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VIII Art Action Festival
International Performance Art Festival 2010
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In questi ultimi 40’anni la “Action Art” ha individuato fertili ambiti di confluenza tra la sperimentazione visivo-gestuale e la drammaturgia poetico-visuale e sonora. Un ampio spazio della ricerca è stato caratterizzato dal collegamento tra la Performance Art e le poetiche della “poesia totale” attraverso l’atteggiamento nomade del performer che si sposta incessantemente da un territorio linguistico ad un altro, con la stessa facilità con cui si muove nei territori geografici e nei più vari ambiti socio-culturali.
Harta Performing pone l’accento proprio sul concetto di Performance Art & azione-movimento-danza come elemento fondamentale nel lavoro del performer. Questa VIII° edizione del festival si porrà grande attenzione alla dialettica dei rapporti “tra spiritus e corpus, tra soggetto e oggetto, tra immaginazione e realtà, tra pensiero e azione, tra privato e pubblico, tra locale e globale, tra particolare e totale, tra progetto e realizzazione”. Su queste opposizioni si organizza la dinamica fluttuante che sostiene il continuum di materia ed energia entro il quale è faticosamente costruita l’azione. L’energia del corpo è spesa per liberarsi da coordinate e riferimenti imposti e per generare situazioni nuove, provoca la continua rottura degli equilibri, sempre temporanei, favorisce la costruzione dei sistemi interlinguistici e intermediali che condizionano la dinamica degli elementi di volta in volta considerati.
Il Festival Internazionale “ART ACTION - Harta Performing Monza”, ormai inserito a pieno titolo tra i più interessanti eventi nel panorama della ricerca artistica internazionale, si pone come un significativo punto di riferimento per l’interscambio culturale. Dopo il successo delle precedenti edizioni, propone quest’anno alla Città di Monza non solo un momento di confronto delle nuove arti in corso, ma offre un’occasione di riflessione su uno dei temi più pressanti e coinvolgenti del dibattito teorico: quello sul significato e sulle tecniche di progettazione nella Action Art dell’ “opera plurale”, territorio d’azione della figura del poliartista, “uno che sa giocare le sue carte tra poesia e cinema, tra teatro e musica, tra danza e arti visuali”.
Harta Performing Monza
PROGRAMMA
Giovedi 13 Maggio
Ore 21 intervento teorico di
Roberto Rossini
dalle ore 21,30 alle 24 performances di:
Angela Belmondo (italia), - Bálint Szombathy (Ungheria)
Cristina Negro (italia) - Marie Bosque (Francia)
Venerdi 14 Maggio
dalle ore 21 alle 24 performances di:
József R. Juhász (Slovakia) - Marianela León Ruiz (Spagna)
Zuzana Žabková ( Slovakia) - Monica Klingler (Svizzera)
Sabato 15 Maggio
dalle ore 21 alle 24 performances di:
Tino Schepis (italia) - Adrian Shephard (Inghilterra)
Ariella Vidach (italia) - Michael Northam ( U.S.A.)
ARTISTI PARTECIPANTI
Tino Schepis (italia)
Si forma allo Steps di New York con il maestro Daniel C.Tinazzi. Continua con Roberto Zappalà, Virgilio Sieni, Ivan Wolfe Stephen Petronio e Maguy Marin. Lavora nel 1998 con Ariella Vidach, Monica Farné ed Enzo Procopio. Entra nella compagnia di Eugenio De Mello con cui lavorerà sia in Italia che all'estero. Nel 2000, crea un assolo intitolato "Spettri". Da questa produzione scaturisce MPR 2020, evoluzione di "Spettri". Nel 2003 crea INTRO>SPECTIVE, in coproduzione con Mosaico Danza e nel 2005 realizza AQUARIUS che debutta al Teatro Fondamente Nuove di Venezia. Nel 2007 produce e mette in scena ZERO, partecipa ai festival: Festa del Teatro (Milano 08),Giornata Internazionale della Danza (Mi 08), Solo in Azione (Milano 07), Apriti Scena (Crema 06),La Danza del III Millennio Teatro Due (Parma 04),Festival Adda Danza (Milano 03-05), Contrappunti (Torino 02-03 ), Drodesera Festival Dro (Trento 03), Danza Estate (Bergamo 03), Danza Urbana (Bologna 01 ), Lavori in Pelle e Ammutinamenti (Ravenna 01-02), Greenwich+Docklands (Londra 02), AND Visioni di Danza (Ferrara 02).
Presenta la performance: “UNO” Coreografo e interprete: Tino Schepis, Suono dal vivo: Attila Faravelli.
Il corpo è anche il contenitore che gli impedisce di trovare nel movimento naturale la propria purezza. Ridisegnando gli spazi interni e i luoghi dello spazio, crea immagini che alterna ad una danza liquida e sospesa nel vuoto ricercando nel punto di rottura l’apertura.
Marianela León Ruiz (Spagna)
Dall’Art Action alla Danza Butoh. La sua attività è uno stile di vita, lavora per aiutare la percezione e far riapparire l'esperienza. Alla fine degli anni 90', si inspirò all'arte di Joseph Beuys, Yves Klein, John Cage e Marina Abramovic e si definì come un artista di azione. Nell'Art Action ha trovato un modo di agire nella vita, così che, bevendo il nettare del movimento Fluxus, concepì ogni momento come un'occasione per piantare un fiore di nonsense in mezzo al corso meccanico della vita quotidiana. Nel 2000 la ballerina spagnola Sua Urana la introdusse alla danza butoh. Dal 2003 lavora intensamente con alcuni ballerini di butoh. Ancora oggi Masaki Iwana rimane il suo principale referente. Butoh come danza di affresco, una dissoluzione chimica del corpo, tempo e spazio. Aprire un tempo dove qualche cosa può emergere, un campo per generare un fenomeno reale, qualche cosa di imprevedibile di fronte agli occhi del pubblico, proprio grazie allo sguardo degli spettatori: questo è quello che lei apprezza di più di una performance di danza: La verità dell'istante. Nel 2007 crea la compagnia di danza Baba de Plata..
