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Video Dia Loghi 2009
La rassegna continua la sua esperienza fuori dal suo territorio d’origine, in questa edizione la collaborazione si estende ad altri due Paesi:la Danimarca e il Sudafrica, continuando cosi ad offrire una panoramica internazionale sugli utilizzi del video nell’arte contemporanea.
Comunicato stampa
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COMUNICATO STAMPA
Video Dia Loghi 2009 a cura di
Willy Darko – Alison Williams - Michael Chang – Nataša Kovšca
Inaugurazione il 14 dicembre 2009: incontro alle 20.30 al Cinema Massimo Sala 3. Incontro dedicato ai tre curatori di questa edizione del Festival che li trova impegnati non solo nel curare specificatamente la sezione per la quale sono stati invitati ma presenti nel festival anche nel ruolo di artisti con delle opere video da loro realizzate che verranno proiettate nella serata di apertura della manifestazione. Verrà inoltre proiettato il video della prima edizione della videoinstallazione “Vitruvian Woman”, progetto ideato da Michael Chang e Kim Wyon.
Il 15 e il 16 dicembre 2009: due incontri alle 18.30 alla galleria Velan Centro Arte Contemporanea uno dedicato alla video arte, per la serata del 15 Dicembre 2009, con i lavori dell’artista slovena Nataša Prosenc (biennale di Venezia del 1999) a cura di Nataša Kovšca e uno dedicato alla video documentazione, serata del 16 Dicembre 2009, con video realizzati da Willy Darko sulle opere dell’artista Giorgio Ciam (scomparso nel 1996).
Dal 15 al 22 Dicembre alla galleria Velan Centro d’Arte Contemporanea l’installazione fotografica “Guardarsi” dell’artista Giorgio Ciam a cura di Willy Darko ed Elena Re. Programmazione dei loop a cura di Alison Williams e video installazione “Vitruvian Woman” a cura di Michael Chang fino al 22 dicembre 2009
Dopo il successo delle otto edizioni precedenti, ritorna Video Dia Loghi, il festival di linguaggi video ospitato dal Cinema Massimo, dalla galleria Velan Centro d’ Arte Contemporanea, dal Festival TriestèFotografia, dallo spazio espositivo di Juliet Magazine a Trieste e dalla Galerija Dimenzija Napredka di Nova Gorica in Slovenia.
La rassegna, che in passato ha toccato Spagna, Germania, Croazia, Slovenia, Turchia e Stati Uniti, continua la sua esperienza fuori dal suo territorio d’origine in questa edizione la collaborazione si estende ad altri due Paesi:la Danimarca e il Sudafrica, continuando cosi ad offrire una panoramica internazionale sugli utilizzi del video nell'arte contemporanea e proponendo momenti di discussione attraverso un programma vasto ed eterogeneo. Le diverse sezioni esplorano le molte possibilità in cui si diversifica un linguaggio complesso e sfaccettato, che va dalla videoarte, secondo l'accezione classica delle esperienze teoriche dei primi anni Settanta, alle videoinstallazioni, videoclip, video documentazione e video danza, senza trascurare fenomeni recenti dell’uso del video. Ciascuna delle sezioni di cui si compone il festival contribuisce a sottolineare la poliedricità di una pratica che, da oltre quarant'anni, continua a essere una fra le espressioni privilegiate e plasmabili dell’arte in corso.
Incontri serali propongono al pubblico artisti attivi da anni a livello internazionale. L’edizione 2009 è particolarmente attenta al recente fenomeno dove trova artisti/curatori o viceversa, sogno recondito e finalmente realizzatosi da entrambi, artisti e curatori.
Willy Darko
Artista croato, torinese di adozione, che opera nell’ambito della videoarte e della immagine filmica decontestualizzata e ridefinita in una commistione di video e fotografia. Darko decanta l’immagine del corpo e indica che si tratta di un atto simbolico superiore e per questo inscindibile dal concetto etico ed estetico che ci permette di interpretare il mondo. L’autore, usando appunto il digitale, supera la complessità del fotomontaggio per combinare la propria effige insieme a quella di altri o altro da sé. Quanto al lavoro di Darko, alle sue “immagini” di corpi – cose sovrapposte e trasparenti (al limite della dissoluzione), estrapolazione, ripresa, fissaggio e montaggio rappresentano le tappe salienti di un processo di trasferimento dell’immagine da un codice all’altro fino ad un punto terminale non definito a priori, ma che proprio per questo accentua l’aleatorietà del processo medesimo: l’artificio che tende all’infinito ed alla gratuità ha i requisiti giusti per evitare tentazioni espressive, sentimentali, sensitive. Ciò che esso pone in risalto è l’assoluta circolarità del virtuale, la sua proliferazione trasformativi e inter-media nel senso proprio. Perché qui si tratta esattamente di cogliere l’ibridazione che attiva, regola e scioglie una azione condotta tra media differenti (video-fotografia-pittura).
Alison Williams
Alison Williams è una video-artista sudafricana che vive nella Nelson Mandela Bay. Dipinge anche a olio. Le sue opere sono apparse sulla scena internazionale in vari Film Festival, gallerie e musei d’arte. Si concentra sull’emozione visiva e sul trionfo dello spirito umano, usando soprattutto opere-performance con una forte tendenza al drammatico. Le sue opere tendono alla visione pubblica sebbene prodotte in maggior parte in solitudine. L’attenzione è rivolga soprattutto alla produzione di lavori psicologici che disturbino o risveglino i normali modi d’essere. Si serve di esperienze personali e di viaggio poiché è convinta che vita e arte siano entità inseparabili. Si occupa di selezionare artisti internazionali in progetti artistici no-profit. È molto interessata nell’uso dell’arte come una voce, nella produzione di performance di genere e a favore dell’arte femminile. È laureata in psicologia.
