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Vincenzo Moraca – La materia, il colore, l’immagine
Mostra di pittura e scultura del maestro
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Vincenzo Moraca testimonia, in questi anni ispidi, la persistenza fastosa e
incoercibile di quella che Mario Mafai chiamava “la Signora Pittura”. Pittore è
nel più intimo delle sue fibre, Moraca. E pittore che, nel corso dei decenni, ha
auscultato nel profondo lo spettro tutto delle sue vocazioni. In primo luogo la
componente di sovratono espressivo, di filtrata ma persistente tensione a
lasciar aggallare il gorgo pulsante dello stream emotivo, che trova i propri codici
genetici nel piacere compulsivo del fare così come nell’amore feroce per la
couleur matière e per i materiali assunti dal reale d’esperienza. Del suo
operare, centrale è proprio il momento del fare, il tempo sospeso ma
avvertissimo del processo. (…) Moraca assume le materie come accogliendo
la predestinazione d’un incontro: i supporti varianti dalla cartapaglia alla tavola,
i turgori dell’olio, la bellezza desolata della lamiera, il brano di giornale, l’aroma
anche simbolico del legno grezzo. Ne ausculta complice amorevole i possibili
formativi, e su questi inneschi avvia un percorso procedente per intuizioni
nutrite d’irrazionale e pause meditative, irruzioni fantasticanti e riprese lucide di
padronanza. (…) Flaminio Gualdoni
Vincenzo Moraca nasce a Terni. Negli anni cinquanta compie le prime
esperienze nell'ambito artistico romano, frequentando lo studio di Armiro
Jaria in via Rasella e guardando agli esiti delle ricerche condotte in Italia
sul finire degli anni quaranta. Si laurea in medicina, ma continua a seguire
la vocazione di pittore e, per diversi anni dipinge prima a Roma, Siena e
poi a Ferrara, vivendo sempre "l'avventura" della pittura nella più profonda
convinzione ed apertura mentale. Per qualche anno dipinge anche a San
Quirico d'Orcia, dove trascorre lunghi periodi, per poi decidersi a
ristrutturare l'antica casa materna di Montalto, a due passi dal mare, dove
lavora in un antico convento di monache di clausura. Fra gli altri, si sono
interessati al suo lavoro: G. Appella, De Hoge, D. Micacchi, T. Bonavita, G.
Selvaggi, D. Villani, A. Viotto, G. Seveso, L. Marziano, M. Monteverdi, S.
Giannattasio, E. Bouchard, A. Romoli Barberini, A. Turchiaro, F. Solmi, R.
Barletta, R. Reali, R. Sandri, L. Budigna, F. Menna, M. Venturoli.
incoercibile di quella che Mario Mafai chiamava “la Signora Pittura”. Pittore è
nel più intimo delle sue fibre, Moraca. E pittore che, nel corso dei decenni, ha
auscultato nel profondo lo spettro tutto delle sue vocazioni. In primo luogo la
componente di sovratono espressivo, di filtrata ma persistente tensione a
lasciar aggallare il gorgo pulsante dello stream emotivo, che trova i propri codici
genetici nel piacere compulsivo del fare così come nell’amore feroce per la
couleur matière e per i materiali assunti dal reale d’esperienza. Del suo
operare, centrale è proprio il momento del fare, il tempo sospeso ma
avvertissimo del processo. (…) Moraca assume le materie come accogliendo
la predestinazione d’un incontro: i supporti varianti dalla cartapaglia alla tavola,
i turgori dell’olio, la bellezza desolata della lamiera, il brano di giornale, l’aroma
anche simbolico del legno grezzo. Ne ausculta complice amorevole i possibili
formativi, e su questi inneschi avvia un percorso procedente per intuizioni
nutrite d’irrazionale e pause meditative, irruzioni fantasticanti e riprese lucide di
padronanza. (…) Flaminio Gualdoni
Vincenzo Moraca nasce a Terni. Negli anni cinquanta compie le prime
esperienze nell'ambito artistico romano, frequentando lo studio di Armiro
Jaria in via Rasella e guardando agli esiti delle ricerche condotte in Italia
sul finire degli anni quaranta. Si laurea in medicina, ma continua a seguire
la vocazione di pittore e, per diversi anni dipinge prima a Roma, Siena e
poi a Ferrara, vivendo sempre "l'avventura" della pittura nella più profonda
convinzione ed apertura mentale. Per qualche anno dipinge anche a San
Quirico d'Orcia, dove trascorre lunghi periodi, per poi decidersi a
ristrutturare l'antica casa materna di Montalto, a due passi dal mare, dove
lavora in un antico convento di monache di clausura. Fra gli altri, si sono
interessati al suo lavoro: G. Appella, De Hoge, D. Micacchi, T. Bonavita, G.
Selvaggi, D. Villani, A. Viotto, G. Seveso, L. Marziano, M. Monteverdi, S.
Giannattasio, E. Bouchard, A. Romoli Barberini, A. Turchiaro, F. Solmi, R.
Barletta, R. Reali, R. Sandri, L. Budigna, F. Menna, M. Venturoli.
28
maggio 2011
Vincenzo Moraca – La materia, il colore, l’immagine
Dal 28 maggio all'otto luglio 2011
arte contemporanea
Location
PALAZZO DUCALE
Gubbio, Via Ducale, (Perugia)
Gubbio, Via Ducale, (Perugia)
Orario di apertura
8.30 - 19.00 (lunedì chiuso)
Vernissage
28 Maggio 2011, ore 18
Sito web
www.fondazionedars.it
Autore
Curatore