Presenta la performance di Butoh: -Aglio di agonizzante argento- “E quando io guardai il cielo, tutte le stelle che si vedono e non si vedono caddero su di me e trafissero con pugnali di luce la carne e l'anima, e mi incendiarono di follia questo cuore che era di fuoco, lasciandomi la carne fredda e dura come la neve delle cime.” –Lorca-
Marie Bosque (Francia)
Nata a Parigi nel 1956, ballerina, coreografa, improvisatrice, Dall'infanzia e fino all'adolescenza Marie segue i corsi di Danza Ritmica Irène Popard. Al suo arrivo in Provence nel 1978, studia danza contemporanea ed improvvisazione con Josiane Rivoire, Claire Saoul e Geneviève Sorin. ad Arles e Marsiglia. Completa la sua formazione partecipando a numerosi stage. Inizia il lavoro di coreografa dove unisce l'intimo, il religioso ed il politico in solo e duo, ma anche in un altro registro, dalla sua posizione e postura di artista abborda a una riflessione dolce amara sul quotidiano, la relazione con l'altro ed il rapporto con la creazione artistica. Col gruppo d’improvvisazione di danzatori e musicisti danseurs/ses e improvisateurs " Les improbables jardiniers de vague ". Scrive la danza nel rischio dell'incontro dove non bisogna credere a tutto quello che non si vede. Presenta la performance: “ l'elogio della lentezza" Proposta di danza improvvisata sull'assurdo e confusa memoria ed attenzione di un caryatide, dove il tempo, come un lavoro sempre in azione, s’ accompagna sulla sua strada.
Cristina Negro (italia)
(Milano, 1963) Danzatrice, coreografa, formatrice. Laureata in lettere Moderne. Studia a Parigi conseguendo il Diplome d’Etat per la Danza Contemporanea. I suoi maestri sono Dominique e Françoise Dupuy, Carolyn Carlson, Masaki Iwana, Julyen Hamilton Teri Weikel. Approfondisce la pratica dello yoga, del Feldenkrais, dell’uso della voce, del Butoh Giapponese, della Danza Sensibile integrandole alla sua ricerca artistica. Realizza progetti cercando l’apporto di altri linguaggi artistici quali la musica, il teatro, la fotografia, architettura, la pittura e il video. Negli ultimi dieci anni si dedica esclusivamente all’improvvisazione tra corpo e suono collaborando con numerosi musicisti tra i quali Barre Phillips, Peter Kowald, Filippo Monico, Giancarlo Locatelli, Alberto Braida, Wilbert de Joode. Dal 1999 insegna alla Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. E’ Vicepresidente dell’Associazione culturale Takla Improvising Group. E’ Presidente del Coordinamento c-DAP Lombardia Danza e Arti Performative.
Presenta la performance: ETERNITY n°1 Improvvisazione per corpo e suono. Uno studio sulla trasformazione. Per esplorare l’ infinito.
Angela Belmondo (italia)
Angellore - Performer la cui ricerca attraversa teatro, danza, musica e fotografia. Nel 2002 incotra le arti performative attraverso le discipline del terzo teatro e segue numerosi workshop con attori dell’Odin Teatret e del panorama del teatro di ricerca tra cui Roberta Carreri, Julia Varley, Danio Manfredini. Nel 2007 affronta un lavoro intensivo con Ivan Tanteri ( Teatro Potlach) e inizia un’esperienza di teatro in strada nel sud italia, con l’incontro di realtà culturali differenti nelle quali il teatro diventa vero momento di conoscenza e scambio tra le persone. Continua nel corso degli anni la sua sperimentazione del corpo e la ricerca di un linguaggio personale per esprimere la sua complessa interiorità. Tra i suoi lavori: Beyond The Veil of Sleep, Border of Insanity, Dark Kabarett. Nel 2009 ha partecipato a: Sogni A Spazi Aperti - festival internazionale di teatro di strada (Oristano). Le Arti del Gesto - festival internazionale di Arti Performative (Crotone). Sconfinando - VI Rassegna danza di confine - Sarzana Festival (Spezia).
Presenta la performance: “Fa'tal”- a requiem dance for the uneasy-unknow Time.
La prima fase di questo lavoro nasce nell'estate del 2009 dopo l'incontro significativo con la danza Butoh ed il lavoro intensivo svolto con Atsushi Takenouchi. Fa'tal è un viaggio dentro sè, in continuo divenire.
Zuzana Žabková ( Slovakia)
Studia comunicazione in Metz 2003-2004. Liceo bilingue Franco-Slovacco sezione scientifica a Košice 2001-2006. Accademia di Bratislava di belle arti e disegno, dipartimento intermedia e multimedia Atelierr In / Ilona Németh 2006-2009. Ha seguito Workshops organizzati da VŠVU in Martin su Performance, scenografia e video performance con Barbara Laurec, Sabrina Procop, Christina Della Giustina. Da 2005 partecipa a esposizioni e performances: Madrid, Kosice 2005. Absolut elements Bratislava 2007. Multimadial Performance “Quelquechose est rouge” in cooperazione con La Hors di Lyone 2008. “Città per la pace” Gallery Hit, Bratislava. Scenografia per spettacolo Good Woody Allen (Mala scéna Bratislava). Performance “Wedding” in Stanica-Zilina, Bratislava.
Presenta la performance: “Nine cup for Terpszikhoré” in collaborazione con József R. Juhász.
