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Vincenzo Di Biase – Connessioni d’Arte: tra rigore matematico e libere fantasie
Personale del Maestro Vincenzo Di Biase, che ancora una volta si presenta al pubblico della Capitale con una lunga teoria di opere appartenenti alla sua ricca e qualificata produzione artistica
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Roma-sabato 5 dicembre, alle ore 18, presso gli spazi espositivi della Galleria Cassiopea,si inaugura la personale del Maestro Vincenzo Di Biase, che ancora una volta si presenta al pubblico della Capitale con una lunga teoria di opere appartenenti alla sua ricca e qualificata produzione artistica . Dopo il prestigioso evento della personale di Carlo Levi con 140 opere in esposizioni alla “Cassiopea”, nel periodo di novembre, l’anno accademico 2009 non poteva che chiudersi, nel mese di dicembre, con una personale di rilievo, quale quella del Maestro Di Biase, esponente altamente significativo del panorama artistico contemporaneo.
“Emozione del colore”, scrive Renato Civello, è l’approdo ad una musica del colore. Ma, a ben riflettere, al di fuori di tanti usurati chimismi lirico-visivi si avverte, piuttosto, nella sicura padronanza della intelaiatura cromatica, non ancora astrazione ma non certo mimesi, quell’”orgasmo” di cui parla Apollinaire: la misteriosa intuizione che prelude al rapporto più alto,all’ oltre frontiera”.
“Una pittura astratta, continua Ferdinando Anselmetti,, come astratti sono i teoremi analizzati dall’astrusità della materia, trasformati a livello artistico in un incanto e magico sortilegio. D’altra parte l’esprimersi visivo di una concezione matematica, non poteva connotare che cononi di pittura totalmente diversi, anche se compresi all’interno di una materia prevalentemente esatta”.
“Per Di Biase, puntualizza Gabriele Simongini,, l’atto del dipingere è un’avventurosa esigenza- ecco il riferimento alla frase di Rothko- che viene ad identificarsi nell’elogio del colore:il quadro diventa allora campo di energia vitale, radiante ed in espansione, simile ad una esplosione di ritmi jazz”.
“Quella di Di Biase, prosegue Roberto Gervaso, non è pittura. E’qualcosa di più: magia. I suoi oli e smalti su tela emanano fluidi cromatici carichi di radioattività emozionale. Si sente che l’Artista sente quel che esce dal suo pennello, cioè dal cuore, ammesso che qui risieda e da qui parta quella scintilla superiore infusa nell’uomo dal grande orologiaio del cosmo, come lo chiamava Voltaire”.
Colori,linee e forme svettanti quali connessioni d’arte o meglio fusioni espressivo-matematiche che stratificano una realtà pittorica, sospesa tra simbolo e inconscio. Pittura dunque come spazio mentale in bilico tra l’assoluto rigore matematico e l’assoluta possibilità delle cose attraverso l’immaginazione.
La dimensione spirituale della sintesi pittorica di Di Biase si attualizza nell’equilibrio di fondo, tra i diversi elementi caratterizzanti la sua poetica; una pittura dunque di apertura all’essere capace di comunicare la sensazione di spiritualità e di libertà insieme.
Anny Baldissera
“Emozione del colore”, scrive Renato Civello, è l’approdo ad una musica del colore. Ma, a ben riflettere, al di fuori di tanti usurati chimismi lirico-visivi si avverte, piuttosto, nella sicura padronanza della intelaiatura cromatica, non ancora astrazione ma non certo mimesi, quell’”orgasmo” di cui parla Apollinaire: la misteriosa intuizione che prelude al rapporto più alto,all’ oltre frontiera”.
“Una pittura astratta, continua Ferdinando Anselmetti,, come astratti sono i teoremi analizzati dall’astrusità della materia, trasformati a livello artistico in un incanto e magico sortilegio. D’altra parte l’esprimersi visivo di una concezione matematica, non poteva connotare che cononi di pittura totalmente diversi, anche se compresi all’interno di una materia prevalentemente esatta”.
“Per Di Biase, puntualizza Gabriele Simongini,, l’atto del dipingere è un’avventurosa esigenza- ecco il riferimento alla frase di Rothko- che viene ad identificarsi nell’elogio del colore:il quadro diventa allora campo di energia vitale, radiante ed in espansione, simile ad una esplosione di ritmi jazz”.
“Quella di Di Biase, prosegue Roberto Gervaso, non è pittura. E’qualcosa di più: magia. I suoi oli e smalti su tela emanano fluidi cromatici carichi di radioattività emozionale. Si sente che l’Artista sente quel che esce dal suo pennello, cioè dal cuore, ammesso che qui risieda e da qui parta quella scintilla superiore infusa nell’uomo dal grande orologiaio del cosmo, come lo chiamava Voltaire”.
Colori,linee e forme svettanti quali connessioni d’arte o meglio fusioni espressivo-matematiche che stratificano una realtà pittorica, sospesa tra simbolo e inconscio. Pittura dunque come spazio mentale in bilico tra l’assoluto rigore matematico e l’assoluta possibilità delle cose attraverso l’immaginazione.
La dimensione spirituale della sintesi pittorica di Di Biase si attualizza nell’equilibrio di fondo, tra i diversi elementi caratterizzanti la sua poetica; una pittura dunque di apertura all’essere capace di comunicare la sensazione di spiritualità e di libertà insieme.
Anny Baldissera
05
dicembre 2009
Vincenzo Di Biase – Connessioni d’Arte: tra rigore matematico e libere fantasie
Dal 05 al 21 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
Orario di apertura
ore 11/13 17/19.30; festivi: 11/19 no stop; lunedì mattina chiuso
Vernissage
5 Dicembre 2009, ore 18
Autore
Curatore