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Videodays3
Videodays3 è al suo terzo appuntamento nell’ambito del Babilonia Jazz Contest di Cerbaia, in provincia di Firenze. La rassegna video, a cura di Fiammetta Strigoli, è realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Promere.
Comunicato stampa
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Videodays3 è al suo terzo appuntamento nell’ambito del Babilonia Jazz Contest di Cerbaia, in provincia di Firenze. La rassegna video, a cura di Fiammetta Strigoli, è realizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale Promere. Il 4 marzo, alle ore 21.30, nella sala del Jazz Caffè sono proposti i video delle autrici Annamaria Di Giacomo e Claudia Gambadoro, accomunati da una ricerca che pone al centro della propria speculazione estetica e concettuale la nozione di “tempo” come durata dell’esperienza umana dell’esserci.
"Il tempo non dovrebbe presentare sorprese" (1’08”, 2010) intitola il video di Annamaria Di Giacomo realizzato utilizzando metraggio esistente: un filmato “casalingo” degli anni Sessanta, elaborato in digitale per far emergere che la vera natura del tempo fonda nell’idea di continua “durata”. Frame dopo frame scorre una testimonianza di esistenza nel limbo indefinito di una sequenza senza soluzione di continuità, evidenziando con ciò la concezione che la inserisce in un universo retto dall’invariabilità. Al centro della riflessione non c’è quindi un soggetto, ma una relazione, la relazione tempo-esistenza. Un tempo che oggettivato nell’immagine in movimento, si consuma come sabbia nella clessidra, si consuma e ricostituisce trovando spazio oltre il limite del fotogramma, speculare ad esso, conferendo all’immagine (tempo) il valore di eterno presente. Dunque il tempo, incarnato dall’immagine che si consuma e si ricostituisce, è un immenso edificio dove il passato non è travolto e cancellato dal suo inesorabile “trascorrere” e dove il futuro non può che proporsi nelle sembianze di eterno presente.
La sonorità che attraversa le immagini è costituita dal ticchettìo di un orologio, ticchettìo che si interrompe in prossimità dello spegnersi delle ultime sequenze, lasciando spazio alla parola: una voce impostata recita: “Il tempo non dovrebbe presentare sorprese.”
"Ritorno" (3’10”, 2010) di Claudia Gambadoro è un video di montaggio e concettualmente muove dal passo di uno scritto di Fernando Pessoa che in un linguaggio simbolico, in una vulgata, riflette sull’esserci: “La vita è un gomitolo che qualcuno ha aggrovigliato.”
Tracce d’inchiostro nero si trasformano in una serie di segni disordinati che come appunti casuali si moltiplicano e si accumulano nello spazio di una casa, una casa semivuota dove sta per calare il silenzio… I segni si dipanano, come fili di lana si “aggrovigliano”, si espandono in un percorso che attraversa gli ambienti. Un’anziana donna li raccoglie in un’ordinata matassa e in questo fare le mani e le vesti si anneriscono d’inchiostro, inchiostro che trasuda come traccia di “memoria”, tempo, dunque, storia: è il passato che vive nel continuum della linearità presente-futuro.
"Il tempo non dovrebbe presentare sorprese" (1’08”, 2010) intitola il video di Annamaria Di Giacomo realizzato utilizzando metraggio esistente: un filmato “casalingo” degli anni Sessanta, elaborato in digitale per far emergere che la vera natura del tempo fonda nell’idea di continua “durata”. Frame dopo frame scorre una testimonianza di esistenza nel limbo indefinito di una sequenza senza soluzione di continuità, evidenziando con ciò la concezione che la inserisce in un universo retto dall’invariabilità. Al centro della riflessione non c’è quindi un soggetto, ma una relazione, la relazione tempo-esistenza. Un tempo che oggettivato nell’immagine in movimento, si consuma come sabbia nella clessidra, si consuma e ricostituisce trovando spazio oltre il limite del fotogramma, speculare ad esso, conferendo all’immagine (tempo) il valore di eterno presente. Dunque il tempo, incarnato dall’immagine che si consuma e si ricostituisce, è un immenso edificio dove il passato non è travolto e cancellato dal suo inesorabile “trascorrere” e dove il futuro non può che proporsi nelle sembianze di eterno presente.
La sonorità che attraversa le immagini è costituita dal ticchettìo di un orologio, ticchettìo che si interrompe in prossimità dello spegnersi delle ultime sequenze, lasciando spazio alla parola: una voce impostata recita: “Il tempo non dovrebbe presentare sorprese.”
"Ritorno" (3’10”, 2010) di Claudia Gambadoro è un video di montaggio e concettualmente muove dal passo di uno scritto di Fernando Pessoa che in un linguaggio simbolico, in una vulgata, riflette sull’esserci: “La vita è un gomitolo che qualcuno ha aggrovigliato.”
Tracce d’inchiostro nero si trasformano in una serie di segni disordinati che come appunti casuali si moltiplicano e si accumulano nello spazio di una casa, una casa semivuota dove sta per calare il silenzio… I segni si dipanano, come fili di lana si “aggrovigliano”, si espandono in un percorso che attraversa gli ambienti. Un’anziana donna li raccoglie in un’ordinata matassa e in questo fare le mani e le vesti si anneriscono d’inchiostro, inchiostro che trasuda come traccia di “memoria”, tempo, dunque, storia: è il passato che vive nel continuum della linearità presente-futuro.
04
marzo 2011
Videodays3
04 marzo 2011
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
ARCI BABILONIA DI CERBAIA
San Casciano In Val Di Pesa, Via Lorenzo Bini Smaghi, 26, (Firenze)
San Casciano In Val Di Pesa, Via Lorenzo Bini Smaghi, 26, (Firenze)
Orario di apertura
Aperta in genere tutti venerdì sera in occasione di concerti jazz o su prenotazione telefonica
Vernissage
4 Marzo 2011, ore 21.30
Autore
Curatore