József R. Juhász (Slovakia)
Nato nel 1963 a Kamenin, SK. Artista e poeta. Nel 1987 membro fondatore di Erté Studio (www.studio-erte.com) Dal 1988 organizzatore di molte manifestazioni internazionali . 1989 Redattore di Mu^hely Magiaro, Parigi. 1990 Cofondatore della Casa editrice di Kalligram, Bratislava. 1998-2000 insieme con Jozef Cseres, le attività di K-49 Galleria in Nové Zámky. Nel 2000 insieme con Jozef Cseres, Fonda il Kassák's Centre of Intermedial Creativity. Le sue publlicazioni: Korszeru Madách, Bratislava 1989. / (Gastronomia multimediale.) Magiaro, Kalligram, Parigi-Bratislava, 1992 / Vizuális költemények 1986-2006 (Poemi visuali 1986-2006.), / Nap editrice House, Dunajská Streda 2008.Tra le sue varie mostre e performances in tutto il mondo: 1991 Art di Azione - Mánes, Praga. Povaská Gallery of Art, Zilina 2000 20th Century SNG, Bratislava. 2001 Art of Action 1965-1989- SNG, Bratislava, Art of Action 1989-2000 Electric Power Plant, Tatranská Gallery, Poprad, Art of Action 1989-2000 Nitrianska State Gallery, Nitra.
Ha ricevuto Premi: nel 1992 Award dell'Associazione di Scrittori Slovacchi. 1993 Kassák Premio dell'Ufficio Editoriale del Muhely’s Magiaro. 2007 Ricompensa dell'Associazione Scrittori Slovacchi. 2007 Posonium. 2007 pro Urbe Nové Zámky. 2009 Forbáth premio per /Szedd szét/ libro di poemi.
Presenta la performance: ” Nine cup for Terpszikhoré” in collaborazione con Zuzana Žabková.
Bálint Szombathy (Ungheria)
Nato nel 1950 in ex-Yugoslavia. Membro fondatore del Bosch+Bosch Art Gruppo (Subotica, 1969.1976). Uno dei pionieri della pratica di arte nuova negli anni 60 e 70 in ex-Iugoslavia. Artista multimediale, scrittore di arte e redattore. Opera in varie attività e generi artistici: installazione, performance art, electrographics, Network, post-concettualismo, poesia visuale, critica d’arte. Ha Vinto i seguenti riconoscimenti: Premio Ludwig Kassák, Parigi, Francia, 1989. Premio Forum Art di Novi Sad, Iugoslavia, 1993. Premio European Middle Post Card di Kaposvár, Ungheria, 1995. Premio Sava Sumanovic, di Novi Sad, Serbia, 2007. Premio Mihály Munkácsy, di Budapest, Ungheria 2008. I suoi lavori visivi e performativi sono stati presentati in varie esposizioni e festival Internazionali di arte in Austria, Polonia, Germania, Spagna, Italia, Ungheria, Canada, Stati Uniti ecc. Ha partecipato in centinaia di show collettivi e feste di arte tutti su Nord e Sud America, Europa, Asia ed Australia.
Presenta la performance: “ROCKIN’DEMONIA 2010” Performance con la partecipazione del pubblico per: musica, improvvisazione e autoespressione dinamica. - il ballo come rituale tribale.
Adrian Shephard ( Inghilterra )
Nato nella Sheffield industriale in England da parenti Maltesi. Vive e opera in Berlino, Il suo interesse primario è l’esplorazione del fenomeno del corpo e della mente con la danza butoh. Ciò si è sviluppato attraveso il lavoro con Masaki Iwana, un ex studente del fondatore Tatsumi Hijikata. Per lui noi siamo sempre un alito, un battito cardiaco via dal mistero dell’assoluto ignoto, è questa la realizzazione che alimenta la sua ricerca. Un artista miscostruzionista che usa il corpo, arte digitale, film, suono, disegno, poesia, fotografia e tarocchi. Nel 1993 ha formato Testcard, un gruppo per confronti progetti e prestazioni performative. Queste variano da trasmissioni del Ouija agli esperimenti di frequenza del cervello che cercano le verità nascoste, di risposte con metodi intuitivi presentati e effettuati in Russia, Berlino, Parigi, Kiev, Londra e Brighton. Testcard trasmette regolarmente sulla radio di “Staalplaat” attualmente con base a Berlino. Per contatti: www.adrianshephard.com www.testcard.org e-mail testcard@rocketmail.com
Presenta la performance: “life of the fly” danza butoh senza accompagnamento per mettere in mostra lo stato naturale della vita e la bellezza nell’ ombra del mondo.
Monica Klingler (Svizzera)
Nata nel 1958 e vive in Bergen, Svizzera. Si addestra come ballerina al Centro Laban per Movimento e Danza in Spettacoli e performance in London fin da 1984.Fra gli altri: al Kunsthallen Basel, Berna, Winterthur, Innsbruck, Münster, Musei di Zurigo. Winterthur, Aarau, Lucerna, Düsseldorf, Bonn, Innsbruck. Alla Städelschule Francoforte, Galleria Nazionale e Accademia di Belle Arti Praga. Accademia d’Arte Künstlerhaus Bethanien e Gianozzo Berlino, Moltkereiwerkstatt Köln. Santarcangelo dei teatri, Centro di ricerca teatrale Modena e Pontedera, Les Halles, L’L, Théâtre Océan Nord, Théâtre de la vie e Botanique Brussels, Cirque Divers Liège, Vieille Charité Marseille, Kunsthaus, Rote Fabrik, Theaterhaus Gessnerallee and Tanzhaus Wasserwerk Zürigo,Schlachthaus Berna, Haus der Künste Willisau, La Mama and Tribecca New York.Teatro Nazionale Avana. Nel 1987 rappresenta la Svizzera a Documenta di Kassel. Nel 1990 Residenza in programma Arte DAAD Berlino. Nel 1998 Premio Arte Svizzera. Nel 2006 Premio per performance Kunstkredit Basilea.
Presenta una Action performance: La sua arte gira sempre intorno all'avventura stupefacente di essere e dell'avere un corpo. Nel suo metodo realizza l’immagine del movimento e l’immagine come un’energia caricata, linguaggio immensamente espressivo che riempie e raggiunge fuori lo spazio. Introduce strati di movimenti nell'associazione dei corpi, rivelando con ciò una lingua di grande profondità. Non c'è nessun corpo che non contiene la mente e il mondo.
