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Viliano Tarabella – Genesi. Uno scultore versiliese, un artista parigino
La Chiesa di Sant’Agostino e la piazza del Duomo ospitano “Genesi”, un racconto artistico che fa riferimento ai racconti delle Sacre Scritture, attraverso trenta sculture in marmo e bronzo che ripercorrono le tappe salienti della sua esperienza artistica.
Comunicato stampa
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La natura, le sue forme, il sentimento della materia, la genesi della vita. L’essenza del percorso artistico di Viliano Tarabella si esprime attraverso uno studio appassionato del mondo vegetale ed animale sino a tradursi in volumi puri, linee semplici e radiose, animate da una palpitante forza interiore. Nella dinamica e nell’armonia delle sue opere, Tarabella cerca di esprimere la dimensione spirituale che lega l’uomo all’insieme dell’universo. Offre una sua originale interpretazione al tema della creazione del mondo e dell’uomo.
Dal 4 aprile al 7 giugno 2009 la Chiesa di Sant’Agostino e la piazza del Duomo ospitano “Genesi”, un racconto artistico che fa riferimento ai racconti delle Sacre Scritture, attraverso trenta sculture in marmo e bronzo che ripercorrono le tappe salienti della sua esperienza artistica.
Scriveva Jean Arp, suo maestro: “l’art doit se perdre dans la nature”. In questa breve frase è contenuto il significato più diretto dell’opera di Tarabella. Dal piccolo borgo di Giustagnana dove era nato, appena ventenne l’artista era arrivato a Parigi entrando in contatto con le più vibranti esperienze dell’arte contemporanea. Nella famosa “Ruche” aveva vissuto e lavorato insieme a molti esponenti delle avanguardie storiche, senza mai dimenticare la solida formazione maturata nella tradizione artigiana di famiglia e nello studio di Garibaldo Alessandrini a Querceta (Lu). Del resto amava raccontare di essere nato dentro il marmo: nella nobile pietra delle Alpi Apuane Tarabella aveva trovato la materia ideale per il suo pensiero creativo. La sua conoscenza, il suo perfezionismo tecnico non affievolirono, tuttavia, la sensibilità e l’emozione della sua espressione artistica. Il marmo era al tempo stesso il suo confidente e l’avversario, si faceva interprete dei suoi sentimenti e contemporaneamente lo chiamava ad un vero e proprio combattimento per lasciarsi piegare ai suoi desideri.
L’esposizione, che trae il titolo da una delle opere “Genesi”, evoca la creazione del mondo e dell’uomo. Nella chiesa di Sant’Agostino una suggestiva installazione accompagnerà il visitatore attraverso il racconto di venti opere, disposte su più livelli tematici, sino a focalizzare, al centro della navata, lo splendore del giardino dell’Eden, sottolineato da un volo di uccelli, simbolo di pace, su un rigoglioso prato verde. In piazza del Duomo un tappeto di sculture con una fontana centrale ripercorrerà le tappe della creazione attraverso dieci opere di grandi dimensioni.
“Viliano Tarabella - afferma l’assessore alla cultura Daniele Spina – è un grande artista della nostra Versilia. Pur avendo conosciuto una sua importante stagione creativa in Francia, tanto da essere considerato un vero e proprio parigino, Tarabella non dimenticò mai i suoi legami con la Versilia dove tornò, più e più volte, per realizzare le sue opere ed esporre. E’ dunque con particolare piacere che siamo lieti di ospitare nella Chiesa di Sant’Agostino una sua significativa mostra. Sarà l’occasione per conoscere ancora più a fondo il suo intenso messaggio artistico”.
BIOGRAFIA
Viliano Tarabella nasce nel 1937 a Giustagnana, piccolo borgo di cavatori dell’Alta Versilia, in Toscana. Apprende da giovanissimo le tecniche della lavorazione del marmo iniziando il suo apprendistato nel 1950 in uno dei più rinomati studi di scultura dell’epoca, quello di Garibaldo Alessandrini a Querceta. A soli 20 anni si trasferisce a Parigi dove conosce lo scultore Hans Jean Arp con il quale avvia una feconda collaborazione che termina solo alla scomparsa dell’artista nel 1996 e che porterà Tarabella nel vivo dibattito della scultura contemporanea.
