dove lei può espandere i suoi sentimenti, le sue emozioni e le sue esperienze di vita in una costante ricerca di dialogo tra il mondo figurativo e quello astratto. Negli anni, l’artista ha affinato un linguaggio personale pieno di sfumature. Questo complesso e contradditorio universo, per lo più spazio personale dell’artista è un luogo organico e vivo, fatto di rimandi, echi, seduzioni e tensioni.
Discordanza e dislocamento sono altri due elementi chiave e ricorrenti nel suo lavoro, che si manifestano a più riprese nella sua poetica, così come nel risultato formale del suo lavoro. Possiamo definire discordanza la maniera in cui Civera utilizza il collage, la giustapposizione e l’incontro tra materiali diversi. Con il tempo infatti, la sua ricerca artistica si è enormemente arricchita in termini di materiali apportati al suo lavoro aggiungendo una vasta gamma di tessuti, plastica, gesso, pelle e oggetti di tutte le forme e dimensioni, scelti sia per le loro qualità materiali che per l’allusione poetica che apportano all’opera quando si tratta poi di doverla interpretare. Una sorta di discordanza si può anche intravedere nelle sue installazioni, quando mescola l’industriale con l’artigianale, o quando apporta drastici cambiamenti di scala, ingrandendo un oggetto piccolo verso proporzioni enormi. Situando se stessa o i suoi personaggi in questa imprecisa area tra il conosciuto e lo sconosciuto, riesce a creare importanti punti di tensione dove la tensione dello spettatore viene coinvolta.
Victoria Civera convoglia il mondo esterno nel suo guscio, assorbe ciò che da cui viene attratta e dopo averlo digerito e riletto lo modifica attraverso la sua personale prospettiva prima di riproporlo al mondo esterno sotto forma di opere d’arte. Il suo lavoro richiede allo spettatore un’attenzione particolare ai dettagli, al registro ‘minore’ dell’immaginazione. Nel lavoro di quest’artista il processo creativo comporta uno stato permanente di ricettività per l'ambiente che lo circonda. Civera c’invita a relazionarci con il suo lavoro con una sorta di senso di attesa, la quale naturalmente ci spinge a relazionarci anche con i più piccoli dettagli che compongono poi l’opera nel suo insieme.
Victoria Civera (Port de Sagunt,1955) vive e lavora tra New York e Saro, Spagna.
Mostre personali recenti: 2018, Inasible, Casa de la Moneda Museum, Madrid; 2017, Every day. Ni la palabra ni el silencio. Centro de Arte de Alcobendas, Madrid; 2016, Boreal, Moisés Pérez de Albéniz Galley, Madrid; 2015, Nidal, Joan Prats Galley, Barcelona.
Mostre collettive recenti: 2019, Tiempos Convulsos. Historias y microhistorias en la colección del IVAM, Valencia; 2018, El Poder del Arte, Cortes Generales, Reina Sofía Museum, Madrid; El pulso del cuerpo. Usos y representaciones del espacio Colección Per Amor a L’Art. Bombas Gens, Valencia; 2017, Silver Lining, 25 Years of Art, Elga Wimmer PCC, New York; 2016, Surrealism & Beyond, von Bartha, Basel, Museum Boymans van Beuningen, Rotterdam; 2015, Made in Spain, CAC Centro de Arte Contemporáneo de Málaga.
Per la sua seconda mostra presso la galleria Alfonso Artiaco, Victoria Civera mette in scena un nuovo corpus di lavori che ben rappresenta la molteplice varietà della sua produzione. Le quattro stanze della galleria a lei dedicate, ospitano un’interessante susseguirsi di sculture (due), dipinti (due piccoli, cinque medi e uno grande) ed un video.
La varietà dei mezzi usati dall’artista ben rappresenta la sua volontà di non cadere mai nella trappola dell’identificazione spesso troppo semplicistica o immediata con un unico stile e linguaggio.
Ciononostante, in tutta la sua pratica artistica ci sono tematiche ricorrenti che sono riscontrabili in tutto il suo lavoro.