Ariella Vidach (italia)
Vissuta per anni negli Stati Uniti, Ariella Vidach si forma artisticamente con Trisha Brown, Twyla Tharp, Dana Reitz, Steven Petronio, Steve Paxton, Bill T. Jones. Negli anni Ottanta inizia l’attività coreografica con la realizzazione di spettacoli che vengono presentati in tutto il mondo, sino alla creazione nel 1996 dell’Associazione e compagnia di danza Ariella Vidach - A.i.E.P., con la quale produce performance multimediali che affiancano alla ricerca coreografica l’interesse per il rapporto tra corpo e tecnologia. Tra le sue produzioni vanta diverse collaborazioni con importanti artisti, come Emil Hrvatin per la coreografia dello spettacolo Camillo Memo 1.0: costruzione del teatro per il Festival Teatri d’Europa del 1998 del Piccolo Teatro di Milano e per la versione drive-in dello stesso spettacolo presentata nel 2000 a Ljubljana nell’ambito del Festival Manifesta 3. Nel 2002 viene invitata in residenza al Theater am Gleis di Winterthur per la creazione di JOLLY, coreografia commissionata dall’associazione Tanz in Winterthur e nello stesso anno BUFFERS, progetto di ricerca sulla figura del clown e del saltimbanco, è selezionato per partecipare alla prestigiosa vetrina internazionale “Monaco Dance Forum”. Momento fondamentale nell’attività della coreografa è il 2005, quando la compagnia inaugura la propria dimora stabile all’interno della Fabbrica del Vapore di Milano: nasce il DiDstudio (Danza Interattiva Digitale), centro di formazione, promozione e ricerca sulla danza contemporanea e atelier di sperimentazione e produzione artistica della compagnia.
Michael Northam ( U.S.A.)
Nato 1970, Fin dai suoi primi ricordi di viaggi di famiglia attraverso lo stato di deserto di Utah. Michael Northam fin dalla sue prime esperienze è stato ispirato intimamente, direttamente e artisticamente da differenti e grandi geografie sonore. Il suo lavoro è la continuazione di più di 15 anni di attiva arte-vita-viaggi che l'ha portato a visitare, lavori con più di 90 artisti in più di 50 ubicazioni in 25 paesi. Attraverso queste varie esperienze lui ha tessuto una tappezzeria complessa delle influenze in un processo intuitivo e molto personale della creazione. Lui continua a riscoprire relazioni tra strutture visuali / fisiche e soniche. Le sue costruzioni musicali sono il tempo e l’ambiente come luogo di impressionistici eventi naturali. Questa ricerca di ambient-sound sono il suo fascino, come fenomeni di percezione sono affrontati anche con scale d’intimidazioni grandi o piccole. Su queste basi il suo lavoro sonoro esplora la terra tra improvvisazione e composizione, un flusso morfologico mai evasivo dove il suono e l’azione si fondono insieme, dove il suono, come materiale puro, oltrepassa 'giocando' nel territorio un ' composto sonico’ per innescare visioni interne e alimentare la nostra necessità di ascoltare il più profondo. Il suo lavoro continua da più di quindici anni di ricerca, dando luogo a molti spettacoli e pubblicazioni in molti paesi in tutto il mondo. Info: http://oro.preg.org/
Presenta il suo lavoro in sinergia con la performance di Adrian Shephard
In collaborazione con
COMUNE di MONZA
Assessorato alla Cultura
con il patrocinio di:
Provincia di Monza Brianza
Settore Cultura
REGIONE LOMBARDIA
Culture, Identità e Autonomie
della Lombardia
COMMISSIONE EUROPEA
Rappresentanza a Milano
La Performance Art e l’Action Poetry si inseriscono a pieno titolo tra gli eventi più significativi nel panorama della ricerca artistica internazionale, favorendo l’interscambio culturale e ponendo l’attenzione sul concetto di nomadismo come elemento fondamentale nel lavoro dell’artista, che si sposta da un territorio linguistico ad un altro e offre occasioni di riflessione sul significato e sulle tecniche di progettazione dell’opera plurale.
“Se nel tempo non fossimo del tutto altro potremmo di nuovo
ma nel tempo non essendo nuovi potremmo essere del tutto altro”
La nuova Azione Poetica deve attraversare figure di valenza interdisciplinare e sconfinare nella tensione del tempo totale. Il performer-poeta sprigiona un’immensa energia, è magma che travolge, è fiume che scorre. È interlocutore inarrestabile che riesce ad aprire con entusiasmo finestre su nuovi e antichi mondi.
La performatività poetica accoglie sinergie diversificate. Il corpo diventa materia espressiva. Nella performance art il corpo-unico non teatrale esplode in una nuova drammaturgia, dove il baricentro dello spazio-tempo lo riconduce di volta in volta in ambiti differenziati: arte visiva in movimento, installazione ambientale, poesia del corpo-vivente.
La Performance Art oggi, così come l’Action Poetry, non la si può definire con un unico frangente di analisi, perché il giudizio estetico coinvolge numerosi settori disciplinari; ma uno degli elementi di primo piano è sempre dato dall’espressività del corpo, dalla sua gestualità e da tutto il complesso delle sue manifestazioni.
A volte la centralità è vicina alla danza o alla ritualità, anche in chiave provocatoria, altre volte coinvolge la sonorità, che spesso non esclude il testo. In ogni modo il corpo espressivo si orienta verso due costanti indirizzi: uno freddo, in senso concettuale, l’altro estremamente caldo, in un’ottica che vuole valutare il messaggio della performance non solo esteticamente, ma cercando di misurare la sua energia poetica anche in senso esistenziale.
Compito del performer è, infatti, quello di convogliare l’energia che giunge dall’esterno all’interno della performance stessa. In un certo senso la performance art rappresenta il desiderio di far rivivere nell’azione un qualcosa che esiste già all’esterno dello spazio-tempo deputato; si tratta di fondere energie interne ed esterne, creando una ricucitura tra gli elementi.
