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Vincenzo Mascia – Struttura caotica
Tra i progetti promossi dal 10 al 18 ottobre 2015 nell’ambito della IV edizione di I-design vi è l’installazione site-specific ideata dall’architetto, artista e designer Vincenzo Mascia per uno dei luoghi più rappresentativi della città di Palermo, Piazza Politeama. Elementi primari dell’installazione sono i tubolari colorati in allumino disposti in maniera casuale, secondo accostamenti e sovrapposizioni, e collocati presso piazza Politeama. L’opera include la presenza di una superficie specchiante, capace di dialogare con il contesto ambientale circostante e di svelare le inedite possibilità di interazione tra arte, design e architettura
Comunicato stampa
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Tra i progetti promossi dal 10 al 18 ottobre 2015 nell’ambito della IV edizione di I-design vi è l’installazione site-specific ideata dall’architetto, artista e designer Vincenzo Mascia per uno dei luoghi più rappresentativi della città di Palermo, Piazza Politeama.
Il progetto, a cura di Laura Bica e Cristina Costanzo, prevede la realizzazione di Struttura caotica. Elementi primari dell’installazione sono i tubolari colorati in allumino disposti in maniera casuale, secondo accostamenti e sovrapposizioni, e collocati presso piazza Politeama a Palermo. L’opera include la presenza di una superficie specchiante, capace di dialogare con il contesto ambientale circostante e di svelare le inedite possibilità di interazione tra arte, design e architettura.
Vincenzo Mascia (1957, Santa Croce di Magliano, Campobasso) è una complessa figura di architetto, artista e designer nonché un noto esponente del movimento MADI internazionale, fondato nel 1946 a Buenos Aires da Carmelo Arden Quin.
Formatosi a Roma presso la facoltà di Architettura di Valle Giulia, Mascia si rivolge all’arte non figurativa con particolare attenzione per gli esiti del Neoplasticismo olandese, delle Avanguardie russe, dell’Arte Concettuale e del Concretismo e per i grandi maestri come Lucio Fontana. Dalla fine degli anni ’80 la passione per il design lo spinge a dedicarsi ad oggetti e complementi di arredo attraverso una serie di lavori ispirata a Memphis, collettivo di design e architettura fondato da Ettore Sottsass. Si tratta di oggetti - orologi, panche, tavoli, vetrine, specchi e altro - contraddistinti dalla presenza di volumi astratti in primo piano che si articolano con le superfici geometriche dello sfondo.
Mascia - si legge nel testo critico di Cristina Costanzo - “attua un superamento della pittura intesa in senso tradizionale e opera una sintesi della disciplina artistica con l’architettura e il design al fine di raggiungere, come da lui dichiarato, l’armonia delle parti in contrasto: ordine e disordine, pieni e vuoti, lucido ed opaco, concavo e convesso”.
Le sue opere sono presenti in collezioni private e istituzioni museali quali il Museo MADI di Dallas (U.S.A.), il Museo de Arte Contemporáneo Latinoamericano de La Plata (Argentina), la Pinacoteca Civica “Franco Libertucci” di Casacalenda (Campobasso), il Young Museum di Revere (Mantova), il Museo Civico d’Arte Contemporanea “Umbro Apollonio” di San Martino di Lupari (Padova), il Museo delle eccellenze artistiche e storiche MAGI ‘900 di Pieve di Cento (Bologna), il Museo MAGA di Gallarate (Varese) e il Centro Internazionale di Scultura all’Aperto - Museo del Parco di Portofino (Genova).
Il progetto, a cura di Laura Bica e Cristina Costanzo, prevede la realizzazione di Struttura caotica. Elementi primari dell’installazione sono i tubolari colorati in allumino disposti in maniera casuale, secondo accostamenti e sovrapposizioni, e collocati presso piazza Politeama a Palermo. L’opera include la presenza di una superficie specchiante, capace di dialogare con il contesto ambientale circostante e di svelare le inedite possibilità di interazione tra arte, design e architettura.
Vincenzo Mascia (1957, Santa Croce di Magliano, Campobasso) è una complessa figura di architetto, artista e designer nonché un noto esponente del movimento MADI internazionale, fondato nel 1946 a Buenos Aires da Carmelo Arden Quin.
Formatosi a Roma presso la facoltà di Architettura di Valle Giulia, Mascia si rivolge all’arte non figurativa con particolare attenzione per gli esiti del Neoplasticismo olandese, delle Avanguardie russe, dell’Arte Concettuale e del Concretismo e per i grandi maestri come Lucio Fontana. Dalla fine degli anni ’80 la passione per il design lo spinge a dedicarsi ad oggetti e complementi di arredo attraverso una serie di lavori ispirata a Memphis, collettivo di design e architettura fondato da Ettore Sottsass. Si tratta di oggetti - orologi, panche, tavoli, vetrine, specchi e altro - contraddistinti dalla presenza di volumi astratti in primo piano che si articolano con le superfici geometriche dello sfondo.
Mascia - si legge nel testo critico di Cristina Costanzo - “attua un superamento della pittura intesa in senso tradizionale e opera una sintesi della disciplina artistica con l’architettura e il design al fine di raggiungere, come da lui dichiarato, l’armonia delle parti in contrasto: ordine e disordine, pieni e vuoti, lucido ed opaco, concavo e convesso”.
Le sue opere sono presenti in collezioni private e istituzioni museali quali il Museo MADI di Dallas (U.S.A.), il Museo de Arte Contemporáneo Latinoamericano de La Plata (Argentina), la Pinacoteca Civica “Franco Libertucci” di Casacalenda (Campobasso), il Young Museum di Revere (Mantova), il Museo Civico d’Arte Contemporanea “Umbro Apollonio” di San Martino di Lupari (Padova), il Museo delle eccellenze artistiche e storiche MAGI ‘900 di Pieve di Cento (Bologna), il Museo MAGA di Gallarate (Varese) e il Centro Internazionale di Scultura all’Aperto - Museo del Parco di Portofino (Genova).
10
ottobre 2015
Vincenzo Mascia – Struttura caotica
Dal 10 al 18 ottobre 2015
architettura
design
arte contemporanea
design
arte contemporanea
Location
PIAZZA POLITEAMA
Palermo, piazza politeama, (Palermo)
Palermo, piazza politeama, (Palermo)
Autore
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