Michael Chang
Michael Chang lavora con le monocromie. In altre parole, non ci sono riferimenti al mondo esterno né motivi figurativi da cercare o da trovare. La sua pittura è pura e priva di allusioni – niente di più e niente di meno, ma in nessun modo inibisce la varietà espressiva che varia da quadro a quadro, risultato dell’approccio scientifico e sistematico di Michael Chang. Ogni opera è parte di un processo, un esperimento attentamente studiato per quanto riguarda materiali, dimensioni, colori e tipo di pennellata. Alcuni lavori portano il segno della spatola trascinata verticalmente o orizzontalmente sulle tele con movimenti ritmici. I dipinti sono caratterizzati da un definito dinamismo; le tele portate alla vita in una potente reciprocità tra colpi casualmente progressivi e improvvise interruzioni. In altri dipinti, l’importante è il materiale, diverse combinazioni di olio, inchiostro, cera e grafite producono texture uniche. Alcuni attraggono i colori scuri, e altri invece respingono i pigmenti con le proprie superfici luccicanti. Spesso, il modo in cui i dipinti vengono montati è un elemento vitale dell’interazione tra essi. Michael Chang incorpora lo spazio attorno ai dipinti come una parte naturale della sua composizione, analogamente alla integrazione dello spazio nelle sculture ferree di Robert Jacobsen.In un certo senso, Michael Chang ha iniziato dal principio, il suo progetto si basa su una investigazione sistematica e disciplinata della pittura, per vedere ciò accade quando un pennello lascia il segno per la prima volta su una tela immacolata. Per noi spettatori è un processo aperto e senza ombre, perché nelle opere di Michael Chang vediamo il risultato diretto e senza filtri delle pennellate dell’artista senza illusionismo: “Ciò che vedete è ciò che ricevete”.Michael Chang è la prova vivente che un approccio artistico sistematico e scientificonon esclude sensualità ed estetica. Al contrario, i dipinti sembrano essere rivestiti di un certo equilibrio e serenità meditativa.
Giorgio Ciam
Giorgio Ciam nasce a Pont-Saint-Martin (Aosta) nel 1941. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Torino, si dedica ad una ricerca antropologica condotta attraverso il mezzo fotografico a cui non è estraneo un aspetto performativo-teatrale, che si evidenzia nei primi anni soprattutto con la realizzazione di Sculture-Ambiente e di Teatri-Scultura. Negli anni ’70 fa parte della vicenda internazionale della Body Art e intrattiene frequenti rapporti di scambio e contatto con gli altri protagonisti europei, portando avanti un lavoro teso all’approfondimento dell’uso della fotografia. Sviluppando la propria ricerca nell’ambito del “comportamento”, si focalizza sulla figura umana – in particolar modo sul volto – concentrandosi sull’analisi della propria identità come tramite per un rapporto con l’altro. Presenta il suo lavoro in varie occasioni espositive, sia in Italia che all’estero. Numerosi sono i suoi libri d’artista e le pubblicazioni che spesso accompagnano le mostre. Muore a Torino nel 1996.
Nataša Prosenc
Artista nata in Slovenia, Nataša Prosenc si è laureata presso la Academy of Fine Arts nel 1990. Durante i suoi studi, si è interessata alle immagini in movimento e ha iniziato a realizzare video a canale singolo, espandendo gradualmente la pratica fino ad includere video installazioni in cui lo spazio dell’opera d’arte è cresciuto fino a divenire integrale. Le sue opere hanno cominciato a fare la loro comparsa in gallerie e festival, e a vincere premi e borse di studio, agli inizi degli anni 90. Nel 1997, è stata a Los Angeles con una borsa di studio Fulbright per studiare presso la California Institute of the Arts, dove si è concentrata su film e video. Vive tra Los Angeles e Slovenia da allora, con frequenti esposizioni e partecipazioni a festival in USA, Slovenia e all’estero. Nel 1999 ha rappresentato la Slovenia presso la Biennale di Venezia con l’installazione Gladiators premiata con il Preseren Fund Award, il premio nazionale sloveno per grandi meriti artistici. Dal 1995 ad oggi ha diretto molti cortometraggi, documentari e un film Souvenir, prodotto dalla sua casa di produzione Kanalya Pictures.
Nataša Kovšca
Nataša Kovšca si e' laureata in storia dell'arte alla Facolta di Filosofia a Lubiana. Per il suo lavoro di laurea ha ricevuto il premio France Prešeren per studenti. E' curatrice, critica d'arte e redattrice per le arti visive di Dialogi – rivista slovena di cultura e società. Vive e lavora a Nova Gorica.
Elena Re
Critica d’arte e curatrice, si occupa di arte contemporanea con un’attenzione particolare verso la fotografia. Organizza mostre, cura collezioni, sviluppa progetti di valorizzazione culturale. Lavora con l’archivio di molti artisti e in particolare è curatrice dell’Archivio Giorgio Ciam. È autrice di varie pubblicazioni, fra cui la collana PROGETTOSETTANTA. Arte e fotografia dalla ricerca anni ’70 in Italia, edizioni Gli Ori. Per questa stessa collana nel 2007 ha realizzato il volume GIORGIO CIAM – Dentro il sogno 1969-1995.
Kim Wyon
Kim Wyon è un artista danese, scrittore e attivista LGTB. Nato nel 1961 Kim Wyon ha lavorato con la pittura, il multimediale e i giochi per computer per molti anni. Nel 2004 ha ricevuto un viaggio premio dal Ministero danese per la Cultura per lavorare con la Street Art e la Flag Art in Italia, dove si è poi trasferito, lavorando tra Genova e Copenhagen.