Nicola Frangione
Harta Performing pone l’accento proprio sul concetto di Performance Art & azione-movimento-danza come elemento fondamentale nel lavoro del performer. Questa VIII° edizione del festival si porrà grande attenzione alla dialettica dei rapporti “tra spiritus e corpus, tra soggetto e oggetto, tra immaginazione e realtà, tra pensiero e azione, tra privato e pubblico, tra locale e globale, tra particolare e totale, tra progetto e realizzazione”. Su queste opposizioni si organizza la dinamica fluttuante che sostiene il continuum di materia ed energia entro il quale è faticosamente costruita l’azione. L’energia del corpo è spesa per liberarsi da coordinate e riferimenti imposti e per generare situazioni nuove, provoca la continua rottura degli equilibri, sempre temporanei, favorisce la costruzione dei sistemi interlinguistici e intermediali che condizionano la dinamica degli elementi di volta in volta considerati.
Il Festival Internazionale “ART ACTION - Harta Performing Monza”, ormai inserito a pieno titolo tra i più interessanti eventi nel panorama della ricerca artistica internazionale, si pone come un significativo punto di riferimento per l’interscambio culturale. Dopo il successo delle precedenti edizioni, propone quest’anno alla Città di Monza non solo un momento di confronto delle nuove arti in corso, ma offre un’occasione di riflessione su uno dei temi più pressanti e coinvolgenti del dibattito teorico: quello sul significato e sulle tecniche di progettazione nella Action Art dell’ “opera plurale”, territorio d’azione della figura del poliartista, “uno che sa giocare le sue carte tra poesia e cinema, tra teatro e musica, tra danza e arti visuali”.
Harta Performing Monza
PROGRAMMA
Giovedi 13 Maggio
Ore 21 intervento teorico di
Roberto Rossini
dalle ore 21,30 alle 24 performances di:
Angela Belmondo (italia), - Bálint Szombathy (Ungheria)
Cristina Negro (italia) - Marie Bosque (Francia)
Venerdi 14 Maggio
dalle ore 21 alle 24 performances di:
József R. Juhász (Slovakia) - Marianela León Ruiz (Spagna)
Zuzana Žabková ( Slovakia) - Monica Klingler (Svizzera)
Sabato 15 Maggio
dalle ore 21 alle 24 performances di:
Tino Schepis (italia) - Adrian Shephard (Inghilterra)
Ariella Vidach (italia) - Michael Northam ( U.S.A.)
ARTISTI PARTECIPANTI
Tino Schepis (italia)
Si forma allo Steps di New York con il maestro Daniel C.Tinazzi. Continua con Roberto Zappalà, Virgilio Sieni, Ivan Wolfe Stephen Petronio e Maguy Marin. Lavora nel 1998 con Ariella Vidach, Monica Farné ed Enzo Procopio. Entra nella compagnia di Eugenio De Mello con cui lavorerà sia in Italia che all'estero. Nel 2000, crea un assolo intitolato "Spettri". Da questa produzione scaturisce MPR 2020, evoluzione di "Spettri". Nel 2003 crea INTRO>SPECTIVE, in coproduzione con Mosaico Danza e nel 2005 realizza AQUARIUS che debutta al Teatro Fondamente Nuove di Venezia. Nel 2007 produce e mette in scena ZERO, partecipa ai festival: Festa del Teatro (Milano 08),Giornata Internazionale della Danza (Mi 08), Solo in Azione (Milano 07), Apriti Scena (Crema 06),La Danza del III Millennio Teatro Due (Parma 04),Festival Adda Danza (Milano 03-05), Contrappunti (Torino 02-03 ), Drodesera Festival Dro (Trento 03), Danza Estate (Bergamo 03), Danza Urbana (Bologna 01 ), Lavori in Pelle e Ammutinamenti (Ravenna 01-02), Greenwich+Docklands (Londra 02), AND Visioni di Danza (Ferrara 02).
Presenta la performance: “UNO” Coreografo e interprete: Tino Schepis, Suono dal vivo: Attila Faravelli.
Il corpo è anche il contenitore che gli impedisce di trovare nel movimento naturale la propria purezza. Ridisegnando gli spazi interni e i luoghi dello spazio, crea immagini che alterna ad una danza liquida e sospesa nel vuoto ricercando nel punto di rottura l’apertura.
Marianela León Ruiz (Spagna)
Dall’Art Action alla Danza Butoh. La sua attività è uno stile di vita, lavora per aiutare la percezione e far riapparire l'esperienza. Alla fine degli anni 90', si inspirò all'arte di Joseph Beuys, Yves Klein, John Cage e Marina Abramovic e si definì come un artista di azione. Nell'Art Action ha trovato un modo di agire nella vita, così che, bevendo il nettare del movimento Fluxus, concepì ogni momento come un'occasione per piantare un fiore di nonsense in mezzo al corso meccanico della vita quotidiana. Nel 2000 la ballerina spagnola Sua Urana la introdusse alla danza butoh. Dal 2003 lavora intensamente con alcuni ballerini di butoh. Ancora oggi Masaki Iwana rimane il suo principale referente. Butoh come danza di affresco, una dissoluzione chimica del corpo, tempo e spazio. Aprire un tempo dove qualche cosa può emergere, un campo per generare un fenomeno reale, qualche cosa di imprevedibile di fronte agli occhi del pubblico, proprio grazie allo sguardo degli spettatori: questo è quello che lei apprezza di più di una performance di danza: La verità dell'istante. Nel 2007 crea la compagnia di danza Baba de Plata..
