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Vincenzo Fasolo dalla Dalmazia a Roma. Vita e opera dell’architetto spalatino
La mostra è la prima interamente dedicata alla figura di Vincenzo Fasolo, ingegnere e acquerellista, architetto e artista versatile ed eclettico, autore di importanti opere romane tra cui il noto ponte Duca d’Aosta e il Liceo Classico Mamiani
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Vincenzo Fasolo dalla Dalmazia a Roma. Vita ed opera dell'architetto spalatino
Roma, Musei di Villa Torlonia – Casina delle Civette 7 dicembre 2011-26 febbraio 2012
Introduzione:
L'architetto Vincenzo Fasolo (1885-1969) nacque a Spalato in Dalmazia ma visse e operò
a Roma, dove portò avanti, nella vita e nel lavoro, la felice simbiosi tra due mondi
culturalmente, artisticamente e spiritualmente affni. La Società Dalmata di Storia Patria,
che lo ebbe come presidente, ne ricorda con questa mostra la fgura e le opere.
Architetto, ingegnere, artista e accademico Vincenzo Fasolo ha lasciato una vasta e ricca
produzione inerente non solo l'attività professionale e accademica ma anche tematiche
diverse, quali la letteratura, la storia e la religione, a testimonianza delle diverse capacità e
della pluralità di interessi come professionista e come uomo. I suoi lavori, oggi conservati
presso l'archivio di famiglia, sono esposti al grande pubblico per la prima volta
all'interno di una cornice unica quale quella della Casina delle Civette che Fasolo stesso
restaurò e ampliò tra il 1917 e il 1920.
Descrizione:
La vasta produzione di studi, schizzi e progetti dell’autore è ordinata, all’interno di un
percorso unitario che ripercorre, attraverso le epoche e i luoghi, le opere da lui
progettate e realizzate, privilegiando in modo particolare i pezzi originali e i materiali
inediti. Il percorso espositivo prevede due momenti distinti uno all’interno della
dependance del villino e un secondo negli ambienti della Casina.
1. Vincenzo Fasolo. La vita e la Formazione
La dependance ospita la prima parte della mostra, nella quale viene presentata la fgura
di Fasolo, come uomo e architetto, attraverso un breve proflo biografco avvalendosi della
raccolta di documenti e attestati, in molti casi inediti, che ripercorrono i momenti più
signifcativi della sua vita e dell’attività professionale.
Vincenzo Fasolo nacque a Spalato il 5 luglio del 1885 e, nonostante la sua permanenza in
Dalmazia fu di breve durata, il sentimento di affetto che lo legava a questa terra rimase
sempre forte e profondo. Nel 1900 Fasolo si trasferì a Roma dove nel 1909 si laureò in
Ingegneria civile, successivamente nel 1911 si diplomò professore di disegno
architettonico presso l'Accademia di belle arti di Roma. Attitudine e passione quella aldisegno e alla pittura che mantenne per tutta la vita come dimostra la consistente
produzione esposta.
L’attività professionale viene introdotta da una selezione di disegni e schizzi degli anni
giovanili. Si tratta di splendidi ed eleganti disegni che, oltre a evidenziare l'abilità grafca
dell’autore, anticipano alcune tematiche che verranno poi riprese nel corso della carriera.
Fasolo ricoprì inoltre importanti incarichi in qualità di docente presso l'Università di
Roma nonché presso numerosi istituti di cultura. In particolare fu tra i promotori a
Roma della Scuola, poi Facoltà, di Architettura, della quale fu professore e preside.
2. Fasolo e la Dalmazia. L'architettura tra le due sponde.
Particolare attenzione viene data ai rapporti affettivi e professionali con la terra natia, la
Dalmazia, alla quale dedica alcune delle sue più sentite opere: il Palazzo degli Italiani a
Spalato (1925) e il Palazzo del Comune e la sistemazione della piazza dei Signori a Zara
(1935-37). Collegato a questa tematica è il Monumento a D’Annunzio a Ronchi dei
Legionari (1960). Tale sezione è illustrata attraverso una selezione di elaborati grafci,
schizzi e foto inserimenti che ben illustrano il processo progettuale e le scelte stilistiche
dell’autore.