Nella capitale francese Tarabella apre un proprio laboratorio di scultore-artigiano nella famosa “Ruche”, dove vive e lavora assieme a molti esponenti delle avanguardie storiche. Ben presto inizia a scolpire anche per proprio conto e dal 1966 si dedica a lavori personali nei quali dimostra un’autonoma espressività formale. La sua prima esposizione è del 1965. Nel 1972 vince il concorso per la realizzazione di un’opera presso la clinica Sobleman a Blanc-Mesnil e allestisce la prima personale presso la Galerie Kriegel di Parigi. Da allora partecipa a numerose rassegne in Francia, Belgio, Stati Uniti, Germania. Allestisce personali a Bruxelles (1975), alla FIAC Grand Palais di Parigi (1980), a Dallas (1981), a Carcassonne (1990), a Biot (1991), a Bad Kissengen (1992). Nel 1985 il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris acquista tre sue opere. Da quello stesso anno – e fino al 1996 - Viliano Tarabella realizza il trofeo per “les Victoires de la Musique”, il più rilevante concorso musicale francese. Nel 1991 riceve il premio della Fondation Florence Gould (Prix international d’Art Contemporain de Monte-Carlo). Realizza in Francia varie sculture destinate a spazi pubblici.
In Italia espone per la prima volta nel 1973 a Lucca. A sottolineare il profondo legame con la sua terra d’origine si ricordino le partecipazioni alla rassegna di scultura al Castello Malaspina di Massa (1986), alle mostre allestite nel centro di Pietrasanta (1993 e 1994), alla Biennale di Carrara (1996), alla rassegna “Les Apuans de Paris” al Palazzo Mediceo di Seravezza (1997), nonché la sua personale nel chiostro delle Oblate a Firenze (1998).
Viliano Tarabella divide la sua vita ed il suo lavoro tra Parigi e la Versilia dove, presso il grande studio di scultura Angeli di Querceta realizza le opere monumentali destinate a spazi pubblici in Italia e all’estero. La sua ultima scultura di grandi dimensioni risale al 2002: è “La fontana del dialogo”, collocata nel centro di La Spezia. Cospicua anche la sua produzione di sculture in bronzo che realizza presso le fonderie “Tesconi” e “Mariani” di Pietrasanta e presso la fonderia “Venturi” di Bologna. Tarabella scompare nel 2003. Le sue opere fanno parte di collezioni private e musei di Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Germania, Paesi Bassi, Svezia, Canada, Israele, Iran, Stati Uniti e Giappone.
Dal 4 aprile al 7 giugno 2009 la Chiesa di Sant’Agostino e la piazza del Duomo ospitano “Genesi”, un racconto artistico che fa riferimento ai racconti delle Sacre Scritture, attraverso trenta sculture in marmo e bronzo che ripercorrono le tappe salienti della sua esperienza artistica.
Scriveva Jean Arp, suo maestro: “l’art doit se perdre dans la nature”. In questa breve frase è contenuto il significato più diretto dell’opera di Tarabella. Dal piccolo borgo di Giustagnana dove era nato, appena ventenne l’artista era arrivato a Parigi entrando in contatto con le più vibranti esperienze dell’arte contemporanea. Nella famosa “Ruche” aveva vissuto e lavorato insieme a molti esponenti delle avanguardie storiche, senza mai dimenticare la solida formazione maturata nella tradizione artigiana di famiglia e nello studio di Garibaldo Alessandrini a Querceta (Lu). Del resto amava raccontare di essere nato dentro il marmo: nella nobile pietra delle Alpi Apuane Tarabella aveva trovato la materia ideale per il suo pensiero creativo. La sua conoscenza, il suo perfezionismo tecnico non affievolirono, tuttavia, la sensibilità e l’emozione della sua espressione artistica. Il marmo era al tempo stesso il suo confidente e l’avversario, si faceva interprete dei suoi sentimenti e contemporaneamente lo chiamava ad un vero e proprio combattimento per lasciarsi piegare ai suoi desideri.
L’esposizione, che trae il titolo da una delle opere “Genesi”, evoca la creazione del mondo e dell’uomo. Nella chiesa di Sant’Agostino una suggestiva installazione accompagnerà il visitatore attraverso il racconto di venti opere, disposte su più livelli tematici, sino a focalizzare, al centro della navata, lo splendore del giardino dell’Eden, sottolineato da un volo di uccelli, simbolo di pace, su un rigoglioso prato verde. In piazza del Duomo un tappeto di sculture con una fontana centrale ripercorrerà le tappe della creazione attraverso dieci opere di grandi dimensioni.