Innanzitutto, tutti i temi da lei approfonditi vengono approcciati con un punto di vista prettamente femminile. Di conseguenza come spesso accade ad artiste donne che trattano tematiche femminili, anche Victoria Civera, come molte altre sue college è stata spesso definita “un’artista femminista” ma ciò che è importante sottolineare è che la sua posizione nei confronti del femminismo si manifesta sempre per contrasto e mai invece per mezzo di una critica sociale o politica. Nei suoi lavori, i soggetti sono spesso donne, generalmente sole, archetipi, esseri liberi, a volte curiose, a volte vagabonde ma sempre forti.
L’estetica femminile di Victoria Civera fa riferimento ad un universo dove lei può espandere i suoi sentimenti, le sue emozioni e le sue esperienze di vita in una costante ricerca di dialogo tra il mondo figurativo e quello astratto. Negli anni, l’artista ha affinato un linguaggio personale pieno di sfumature. Questo complesso e contradditorio universo, per lo più spazio personale dell’artista è un luogo organico e vivo, fatto di rimandi, echi, seduzioni e tensioni.
Discordanza e dislocamento sono altri due elementi chiave e ricorrenti nel suo lavoro, che si manifestano a più riprese nella sua poetica, così come nel risultato formale del suo lavoro. Possiamo definire discordanza la maniera in cui Civera utilizza il collage, la giustapposizione e l’incontro tra materiali diversi. Con il tempo infatti, la sua ricerca artistica si è enormemente arricchita in termini di materiali apportati al suo lavoro aggiungendo una vasta gamma di tessuti, plastica, gesso, pelle e oggetti di tutte le forme e dimensioni, scelti sia per le loro qualità materiali che per l’allusione poetica che apportano all’opera quando si tratta poi di doverla interpretare. Una sorta di discordanza si può anche intravedere nelle sue installazioni, quando mescola l’industriale con l’artigianale, o quando apporta drastici cambiamenti di scala, ingrandendo un oggetto piccolo verso proporzioni enormi. Situando se stessa o i suoi personaggi in questa imprecisa area tra il conosciuto e lo sconosciuto, riesce a creare importanti punti di tensione dove la tensione dello spettatore viene coinvolta.
Victoria Civera convoglia il mondo esterno nel suo guscio, assorbe ciò che da cui viene attratta e dopo averlo digerito e riletto lo modifica attraverso la sua personale prospettiva prima di riproporlo al mondo esterno sotto forma di opere d’arte. Il suo lavoro richiede allo spettatore un’attenzione particolare ai dettagli, al registro ‘minore’ dell’immaginazione. Nel lavoro di quest’artista il processo creativo comporta uno stato permanente di ricettività per l'ambiente che lo circonda. Civera c’invita a relazionarci con il suo lavoro con una sorta di senso di attesa, la quale naturalmente ci spinge a relazionarci anche con i più piccoli dettagli che compongono poi l’opera nel suo insieme.
Victoria Civera (Port de Sagunt,1955) vive e lavora tra New York e Saro, Spagna.
Mostre personali recenti: 2018, Inasible, Casa de la Moneda Museum, Madrid; 2017, Every day. Ni la palabra ni el silencio. Centro de Arte de Alcobendas, Madrid; 2016, Boreal, Moisés Pérez de Albéniz Galley, Madrid; 2015, Nidal, Joan Prats Galley, Barcelona.
Mostre collettive recenti: 2019, Tiempos Convulsos. Historias y microhistorias en la colección del IVAM, Valencia; 2018, El Poder del Arte, Cortes Generales, Reina Sofía Museum, Madrid; El pulso del cuerpo. Usos y representaciones del espacio Colección Per Amor a L’Art. Bombas Gens, Valencia; 2017, Silver Lining, 25 Years of Art, Elga Wimmer PCC, New York; 2016, Surrealism & Beyond, von Bartha, Basel, Museum Boymans van Beuningen, Rotterdam; 2015, Made in Spain, CAC Centro de Arte Contemporáneo de Málaga.
30
maggio 2019
Victoria Civera – Again
Dal 30 maggio al 26 luglio 2019
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALFONSO ARTIACO
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-19
Vernissage
30 Maggio 2019, ore 19,30
Autore