3. Fasolo a Roma. Gli edifci pubblici e di pubblica utilità
Di seguito vengono esposti studi e progetti relativi alle maggiori opere pubbliche, o di
interesse pubblico, ideate da Fasolo per Roma. Gran parte della produzione
architettonica dell’architetto viene dedicata alla progettazione di edifci pubblici o di
pubblica utilità, attività questa portata avanti anche grazie al lavoro all’interno della
pubblica amministrazione del Comune di Roma. Tra il 1922 e il 1934 fu inoltre tra i
progettisti incaricati dal Governatorato della progettazione di diversi edifci scolastici,
quali le scuole Mamiani (1924) e Cadlolo (1925) e la colonia marina Vittorio Emanuele III
a Ostia (1932). L’attenta progettazione, curata sia nell’aspetto formale che funzionale,
viene illustrata attraverso una serie di foto d’epoca delle più interessanti scuole e di altri
importanti edifci pubblici da lui progettati, come il palazzetto della Delegazione
municipale di Ostia (1926) e la caserma dei vigili del fuoco in via Marmorata (1926-28).
4. Fasolo a Roma. I concorsi
Della progettazione di edifci pubblici si occupa inoltre attraverso la partecipazione a
concorsi di progettazione, adesione questa che ha portato ad una ricca produzione di
progetti dei quali vengono esposti schizzi progettuali ed elaborati defnitivi. Tra quelliriguardanti la città di Roma spiccano, oltre ai più noti progetti per il Palazzo Littorio
(1934, 1937), gli eleganti e ricercati dettagli del progetto per la Società Turistica o
Pensionato artistico (1912-1913) e il disegno originale del progetto per l’Auditorium di
via Flaminia (1950).
5. Progetti e architetture nel resto di Italia
In ambito nazionale degne di nota sono le ipotesi progettuali relative l'edifcio per la
Cassa di Risparmio di Verona (1913-14), il Palazzo del Comune di Padova (1919), il Palazzo
delle Esposizioni di Genova (1916) e lo Stadio della Vittoria di Bari (1934).
6. Sistemazioni urbanistiche
La produzione di Fasolo abbraccia anche progetti di sistemazioni urbanistiche che
interessano la città di Roma e non solo. In particolare riguardano la sistemazione del
centro storico come il disegno per piazza Navona (1913), l’isolamento del Campidoglio
(1927) e la sistemazione dei Fori Imperiali (1929), e del centro storico di Firenze (1947).
Per quanto riguarda i nuovi insediamenti si ricorda la collaborazione per il piano
regolatore di Ostia nuova del 1916.
7. Opere ingegneristiche
Della sua vasta produzione di opere di ingegneria viene presentata una selezione di
progetti di ponti, serbatoi e idrovore. Tra questi merita particolare attenzione il progetto
per il ponte Duca D’Aosta a Roma (1936) di cui sono esposte una serie di foto storiche
che illustrano non solo il processo progettuale ma anche quello costruttivo e di cantiere.
La Casina delle Civette ospita le altre sezioni della mostra.
8. Opere a carattere religioso
Come professionista e architetto della Fabbrica di San Pietro Fasolo, dal 1948 al 1969.
produsse un consistente numero di progetti di studio sul tema degli edifci religiosi,
spaziando da quelli relativi ai progetti di chiese ideali ai progetti per tombe e monumenti
a ricordo di famiglie e uomini illustri e importanti momenti della storia di Italia.
9. Edilizia civile i villini
In continuazione con il tema del villino delle Civette che ospita la mostra vengono
esposti una scelta di disegni di studio e una serie progetti e foto di villini, tra cui villino a
Rocca di Mezzo (1913), villino Parisini (1920), villino Cidonio (1937), ed edifci di civile
abitazione.
10.Opere di decorazione e arredoNel percorso di visita del Museo della Casina delle Civette vengono esposti anche i
disegni di progetto per gli ambienti della sede della rivista Epoca, e i progetti per alcuni
mobili ideati per la ditta Guerrieri.
11. I restauri
Grande spazio viene riservato all’esposizione dei progetti di restauro, in particolare il
restauro della casa dei Crescenzi. In questa sezione viene presentato anche il progetto di
ricostruzione del Duomo di Catanzaro, tale intervento, seppur in parte esuli dalle
metodologie di restauro strettamente intese, atte ad operare un intervento rispettoso del
contesto e della preesistenza, ben si colloca in questa tematica in quanto, come gli altri
progetti qui presentati, illustra attraverso disegni, schizzi ed appunti la grande attenzione
dedicata dall’architetto al tema.
