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Virgilio Marchi – Futur-classico-razionale. Opere dal 1910 al 1950
Un’immersione in un contesto storico in cui
razionalismo e movimento trovano la sintesi necessaria per essere studiati e ricordati con il giusto spessore.
Questo percorso espositivo sarà l’occasione per avere un quadro generale ed analitico dell’artista,
all’interno di un periodo di grande fermento
Comunicato stampa
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La mostra propone uno straordinario itinerario nella produzione artistica di Marchi, presentando
una visione dell’architettura in cui l’utilizzo delle curve e delle geometrie tende visibilmente “alla
spinta, all’urto al taglio, alla resistenza, all’agitazione nello spazio”, come definito dallo stesso
artista. Fra le opere in mostra la serie di lavori realizzati per il Concorso per il palazzo del Littorio e
per l’edificio E42 di Roma, all’EUR, quartiere dall’impianto urbanistico profondamente direzionale
e dalla forte matrice classica, ancora costantemente ammirato a livello internazionale: un
quartiere non a caso utilizzato da molti registi per il suo forte impatto scenografico, materia di
lavoro profondamente radicata in tutto il percorso artistico di Marchi, sin dai lavori iniziali.
Oltre ad esporre una selezione di disegni architettonici, la mostra propone una serie di opere che
permettono di leggere Marchi come uno degli esponenti di spicco del secondo Futurismo e come
uno dei maggiori scenografi italiani. Nel 1929 disegnò scene e costumi delle opere L’italiana in
Algeri e La Cenerentola di Rossellini, dove si evince la capacità di contrarre lo spazio e deformare
dinamicamente le linee così da sostituire un’angosciata pulsione emotiva alla rigida e lineare
visione architettonica. Dall’anno seguente la sua attività sembra divaricarsi: da una parte
asseconda nel teatro e nel cinema la forma psicologica ed emozionale, con lo spessore del segno, il
vortice, le prospettive aberranti degli espedienti scenografici, dall’altra si assesta su un eccentrico
ossimoro di classicismo futurista nei progetti architettonici.
Questo percorso espositivo sarà l’occasione per avere un quadro generale ed analitico dell’artista,
all’interno di un periodo di grande fermento dove le vicende umane, all’interno di due guerre, si
rispecchiano in tutta la loro influenza nell’immaginario, nel tecnico e nel creativo lavoro dei
visionari artisti che lo hanno attraversato.
Il catalogo realizzato dalla Manfredi Edizioni, corredato dai testi critici dalla curatrice della mostra
Elena Pontiggia e la professoressa Antonella Greco, e da schede scientifiche con il dettaglio delle
opere principali, sarà disponibile dalla sera dell’inaugurazione al termine della mostra.
una visione dell’architettura in cui l’utilizzo delle curve e delle geometrie tende visibilmente “alla
spinta, all’urto al taglio, alla resistenza, all’agitazione nello spazio”, come definito dallo stesso
artista. Fra le opere in mostra la serie di lavori realizzati per il Concorso per il palazzo del Littorio e
per l’edificio E42 di Roma, all’EUR, quartiere dall’impianto urbanistico profondamente direzionale
e dalla forte matrice classica, ancora costantemente ammirato a livello internazionale: un
quartiere non a caso utilizzato da molti registi per il suo forte impatto scenografico, materia di
lavoro profondamente radicata in tutto il percorso artistico di Marchi, sin dai lavori iniziali.
Oltre ad esporre una selezione di disegni architettonici, la mostra propone una serie di opere che
permettono di leggere Marchi come uno degli esponenti di spicco del secondo Futurismo e come
uno dei maggiori scenografi italiani. Nel 1929 disegnò scene e costumi delle opere L’italiana in
Algeri e La Cenerentola di Rossellini, dove si evince la capacità di contrarre lo spazio e deformare
dinamicamente le linee così da sostituire un’angosciata pulsione emotiva alla rigida e lineare
visione architettonica. Dall’anno seguente la sua attività sembra divaricarsi: da una parte
asseconda nel teatro e nel cinema la forma psicologica ed emozionale, con lo spessore del segno, il
vortice, le prospettive aberranti degli espedienti scenografici, dall’altra si assesta su un eccentrico
ossimoro di classicismo futurista nei progetti architettonici.
Questo percorso espositivo sarà l’occasione per avere un quadro generale ed analitico dell’artista,
all’interno di un periodo di grande fermento dove le vicende umane, all’interno di due guerre, si
rispecchiano in tutta la loro influenza nell’immaginario, nel tecnico e nel creativo lavoro dei
visionari artisti che lo hanno attraversato.
Il catalogo realizzato dalla Manfredi Edizioni, corredato dai testi critici dalla curatrice della mostra
Elena Pontiggia e la professoressa Antonella Greco, e da schede scientifiche con il dettaglio delle
opere principali, sarà disponibile dalla sera dell’inaugurazione al termine della mostra.
15
novembre 2017
Virgilio Marchi – Futur-classico-razionale. Opere dal 1910 al 1950
Dal 15 novembre al 09 dicembre 2017
architettura
design
disegno e grafica
arti decorative e industriali
design
disegno e grafica
arti decorative e industriali
Location
GALLERIA F. RUSSO
Roma, Via Alibert, 20, (Roma)
Roma, Via Alibert, 20, (Roma)
Orario di apertura
lunedì dalle 16.30 alle 19.30
martedì a sabato dalle 10 alle 19.30
Vernissage
15 Novembre 2017, ore 18:00
Autore
Curatore