Presenta la performance di Butoh: -Aglio di agonizzante argento- “E quando io guardai il cielo, tutte le stelle che si vedono e non si vedono caddero su di me e trafissero con pugnali di luce la carne e l'anima, e mi incendiarono di follia questo cuore che era di fuoco, lasciandomi la carne fredda e dura come la neve delle cime.” –Lorca-
Marie Bosque (Francia)
Nata a Parigi nel 1956, ballerina, coreografa, improvisatrice, Dall'infanzia e fino all'adolescenza Marie segue i corsi di Danza Ritmica Irène Popard. Al suo arrivo in Provence nel 1978, studia danza contemporanea ed improvvisazione con Josiane Rivoire, Claire Saoul e Geneviève Sorin. ad Arles e Marsiglia. Completa la sua formazione partecipando a numerosi stage. Inizia il lavoro di coreografa dove unisce l'intimo, il religioso ed il politico in solo e duo, ma anche in un altro registro, dalla sua posizione e postura di artista abborda a una riflessione dolce amara sul quotidiano, la relazione con l'altro ed il rapporto con la creazione artistica. Col gruppo d’improvvisazione di danzatori e musicisti danseurs/ses e improvisateurs " Les improbables jardiniers de vague ". Scrive la danza nel rischio dell'incontro dove non bisogna credere a tutto quello che non si vede. Presenta la performance: “ l'elogio della lentezza" Proposta di danza improvvisata sull'assurdo e confusa memoria ed attenzione di un caryatide, dove il tempo, come un lavoro sempre in azione, s’ accompagna sulla sua strada.
Cristina Negro (italia)
(Milano, 1963) Danzatrice, coreografa, formatrice. Laureata in lettere Moderne. Studia a Parigi conseguendo il Diplome d’Etat per la Danza Contemporanea. I suoi maestri sono Dominique e Françoise Dupuy, Carolyn Carlson, Masaki Iwana, Julyen Hamilton Teri Weikel. Approfondisce la pratica dello yoga, del Feldenkrais, dell’uso della voce, del Butoh Giapponese, della Danza Sensibile integrandole alla sua ricerca artistica. Realizza progetti cercando l’apporto di altri linguaggi artistici quali la musica, il teatro, la fotografia, architettura, la pittura e il video. Negli ultimi dieci anni si dedica esclusivamente all’improvvisazione tra corpo e suono collaborando con numerosi musicisti tra i quali Barre Phillips, Peter Kowald, Filippo Monico, Giancarlo Locatelli, Alberto Braida, Wilbert de Joode. Dal 1999 insegna alla Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. E’ Vicepresidente dell’Associazione culturale Takla Improvising Group. E’ Presidente del Coordinamento c-DAP Lombardia Danza e Arti Performative.
Presenta la performance: ETERNITY n°1 Improvvisazione per corpo e suono. Uno studio sulla trasformazione. Per esplorare l’ infinito.
Angela Belmondo (italia)
Angellore - Performer la cui ricerca attraversa teatro, danza, musica e fotografia. Nel 2002 incotra le arti performative attraverso le discipline del terzo teatro e segue numerosi workshop con attori dell’Odin Teatret e del panorama del teatro di ricerca tra cui Roberta Carreri, Julia Varley, Danio Manfredini. Nel 2007 affronta un lavoro intensivo con Ivan Tanteri ( Teatro Potlach) e inizia un’esperienza di teatro in strada nel sud italia, con l’incontro di realtà culturali differenti nelle quali il teatro diventa vero momento di conoscenza e scambio tra le persone. Continua nel corso degli anni la sua sperimentazione del corpo e la ricerca di un linguaggio personale per esprimere la sua complessa interiorità. Tra i suoi lavori: Beyond The Veil of Sleep, Border of Insanity, Dark Kabarett. Nel 2009 ha partecipato a: Sogni A Spazi Aperti - festival internazionale di teatro di strada (Oristano). Le Arti del Gesto - festival internazionale di Arti Performative (Crotone). Sconfinando - VI Rassegna danza di confine - Sarzana Festival (Spezia).
Presenta la performance: “Fa'tal”- a requiem dance for the uneasy-unknow Time.
La prima fase di questo lavoro nasce nell'estate del 2009 dopo l'incontro significativo con la danza Butoh ed il lavoro intensivo svolto con Atsushi Takenouchi. Fa'tal è un viaggio dentro sè, in continuo divenire.
Zuzana Žabková ( Slovakia)
Studia comunicazione in Metz 2003-2004. Liceo bilingue Franco-Slovacco sezione scientifica a Košice 2001-2006. Accademia di Bratislava di belle arti e disegno, dipartimento intermedia e multimedia Atelierr In / Ilona Németh 2006-2009. Ha seguito Workshops organizzati da VŠVU in Martin su Performance, scenografia e video performance con Barbara Laurec, Sabrina Procop, Christina Della Giustina. Da 2005 partecipa a esposizioni e performances: Madrid, Kosice 2005. Absolut elements Bratislava 2007. Multimadial Performance “Quelquechose est rouge” in cooperazione con La Hors di Lyone 2008. “Città per la pace” Gallery Hit, Bratislava. Scenografia per spettacolo Good Woody Allen (Mala scéna Bratislava). Performance “Wedding” in Stanica-Zilina, Bratislava.
Presenta la performance: “Nine cup for Terpszikhoré” in collaborazione con József R. Juhász.
József R. Juhász (Slovakia)
Nato nel 1963 a Kamenin, SK. Artista e poeta. Nel 1987 membro fondatore di Erté Studio (www.studio-erte.com) Dal 1988 organizzatore di molte manifestazioni internazionali . 1989 Redattore di Mu^hely Magiaro, Parigi. 1990 Cofondatore della Casa editrice di Kalligram, Bratislava. 1998-2000 insieme con Jozef Cseres, le attività di K-49 Galleria in Nové Zámky. Nel 2000 insieme con Jozef Cseres, Fonda il Kassák's Centre of Intermedial Creativity. Le sue publlicazioni: Korszeru Madách, Bratislava 1989. / (Gastronomia multimediale.) Magiaro, Kalligram, Parigi-Bratislava, 1992 / Vizuális költemények 1986-2006 (Poemi visuali 1986-2006.), / Nap editrice House, Dunajská Streda 2008.Tra le sue varie mostre e performances in tutto il mondo: 1991 Art di Azione - Mánes, Praga. Povaská Gallery of Art, Zilina 2000 20th Century SNG, Bratislava. 2001 Art of Action 1965-1989- SNG, Bratislava, Art of Action 1989-2000 Electric Power Plant, Tatranská Gallery, Poprad, Art of Action 1989-2000 Nitrianska State Gallery, Nitra.
