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Virgilio Patarini – Morte senza resurrezione di un povero cristo
Tra Pasqua e Primo Maggio questa mostra dal titolo volutamente provocatorio accosta le vicende della Croce con quelle della vita operaia, anzi: della vita e della morte operaia. Accanto a grandi tele che rivisitano il Quarto Stato un’installazione sul tema drammatico delle morti sul lavoro
Comunicato stampa
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Comunicato Stampa
Alla Vi.P. Gallery in Valcamonica sabato 20 aprile 2019, alle ore 16, si inaugura la mostra personale “Morte senza resurrezione di un povero cristo” di Virgilio Patarini
I quadri di grande formato (circa una ventina) e una grande installazione sul tema del Lavoro e delle morti sul lavoro saranno allestiti nel salone azzurro e nella saletta argento.
Contemporaneamente nella sala rossa e nello spazio giallo la mostra personale di fotografia di Pier Giorgio Capitanio intitolata “Dalla California alla Val di Scalve”.
La mostra sarà visitabile a ingresso libero fino al 13 giugno 2019, ogni venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 19; altri giorni su appuntamento.
Qui di seguito una breve presentazione della mostra e dell’autore. In allegato alcune foto di opere in mostra.
Virgilio Patarini, Morte senza resurrezione di un povero cristo
Alla vigilia di Pasqua e dieci giorni prima del Primo Maggio questa mostra dal titolo volutamente provocatorio accosta le vicende della Croce con quelle della vita operaia, anzi: della vita e della morte operaia.
Accanto ad una serie di grandi tele che rivisitano alcune figure del celebre dipinto intitolato “Quarto Stato”, di Pelizza da Volpedo (emblema delle lotte operaie e della coscienza stessa della classe operaia), in chiave sottilmente contemporanea, campeggia una grande installazione che raffigura, simbolicamente, un operaio morto sul lavoro: in un basso parallelepipedo di cemento grigio affondano la maglia i pantaloni e le scarpe di cemento bianco di un povero operaio; attorno a questo cenotafio evocativo delle transenne, anch’esse incrostate di cemento. E di cemento sono fatte anche i fondi delle grandi tele che rappresentano, singolarmente, le figure centrali del celebre dipinto di Pelizza da Volpedo. Ciascun operaio ci appare solo, circondato da nuvole di cemento. Quella che il secolo scorso era una “Fiumana” di cui il singolo operaio si sentiva parte, oramai si è prosciugata. Ognuno è solo nella sua strenua lotta per la sopravvivenza. Perduto ormai ogni senso di comunità, di appartenenza. Il cemento copre ogni cosa. La forza alienante del cemento, correlativo oggettivo dello sfruttamento del lavoro. E dunque il cemento è protagonista: sul cemento si staglia a fatica la figura dell’uomo e di cemento questa figura è fatta, impregnata. Così come è sempre il cemento, materialmente, a fare da base ad una grande croce di cartone ondulato o è il cemento ad incrostare gli abiti o gli strumenti di lavoro appesi. (Guglielmo Nero)
VIRGILIO PATARINI (Breno, 1967) è pittore, scrittore, regista teatrale, critico e curatore di mostre d'arte contemporanea. Altrettanto articolata e variegata e la sua formazione: dopo il Liceo Classico e Lettere Classiche a Milano e passato al DAMS di Bologna.