“Viliano Tarabella - afferma l’assessore alla cultura Daniele Spina – è un grande artista della nostra Versilia. Pur avendo conosciuto una sua importante stagione creativa in Francia, tanto da essere considerato un vero e proprio parigino, Tarabella non dimenticò mai i suoi legami con la Versilia dove tornò, più e più volte, per realizzare le sue opere ed esporre. E’ dunque con particolare piacere che siamo lieti di ospitare nella Chiesa di Sant’Agostino una sua significativa mostra. Sarà l’occasione per conoscere ancora più a fondo il suo intenso messaggio artistico”.
BIOGRAFIA
Viliano Tarabella nasce nel 1937 a Giustagnana, piccolo borgo di cavatori dell’Alta Versilia, in Toscana. Apprende da giovanissimo le tecniche della lavorazione del marmo iniziando il suo apprendistato nel 1950 in uno dei più rinomati studi di scultura dell’epoca, quello di Garibaldo Alessandrini a Querceta. A soli 20 anni si trasferisce a Parigi dove conosce lo scultore Hans Jean Arp con il quale avvia una feconda collaborazione che termina solo alla scomparsa dell’artista nel 1996 e che porterà Tarabella nel vivo dibattito della scultura contemporanea.
Nella capitale francese Tarabella apre un proprio laboratorio di scultore-artigiano nella famosa “Ruche”, dove vive e lavora assieme a molti esponenti delle avanguardie storiche. Ben presto inizia a scolpire anche per proprio conto e dal 1966 si dedica a lavori personali nei quali dimostra un’autonoma espressività formale. La sua prima esposizione è del 1965. Nel 1972 vince il concorso per la realizzazione di un’opera presso la clinica Sobleman a Blanc-Mesnil e allestisce la prima personale presso la Galerie Kriegel di Parigi. Da allora partecipa a numerose rassegne in Francia, Belgio, Stati Uniti, Germania. Allestisce personali a Bruxelles (1975), alla FIAC Grand Palais di Parigi (1980), a Dallas (1981), a Carcassonne (1990), a Biot (1991), a Bad Kissengen (1992). Nel 1985 il Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris acquista tre sue opere. Da quello stesso anno – e fino al 1996 - Viliano Tarabella realizza il trofeo per “les Victoires de la Musique”, il più rilevante concorso musicale francese. Nel 1991 riceve il premio della Fondation Florence Gould (Prix international d’Art Contemporain de Monte-Carlo). Realizza in Francia varie sculture destinate a spazi pubblici.
In Italia espone per la prima volta nel 1973 a Lucca. A sottolineare il profondo legame con la sua terra d’origine si ricordino le partecipazioni alla rassegna di scultura al Castello Malaspina di Massa (1986), alle mostre allestite nel centro di Pietrasanta (1993 e 1994), alla Biennale di Carrara (1996), alla rassegna “Les Apuans de Paris” al Palazzo Mediceo di Seravezza (1997), nonché la sua personale nel chiostro delle Oblate a Firenze (1998).
Viliano Tarabella divide la sua vita ed il suo lavoro tra Parigi e la Versilia dove, presso il grande studio di scultura Angeli di Querceta realizza le opere monumentali destinate a spazi pubblici in Italia e all’estero. La sua ultima scultura di grandi dimensioni risale al 2002: è “La fontana del dialogo”, collocata nel centro di La Spezia. Cospicua anche la sua produzione di sculture in bronzo che realizza presso le fonderie “Tesconi” e “Mariani” di Pietrasanta e presso la fonderia “Venturi” di Bologna. Tarabella scompare nel 2003. Le sue opere fanno parte di collezioni private e musei di Francia, Italia, Belgio, Svizzera, Germania, Paesi Bassi, Svezia, Canada, Israele, Iran, Stati Uniti e Giappone.
04
aprile 2009
Viliano Tarabella – Genesi. Uno scultore versiliese, un artista parigino
Dal 04 aprile al 07 giugno 2009
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
CHIESA E CHIOSTRO DI SANT’AGOSTINO
Pietrasanta, Via Sant'agostino, 1, (Lucca)
Pietrasanta, Via Sant'agostino, 1, (Lucca)
Orario di apertura
ore 16.00-19.00; lun. chiuso
Vernissage
4 Aprile 2009, ore 17,30
Autore