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Vincenzo Giuliani / Paola Ballisai – Viaggio tra materia e spirito, natura e arte
Sarà inaugurata sabato 23 novembre alle ore 18:00 la mostra BI-PERSONALE di arte contemporanea “VIAGGIO tra materia e spirito, natura e arte” presso la Galleria Il Leone-Dislivello in via Aleardo Aleardi 12 a Roma.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sarà inaugurata sabato 23 novembre alle ore 18:00 la mostra BI-PERSONALE di Vincenzo Giuliani e Paola Ballisai di arte contemporanea “VIAGGIO tra materia e spirito, natura e arte” presso la Galleria Il Leone-Dislivello in via Aleardo Aleardi 12 a Roma.
L’evento è organizzato dalla direttrice di Galleria Claudia Bevilacqua e curato dal critico d’arte Domenico Briguglio.
La contrapposizione tra materia è spirito è, fin dall'antichità, uno dei temi principali del pensiero umano, con interi sistemi filosofici basati su quelli che appaiono due poli inconciliabili, o quantomeno capaci di dare direzioni diverse all'indagine gnoseologica. Questo a sua volta ha agito sull'orientamento d'interi secoli, influenzandone il carattere generale a seconda se predominasse l'uno o l'altro...
Un esempio classico? IL Settecento, il "Secolo dei Lumi", tutto o quasi basato sull'indagine della natura, le sue leggi, il recupero del ruolo dell'uomo, incarnato da quella riproposizione del classicismo antico che aveva dominato il Rinascimento, anch'esso contrapposto al misticismo medievale e il suo dominio di religione e spirito. IL romanticismo ha segnato poi un nuovo approccio al "problema": se da un lato recuperava lo "spirito", e anzi ne faceva la sua linea guida, addentrandosi nei meandri dell'inconoscibile, una dimensione aperta solo alla nostra anima e alla sua capacità di coglierla, dall'altro vide rinascere prepotentemente (poco dopo la metà del XIX secolo) la ricerca scientifica, inglobandola nel suo seno come espressione della natura che si faceva pensiero. Anche gli artisti si sono impossessati della dicotomia concettuale e non poteva essere altrimenti, visto che da sempre sono stati il motore primo dei mutamenti, coloro che per primi ne hanno intraviste le potenzialità, offerto direzioni di sviluppo: per i greci (e non solo) essi (in ogni campo) avevano facoltà precognitive, alla stessa stregua dei vati...
Non mi sorprende, pertanto, che ancor oggi due di essi abbia ripreso quest’antico argomento, facendolo divenire fonte d'ispirazione per la propria arte e creandone addirittura dei percorsi dedicati... direi anzi che ne sono piacevolmente sorpreso, segno di un importante, fondamentale recupero tema.
Paola Ballisai ha titolato "Frammenti di Natura" il suo, creando opere che rappresentano però una natura totalmente diversa che in passato, concepita nella sua essenza vitale, immergendo se stessa e lo spettatore in un viaggio che va molto di là della superficie, alla ricerca di spazi che difficilmente richiamano la visione del consueto, non il paesaggio tout court della tradizione, non quello dei macchiaioli e neppure quello costruito dagli impressionisti. Una visione che sconfina più volte verso una concezione nuova, quasi panteistica della natura, in cui è comunemente assente la figura umana che, quando appare, ha una forma schematica, geometrica ("Inquietudine"), manca del volto, appare un estraneo all’ambiente ("Alieno") quando addirittura non si riduce a puro segno. Così facendo essa è ridotta a puro complemento, ben lontano dal protagonismo delle concezioni rinascimentali e illuministe, in cui invece ricopriva un ruolo fondamentale, di "misura per tutte le cose".
Di segno diverso la produzione di Vincenzo Giuliani, già dal nome del suo percorso "i volti dell’anima". Vincenzo si rivolge al cubismo per crearli, una scelta necessaria per rendere in una volta sola molteplici punti di vista, un movimento spaziale altrimenti impossibile da rendere con figure più tradizionali. Ovviamente il cubismo di Giuliani va più a fondo di quanto la corrente principale e le sue diramazioni abbiano mai fatto. I suoi volti utilizzano la molteplicità delle visioni in contemporanea per spingersi oltre: ognuna d'esse diviene così l'occasione per rappresentare il carattere dell'individuo ritratto e, se sono presenti anche altri personaggi, la relazione tra di loro, frutto di complesse interazioni che si sviluppano, evolve, divengono una spia del loro modo di essere (in "Le comari", ad esempio, si palesa il carattere petulante dei due soggetti ritratti). Mentre si rapporta alla storica corrente Giuliani, la reinventa, scopre nuovi invitanti sentieri, mai percorsi: le sue figure perdono in molte occasioni la schematicità geometrica, spigolosa, del volto, che si ammorbidisce in dolci curve, acquisendo contemporaneamente un’inusitata profondità, mostrando la propria interiorità che, in "Le chiavi dell'Universo", assume valenza assoluta, grimaldello per la comprensione del creato. Originale anche l'approccio al mito: mentre non abbandona, per una volta, il suo modello pittorico di riferimento per divenire più "classico", né " L'impero di Kronos" ci rientra, schiacciando però l'occhio al Surrealismo, proprio per realizzare a un'opera che ben mette in risalto la natura crudele della divinità greca, un mostro che, come il tempo al quale presta una denominazione, tutto divora e tutto vede, (gli occhi...) passato, presente, futuro Un chiaro esempio di come la sua ispirazione possa addirittura plasmare un movimento affermato come il cubismo, vero totem della pittura contemporanea.
