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Victoria Civera / Juan Uslé
Gli spazi della galleria sono per questa occasione prestati ad un dialogo tra le opere degli artisti spagnoli, che si avvicendano nelle sale fino ad arrivare al’ultima, che raccoglie insieme dipinti di Uslé e disegni della Civera.
Comunicato stampa
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La Galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l’inaugurazione della prima personale in Italia di Victoria Civera e Juan Uslé, giovedì 16 novembre 2013 alle ore 19.00.
Gli spazi della galleria sono per questa occasione prestati ad un dialogo tra le opere degli artisti spagnoli, le quali si avvicendano nelle sale fino ad arrivare all’ultima, che raccoglie insieme dipinti di Uslé e disegni della Civera.
Victoria Civera (Port de Sagunt, Valencia, 1955) ha investigato diversi media: dalla fotografia, il fotomontaggio, gli happening degli inizi, all’approccio con la pittura, che non ha mai più tradito, alla fine degli anni 70’. Dopo una prima fase di tele di piccolo formato con rappresentazioni di oggetti prestati dalla vita quotidiana, l’interesse dell’artista si apre verso opere volumetriche: dalla costituzione e dall'utilizzo di materiali sul piano, alla loro immersione ed espansione nello spazio tridimensionale. La concezione dell’arte di Victoria Civera è quella di un universo nel quale far espander i propri sentimenti, emozioni ed esperienze di vita in una continua ricerca di dialogo tra i due suoi mondi, quello figurativo e quello astratto. Le opere esposte mostrano donne, di solito sole, come archetipi, esseri liberi, a volte curiosi, a volte colpiti, ma sempre forti. Dalla grande tela Pregnant of Colour, 2013, alla scultura Again, 2013, che, insieme alle opere di piccolo formato dell’ultima sala, costituiscono il mondo di segni, simboli e rappresentazioni che la Civera ha "inventato" e che veicola uno dei modi più acuti e radicali di parlare delle donne nella società occidentale nell’arte internazionale.
Il suo lavoro è stato esposto in numerose gallerie e musei, in Spagna, Inghilterra, Francia, Belgio, Brasile e Stati Uniti. Sue opere sono parte di collezioni permanenti di musei e fondazioni spagnole, tra cui ARTIUM Vitoria, Caja Burgos, Banco de España Collection, Col.lecció Contemporary Art and Col.lecció Testimoni “La Caixa", IVAM, MACBA, MNCARS, Patio Herreriano Museum of Valladolid, Caja Madrid, CAC Malaga.
Juan Uslè (Santander, 1954), tra i pittori spagnoli più importanti, vive tra Saro, piccolo paesino del nord della Spagna, e New York. Questa dislocazione del centro della sua vita è una parte fondamentale dell’inspirazione del suo lavoro. L’artista ha lungamente applicato un metodo di pittura caratterizzato da una particolare pennellata. Diverse volte Uslé ha parlato dell’identificazione della sequenza delle sue pennellate con quella del battito del suo cuore. Nella serie Soñe que revelabas, di cui le tre grandi tele in mostra fanno parte, le pennellate sono organizzate in sequenza, come larghe righe che subito occupano e costruiscono lo spazio sulla tela nera. Il risultato cambia da quadro a quadro, ispirandosi a diverse reminiscenze di luoghi e sensazioni. “C’è anche qualche cosa del cardiogramma, ogni pennellata è sistematica e meccanica ma allo stesso tempo di natura organica, biologica, fisica: l’eco del battito del cuore, l’infrangersi delle onde sulla sabbia” (Juan Uslé intervistato da John Yan, in The Brooklynrail.org)
La congiunzione tra metodo e vita privata caratterizza anche la serie In Kayak. Questi lavori di piccolo formato e con i sottotitoli volutamente in spagnolo, tutti datati 2013, sono caratterizzati da bande orizzontali di colore nero di diverse sfumature separate da strisce di colore. La serie è inspirata alle escursioni notturne dell’artista sul fiume vicino la sua casa in Spagna.
Le opere di Juan Uslé sono state esposte diffusamente in Europa e Stati Uniti. Tra le personali possiamo ricordare quelle al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, Spagna; Stedelijk Museum voor Actuele Kunst, Ghent, Belgio; the Irish Museum of Modern Art, Dublino, Irlanda; Uslé ha partecipato a Documenta IX, Kassel, Germania, nel 1992 e alla Biennale di Venezia nel 2005. Suoi lavori sono inclusi inoltre nelle collezioni permanenti di, tra le altre, Musée National d’Art Moderne, Parigi, Francia; la Staatsgalerie, Stuttgart e Monaco, Germania; il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, Spagna; il Moderna Museet, Stoccolma, Svezia; Tate Modern, Londra, UK. La serie Soñe que revelabas, di cui fanno parte le tre grandi tele in mostra alla Galleria Artiaco, verrà esposta al Kunstmuseum di Bonn in Germania dal 26 febbraio e il 6 giugno 2014.