12. Disegni artistici
Il piano superiore della Casina ospita la sezione dedicata alla progettazione ai disegni
artistici, con la quale si vuole illustrare brevemente attraverso schizzi, bozzetti e
acquarelli la vasta produzione artistica dell’autore, raccolta durante la sua vita. Degni di
nota sono i bozzetti per le litografe di soggetti romani e veneziani, per lo più realizzate
fra il 1965 e il 1969 nello studio di via Margutta.
La mostra intende così fornire un primo contributo alla ricognizione delle fonti di
archivio che punti a ricostruire il panorama complessivo della documentazione
riguardante la ricerca, l’attività e l’opera di Vincenzo Fasolo.
Spunti didattici:
La mostra offre numerosi spunti didattici a carattere interdisciplinare, è possibile infatti
rileggere attraverso essa non solo la storia dell'architettura e dell'arte ma anche la storia
d’ Italia e dei suoi rapporti politici e culturali con la Dalmazia della prima metà del XX
secolo.
L'osservazione delle opere originali permette inoltre di poter apprezzare le tecniche
usate : dal disegno all'acquerello, dai foto inserimenti ai quadri ad olio.
Tecniche adoperate nei disegni artistici come negli schizzi di studio e nei progetti,
utilizzate non solo nel momento fnale di presentazione del progetto ma anche in quello
di ideazione e come strumento didattico in aula. Tutto questo sempre raggiungendo unlivello esecutivo tale da rendere ogni elaborato un'opera d'arte degna di nota.
Catalogo della mostra:
Vincenzo Fasolo dalla Dalmazia a Roma. Vita e opere dell'architetto spalatino, a cura di Bruno
Crevato-Selvaggi, Roma-Venezia, La Musa Talìa, 2011
e ivi completa bibliografa ad annum
Per una presentazione della Dalmazia
Alberto Rizzi, Guida della Dalmazia, Trieste, Svevo, 2008.
Roma, Musei di Villa Torlonia – Casina delle Civette 7 dicembre 2011-26 febbraio 2012
Introduzione:
L'architetto Vincenzo Fasolo (1885-1969) nacque a Spalato in Dalmazia ma visse e operò
a Roma, dove portò avanti, nella vita e nel lavoro, la felice simbiosi tra due mondi
culturalmente, artisticamente e spiritualmente affni. La Società Dalmata di Storia Patria,
che lo ebbe come presidente, ne ricorda con questa mostra la fgura e le opere.
Architetto, ingegnere, artista e accademico Vincenzo Fasolo ha lasciato una vasta e ricca
produzione inerente non solo l'attività professionale e accademica ma anche tematiche
diverse, quali la letteratura, la storia e la religione, a testimonianza delle diverse capacità e
della pluralità di interessi come professionista e come uomo. I suoi lavori, oggi conservati
presso l'archivio di famiglia, sono esposti al grande pubblico per la prima volta
all'interno di una cornice unica quale quella della Casina delle Civette che Fasolo stesso
restaurò e ampliò tra il 1917 e il 1920.
Descrizione:
La vasta produzione di studi, schizzi e progetti dell’autore è ordinata, all’interno di un
percorso unitario che ripercorre, attraverso le epoche e i luoghi, le opere da lui
progettate e realizzate, privilegiando in modo particolare i pezzi originali e i materiali
inediti. Il percorso espositivo prevede due momenti distinti uno all’interno della
dependance del villino e un secondo negli ambienti della Casina.
1. Vincenzo Fasolo. La vita e la Formazione
La dependance ospita la prima parte della mostra, nella quale viene presentata la fgura
di Fasolo, come uomo e architetto, attraverso un breve proflo biografco avvalendosi della
raccolta di documenti e attestati, in molti casi inediti, che ripercorrono i momenti più
signifcativi della sua vita e dell’attività professionale.