Giorni e Orari: 23-27 novembre - 10-13; 15-18
L’evento è organizzato dalla direttrice di Galleria Claudia Bevilacqua e curato dal critico d’arte Domenico Briguglio.
La contrapposizione tra materia è spirito è, fin dall'antichità, uno dei temi principali del pensiero umano, con interi sistemi filosofici basati su quelli che appaiono due poli inconciliabili, o quantomeno capaci di dare direzioni diverse all'indagine gnoseologica. Questo a sua volta ha agito sull'orientamento d'interi secoli, influenzandone il carattere generale a seconda se predominasse l'uno o l'altro...
Un esempio classico? IL Settecento, il "Secolo dei Lumi", tutto o quasi basato sull'indagine della natura, le sue leggi, il recupero del ruolo dell'uomo, incarnato da quella riproposizione del classicismo antico che aveva dominato il Rinascimento, anch'esso contrapposto al misticismo medievale e il suo dominio di religione e spirito. IL romanticismo ha segnato poi un nuovo approccio al "problema": se da un lato recuperava lo "spirito", e anzi ne faceva la sua linea guida, addentrandosi nei meandri dell'inconoscibile, una dimensione aperta solo alla nostra anima e alla sua capacità di coglierla, dall'altro vide rinascere prepotentemente (poco dopo la metà del XIX secolo) la ricerca scientifica, inglobandola nel suo seno come espressione della natura che si faceva pensiero. Anche gli artisti si sono impossessati della dicotomia concettuale e non poteva essere altrimenti, visto che da sempre sono stati il motore primo dei mutamenti, coloro che per primi ne hanno intraviste le potenzialità, offerto direzioni di sviluppo: per i greci (e non solo) essi (in ogni campo) avevano facoltà precognitive, alla stessa stregua dei vati...
Non mi sorprende, pertanto, che ancor oggi due di essi abbia ripreso quest’antico argomento, facendolo divenire fonte d'ispirazione per la propria arte e creandone addirittura dei percorsi dedicati... direi anzi che ne sono piacevolmente sorpreso, segno di un importante, fondamentale recupero tema.
Paola Ballisai ha titolato "Frammenti di Natura" il suo, creando opere che rappresentano però una natura totalmente diversa che in passato, concepita nella sua essenza vitale, immergendo se stessa e lo spettatore in un viaggio che va molto di là della superficie, alla ricerca di spazi che difficilmente richiamano la visione del consueto, non il paesaggio tout court della tradizione, non quello dei macchiaioli e neppure quello costruito dagli impressionisti. Una visione che sconfina più volte verso una concezione nuova, quasi panteistica della natura, in cui è comunemente assente la figura umana che, quando appare, ha una forma schematica, geometrica ("Inquietudine"), manca del volto, appare un estraneo all’ambiente ("Alieno") quando addirittura non si riduce a puro segno. Così facendo essa è ridotta a puro complemento, ben lontano dal protagonismo delle concezioni rinascimentali e illuministe, in cui invece ricopriva un ruolo fondamentale, di "misura per tutte le cose".
Di segno diverso la produzione di Vincenzo Giuliani, già dal nome del suo percorso "i volti dell’anima". Vincenzo si rivolge al cubismo per crearli, una scelta necessaria per rendere in una volta sola molteplici punti di vista, un movimento spaziale altrimenti impossibile da rendere con figure più tradizionali. Ovviamente il cubismo di Giuliani va più a fondo di quanto la corrente principale e le sue diramazioni abbiano mai fatto. I suoi volti utilizzano la molteplicità delle visioni in contemporanea per spingersi oltre: ognuna d'esse diviene così l'occasione per rappresentare il carattere dell'individuo ritratto e, se sono presenti anche altri personaggi, la relazione tra di loro, frutto di complesse interazioni che si sviluppano, evolve, divengono una spia del loro modo di essere (in "Le comari", ad esempio, si palesa il carattere petulante dei due soggetti ritratti). Mentre si rapporta alla storica corrente Giuliani, la reinventa, scopre nuovi invitanti sentieri, mai percorsi: le sue figure perdono in molte occasioni la schematicità geometrica, spigolosa, del volto, che si ammorbidisce in dolci curve, acquisendo contemporaneamente un’inusitata profondità, mostrando la propria interiorità che, in "Le chiavi dell'Universo", assume valenza assoluta, grimaldello per la comprensione del creato. Originale anche l'approccio al mito: mentre non abbandona, per una volta, il suo modello pittorico di riferimento per divenire più "classico", né " L'impero di Kronos" ci rientra, schiacciando però l'occhio al Surrealismo, proprio per realizzare a un'opera che ben mette in risalto la natura crudele della divinità greca, un mostro che, come il tempo al quale presta una denominazione, tutto divora e tutto vede, (gli occhi...) passato, presente, futuro Un chiaro esempio di come la sua ispirazione possa addirittura plasmare un movimento affermato come il cubismo, vero totem della pittura contemporanea.
Giorni e Orari: 23-27 novembre - 10-13; 15-18
23
novembre 2024
Vincenzo Giuliani / Paola Ballisai – Viaggio tra materia e spirito, natura e arte
Dal 23 al 27 novembre 2024
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL LEONE
Roma, Via Aleardo Aleardi, 10, (Roma)
Roma, Via Aleardo Aleardi, 10, (Roma)
Orario di apertura
10-13 e 15-18
Vernissage
23 Novembre 2024, 18
Sito web
Autore
Curatore