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Videozoom – Videoartisti cinesi
La città: il miraggio e il riflesso propone quest’anno una selezione di 8 lavori video di altrettanti artisti cinesi provenienti da diverse città, e attivi in contesti urbani differenti
Comunicato stampa
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Videozoom videoartisti cinesi – La città: il miraggio e il riflesso propone quest’anno una selezione di 8 lavori video di altrettanti artisti cinesi provenienti da diverse città, e attivi in contesti urbani differenti.
Si tratta di artisti nati tra la fine degli anni ’60 e la fine degli anni ’70, che hanno studiato nelle più importanti Accademie d’Arte della Cina. Alcuni vengono da regioni più “periferiche” del paese, come lo Hunan o il Fujian, ma tutti vivono attualmente in grandi città come Pechino, Shanghai, Shenzhen, Canton.
La selezione tiene conto dello sguardo peculiare di questi artisti sulla realtà urbana circostante e di una sensibilità affine nei confronti del contesto sociale. La “loro” città cessa di essere un luogo che invade le singole esistenze saturandole di stimoli, ma si trasfigura in un grande contenitore nel quale riversare tutto ciò che appartiene all’immaginario personale. Quella che compare in questi lavori è appunto una città reale, collocabile nel tempo e nello spazio, riflesso di circostanze e idee, ma è anche luogo ideale e irreale, miraggio di un futuro di (presunta) felicità garantita, sullo sfondo di un presente problematico in cui si scontrano aspirazioni individuali e paure collettive.
Cao Fei è una giovane artista che vive e lavora a Canton. Cosplayers, l’ultimo lavoro da lei realizzato, gioca sull’inserimento nel contesto cinese di un fenomeno tipicamente giapponese come i manga e la cultura ad essi connessa. Jiang Zhi dopo una serie di video incentrati sulla percezione “interiore” della città, come esperienza claustrofobica sposta il suo sguardo all’esterno, alla ricerca di “momenti” che fungano da ponte tra la propria percezione e quella degli altri, e ritaglia spaccati di realtà incastrandoli secondo nuove combinazioni. Qiu Zhijie, artista maturo ed eclettico, presenta un lavoro inedito ambientato nella città di Hangzhou, che è stata le sede dei suoi studi per molti anni (presso l’Accademia Nazionale di Belle Arti) e a fasi alterne un “rifugio”, dove è tornato di recente. Kan Xuan è un’artista che ama osservare aspetti inconsueti e più privati della città, esprimendo in modo efficace il senso di perdita e di riconquista dell’identità in mezzo alla folla. Song Tao alterna alla partecipazione l’osservazione delle cose, dei fenomeni urbani e della gente. Il suo intento è trovare una chiave di lettura diversa al valore della presenza – la propria come quella degli altri – in una città come Shanghai, per esorcizzare il rischio che tutto diventi parte di uno scenario piatto e indifferenziato. Xu Zhen nella maggior parte dei casi preferisce intervenire nel proprio lavoro come performer, ma anche quando non risulta visibile dal punto di vista fisico, la sua presenza si avverte comunque in modo più o meno esplicito. Yang Fudong afferma che la sensazione che una città trasmette dipende dalle persone e dal loro modo di vivere i sogni, riusciendo a creare una dimensione in cui si esprimono e si realizzano tutte le potenzialità della città stessa. Yang Zhenzhong, che utilizza quello che “c’è già” mettendone in risalto aspetti inediti, che permettano di scendere in profondità, di aprire uno squarcio nell’apparente uniformità esteriore. L’artista mette al centro della sua ricerca l’equilibrio tra peso e leggerezza.
Si tratta di artisti nati tra la fine degli anni ’60 e la fine degli anni ’70, che hanno studiato nelle più importanti Accademie d’Arte della Cina. Alcuni vengono da regioni più “periferiche” del paese, come lo Hunan o il Fujian, ma tutti vivono attualmente in grandi città come Pechino, Shanghai, Shenzhen, Canton.
La selezione tiene conto dello sguardo peculiare di questi artisti sulla realtà urbana circostante e di una sensibilità affine nei confronti del contesto sociale. La “loro” città cessa di essere un luogo che invade le singole esistenze saturandole di stimoli, ma si trasfigura in un grande contenitore nel quale riversare tutto ciò che appartiene all’immaginario personale. Quella che compare in questi lavori è appunto una città reale, collocabile nel tempo e nello spazio, riflesso di circostanze e idee, ma è anche luogo ideale e irreale, miraggio di un futuro di (presunta) felicità garantita, sullo sfondo di un presente problematico in cui si scontrano aspirazioni individuali e paure collettive.
Cao Fei è una giovane artista che vive e lavora a Canton. Cosplayers, l’ultimo lavoro da lei realizzato, gioca sull’inserimento nel contesto cinese di un fenomeno tipicamente giapponese come i manga e la cultura ad essi connessa. Jiang Zhi dopo una serie di video incentrati sulla percezione “interiore” della città, come esperienza claustrofobica sposta il suo sguardo all’esterno, alla ricerca di “momenti” che fungano da ponte tra la propria percezione e quella degli altri, e ritaglia spaccati di realtà incastrandoli secondo nuove combinazioni. Qiu Zhijie, artista maturo ed eclettico, presenta un lavoro inedito ambientato nella città di Hangzhou, che è stata le sede dei suoi studi per molti anni (presso l’Accademia Nazionale di Belle Arti) e a fasi alterne un “rifugio”, dove è tornato di recente. Kan Xuan è un’artista che ama osservare aspetti inconsueti e più privati della città, esprimendo in modo efficace il senso di perdita e di riconquista dell’identità in mezzo alla folla. Song Tao alterna alla partecipazione l’osservazione delle cose, dei fenomeni urbani e della gente. Il suo intento è trovare una chiave di lettura diversa al valore della presenza – la propria come quella degli altri – in una città come Shanghai, per esorcizzare il rischio che tutto diventi parte di uno scenario piatto e indifferenziato. Xu Zhen nella maggior parte dei casi preferisce intervenire nel proprio lavoro come performer, ma anche quando non risulta visibile dal punto di vista fisico, la sua presenza si avverte comunque in modo più o meno esplicito. Yang Fudong afferma che la sensazione che una città trasmette dipende dalle persone e dal loro modo di vivere i sogni, riusciendo a creare una dimensione in cui si esprimono e si realizzano tutte le potenzialità della città stessa. Yang Zhenzhong, che utilizza quello che “c’è già” mettendone in risalto aspetti inediti, che permettano di scendere in profondità, di aprire uno squarcio nell’apparente uniformità esteriore. L’artista mette al centro della sua ricerca l’equilibrio tra peso e leggerezza.
23
novembre 2005
Videozoom – Videoartisti cinesi
Dal 23 novembre al 23 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
SALA 1
Roma, Piazza Di Porta San Giovanni, 10, (Roma)
Roma, Piazza Di Porta San Giovanni, 10, (Roma)
Orario di apertura
dalle ore 18
Vernissage
23 Novembre 2005, ore 18
Editore
GANGEMI
Autore
Curatore