Vincenzo Fasolo nacque a Spalato il 5 luglio del 1885 e, nonostante la sua permanenza in
Dalmazia fu di breve durata, il sentimento di affetto che lo legava a questa terra rimase
sempre forte e profondo. Nel 1900 Fasolo si trasferì a Roma dove nel 1909 si laureò in
Ingegneria civile, successivamente nel 1911 si diplomò professore di disegno
architettonico presso l'Accademia di belle arti di Roma. Attitudine e passione quella aldisegno e alla pittura che mantenne per tutta la vita come dimostra la consistente
produzione esposta.
L’attività professionale viene introdotta da una selezione di disegni e schizzi degli anni
giovanili. Si tratta di splendidi ed eleganti disegni che, oltre a evidenziare l'abilità grafca
dell’autore, anticipano alcune tematiche che verranno poi riprese nel corso della carriera.
Fasolo ricoprì inoltre importanti incarichi in qualità di docente presso l'Università di
Roma nonché presso numerosi istituti di cultura. In particolare fu tra i promotori a
Roma della Scuola, poi Facoltà, di Architettura, della quale fu professore e preside.
2. Fasolo e la Dalmazia. L'architettura tra le due sponde.
Particolare attenzione viene data ai rapporti affettivi e professionali con la terra natia, la
Dalmazia, alla quale dedica alcune delle sue più sentite opere: il Palazzo degli Italiani a
Spalato (1925) e il Palazzo del Comune e la sistemazione della piazza dei Signori a Zara
(1935-37). Collegato a questa tematica è il Monumento a D’Annunzio a Ronchi dei
Legionari (1960). Tale sezione è illustrata attraverso una selezione di elaborati grafci,
schizzi e foto inserimenti che ben illustrano il processo progettuale e le scelte stilistiche
dell’autore.
3. Fasolo a Roma. Gli edifci pubblici e di pubblica utilità
Di seguito vengono esposti studi e progetti relativi alle maggiori opere pubbliche, o di
interesse pubblico, ideate da Fasolo per Roma. Gran parte della produzione
architettonica dell’architetto viene dedicata alla progettazione di edifci pubblici o di
pubblica utilità, attività questa portata avanti anche grazie al lavoro all’interno della
pubblica amministrazione del Comune di Roma. Tra il 1922 e il 1934 fu inoltre tra i
progettisti incaricati dal Governatorato della progettazione di diversi edifci scolastici,
quali le scuole Mamiani (1924) e Cadlolo (1925) e la colonia marina Vittorio Emanuele III
a Ostia (1932). L’attenta progettazione, curata sia nell’aspetto formale che funzionale,
viene illustrata attraverso una serie di foto d’epoca delle più interessanti scuole e di altri
importanti edifci pubblici da lui progettati, come il palazzetto della Delegazione
municipale di Ostia (1926) e la caserma dei vigili del fuoco in via Marmorata (1926-28).
4. Fasolo a Roma. I concorsi
Della progettazione di edifci pubblici si occupa inoltre attraverso la partecipazione a
concorsi di progettazione, adesione questa che ha portato ad una ricca produzione di
progetti dei quali vengono esposti schizzi progettuali ed elaborati defnitivi. Tra quelliriguardanti la città di Roma spiccano, oltre ai più noti progetti per il Palazzo Littorio
(1934, 1937), gli eleganti e ricercati dettagli del progetto per la Società Turistica o
Pensionato artistico (1912-1913) e il disegno originale del progetto per l’Auditorium di
via Flaminia (1950).
5. Progetti e architetture nel resto di Italia
In ambito nazionale degne di nota sono le ipotesi progettuali relative l'edifcio per la
Cassa di Risparmio di Verona (1913-14), il Palazzo del Comune di Padova (1919), il Palazzo
delle Esposizioni di Genova (1916) e lo Stadio della Vittoria di Bari (1934).
6. Sistemazioni urbanistiche
La produzione di Fasolo abbraccia anche progetti di sistemazioni urbanistiche che
interessano la città di Roma e non solo. In particolare riguardano la sistemazione del
centro storico come il disegno per piazza Navona (1913), l’isolamento del Campidoglio
(1927) e la sistemazione dei Fori Imperiali (1929), e del centro storico di Firenze (1947).
Per quanto riguarda i nuovi insediamenti si ricorda la collaborazione per il piano
regolatore di Ostia nuova del 1916.
