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Videotrony volume 1
La rassegna di video d’artista potrà essere vista su circa 200 schermi di televisori in vendita da Trony e vuole risvegliare il senso della vista di un pubblico che a causa di un bombardamento quotidiano è diventato tanto bulimico di immagini quanto saturo di esse; si vuole offrire una sequenza di immagini nella speranza che la gente in qualche modo rivedendosi possa in esse identificarsi avvicinandosi così a delle opere di artisti contemporanei.
Comunicato stampa
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L’arte nei luoghi di aggregazione di massa della nostra era: i centri commerciali
I parchi commerciali sono veri luoghi di aggregazione di massa dove la cultura contemporanea, secondo un meccanismo che Elias Canetti aveva ben chiaro, si ritrova, si riconosce rivedendosi riflessa negli altri e si legittima. Questo processo identificativo si presenta ogni giorno all'interno dei grandi magazzini, dove carrelli stracolmi si fronteggiano e si riconoscono e fanno sì che i fruitori avvertano il senso di appartenenza alla contemporaneità. La rassegna di video d'artista potrà essere vista su circa 200 schermi di televisori in vendita da Trony e vuole risvegliare il senso della vista di un pubblico che a causa di un bombardamento quotidiano è diventato tanto bulimico di immagini quanto saturo di esse; si vuole offrire una sequenza di immagini nella speranza che la gente in qualche modo rivedendosi possa in esse identificarsi avvicinandosi così a delle opere di artisti contemporanei.
I centri commerciali – estendendo l'accezione di Canetti – sono luoghi, quindi, dove ci si possa guardare attraverso. L'arte è la dimostrazione che l'ordinario possa trasformasi in straordinario, questo è un altro spunto di riflessione che si innesta all'interno di questo progetto suggerito da una frase che uno degli artisti annota nel suo taccuino. VIDEOTRONY Volume 1 è più un progetto sociale che una mera rassegna di video, alla scoperta di un'arte dal basso dove l'abbattimento della frontiera tra il commerciale e il culturale diventa il primo passo da affrontare per superare una serie di stereotipi e di barriere mentali. Le immagini degli artisti appartengono alla catena alimentare-culturale sostenuta dai centri commerciali inserendosi al centro di concatenazioni scontate ma forse non ancora comprese sino in fondo.
Gli otto progetti video racchiudono la semplicità della vita comune, con i suoi gesti, i suoi codici, i valori basilari della nostra cultura con tutti i suoi tentativi ma ne rappresentano anche il lato più oscuro, quello delle incomprensioni, delle fratture, delle diffidenze e dell'incertezza. Ne fanno parte le immagini tratte dal diario di viaggio di Stefania Galegati che con Humans dimostra, se ce se fosse bisogno, un enorme talento nel montare immagini della vita quotidiana ricreando atmosfere surreali dal reale, così come si ripete in Hello di Maria Domenica Rapicavoli in cui una sconosciuta si perde e si confonde con lo sfondo grazie ad una una sorta di scambio camaleontico e metamorfico, abilmente catturato, in cui il semplice atto del leggere diviene rappresentazione di una sospensione temporale. Spazi e luoghi quotidiani scanditi da un tempo alterato, sono anche quelli di Ein oder Aus di Filippo Leonardi in cui riprese a scatto si alternano a scene rallentate, dove lo scendere e il salire da diversi mezzi di trasposto pare un unico movimento modulare a volte scandito come da un battito di ciglia e che rimanda alla percezione personale e intima dell'artista. Il baratto ripreso tra le strade spagnole di Marco Bernacchia in Two changes for a change ha un narrato semplice e bizzarro in cui un giovane vuole barattare, con dei venditori cinesi, delle birre con delle altre assolutamente uguali, il video codifica in maniera leggera e spensierata il tema della diversità e del carattere peculiare dei soggetti ripresi aprendo la strada ad una riflessione sulla diffidenza istintiva nei confronti di ciò che non si condivide o si comprende e sulla soggettività. Ci si addentra in profonde tematiche sociali grazie al montato di canecapovolto, ottenuto rielaborando e dando nuovi significati a frammenti di vecchi film, L'uomo a 3 gambe nasce dall'ascolto del processo al commediografo Aldo Braibanti accusato di plagio, metafora e incarnazione di tutti i mali della società degli anni settanta con non pochi riferimenti ai nostri giorni.Dal pubblico di passa alla sfera più privata con gli intimi e toccanti i tableau vivant Explosion #2, #10, #13 di Loredana Longo, ricostruzioni frammentarie e a volte asettiche di scenari per noi familiari e veritieri scardinati nella loro rappresentazione più classica, metafora del ciò che resta di noi e dei nostri affetti. A più livelli emotivi è lo scenario che Federico Baronello ci propone in The Power of Love in cui il tema dell'amore e del suo assoluto potere è affrontato reinterpretando alcune immagini di due noti film accompagnate da sottotitoli che regalano allo spettatore un percorso scrittorio indipendente. Se esistesse ancora un limite tra la sfera privata e quella pubblica i Magmapadano la infrangerebbero in TRONYSTI infatti diventano interpreti di loro stessi nell'atto del guardare il televisore rendendo così lo spettatore il soggetto della loro attenzione e contemporaneamente danno corpo al desidero di tutta una generazione: quello dell'apparire in televisione e di esserne protagonisti a tutti i costi, in questo caso ribaltando le prospettive.