Giovanni Cordero
Funzionario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali presso il Gabinetto del Ministro a Roma con l’incarico di consulente per il Ministro Giuliano Urbani per il settore dell’arte contemporanea, membro del Comitato per la nuova Fondazione del Museo Egizio, membro della commissione acquisti per il Museo del XXI secolo: nuovo centro per le Arti Contemporanee di Roma, membro della giuria di selezione degli artisti partecipanti al Premio per la Giovane Arte Italiana 2002/2003 per la Biennale di Venezia del 2003. Attualmente funzionario direttivo della Soprintendenza per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico del Piemonte per l’arte contemporanea e tutela della collezione “Giannoni” del Comune di Novara, direttore mercato antiquario, membro della commissione arte pubblica del comune di Torino.
Ha svolto attività di ricerca e docenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma, l’Università di Torino, l’Accademia delle Belle Arti di Cuneo ed è stato Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Sanremo.
Ha pubblicato articoli scientifici, saggi, libri e monografie artistiche in catalogo. Ha curato le mostre antologiche dei maestri: Bercetti per il Comune di Cigliano, Perosino per il Circolo degli Artisti di Torino, Tabusso e Gribaudo per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Per conto della Regione Piemonte si è occupato di ideazione, progettazione e realizzazione delle prime quattro edizioni delle mostre scientifiche “Esperimenta”.Già ricercatore presso la Fondazione Rosselli e l’Istituto di Metodologia della Scienza di Torino.
Dirige l’Istituto di Ricerca e documentazione europeo: arte tecnoscienza e cultura.
Si è occupato di formazione per i docenti per i Provveditorati agli studi di Torino, Asti, Novara,Vercelli e Mantova.
Gli artisti saranno presenti agli incontri, che partiranno dalla proiezione dei loro lavori più significativi, a cui seguirà un dibattito moderato da critici e curatori, aperto al dialogo con il pubblico.
La sezione pomeridiana prevede la proiezione LOOP. Video di artisti da tutto il mondo, curato dalla sudafricana Alison William ideatrice del progetto HEP.
La sezione LOOP offre uno screening su una selezione di artisti nazionali e internazionali.
Nel corso dell’anno 2010 i LOOP saranno proiettati alla galleria Deminzija Napredna a Nova Gorica in Slovenia e saranno parte integrante del progetto HEP.
I Loop SEZIONE FESTIVAL
Sabrina Bastai “nothing” Italia 5.00
Mads Lungdahl "the source" Danimarca 1.43
Debbie Douez "two in one" Spagna 3.18
John Criscitello - "fear" USA 1.40
Marilena Vita "sick heart" Faticart Group Italia 4.00
Adamo Macri "OOC" Canada 5.51
Anders Weberg "dejected" Svezia 1.15
Richard Jochum "mamma" USA 1.34
Alberto Guerreiro "absent" Portogallo 3.30
Bill Millett "the book" UK 06.46
Masha Yozefpolsky "deep freeze" Israele 7.38
Glenn Church "fragility" USA 05.33
Stina Pershdotter "urging absence" Svezia 3.00
Ulf Kristiansen "the tiger and the lamb" Norvegia 2.30
Jose Drummond "the narcissist" Portogallo 2.57
Leuna O´Doherty & Jenny Bel'Air “HEP us all” Irlanda-Francia 3.22
Bismati "corpus tracks" Faticart Group Italia 4.00
Luca Curci “impossible love” Canada 6.00
Come di consueto a questa sezione si affianca una proposta fotografica, linguaggio vicino alla pratica del video. In questa edizione l’artista ospitato Giorgio Ciam, L’artista è scomparso prematuramente nel 1996.
Per la sezione Eventi :
Human Emotion Project - HEP 2009
Ad alcuni livelli Human Emotion Project è stato creato per ragioni molto personali e come strumento esplorativo, una ricerca per l’espressione dell’emozione umana.
“Non è sempre facile per me esprimermi al di fuori del contesto solitario e le mie interazioni con gli altri essere umani sono spesso incomprese a causa di questa mancanza di reciproco rapporto”.
Come è possibile per un essere umano capirne completamente un altro quando le basi di tale comprensione sono poste a livello emotivo e ci sono così tanti fattori sociali in gioco che coinvolgono le interazioni umane.
HEP 2009 è nato da un bisogno voyeuristico di osservare come gli altri artisti esprimessero se stessi a livello emotivo e vederne l’efficacia nel contesto sociale attraverso esibizioni fisiche e interazioni online.
Gli artisti hanno potuto lavorare quasi in assenza di controllo e la lista o la ricerca delle emozioni è stata lasciata aperta affinché la esplorassero e la esprimessero liberamente. Non è stata stabilita neanche la durata dei lavori per permettere una piena espressione nei lavori individuali. Non è così facile esprimere le emozioni e la maggior parte dei lavori non erano rigorosamente etichettati, in modo da garantire allo spettatore di assimilare e trarre le proprie conclusioni circa le emozioni espresse senza definizioni troppo rigide.
È parte della mia premessa che le emozioni tra essere umani siano in larga misura incomprese e non sempre espresse a pieno a causa di ragioni di vario genere (paura, mancanza di conoscenza, incapacità ad esprimere se stessi, confidenza, barriere linguistiche, differenze sociali e la lista potrebbe continuare a lungo).
Come nel raccontare delle storie - la storia viene narrata e alla fine, rispetto al contesto originale, è diventata in una versione completamente differente – le emozioni sono spesso distorte e mutate dal proprio stato originale “puro” in una versione alterata dal coinvolgimento sociale e da altri fattori.
Il progetto HEP è stato un esercizio su molti livelli – non solo per permettere agli artisti di cercare di esprimere le proprie emozioni in un ambiente pubblico, cosa che richiede molto coraggio; ma anche di mostrare come nel nostro stesso gruppo, il tentativo di esprimere le emozioni tra esseri umani cambi e sia totalmente inaffidabile.