7. Opere ingegneristiche
Della sua vasta produzione di opere di ingegneria viene presentata una selezione di
progetti di ponti, serbatoi e idrovore. Tra questi merita particolare attenzione il progetto
per il ponte Duca D’Aosta a Roma (1936) di cui sono esposte una serie di foto storiche
che illustrano non solo il processo progettuale ma anche quello costruttivo e di cantiere.
La Casina delle Civette ospita le altre sezioni della mostra.
8. Opere a carattere religioso
Come professionista e architetto della Fabbrica di San Pietro Fasolo, dal 1948 al 1969.
produsse un consistente numero di progetti di studio sul tema degli edifci religiosi,
spaziando da quelli relativi ai progetti di chiese ideali ai progetti per tombe e monumenti
a ricordo di famiglie e uomini illustri e importanti momenti della storia di Italia.
9. Edilizia civile i villini
In continuazione con il tema del villino delle Civette che ospita la mostra vengono
esposti una scelta di disegni di studio e una serie progetti e foto di villini, tra cui villino a
Rocca di Mezzo (1913), villino Parisini (1920), villino Cidonio (1937), ed edifci di civile
abitazione.
10.Opere di decorazione e arredoNel percorso di visita del Museo della Casina delle Civette vengono esposti anche i
disegni di progetto per gli ambienti della sede della rivista Epoca, e i progetti per alcuni
mobili ideati per la ditta Guerrieri.
11. I restauri
Grande spazio viene riservato all’esposizione dei progetti di restauro, in particolare il
restauro della casa dei Crescenzi. In questa sezione viene presentato anche il progetto di
ricostruzione del Duomo di Catanzaro, tale intervento, seppur in parte esuli dalle
metodologie di restauro strettamente intese, atte ad operare un intervento rispettoso del
contesto e della preesistenza, ben si colloca in questa tematica in quanto, come gli altri
progetti qui presentati, illustra attraverso disegni, schizzi ed appunti la grande attenzione
dedicata dall’architetto al tema.
12. Disegni artistici
Il piano superiore della Casina ospita la sezione dedicata alla progettazione ai disegni
artistici, con la quale si vuole illustrare brevemente attraverso schizzi, bozzetti e
acquarelli la vasta produzione artistica dell’autore, raccolta durante la sua vita. Degni di
nota sono i bozzetti per le litografe di soggetti romani e veneziani, per lo più realizzate
fra il 1965 e il 1969 nello studio di via Margutta.
La mostra intende così fornire un primo contributo alla ricognizione delle fonti di
archivio che punti a ricostruire il panorama complessivo della documentazione
riguardante la ricerca, l’attività e l’opera di Vincenzo Fasolo.
Spunti didattici:
La mostra offre numerosi spunti didattici a carattere interdisciplinare, è possibile infatti
rileggere attraverso essa non solo la storia dell'architettura e dell'arte ma anche la storia
d’ Italia e dei suoi rapporti politici e culturali con la Dalmazia della prima metà del XX
secolo.
L'osservazione delle opere originali permette inoltre di poter apprezzare le tecniche
usate : dal disegno all'acquerello, dai foto inserimenti ai quadri ad olio.
Tecniche adoperate nei disegni artistici come negli schizzi di studio e nei progetti,
utilizzate non solo nel momento fnale di presentazione del progetto ma anche in quello
di ideazione e come strumento didattico in aula. Tutto questo sempre raggiungendo unlivello esecutivo tale da rendere ogni elaborato un'opera d'arte degna di nota.
Catalogo della mostra:
Vincenzo Fasolo dalla Dalmazia a Roma. Vita e opere dell'architetto spalatino, a cura di Bruno
Crevato-Selvaggi, Roma-Venezia, La Musa Talìa, 2011
e ivi completa bibliografa ad annum
Per una presentazione della Dalmazia
Alberto Rizzi, Guida della Dalmazia, Trieste, Svevo, 2008.
07
dicembre 2011
Vincenzo Fasolo dalla Dalmazia a Roma. Vita e opera dell’architetto spalatino
Dal 07 dicembre 2011 al 25 marzo 2012
architettura
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arte contemporanea
arti decorative e industriali
Location
CASINA DELLE CIVETTE – VILLA TORLONIA
Roma, Via Nomentana, 70, (Roma)
Roma, Via Nomentana, 70, (Roma)
Vernissage
7 Dicembre 2011, ore
Autore
Curatore