Gli spazi della galleria sono per questa occasione prestati ad un dialogo tra le opere degli artisti spagnoli, le quali si avvicendano nelle sale fino ad arrivare all’ultima, che raccoglie insieme dipinti di Uslé e disegni della Civera.
Victoria Civera (Port de Sagunt, Valencia, 1955) ha investigato diversi media: dalla fotografia, il fotomontaggio, gli happening degli inizi, all’approccio con la pittura, che non ha mai più tradito, alla fine degli anni 70’. Dopo una prima fase di tele di piccolo formato con rappresentazioni di oggetti prestati dalla vita quotidiana, l’interesse dell’artista si apre verso opere volumetriche: dalla costituzione e dall'utilizzo di materiali sul piano, alla loro immersione ed espansione nello spazio tridimensionale. La concezione dell’arte di Victoria Civera è quella di un universo nel quale far espander i propri sentimenti, emozioni ed esperienze di vita in una continua ricerca di dialogo tra i due suoi mondi, quello figurativo e quello astratto. Le opere esposte mostrano donne, di solito sole, come archetipi, esseri liberi, a volte curiosi, a volte colpiti, ma sempre forti. Dalla grande tela Pregnant of Colour, 2013, alla scultura Again, 2013, che, insieme alle opere di piccolo formato dell’ultima sala, costituiscono il mondo di segni, simboli e rappresentazioni che la Civera ha "inventato" e che veicola uno dei modi più acuti e radicali di parlare delle donne nella società occidentale nell’arte internazionale.
Il suo lavoro è stato esposto in numerose gallerie e musei, in Spagna, Inghilterra, Francia, Belgio, Brasile e Stati Uniti. Sue opere sono parte di collezioni permanenti di musei e fondazioni spagnole, tra cui ARTIUM Vitoria, Caja Burgos, Banco de España Collection, Col.lecció Contemporary Art and Col.lecció Testimoni “La Caixa", IVAM, MACBA, MNCARS, Patio Herreriano Museum of Valladolid, Caja Madrid, CAC Malaga.
Juan Uslè (Santander, 1954), tra i pittori spagnoli più importanti, vive tra Saro, piccolo paesino del nord della Spagna, e New York. Questa dislocazione del centro della sua vita è una parte fondamentale dell’inspirazione del suo lavoro. L’artista ha lungamente applicato un metodo di pittura caratterizzato da una particolare pennellata. Diverse volte Uslé ha parlato dell’identificazione della sequenza delle sue pennellate con quella del battito del suo cuore. Nella serie Soñe que revelabas, di cui le tre grandi tele in mostra fanno parte, le pennellate sono organizzate in sequenza, come larghe righe che subito occupano e costruiscono lo spazio sulla tela nera. Il risultato cambia da quadro a quadro, ispirandosi a diverse reminiscenze di luoghi e sensazioni. “C’è anche qualche cosa del cardiogramma, ogni pennellata è sistematica e meccanica ma allo stesso tempo di natura organica, biologica, fisica: l’eco del battito del cuore, l’infrangersi delle onde sulla sabbia” (Juan Uslé intervistato da John Yan, in The Brooklynrail.org)
La congiunzione tra metodo e vita privata caratterizza anche la serie In Kayak. Questi lavori di piccolo formato e con i sottotitoli volutamente in spagnolo, tutti datati 2013, sono caratterizzati da bande orizzontali di colore nero di diverse sfumature separate da strisce di colore. La serie è inspirata alle escursioni notturne dell’artista sul fiume vicino la sua casa in Spagna.
Le opere di Juan Uslé sono state esposte diffusamente in Europa e Stati Uniti. Tra le personali possiamo ricordare quelle al Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, Spagna; Stedelijk Museum voor Actuele Kunst, Ghent, Belgio; the Irish Museum of Modern Art, Dublino, Irlanda; Uslé ha partecipato a Documenta IX, Kassel, Germania, nel 1992 e alla Biennale di Venezia nel 2005. Suoi lavori sono inclusi inoltre nelle collezioni permanenti di, tra le altre, Musée National d’Art Moderne, Parigi, Francia; la Staatsgalerie, Stuttgart e Monaco, Germania; il Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, Spagna; il Moderna Museet, Stoccolma, Svezia; Tate Modern, Londra, UK. La serie Soñe que revelabas, di cui fanno parte le tre grandi tele in mostra alla Galleria Artiaco, verrà esposta al Kunstmuseum di Bonn in Germania dal 26 febbraio e il 6 giugno 2014.
16
novembre 2013
Victoria Civera / Juan Uslé
Dal 16 novembre 2013 al 31 gennaio 2014
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALFONSO ARTIACO
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a sabato ore 10-20
Vernissage
16 Novembre 2013, ore 19
Autore