Lo scopo iniziale di HEP consisteva nel lasciarlo fluire liberamente – invitando artisti da diverse nazioni e permettendo ai curatori ad esse associati di invitare a loro volta artisti, per vedere in che modo le diverse culture si esprimono, usando gli artisti come strumenti (come una costante). In seguito le opere del progetto HEP avrebbero dovuto fungere da confronto tra ogni nazione.
Il progetto cambierà nel tempo e finché verranno espresse le emozioni rifletterà il proprio scopo iniziale.
“ come si può continuare ad “amare” nel mondo – come si può arrivare vicini alla verità emotiva – in un mondo pieno di rigido controllo in cui persino l’espressione di una emozione è spesso guardata con disapprovazione? Agli uomini viene insegnato il controllo delle proprie emozioni fin da piccoli – “controlla i tuoi sentimenti”, “controllati” - e a non mostrare in pubblico ciò che provano perché sarebbe visto come un segno di debolezza.
E come artista io mi denudo – e molti degli artisti del progetto HEP hanno fatto lo stesso, e mi complimento con loro per il coraggio e li ringrazio per aver preso parte al progetto che ha ancora molti paesi da attraversare e in cui esprimersi. Alison Williams (HEP Director)
Vitruvian Woman
Vitruvian Woman è una scultura multimediale creata da 34 artisti di tutto il mondo. Ispirato al disegno di Leonardo da Vinci, l’uomo vitruviano, che idealizza le proporzioni classiche del corpo umano maschile, la donna vitruviana (Vitruvian Woman) traccia i contorni multidimensionali della femminilità in un flusso di cinque video costruiti su sequenze di tre minuti che riflettono le nove zone del corpo: testa, cuore, stomaco, organi sessuali, braccio destro, gamba destra, braccio sinistro, gamba sinistra e piedi. La poetica dello smembramento portata sullo schermo da nove monitor attinge ai diversi capitoli della identità femminile, a scene di vita domestica, alla lingerie e alla lussuria. Allegorie della carne e un uomo ridotto in poltiglia amplificano l’immagine ondeggiante del potere femminile perché alternativamente appunta le proprie speranze su un mantra buddista e si arrende al flusso di coscienza collettivo. Kim Wyon
Participating artists
Aditi Kulkarni, (India)
Alberto Guerreiro (Portogallol)
Alexandra Buhl (Danimarca)
Alicia Felberbaum (Gran Bretagna)
Alison Williams (Sudafrica)
Ambuja Magaji (USA)
Anders Weberg (Svezia)
Anica Vucovik (Serbia)
Arthur Tuoto (Brasile)
Brad Wise (USA)
Bruno Penteado (Brasile) & Henrique Cartaxo (Brasile)
Christy Walsh (USA)
Dave Swensen (USA)
Debbie Douez (Canada)
Igor Amin (Brasile)
Irina Gabiani (Lussemburgo)
Jan Kather (USA)
Joas Sebastian Nebe (Germania)
Joy Whalen (USA)
Kai Lossgott (Sudafrica)
Kika Nicolela (Brasile)
Michael Chang (Denmark) & Melanie Chilianis (Australia)
Niclas Hallberg (Svezia)
Per E Riksson (Svezia)
Renata Padovan (Brasile)
Ronee Hui (Gran Bretagna)
Stina Pehrsdotter (Svezia)
Simone Stoll (Germania) & Anthony Siarkiewicz (USA)
Ulf Kristiansen (Norvegia)
Uma Ray (India)
Willy Darko (Italia)
Nei giorni dal 15 al 22 dicembre 2009, in concomitanza con il periodo del festival: installazione fotografica “Guardarsi” dell’artista Giorgio Ciam, esposizione della video installazione “Vitruvian Woman” e saranno proiettati i video della sezione Loop nello spazio espositivo della galleria Velan Centro d’Arte Contemporanea di Torino.
Velan Centro d’Arte Contemporanea
VELAN centro d’arte contemporanea è nato nel 1993 con la finalità di promuovere l'arte contemporanea in Italia ed all'estero. Fino al maggio 2000, ha avuto sede nell’Ex Lanificio Bona, a Carignano, un’imponente spazio industriale alle porte di Torino. Con la personale di Dennis Adams, a giugno dello stesso anno, è stato inaugurato il nuovo centro torinese, in Via Modena 52. L’attuale sede espositiva, un “white cube” che un tempo ospitava una fabbrica per la lavorazione del legno, è situata in un quartiere in continua espansione, poco distante dal centro cittadino, che ospita già numerose gallerie e studi di artisti. Ha promosso molteplici mostre che investono le più diverse espressioni dell’attuale ricerca artistica. Tra gli artisti presentati, Dennis Oppenheim, Miltos Manetas, Les Levine, Cuoghi - Corsello, Zwelhethu Mthethwa, Noriaki Maeda, Dennis Adams, Muntadas, Matthew McCaslin, Thierry Alet, Pep Agut, Swetlana Heger, Bernardí Roig, Mark Niedermann, Mongrel, John Tremblay. E’ inoltre attivo nella promozione della giovane arte italiana e straniera. La collettiva VERSUS, giunta ormai alla quattordicesima edizione, è una vetrina annuale sul panorama più attuale, a cui hanno partecipato artisti in seguito riconosciuti a livello internazionale.