Come autore teatrale tra il 1992 e il 1993 suoi testi sono stati premiati al Premio Ugo Betti, al Premio Vallecorsi e al Premio IDI Autori Nuovi. Ha diretto nell'arco di trent'anni una ventina di spettacoli teatrali allestiti in teatri più o meno underground (Teatro Libero, Teatro Asteria, Teatro della Memoria a Milano), e più spesso in luoghi non convenzionali (Palazzi medioevali, Gallerie d'arte, boschi) a Milano, Ferrara, Piacenza, Venezia, Vicenza, Roma e altre località Ha inoltre ideato, organizzato e diretto festival come il Russkij Festival I, II e III (Milano), il Ferrara Art Festival (tre edizioni) e diverse rassegne teatrali. Come curatore ricordiamo la curatela di "Se lection Comparaisons. 88 artisti dal Grand Palais di Parigi" , nel 2012, alla Galleria Zamenhof e a Palazzo Zenobio a Venezia "Riccardo Licata: opere recentissime". Ha fondato e diretto, insieme a Valentina Carrera, tre gallerie milanesi: l’Atelier Chagall (dal 2003 al 2013), la Galleria Miro (stagione 2005-2006) e la Galleria Zamenhof (dal 2008 al 2013). Dal 2011 al 2015 e consulente del C.A.M., catalogo d'arte moderna dell'Editoriale Giorgio Mondadori. Tra i luoghi dove ha esposto come pittore, scultore e autore di installazioni ricordiamo: la Basilica di S.Celso a Milano e la libreria Rizzoli e gli Archivi del ‘900 di Milano, la Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI), la Galleria Ariele di Torino, la Galleria Zamenhof, la Galleria del Barcon e l’Atelier Chagall di Milano, il Castello Estense di Ferrara. Nell'ottobre 2010 ha presentato quadri, sculture e installazioni al Chiostro di S.Anna a Ferrara, nella sezione "Arcaico Contemporaneo" della Biennale di Ferrara, dove e stato uno dei quattro curatori. Ha esposto per cinque anni consecutivi a Parigi, al Grand Palais, al Salon Comparaisons, nella sezione "Installazioni libere" (dal 2010 al 2014). Nel 2011 la sua nuova mostra personale "Nuovi orizzonti", curata da Valentina Carrera, alla Galleria Zamenhof di Milano. Nel 2012 una sua mostra personale a cura di Izabella Lubiniecka, a Venezia, Palazzo Zenobio, nel prestigioso Padiglione Islanda, sede abituale della Biennale. Nel 2016 mostra personale a Castel dell'Ovo, Napoli, nell'ambito del Progetto Dramatis Personae. Nel 2017 e 2018 due mostre personali alla Galleria ItinerArte di Venezia. Nel 2018 alla Galleria Cantiere Barche 14 di Vicenza. Nel 2019 una serie di mostre personali alla Vi.P. Gallery in Valcamonica, a Venezia, Galleria ItinerArte, a Roma, Muef Art Gallery e a Milano allo Spazio E. In permanenza alla Vi.P. Gallery e allo Spazio E di Milano.
Per approfondire vedi il sito: https://www.virgiliopatarini.com/
Per approfondire in generale l’attività della Vi.P. Gallery e di Zamenhof Art vedi il sito: https://www.zamenhofart.it/
Alla Vi.P. Gallery in Valcamonica sabato 20 aprile 2019, alle ore 16, si inaugura la mostra personale “Morte senza resurrezione di un povero cristo” di Virgilio Patarini
I quadri di grande formato (circa una ventina) e una grande installazione sul tema del Lavoro e delle morti sul lavoro saranno allestiti nel salone azzurro e nella saletta argento.
Contemporaneamente nella sala rossa e nello spazio giallo la mostra personale di fotografia di Pier Giorgio Capitanio intitolata “Dalla California alla Val di Scalve”.
La mostra sarà visitabile a ingresso libero fino al 13 giugno 2019, ogni venerdì, sabato e domenica dalle 11 alle 19; altri giorni su appuntamento.
Qui di seguito una breve presentazione della mostra e dell’autore. In allegato alcune foto di opere in mostra.
Virgilio Patarini, Morte senza resurrezione di un povero cristo
Alla vigilia di Pasqua e dieci giorni prima del Primo Maggio questa mostra dal titolo volutamente provocatorio accosta le vicende della Croce con quelle della vita operaia, anzi: della vita e della morte operaia.