Parte integrale del progetto è anche il modo che si è scelto per avviare la comunicazione: alcuni frame dei video, insieme a brevi informazioni sugli artisti, sono state inserite nella brochure promozionale distribuita in maniera capillare sul territorio interessato dall'operazione mettendo al servizio della cultura gli strumenti tipici di una operazione di marketing. Rendere l'arte fruibile nei luoghi comuni rispecchia la filosofia secondo la quale l'Associazione Erbematte si è mossa fino ad oggi in una città affamata di cultura ma incapace di sostenere a pieno i suoi stessi artisti l'associazione esce dai binari del sistema dell'arte tradizionale e propone questo progetto che vuole liberarsi da una serie di luoghi comuni, partendo questa volta da una riflessione sul contesto e non solamente dagli artisti che lo riempono.
3,4 e 5 aprile su tutti gli schermi TRONY a Catania:
Federico Baronello The power of Love
Marco Bernacchia Two changes for a change
canecapovolto L'uomo a 3 gambe
Stefania Galegati Humans
Filippo Leonardi Ein oder Aus
Loredana Longo Explosion #2,#10,#13
Magmapadano TRONYSTI
Maria Domenica Rapicavoli Hello
I parchi commerciali sono veri luoghi di aggregazione di massa dove la cultura contemporanea, secondo un meccanismo che Elias Canetti aveva ben chiaro, si ritrova, si riconosce rivedendosi riflessa negli altri e si legittima. Questo processo identificativo si presenta ogni giorno all'interno dei grandi magazzini, dove carrelli stracolmi si fronteggiano e si riconoscono e fanno sì che i fruitori avvertano il senso di appartenenza alla contemporaneità. La rassegna di video d'artista potrà essere vista su circa 200 schermi di televisori in vendita da Trony e vuole risvegliare il senso della vista di un pubblico che a causa di un bombardamento quotidiano è diventato tanto bulimico di immagini quanto saturo di esse; si vuole offrire una sequenza di immagini nella speranza che la gente in qualche modo rivedendosi possa in esse identificarsi avvicinandosi così a delle opere di artisti contemporanei.
I centri commerciali – estendendo l'accezione di Canetti – sono luoghi, quindi, dove ci si possa guardare attraverso. L'arte è la dimostrazione che l'ordinario possa trasformasi in straordinario, questo è un altro spunto di riflessione che si innesta all'interno di questo progetto suggerito da una frase che uno degli artisti annota nel suo taccuino. VIDEOTRONY Volume 1 è più un progetto sociale che una mera rassegna di video, alla scoperta di un'arte dal basso dove l'abbattimento della frontiera tra il commerciale e il culturale diventa il primo passo da affrontare per superare una serie di stereotipi e di barriere mentali. Le immagini degli artisti appartengono alla catena alimentare-culturale sostenuta dai centri commerciali inserendosi al centro di concatenazioni scontate ma forse non ancora comprese sino in fondo.