La rassegna vive on line sul sito : www.videodialoghi.org
L’iniziativa si inserisce nel quadro delle manifestazioni di
www.contemporarytorinopiemonte.it
DARKO’S STORE - Il magazzino di Darko
Via Sismonda 10/4 10145 Torino +30.011.74 00 34 darkostore@libero.it
www.videodialoghi.org
Video Dia Loghi 2009 a cura di
Willy Darko – Alison Williams - Michael Chang – Nataša Kovšca
Inaugurazione il 14 dicembre 2009: incontro alle 20.30 al Cinema Massimo Sala 3. Incontro dedicato ai tre curatori di questa edizione del Festival che li trova impegnati non solo nel curare specificatamente la sezione per la quale sono stati invitati ma presenti nel festival anche nel ruolo di artisti con delle opere video da loro realizzate che verranno proiettate nella serata di apertura della manifestazione. Verrà inoltre proiettato il video della prima edizione della videoinstallazione “Vitruvian Woman”, progetto ideato da Michael Chang e Kim Wyon.
Il 15 e il 16 dicembre 2009: due incontri alle 18.30 alla galleria Velan Centro Arte Contemporanea uno dedicato alla video arte, per la serata del 15 Dicembre 2009, con i lavori dell’artista slovena Nataša Prosenc (biennale di Venezia del 1999) a cura di Nataša Kovšca e uno dedicato alla video documentazione, serata del 16 Dicembre 2009, con video realizzati da Willy Darko sulle opere dell’artista Giorgio Ciam (scomparso nel 1996).
Dal 15 al 22 Dicembre alla galleria Velan Centro d’Arte Contemporanea l’installazione fotografica “Guardarsi” dell’artista Giorgio Ciam a cura di Willy Darko ed Elena Re. Programmazione dei loop a cura di Alison Williams e video installazione “Vitruvian Woman” a cura di Michael Chang fino al 22 dicembre 2009
Dopo il successo delle otto edizioni precedenti, ritorna Video Dia Loghi, il festival di linguaggi video ospitato dal Cinema Massimo, dalla galleria Velan Centro d’ Arte Contemporanea, dal Festival TriestèFotografia, dallo spazio espositivo di Juliet Magazine a Trieste e dalla Galerija Dimenzija Napredka di Nova Gorica in Slovenia.
La rassegna, che in passato ha toccato Spagna, Germania, Croazia, Slovenia, Turchia e Stati Uniti, continua la sua esperienza fuori dal suo territorio d’origine in questa edizione la collaborazione si estende ad altri due Paesi:la Danimarca e il Sudafrica, continuando cosi ad offrire una panoramica internazionale sugli utilizzi del video nell'arte contemporanea e proponendo momenti di discussione attraverso un programma vasto ed eterogeneo. Le diverse sezioni esplorano le molte possibilità in cui si diversifica un linguaggio complesso e sfaccettato, che va dalla videoarte, secondo l'accezione classica delle esperienze teoriche dei primi anni Settanta, alle videoinstallazioni, videoclip, video documentazione e video danza, senza trascurare fenomeni recenti dell’uso del video. Ciascuna delle sezioni di cui si compone il festival contribuisce a sottolineare la poliedricità di una pratica che, da oltre quarant'anni, continua a essere una fra le espressioni privilegiate e plasmabili dell’arte in corso.
Incontri serali propongono al pubblico artisti attivi da anni a livello internazionale. L’edizione 2009 è particolarmente attenta al recente fenomeno dove trova artisti/curatori o viceversa, sogno recondito e finalmente realizzatosi da entrambi, artisti e curatori.
Willy Darko
Artista croato, torinese di adozione, che opera nell’ambito della videoarte e della immagine filmica decontestualizzata e ridefinita in una commistione di video e fotografia. Darko decanta l’immagine del corpo e indica che si tratta di un atto simbolico superiore e per questo inscindibile dal concetto etico ed estetico che ci permette di interpretare il mondo. L’autore, usando appunto il digitale, supera la complessità del fotomontaggio per combinare la propria effige insieme a quella di altri o altro da sé. Quanto al lavoro di Darko, alle sue “immagini” di corpi – cose sovrapposte e trasparenti (al limite della dissoluzione), estrapolazione, ripresa, fissaggio e montaggio rappresentano le tappe salienti di un processo di trasferimento dell’immagine da un codice all’altro fino ad un punto terminale non definito a priori, ma che proprio per questo accentua l’aleatorietà del processo medesimo: l’artificio che tende all’infinito ed alla gratuità ha i requisiti giusti per evitare tentazioni espressive, sentimentali, sensitive. Ciò che esso pone in risalto è l’assoluta circolarità del virtuale, la sua proliferazione trasformativi e inter-media nel senso proprio. Perché qui si tratta esattamente di cogliere l’ibridazione che attiva, regola e scioglie una azione condotta tra media differenti (video-fotografia-pittura).
Alison Williams
Alison Williams è una video-artista sudafricana che vive nella Nelson Mandela Bay. Dipinge anche a olio. Le sue opere sono apparse sulla scena internazionale in vari Film Festival, gallerie e musei d’arte. Si concentra sull’emozione visiva e sul trionfo dello spirito umano, usando soprattutto opere-performance con una forte tendenza al drammatico. Le sue opere tendono alla visione pubblica sebbene prodotte in maggior parte in solitudine. L’attenzione è rivolga soprattutto alla produzione di lavori psicologici che disturbino o risveglino i normali modi d’essere. Si serve di esperienze personali e di viaggio poiché è convinta che vita e arte siano entità inseparabili. Si occupa di selezionare artisti internazionali in progetti artistici no-profit. È molto interessata nell’uso dell’arte come una voce, nella produzione di performance di genere e a favore dell’arte femminile. È laureata in psicologia.
