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Vincenzo Rulli – Arianna
prima personale di Vincenzo Rulli che presenta una elaborazione del rapporto con il mito del Minotauro
Comunicato stampa
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Giovedì 12 luglio, Spazio Punctum inaugura la mostra Arianna, prima personale di Vincenzo Rulli che presenta un’elaborazione del rapporto con il mito del Minotauro, percepito dall’artista come rappresentazione dell’uomo alla ricerca della verità su se stesso.
La mostra è composta da due lavori, creati per i due ambienti contigui dello spazio espositivo.
Il primo consiste in due telai paralleli: l’uno rappresentante la figura di Teseo, l’altro quella del Minotauro, uniti da un paziente lavoro di tessitura di 1700 metri circa di filo di lana. Questo sipario incorporeo apre la scena al secondo lavoro, un labirinto prospettico che scorpora una figura umana su più piani, con supporti materici diversi, come poliplat, plexiglas, e video, lasciando aperta la possibilità di rintracciarla in un intero.
Il Minotauro e Teseo sono le due facce opposte e conviventi dell’uomo. La natura animale e mostruosa del Minotauro è la zona d’ombra conscia che abita l’uomo, vittima dei suoi vicoli ciechi e chiuso in se stesso, e quella umana ed eroica di Teseo, è la forza inconscia. Arianna, visualizzata attraverso il filo bianco, in qualità dell’anima, rimargina e concilia i due profili della stessa figura nel corpo che era unico all’origine.
La sconfitta del Minotauro, la riconciliazione tra personalità conscia e inconscia, mette in moto il processo di individuazione personale e avvia un cammino di guarigione. Si tratta di liberarsi dai danni subiti, dai condizionamenti, dalle influenze ereditarie, che perpetuate nei secoli hanno generato un essere mostruoso. Teseo ha bisogno del sostegno di Arianna per uccidere il Minotauro, così come accogliere l’inconscio nell’esistenza non basta a liberare l’uomo, ma deve essere accompagnato da un cammino di purificazione per arrivare a ritrovare e sperimentare le proprie forze originarie, primigenie, integre e pure. Il filo intessuto tra conscio e inconscio, tra Teseo e il Minotauro è bianco.
Il secondo lavoro, il labirinto prospettico è un autoritratto e acquista la funzione di specchio; lo spazio in cui si fonda il confronto con l’alterità che individua l’identità attraverso il continuo perdersi e trovarsi nell’altro.
Attraverso il mito, l’uomo esprime, in maniera irrazionale, la consapevolezza di avere un rapporto con la trascendenza. La vita è in noi prima del pensiero, non dipende da ciò che razionalmente comprendiamo. Il sacro è ineliminabile; lo si soffoca da una parte e risorge dall’altra, in forma di mitologie collettive e di idoli. L’inconscio è nella dimensione del sacro.
Vincenzo Rulli è nato a Roma nel 1980 dove vive e lavora. Sta per diplomarsi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
In collaborazione con Castello del Terriccio e Shaki.
La mostra è composta da due lavori, creati per i due ambienti contigui dello spazio espositivo.
Il primo consiste in due telai paralleli: l’uno rappresentante la figura di Teseo, l’altro quella del Minotauro, uniti da un paziente lavoro di tessitura di 1700 metri circa di filo di lana. Questo sipario incorporeo apre la scena al secondo lavoro, un labirinto prospettico che scorpora una figura umana su più piani, con supporti materici diversi, come poliplat, plexiglas, e video, lasciando aperta la possibilità di rintracciarla in un intero.
Il Minotauro e Teseo sono le due facce opposte e conviventi dell’uomo. La natura animale e mostruosa del Minotauro è la zona d’ombra conscia che abita l’uomo, vittima dei suoi vicoli ciechi e chiuso in se stesso, e quella umana ed eroica di Teseo, è la forza inconscia. Arianna, visualizzata attraverso il filo bianco, in qualità dell’anima, rimargina e concilia i due profili della stessa figura nel corpo che era unico all’origine.
La sconfitta del Minotauro, la riconciliazione tra personalità conscia e inconscia, mette in moto il processo di individuazione personale e avvia un cammino di guarigione. Si tratta di liberarsi dai danni subiti, dai condizionamenti, dalle influenze ereditarie, che perpetuate nei secoli hanno generato un essere mostruoso. Teseo ha bisogno del sostegno di Arianna per uccidere il Minotauro, così come accogliere l’inconscio nell’esistenza non basta a liberare l’uomo, ma deve essere accompagnato da un cammino di purificazione per arrivare a ritrovare e sperimentare le proprie forze originarie, primigenie, integre e pure. Il filo intessuto tra conscio e inconscio, tra Teseo e il Minotauro è bianco.
Il secondo lavoro, il labirinto prospettico è un autoritratto e acquista la funzione di specchio; lo spazio in cui si fonda il confronto con l’alterità che individua l’identità attraverso il continuo perdersi e trovarsi nell’altro.
Attraverso il mito, l’uomo esprime, in maniera irrazionale, la consapevolezza di avere un rapporto con la trascendenza. La vita è in noi prima del pensiero, non dipende da ciò che razionalmente comprendiamo. Il sacro è ineliminabile; lo si soffoca da una parte e risorge dall’altra, in forma di mitologie collettive e di idoli. L’inconscio è nella dimensione del sacro.
Vincenzo Rulli è nato a Roma nel 1980 dove vive e lavora. Sta per diplomarsi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma.
In collaborazione con Castello del Terriccio e Shaki.
12
luglio 2007
Vincenzo Rulli – Arianna
Dal 12 luglio all'otto agosto 2007
arte contemporanea
Location
SPAZIO PUNCTUM
Roma, Vicolo del Governo Vecchio, 2, (ROMA)
Roma, Vicolo del Governo Vecchio, 2, (ROMA)
Orario di apertura
da martedì a sabato dalle 16:00 alle 20:00
Vernissage
12 Luglio 2007, ore 19
Autore
Curatore