Ha ricevuto Premi: nel 1992 Award dell'Associazione di Scrittori Slovacchi. 1993 Kassák Premio dell'Ufficio Editoriale del Muhely’s Magiaro. 2007 Ricompensa dell'Associazione Scrittori Slovacchi. 2007 Posonium. 2007 pro Urbe Nové Zámky. 2009 Forbáth premio per /Szedd szét/ libro di poemi.
Presenta la performance: ” Nine cup for Terpszikhoré” in collaborazione con Zuzana Žabková.
Bálint Szombathy (Ungheria)
Nato nel 1950 in ex-Yugoslavia. Membro fondatore del Bosch+Bosch Art Gruppo (Subotica, 1969.1976). Uno dei pionieri della pratica di arte nuova negli anni 60 e 70 in ex-Iugoslavia. Artista multimediale, scrittore di arte e redattore. Opera in varie attività e generi artistici: installazione, performance art, electrographics, Network, post-concettualismo, poesia visuale, critica d’arte. Ha Vinto i seguenti riconoscimenti: Premio Ludwig Kassák, Parigi, Francia, 1989. Premio Forum Art di Novi Sad, Iugoslavia, 1993. Premio European Middle Post Card di Kaposvár, Ungheria, 1995. Premio Sava Sumanovic, di Novi Sad, Serbia, 2007. Premio Mihály Munkácsy, di Budapest, Ungheria 2008. I suoi lavori visivi e performativi sono stati presentati in varie esposizioni e festival Internazionali di arte in Austria, Polonia, Germania, Spagna, Italia, Ungheria, Canada, Stati Uniti ecc. Ha partecipato in centinaia di show collettivi e feste di arte tutti su Nord e Sud America, Europa, Asia ed Australia.
Presenta la performance: “ROCKIN’DEMONIA 2010” Performance con la partecipazione del pubblico per: musica, improvvisazione e autoespressione dinamica. - il ballo come rituale tribale.
Adrian Shephard ( Inghilterra )
Nato nella Sheffield industriale in England da parenti Maltesi. Vive e opera in Berlino, Il suo interesse primario è l’esplorazione del fenomeno del corpo e della mente con la danza butoh. Ciò si è sviluppato attraveso il lavoro con Masaki Iwana, un ex studente del fondatore Tatsumi Hijikata. Per lui noi siamo sempre un alito, un battito cardiaco via dal mistero dell’assoluto ignoto, è questa la realizzazione che alimenta la sua ricerca. Un artista miscostruzionista che usa il corpo, arte digitale, film, suono, disegno, poesia, fotografia e tarocchi. Nel 1993 ha formato Testcard, un gruppo per confronti progetti e prestazioni performative. Queste variano da trasmissioni del Ouija agli esperimenti di frequenza del cervello che cercano le verità nascoste, di risposte con metodi intuitivi presentati e effettuati in Russia, Berlino, Parigi, Kiev, Londra e Brighton. Testcard trasmette regolarmente sulla radio di “Staalplaat” attualmente con base a Berlino. Per contatti: www.adrianshephard.com www.testcard.org e-mail testcard@rocketmail.com
Presenta la performance: “life of the fly” danza butoh senza accompagnamento per mettere in mostra lo stato naturale della vita e la bellezza nell’ ombra del mondo.
Monica Klingler (Svizzera)
Nata nel 1958 e vive in Bergen, Svizzera. Si addestra come ballerina al Centro Laban per Movimento e Danza in Spettacoli e performance in London fin da 1984.Fra gli altri: al Kunsthallen Basel, Berna, Winterthur, Innsbruck, Münster, Musei di Zurigo. Winterthur, Aarau, Lucerna, Düsseldorf, Bonn, Innsbruck. Alla Städelschule Francoforte, Galleria Nazionale e Accademia di Belle Arti Praga. Accademia d’Arte Künstlerhaus Bethanien e Gianozzo Berlino, Moltkereiwerkstatt Köln. Santarcangelo dei teatri, Centro di ricerca teatrale Modena e Pontedera, Les Halles, L’L, Théâtre Océan Nord, Théâtre de la vie e Botanique Brussels, Cirque Divers Liège, Vieille Charité Marseille, Kunsthaus, Rote Fabrik, Theaterhaus Gessnerallee and Tanzhaus Wasserwerk Zürigo,Schlachthaus Berna, Haus der Künste Willisau, La Mama and Tribecca New York.Teatro Nazionale Avana. Nel 1987 rappresenta la Svizzera a Documenta di Kassel. Nel 1990 Residenza in programma Arte DAAD Berlino. Nel 1998 Premio Arte Svizzera. Nel 2006 Premio per performance Kunstkredit Basilea.
Presenta una Action performance: La sua arte gira sempre intorno all'avventura stupefacente di essere e dell'avere un corpo. Nel suo metodo realizza l’immagine del movimento e l’immagine come un’energia caricata, linguaggio immensamente espressivo che riempie e raggiunge fuori lo spazio. Introduce strati di movimenti nell'associazione dei corpi, rivelando con ciò una lingua di grande profondità. Non c'è nessun corpo che non contiene la mente e il mondo.