Michael Chang
Michael Chang lavora con le monocromie. In altre parole, non ci sono riferimenti al mondo esterno né motivi figurativi da cercare o da trovare. La sua pittura è pura e priva di allusioni – niente di più e niente di meno, ma in nessun modo inibisce la varietà espressiva che varia da quadro a quadro, risultato dell’approccio scientifico e sistematico di Michael Chang. Ogni opera è parte di un processo, un esperimento attentamente studiato per quanto riguarda materiali, dimensioni, colori e tipo di pennellata. Alcuni lavori portano il segno della spatola trascinata verticalmente o orizzontalmente sulle tele con movimenti ritmici. I dipinti sono caratterizzati da un definito dinamismo; le tele portate alla vita in una potente reciprocità tra colpi casualmente progressivi e improvvise interruzioni. In altri dipinti, l’importante è il materiale, diverse combinazioni di olio, inchiostro, cera e grafite producono texture uniche. Alcuni attraggono i colori scuri, e altri invece respingono i pigmenti con le proprie superfici luccicanti. Spesso, il modo in cui i dipinti vengono montati è un elemento vitale dell’interazione tra essi. Michael Chang incorpora lo spazio attorno ai dipinti come una parte naturale della sua composizione, analogamente alla integrazione dello spazio nelle sculture ferree di Robert Jacobsen.In un certo senso, Michael Chang ha iniziato dal principio, il suo progetto si basa su una investigazione sistematica e disciplinata della pittura, per vedere ciò accade quando un pennello lascia il segno per la prima volta su una tela immacolata. Per noi spettatori è un processo aperto e senza ombre, perché nelle opere di Michael Chang vediamo il risultato diretto e senza filtri delle pennellate dell’artista senza illusionismo: “Ciò che vedete è ciò che ricevete”.Michael Chang è la prova vivente che un approccio artistico sistematico e scientificonon esclude sensualità ed estetica. Al contrario, i dipinti sembrano essere rivestiti di un certo equilibrio e serenità meditativa.
Giorgio Ciam
Giorgio Ciam nasce a Pont-Saint-Martin (Aosta) nel 1941. Dopo gli studi all’Accademia di Belle Arti di Torino, si dedica ad una ricerca antropologica condotta attraverso il mezzo fotografico a cui non è estraneo un aspetto performativo-teatrale, che si evidenzia nei primi anni soprattutto con la realizzazione di Sculture-Ambiente e di Teatri-Scultura. Negli anni ’70 fa parte della vicenda internazionale della Body Art e intrattiene frequenti rapporti di scambio e contatto con gli altri protagonisti europei, portando avanti un lavoro teso all’approfondimento dell’uso della fotografia. Sviluppando la propria ricerca nell’ambito del “comportamento”, si focalizza sulla figura umana – in particolar modo sul volto – concentrandosi sull’analisi della propria identità come tramite per un rapporto con l’altro. Presenta il suo lavoro in varie occasioni espositive, sia in Italia che all’estero. Numerosi sono i suoi libri d’artista e le pubblicazioni che spesso accompagnano le mostre. Muore a Torino nel 1996.
Nataša Prosenc
Artista nata in Slovenia, Nataša Prosenc si è laureata presso la Academy of Fine Arts nel 1990. Durante i suoi studi, si è interessata alle immagini in movimento e ha iniziato a realizzare video a canale singolo, espandendo gradualmente la pratica fino ad includere video installazioni in cui lo spazio dell’opera d’arte è cresciuto fino a divenire integrale. Le sue opere hanno cominciato a fare la loro comparsa in gallerie e festival, e a vincere premi e borse di studio, agli inizi degli anni 90. Nel 1997, è stata a Los Angeles con una borsa di studio Fulbright per studiare presso la California Institute of the Arts, dove si è concentrata su film e video. Vive tra Los Angeles e Slovenia da allora, con frequenti esposizioni e partecipazioni a festival in USA, Slovenia e all’estero. Nel 1999 ha rappresentato la Slovenia presso la Biennale di Venezia con l’installazione Gladiators premiata con il Preseren Fund Award, il premio nazionale sloveno per grandi meriti artistici. Dal 1995 ad oggi ha diretto molti cortometraggi, documentari e un film Souvenir, prodotto dalla sua casa di produzione Kanalya Pictures.
Nataša Kovšca
Nataša Kovšca si e' laureata in storia dell'arte alla Facolta di Filosofia a Lubiana. Per il suo lavoro di laurea ha ricevuto il premio France Prešeren per studenti. E' curatrice, critica d'arte e redattrice per le arti visive di Dialogi – rivista slovena di cultura e società. Vive e lavora a Nova Gorica.
Elena Re
Critica d’arte e curatrice, si occupa di arte contemporanea con un’attenzione particolare verso la fotografia. Organizza mostre, cura collezioni, sviluppa progetti di valorizzazione culturale. Lavora con l’archivio di molti artisti e in particolare è curatrice dell’Archivio Giorgio Ciam. È autrice di varie pubblicazioni, fra cui la collana PROGETTOSETTANTA. Arte e fotografia dalla ricerca anni ’70 in Italia, edizioni Gli Ori. Per questa stessa collana nel 2007 ha realizzato il volume GIORGIO CIAM – Dentro il sogno 1969-1995.
Kim Wyon
Kim Wyon è un artista danese, scrittore e attivista LGTB. Nato nel 1961 Kim Wyon ha lavorato con la pittura, il multimediale e i giochi per computer per molti anni. Nel 2004 ha ricevuto un viaggio premio dal Ministero danese per la Cultura per lavorare con la Street Art e la Flag Art in Italia, dove si è poi trasferito, lavorando tra Genova e Copenhagen.
Giovanni Cordero
Funzionario del Ministero per i Beni e le Attività Culturali presso il Gabinetto del Ministro a Roma con l’incarico di consulente per il Ministro Giuliano Urbani per il settore dell’arte contemporanea, membro del Comitato per la nuova Fondazione del Museo Egizio, membro della commissione acquisti per il Museo del XXI secolo: nuovo centro per le Arti Contemporanee di Roma, membro della giuria di selezione degli artisti partecipanti al Premio per la Giovane Arte Italiana 2002/2003 per la Biennale di Venezia del 2003. Attualmente funzionario direttivo della Soprintendenza per il Patrimonio storico, artistico ed etnoantropologico del Piemonte per l’arte contemporanea e tutela della collezione “Giannoni” del Comune di Novara, direttore mercato antiquario, membro della commissione arte pubblica del comune di Torino.
