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Vieni…vieni in città (che ci stai a fare in campagna?)
6 artisti interpretano il tema del paesaggio urbano:immagini di luoghi, strade, monumenti, dall’Italia a New York, dai musei alle piazze, fino alle stazioni del metrò, come turisti alla ricerca di suggestioni e impressioni.
Comunicato stampa
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Questa mostra presenta una serie di lavori fotografici sul tema della città. Il titolo del progetto espositivo evoca, come appare immediatamente, il verso di una famosissima canzone di Giorgio Gaber, anch’essa ovviamente ispirata al tema della città. Com’è bella la città è una canzone del 1969 in cui Gaber, con geniale ironia, mentre sembra vantare l’indomita vitalità e la produttività della metropoli, nell’esecuzione del brano e nella sua rappresentazione teatrale, arriva a porre in evidenza gli aspetti nevrotici della vita cittadina: l’essere sempre di corsa, l’ansia del reddito, la mancanza di pace, di meditazione e condivisione, e persino (a volte) di allegria.
Ampliando la riflessione, dal punto di vista di Gaber, chi vive in città rischia di trasformarsi in un consumatore un po’ nevrotico, che si muove affannosamente tra traffico e vetrine, abbagliato dalle luci e dalla smania produttiva. Non somiglia molto al flâneur di benjaminiana memoria. che osserva, annota e riflette, pronto a cogliere ogni spunto di suggestione e di bellezza, né tantomeno si ricorda di essere prima di tutto, appunto, un cittadino.
I lavori proposti dai fotografi in mostra indagano il rapporto tra contesto urbano e architettonico, ma soprattutto pongono l’accento sul ruolo dell’essere umano inserito in questo stesso contesto. È vero che, in quasi tutte le immagini esposte, l’essere umano è percepito spesso piuttosto come un’assenza, a volte quasi metafisica; oppure resta non identificato, confuso con una massa anonima, che annulla l’individuo e lascia prevalere il silenzio e la mancanza di dialogo interpersonale. Ma proprio questa assenza allude, pure se in maniera antinomica, alla sua presenza. Già solo perché tutto, nei luoghi ritratti, è frutto del lavoro dell’essere umano, prodotto della sua azione e creatività.
I fotografi coinvolti nel progetto sono (in rigoroso ordine alfabetico): Mario Daniele, Gianpiero Fanuli, Pierpaolo Maggini, Piero Mollica, Patrick Van Roy e Silvio Zangarini.
Pur vantando tutti una grande abilità tecnica dal punto di vista dell’esecuzione dei lavori, gli autori selezionati per questo progetto provengono da diverse esperienze professionali e umane, e hanno tipologie di ricerca tra loro anche molto dissimili. Proprio per questa ragione è quindi interessante leggere i lavori senza porre limiti all’immaginazione, lasciandosi guidare dalle suggestioni che le opere suggeriscono, in un viaggio virtuale (o meglio, interiore) fatto di sguardi, visioni e modi di osservare il mondo metropolitano, cogliendo ogni volta spunti e aspetti ogni volta nuovi.
Ampliando la riflessione, dal punto di vista di Gaber, chi vive in città rischia di trasformarsi in un consumatore un po’ nevrotico, che si muove affannosamente tra traffico e vetrine, abbagliato dalle luci e dalla smania produttiva. Non somiglia molto al flâneur di benjaminiana memoria. che osserva, annota e riflette, pronto a cogliere ogni spunto di suggestione e di bellezza, né tantomeno si ricorda di essere prima di tutto, appunto, un cittadino.
I lavori proposti dai fotografi in mostra indagano il rapporto tra contesto urbano e architettonico, ma soprattutto pongono l’accento sul ruolo dell’essere umano inserito in questo stesso contesto. È vero che, in quasi tutte le immagini esposte, l’essere umano è percepito spesso piuttosto come un’assenza, a volte quasi metafisica; oppure resta non identificato, confuso con una massa anonima, che annulla l’individuo e lascia prevalere il silenzio e la mancanza di dialogo interpersonale. Ma proprio questa assenza allude, pure se in maniera antinomica, alla sua presenza. Già solo perché tutto, nei luoghi ritratti, è frutto del lavoro dell’essere umano, prodotto della sua azione e creatività.
I fotografi coinvolti nel progetto sono (in rigoroso ordine alfabetico): Mario Daniele, Gianpiero Fanuli, Pierpaolo Maggini, Piero Mollica, Patrick Van Roy e Silvio Zangarini.
Pur vantando tutti una grande abilità tecnica dal punto di vista dell’esecuzione dei lavori, gli autori selezionati per questo progetto provengono da diverse esperienze professionali e umane, e hanno tipologie di ricerca tra loro anche molto dissimili. Proprio per questa ragione è quindi interessante leggere i lavori senza porre limiti all’immaginazione, lasciandosi guidare dalle suggestioni che le opere suggeriscono, in un viaggio virtuale (o meglio, interiore) fatto di sguardi, visioni e modi di osservare il mondo metropolitano, cogliendo ogni volta spunti e aspetti ogni volta nuovi.
20
giugno 2013
Vieni…vieni in città (che ci stai a fare in campagna?)
Dal 20 giugno al 14 settembre 2013
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
RICCARDO COSTANTINI CONTEMPORARY
Torino, Via Della Rocca, 6b, (Torino)
Torino, Via Della Rocca, 6b, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 11-19
chiuso dal 20/07/13 al 31/08/13
Vernissage
20 Giugno 2013, ore 18.00
Autore
Curatore