Sotto la semplicità immediata, che colpisce, attrae e affascina con le sue figure vere ma irreali in enigmatici e misteriosi ambienti da fiaba c'è una complessità non razionalmente decifrabile; le sensazioni che suscita dipendono dallo spirito di chi le guarda e osserva. I colori, gli ambienti, i simboli che inconsciamente la pittrice ci offre hanno l'effetto di una strana musica nella quale si possono trovare motivi diversi a seconda del proprio io e del proprio stato d'animo: in ognuno può toccare e far risuonare corde diverse; come un fascio di luce che illuminando suscita reazioni diverse a seconda di ciò che colpisce.
Non c'è nulla di cerebrale, ma forse molto di inconsapevolmente psicologico. Figure di donna, il soggetto prevalente nelle sue opere, strani enigmatici omini eterei e filiformi, carte da gioco svolazzanti, pavimenti a scacchiera in cerca di un'improbabile equilibrio, colori puliti, a volte forti e a volte sfumati, la predominanza del rosso, i simboli impenetrabili fanno dei suoi quadri una galleria di sogni, di attese, di punti interrogativi che aspettano risposte che forse non verranno mai. Sono opere fantastiche di favole tutte da sognare e tutte da raccontare; favole in cerca di autore, o forse favole già raccontate e tutte solo da leggere.

BIOGRAFIA
Viola Di Massimo nasce a Roma nel secolo scorso dove tutt'ora vive e lavora.
Cresce attratta dalle forme e dai colori, attrazione che la spinge prima ad un liceo artistico e poi all'Accademia delle Belle Arti di Roma dove si diploma nel 1994; trova la sua dimensione tra pennelli, tavolozze, pigmenti e tele; dove si rifugia creando mondi irreali e magici. Vive così tra colori e fantasia, una fantasia irreale, serena ma enigmatica, in equilibrio tra sortilegi, ironia ed incanti dove i colori accesi sono accompagnati da sfumature lunari. Immagini di un mondo che è fuori dal mondo.