Ha svolto attività di ricerca e docenza presso l’Università “La Sapienza” di Roma, l’Università di Torino, l’Accademia delle Belle Arti di Cuneo ed è stato Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Sanremo.
Ha pubblicato articoli scientifici, saggi, libri e monografie artistiche in catalogo. Ha curato le mostre antologiche dei maestri: Bercetti per il Comune di Cigliano, Perosino per il Circolo degli Artisti di Torino, Tabusso e Gribaudo per il Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Per conto della Regione Piemonte si è occupato di ideazione, progettazione e realizzazione delle prime quattro edizioni delle mostre scientifiche “Esperimenta”.Già ricercatore presso la Fondazione Rosselli e l’Istituto di Metodologia della Scienza di Torino.
Dirige l’Istituto di Ricerca e documentazione europeo: arte tecnoscienza e cultura.
Si è occupato di formazione per i docenti per i Provveditorati agli studi di Torino, Asti, Novara,Vercelli e Mantova.
Gli artisti saranno presenti agli incontri, che partiranno dalla proiezione dei loro lavori più significativi, a cui seguirà un dibattito moderato da critici e curatori, aperto al dialogo con il pubblico.
La sezione pomeridiana prevede la proiezione LOOP. Video di artisti da tutto il mondo, curato dalla sudafricana Alison William ideatrice del progetto HEP.
La sezione LOOP offre uno screening su una selezione di artisti nazionali e internazionali.
Nel corso dell’anno 2010 i LOOP saranno proiettati alla galleria Deminzija Napredna a Nova Gorica in Slovenia e saranno parte integrante del progetto HEP.
I Loop SEZIONE FESTIVAL
Sabrina Bastai “nothing” Italia 5.00
Mads Lungdahl "the source" Danimarca 1.43
Debbie Douez "two in one" Spagna 3.18
John Criscitello - "fear" USA 1.40
Marilena Vita "sick heart" Faticart Group Italia 4.00
Adamo Macri "OOC" Canada 5.51
Anders Weberg "dejected" Svezia 1.15
Richard Jochum "mamma" USA 1.34
Alberto Guerreiro "absent" Portogallo 3.30
Bill Millett "the book" UK 06.46
Masha Yozefpolsky "deep freeze" Israele 7.38
Glenn Church "fragility" USA 05.33
Stina Pershdotter "urging absence" Svezia 3.00
Ulf Kristiansen "the tiger and the lamb" Norvegia 2.30
Jose Drummond "the narcissist" Portogallo 2.57
Leuna O´Doherty & Jenny Bel'Air “HEP us all” Irlanda-Francia 3.22
Bismati "corpus tracks" Faticart Group Italia 4.00
Luca Curci “impossible love” Canada 6.00
Come di consueto a questa sezione si affianca una proposta fotografica, linguaggio vicino alla pratica del video. In questa edizione l’artista ospitato Giorgio Ciam, L’artista è scomparso prematuramente nel 1996.
Per la sezione Eventi :
Human Emotion Project - HEP 2009
Ad alcuni livelli Human Emotion Project è stato creato per ragioni molto personali e come strumento esplorativo, una ricerca per l’espressione dell’emozione umana.
“Non è sempre facile per me esprimermi al di fuori del contesto solitario e le mie interazioni con gli altri essere umani sono spesso incomprese a causa di questa mancanza di reciproco rapporto”.
Come è possibile per un essere umano capirne completamente un altro quando le basi di tale comprensione sono poste a livello emotivo e ci sono così tanti fattori sociali in gioco che coinvolgono le interazioni umane.
HEP 2009 è nato da un bisogno voyeuristico di osservare come gli altri artisti esprimessero se stessi a livello emotivo e vederne l’efficacia nel contesto sociale attraverso esibizioni fisiche e interazioni online.
Gli artisti hanno potuto lavorare quasi in assenza di controllo e la lista o la ricerca delle emozioni è stata lasciata aperta affinché la esplorassero e la esprimessero liberamente. Non è stata stabilita neanche la durata dei lavori per permettere una piena espressione nei lavori individuali. Non è così facile esprimere le emozioni e la maggior parte dei lavori non erano rigorosamente etichettati, in modo da garantire allo spettatore di assimilare e trarre le proprie conclusioni circa le emozioni espresse senza definizioni troppo rigide.
È parte della mia premessa che le emozioni tra essere umani siano in larga misura incomprese e non sempre espresse a pieno a causa di ragioni di vario genere (paura, mancanza di conoscenza, incapacità ad esprimere se stessi, confidenza, barriere linguistiche, differenze sociali e la lista potrebbe continuare a lungo).
Come nel raccontare delle storie - la storia viene narrata e alla fine, rispetto al contesto originale, è diventata in una versione completamente differente – le emozioni sono spesso distorte e mutate dal proprio stato originale “puro” in una versione alterata dal coinvolgimento sociale e da altri fattori.
Il progetto HEP è stato un esercizio su molti livelli – non solo per permettere agli artisti di cercare di esprimere le proprie emozioni in un ambiente pubblico, cosa che richiede molto coraggio; ma anche di mostrare come nel nostro stesso gruppo, il tentativo di esprimere le emozioni tra esseri umani cambi e sia totalmente inaffidabile.