Gli otto progetti video racchiudono la semplicità della vita comune, con i suoi gesti, i suoi codici, i valori basilari della nostra cultura con tutti i suoi tentativi ma ne rappresentano anche il lato più oscuro, quello delle incomprensioni, delle fratture, delle diffidenze e dell'incertezza. Ne fanno parte le immagini tratte dal diario di viaggio di Stefania Galegati che con Humans dimostra, se ce se fosse bisogno, un enorme talento nel montare immagini della vita quotidiana ricreando atmosfere surreali dal reale, così come si ripete in Hello di Maria Domenica Rapicavoli in cui una sconosciuta si perde e si confonde con lo sfondo grazie ad una una sorta di scambio camaleontico e metamorfico, abilmente catturato, in cui il semplice atto del leggere diviene rappresentazione di una sospensione temporale. Spazi e luoghi quotidiani scanditi da un tempo alterato, sono anche quelli di Ein oder Aus di Filippo Leonardi in cui riprese a scatto si alternano a scene rallentate, dove lo scendere e il salire da diversi mezzi di trasposto pare un unico movimento modulare a volte scandito come da un battito di ciglia e che rimanda alla percezione personale e intima dell'artista. Il baratto ripreso tra le strade spagnole di Marco Bernacchia in Two changes for a change ha un narrato semplice e bizzarro in cui un giovane vuole barattare, con dei venditori cinesi, delle birre con delle altre assolutamente uguali, il video codifica in maniera leggera e spensierata il tema della diversità e del carattere peculiare dei soggetti ripresi aprendo la strada ad una riflessione sulla diffidenza istintiva nei confronti di ciò che non si condivide o si comprende e sulla soggettività. Ci si addentra in profonde tematiche sociali grazie al montato di canecapovolto, ottenuto rielaborando e dando nuovi significati a frammenti di vecchi film, L'uomo a 3 gambe nasce dall'ascolto del processo al commediografo Aldo Braibanti accusato di plagio, metafora e incarnazione di tutti i mali della società degli anni settanta con non pochi riferimenti ai nostri giorni.Dal pubblico di passa alla sfera più privata con gli intimi e toccanti i tableau vivant Explosion #2, #10, #13 di Loredana Longo, ricostruzioni frammentarie e a volte asettiche di scenari per noi familiari e veritieri scardinati nella loro rappresentazione più classica, metafora del ciò che resta di noi e dei nostri affetti. A più livelli emotivi è lo scenario che Federico Baronello ci propone in The Power of Love in cui il tema dell'amore e del suo assoluto potere è affrontato reinterpretando alcune immagini di due noti film accompagnate da sottotitoli che regalano allo spettatore un percorso scrittorio indipendente. Se esistesse ancora un limite tra la sfera privata e quella pubblica i Magmapadano la infrangerebbero in TRONYSTI infatti diventano interpreti di loro stessi nell'atto del guardare il televisore rendendo così lo spettatore il soggetto della loro attenzione e contemporaneamente danno corpo al desidero di tutta una generazione: quello dell'apparire in televisione e di esserne protagonisti a tutti i costi, in questo caso ribaltando le prospettive.
Parte integrale del progetto è anche il modo che si è scelto per avviare la comunicazione: alcuni frame dei video, insieme a brevi informazioni sugli artisti, sono state inserite nella brochure promozionale distribuita in maniera capillare sul territorio interessato dall'operazione mettendo al servizio della cultura gli strumenti tipici di una operazione di marketing. Rendere l'arte fruibile nei luoghi comuni rispecchia la filosofia secondo la quale l'Associazione Erbematte si è mossa fino ad oggi in una città affamata di cultura ma incapace di sostenere a pieno i suoi stessi artisti l'associazione esce dai binari del sistema dell'arte tradizionale e propone questo progetto che vuole liberarsi da una serie di luoghi comuni, partendo questa volta da una riflessione sul contesto e non solamente dagli artisti che lo riempono.
3,4 e 5 aprile su tutti gli schermi TRONY a Catania:
Federico Baronello The power of Love
Marco Bernacchia Two changes for a change
canecapovolto L'uomo a 3 gambe
Stefania Galegati Humans
Filippo Leonardi Ein oder Aus
Loredana Longo Explosion #2,#10,#13
Magmapadano TRONYSTI
Maria Domenica Rapicavoli Hello
03
aprile 2009
Videotrony volume 1
Dal 03 al 05 aprile 2009
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
TRONY – CENTRO COMMERCIALE LE GINESTRE TREMESTIERI ETNEO
Catania, Piazza Guglielmo Marconi, (Catania)
Catania, Piazza Guglielmo Marconi, (Catania)
Orario di apertura
ore 08.00- 20.00
Vernissage
3 Aprile 2009, ore 08.00
Autore
Curatore