Ariella Vidach (italia)
Vissuta per anni negli Stati Uniti, Ariella Vidach si forma artisticamente con Trisha Brown, Twyla Tharp, Dana Reitz, Steven Petronio, Steve Paxton, Bill T. Jones. Negli anni Ottanta inizia l’attività coreografica con la realizzazione di spettacoli che vengono presentati in tutto il mondo, sino alla creazione nel 1996 dell’Associazione e compagnia di danza Ariella Vidach - A.i.E.P., con la quale produce performance multimediali che affiancano alla ricerca coreografica l’interesse per il rapporto tra corpo e tecnologia. Tra le sue produzioni vanta diverse collaborazioni con importanti artisti, come Emil Hrvatin per la coreografia dello spettacolo Camillo Memo 1.0: costruzione del teatro per il Festival Teatri d’Europa del 1998 del Piccolo Teatro di Milano e per la versione drive-in dello stesso spettacolo presentata nel 2000 a Ljubljana nell’ambito del Festival Manifesta 3. Nel 2002 viene invitata in residenza al Theater am Gleis di Winterthur per la creazione di JOLLY, coreografia commissionata dall’associazione Tanz in Winterthur e nello stesso anno BUFFERS, progetto di ricerca sulla figura del clown e del saltimbanco, è selezionato per partecipare alla prestigiosa vetrina internazionale “Monaco Dance Forum”. Momento fondamentale nell’attività della coreografa è il 2005, quando la compagnia inaugura la propria dimora stabile all’interno della Fabbrica del Vapore di Milano: nasce il DiDstudio (Danza Interattiva Digitale), centro di formazione, promozione e ricerca sulla danza contemporanea e atelier di sperimentazione e produzione artistica della compagnia.
Michael Northam ( U.S.A.)
Nato 1970, Fin dai suoi primi ricordi di viaggi di famiglia attraverso lo stato di deserto di Utah. Michael Northam fin dalla sue prime esperienze è stato ispirato intimamente, direttamente e artisticamente da differenti e grandi geografie sonore. Il suo lavoro è la continuazione di più di 15 anni di attiva arte-vita-viaggi che l'ha portato a visitare, lavori con più di 90 artisti in più di 50 ubicazioni in 25 paesi. Attraverso queste varie esperienze lui ha tessuto una tappezzeria complessa delle influenze in un processo intuitivo e molto personale della creazione. Lui continua a riscoprire relazioni tra strutture visuali / fisiche e soniche. Le sue costruzioni musicali sono il tempo e l’ambiente come luogo di impressionistici eventi naturali. Questa ricerca di ambient-sound sono il suo fascino, come fenomeni di percezione sono affrontati anche con scale d’intimidazioni grandi o piccole. Su queste basi il suo lavoro sonoro esplora la terra tra improvvisazione e composizione, un flusso morfologico mai evasivo dove il suono e l’azione si fondono insieme, dove il suono, come materiale puro, oltrepassa 'giocando' nel territorio un ' composto sonico’ per innescare visioni interne e alimentare la nostra necessità di ascoltare il più profondo. Il suo lavoro continua da più di quindici anni di ricerca, dando luogo a molti spettacoli e pubblicazioni in molti paesi in tutto il mondo. Info: http://oro.preg.org/
Presenta il suo lavoro in sinergia con la performance di Adrian Shephard
In collaborazione con
COMUNE di MONZA
Assessorato alla Cultura
con il patrocinio di:
Provincia di Monza Brianza
Settore Cultura
REGIONE LOMBARDIA
Culture, Identità e Autonomie
della Lombardia
COMMISSIONE EUROPEA
Rappresentanza a Milano
La Performance Art e l’Action Poetry si inseriscono a pieno titolo tra gli eventi più significativi nel panorama della ricerca artistica internazionale, favorendo l’interscambio culturale e ponendo l’attenzione sul concetto di nomadismo come elemento fondamentale nel lavoro dell’artista, che si sposta da un territorio linguistico ad un altro e offre occasioni di riflessione sul significato e sulle tecniche di progettazione dell’opera plurale.
“Se nel tempo non fossimo del tutto altro potremmo di nuovo
ma nel tempo non essendo nuovi potremmo essere del tutto altro”
La nuova Azione Poetica deve attraversare figure di valenza interdisciplinare e sconfinare nella tensione del tempo totale. Il performer-poeta sprigiona un’immensa energia, è magma che travolge, è fiume che scorre. È interlocutore inarrestabile che riesce ad aprire con entusiasmo finestre su nuovi e antichi mondi.
La performatività poetica accoglie sinergie diversificate. Il corpo diventa materia espressiva. Nella performance art il corpo-unico non teatrale esplode in una nuova drammaturgia, dove il baricentro dello spazio-tempo lo riconduce di volta in volta in ambiti differenziati: arte visiva in movimento, installazione ambientale, poesia del corpo-vivente.
La Performance Art oggi, così come l’Action Poetry, non la si può definire con un unico frangente di analisi, perché il giudizio estetico coinvolge numerosi settori disciplinari; ma uno degli elementi di primo piano è sempre dato dall’espressività del corpo, dalla sua gestualità e da tutto il complesso delle sue manifestazioni.
A volte la centralità è vicina alla danza o alla ritualità, anche in chiave provocatoria, altre volte coinvolge la sonorità, che spesso non esclude il testo. In ogni modo il corpo espressivo si orienta verso due costanti indirizzi: uno freddo, in senso concettuale, l’altro estremamente caldo, in un’ottica che vuole valutare il messaggio della performance non solo esteticamente, ma cercando di misurare la sua energia poetica anche in senso esistenziale.
Compito del performer è, infatti, quello di convogliare l’energia che giunge dall’esterno all’interno della performance stessa. In un certo senso la performance art rappresenta il desiderio di far rivivere nell’azione un qualcosa che esiste già all’esterno dello spazio-tempo deputato; si tratta di fondere energie interne ed esterne, creando una ricucitura tra gli elementi.
Nicola Frangione
13
maggio 2010
VIII Art Action Festival
Dal 13 al 15 maggio 2010
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
TEATRINO DELLA VILLA REALE
Monza, Viale Regina Margherita, (Milano)
Monza, Viale Regina Margherita, (Milano)
Vernissage
13 Maggio 2010, ore 21
Sito web
www.hartaperformingmonza.it
Curatore