Lo scopo iniziale di HEP consisteva nel lasciarlo fluire liberamente – invitando artisti da diverse nazioni e permettendo ai curatori ad esse associati di invitare a loro volta artisti, per vedere in che modo le diverse culture si esprimono, usando gli artisti come strumenti (come una costante). In seguito le opere del progetto HEP avrebbero dovuto fungere da confronto tra ogni nazione.
Il progetto cambierà nel tempo e finché verranno espresse le emozioni rifletterà il proprio scopo iniziale.
“ come si può continuare ad “amare” nel mondo – come si può arrivare vicini alla verità emotiva – in un mondo pieno di rigido controllo in cui persino l’espressione di una emozione è spesso guardata con disapprovazione? Agli uomini viene insegnato il controllo delle proprie emozioni fin da piccoli – “controlla i tuoi sentimenti”, “controllati” - e a non mostrare in pubblico ciò che provano perché sarebbe visto come un segno di debolezza.
E come artista io mi denudo – e molti degli artisti del progetto HEP hanno fatto lo stesso, e mi complimento con loro per il coraggio e li ringrazio per aver preso parte al progetto che ha ancora molti paesi da attraversare e in cui esprimersi. Alison Williams (HEP Director)
Vitruvian Woman
Vitruvian Woman è una scultura multimediale creata da 34 artisti di tutto il mondo. Ispirato al disegno di Leonardo da Vinci, l’uomo vitruviano, che idealizza le proporzioni classiche del corpo umano maschile, la donna vitruviana (Vitruvian Woman) traccia i contorni multidimensionali della femminilità in un flusso di cinque video costruiti su sequenze di tre minuti che riflettono le nove zone del corpo: testa, cuore, stomaco, organi sessuali, braccio destro, gamba destra, braccio sinistro, gamba sinistra e piedi. La poetica dello smembramento portata sullo schermo da nove monitor attinge ai diversi capitoli della identità femminile, a scene di vita domestica, alla lingerie e alla lussuria. Allegorie della carne e un uomo ridotto in poltiglia amplificano l’immagine ondeggiante del potere femminile perché alternativamente appunta le proprie speranze su un mantra buddista e si arrende al flusso di coscienza collettivo. Kim Wyon
Participating artists
Aditi Kulkarni, (India)
Alberto Guerreiro (Portogallol)
Alexandra Buhl (Danimarca)
Alicia Felberbaum (Gran Bretagna)
Alison Williams (Sudafrica)
Ambuja Magaji (USA)
Anders Weberg (Svezia)
Anica Vucovik (Serbia)
Arthur Tuoto (Brasile)
Brad Wise (USA)
Bruno Penteado (Brasile) & Henrique Cartaxo (Brasile)
Christy Walsh (USA)
Dave Swensen (USA)
Debbie Douez (Canada)
Igor Amin (Brasile)
Irina Gabiani (Lussemburgo)
Jan Kather (USA)
Joas Sebastian Nebe (Germania)
Joy Whalen (USA)
Kai Lossgott (Sudafrica)
Kika Nicolela (Brasile)
Michael Chang (Denmark) & Melanie Chilianis (Australia)
Niclas Hallberg (Svezia)
Per E Riksson (Svezia)
Renata Padovan (Brasile)
Ronee Hui (Gran Bretagna)
Stina Pehrsdotter (Svezia)
Simone Stoll (Germania) & Anthony Siarkiewicz (USA)
Ulf Kristiansen (Norvegia)
Uma Ray (India)
Willy Darko (Italia)
Nei giorni dal 15 al 22 dicembre 2009, in concomitanza con il periodo del festival: installazione fotografica “Guardarsi” dell’artista Giorgio Ciam, esposizione della video installazione “Vitruvian Woman” e saranno proiettati i video della sezione Loop nello spazio espositivo della galleria Velan Centro d’Arte Contemporanea di Torino.
Velan Centro d’Arte Contemporanea
VELAN centro d’arte contemporanea è nato nel 1993 con la finalità di promuovere l'arte contemporanea in Italia ed all'estero. Fino al maggio 2000, ha avuto sede nell’Ex Lanificio Bona, a Carignano, un’imponente spazio industriale alle porte di Torino. Con la personale di Dennis Adams, a giugno dello stesso anno, è stato inaugurato il nuovo centro torinese, in Via Modena 52. L’attuale sede espositiva, un “white cube” che un tempo ospitava una fabbrica per la lavorazione del legno, è situata in un quartiere in continua espansione, poco distante dal centro cittadino, che ospita già numerose gallerie e studi di artisti. Ha promosso molteplici mostre che investono le più diverse espressioni dell’attuale ricerca artistica. Tra gli artisti presentati, Dennis Oppenheim, Miltos Manetas, Les Levine, Cuoghi - Corsello, Zwelhethu Mthethwa, Noriaki Maeda, Dennis Adams, Muntadas, Matthew McCaslin, Thierry Alet, Pep Agut, Swetlana Heger, Bernardí Roig, Mark Niedermann, Mongrel, John Tremblay. E’ inoltre attivo nella promozione della giovane arte italiana e straniera. La collettiva VERSUS, giunta ormai alla quattordicesima edizione, è una vetrina annuale sul panorama più attuale, a cui hanno partecipato artisti in seguito riconosciuti a livello internazionale.
La rassegna vive on line sul sito : www.videodialoghi.org
L’iniziativa si inserisce nel quadro delle manifestazioni di
www.contemporarytorinopiemonte.it
DARKO’S STORE - Il magazzino di Darko
Via Sismonda 10/4 10145 Torino +30.011.74 00 34 darkostore@libero.it
www.videodialoghi.org
15
dicembre 2009
Video Dia Loghi 2009
Dal 15 al 22 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
VELAN
Torino, Via Saluzzo, 64, (Torino)
Torino, Via Saluzzo, 64, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a venerdì ore 16-19
Vernissage
15 Dicembre 2009, ore 18.30
Autore
Curatore