Accanto ad una serie di grandi tele che rivisitano alcune figure del celebre dipinto intitolato “Quarto Stato”, di Pelizza da Volpedo (emblema delle lotte operaie e della coscienza stessa della classe operaia), in chiave sottilmente contemporanea, campeggia una grande installazione che raffigura, simbolicamente, un operaio morto sul lavoro: in un basso parallelepipedo di cemento grigio affondano la maglia i pantaloni e le scarpe di cemento bianco di un povero operaio; attorno a questo cenotafio evocativo delle transenne, anch’esse incrostate di cemento. E di cemento sono fatte anche i fondi delle grandi tele che rappresentano, singolarmente, le figure centrali del celebre dipinto di Pelizza da Volpedo. Ciascun operaio ci appare solo, circondato da nuvole di cemento. Quella che il secolo scorso era una “Fiumana” di cui il singolo operaio si sentiva parte, oramai si è prosciugata. Ognuno è solo nella sua strenua lotta per la sopravvivenza. Perduto ormai ogni senso di comunità, di appartenenza. Il cemento copre ogni cosa. La forza alienante del cemento, correlativo oggettivo dello sfruttamento del lavoro. E dunque il cemento è protagonista: sul cemento si staglia a fatica la figura dell’uomo e di cemento questa figura è fatta, impregnata. Così come è sempre il cemento, materialmente, a fare da base ad una grande croce di cartone ondulato o è il cemento ad incrostare gli abiti o gli strumenti di lavoro appesi. (Guglielmo Nero)
VIRGILIO PATARINI (Breno, 1967) è pittore, scrittore, regista teatrale, critico e curatore di mostre d'arte contemporanea. Altrettanto articolata e variegata e la sua formazione: dopo il Liceo Classico e Lettere Classiche a Milano e passato al DAMS di Bologna.
Come autore teatrale tra il 1992 e il 1993 suoi testi sono stati premiati al Premio Ugo Betti, al Premio Vallecorsi e al Premio IDI Autori Nuovi. Ha diretto nell'arco di trent'anni una ventina di spettacoli teatrali allestiti in teatri più o meno underground (Teatro Libero, Teatro Asteria, Teatro della Memoria a Milano), e più spesso in luoghi non convenzionali (Palazzi medioevali, Gallerie d'arte, boschi) a Milano, Ferrara, Piacenza, Venezia, Vicenza, Roma e altre località Ha inoltre ideato, organizzato e diretto festival come il Russkij Festival I, II e III (Milano), il Ferrara Art Festival (tre edizioni) e diverse rassegne teatrali. Come curatore ricordiamo la curatela di "Se lection Comparaisons. 88 artisti dal Grand Palais di Parigi" , nel 2012, alla Galleria Zamenhof e a Palazzo Zenobio a Venezia "Riccardo Licata: opere recentissime". Ha fondato e diretto, insieme a Valentina Carrera, tre gallerie milanesi: l’Atelier Chagall (dal 2003 al 2013), la Galleria Miro (stagione 2005-2006) e la Galleria Zamenhof (dal 2008 al 2013). Dal 2011 al 2015 e consulente del C.A.M., catalogo d'arte moderna dell'Editoriale Giorgio Mondadori. Tra i luoghi dove ha esposto come pittore, scultore e autore di installazioni ricordiamo: la Basilica di S.Celso a Milano e la libreria Rizzoli e gli Archivi del ‘900 di Milano, la Rocca Viscontea di Lacchiarella (MI), la Galleria Ariele di Torino, la Galleria Zamenhof, la Galleria del Barcon e l’Atelier Chagall di Milano, il Castello Estense di Ferrara. Nell'ottobre 2010 ha presentato quadri, sculture e installazioni al Chiostro di S.Anna a Ferrara, nella sezione "Arcaico Contemporaneo" della Biennale di Ferrara, dove e stato uno dei quattro curatori. Ha esposto per cinque anni consecutivi a Parigi, al Grand Palais, al Salon Comparaisons, nella sezione "Installazioni libere" (dal 2010 al 2014). Nel 2011 la sua nuova mostra personale "Nuovi orizzonti", curata da Valentina Carrera, alla Galleria Zamenhof di Milano. Nel 2012 una sua mostra personale a cura di Izabella Lubiniecka, a Venezia, Palazzo Zenobio, nel prestigioso Padiglione Islanda, sede abituale della Biennale. Nel 2016 mostra personale a Castel dell'Ovo, Napoli, nell'ambito del Progetto Dramatis Personae. Nel 2017 e 2018 due mostre personali alla Galleria ItinerArte di Venezia. Nel 2018 alla Galleria Cantiere Barche 14 di Vicenza. Nel 2019 una serie di mostre personali alla Vi.P. Gallery in Valcamonica, a Venezia, Galleria ItinerArte, a Roma, Muef Art Gallery e a Milano allo Spazio E. In permanenza alla Vi.P. Gallery e allo Spazio E di Milano.
Per approfondire vedi il sito: https://www.virgiliopatarini.com/
Per approfondire in generale l’attività della Vi.P. Gallery e di Zamenhof Art vedi il sito: https://www.zamenhofart.it/
20
aprile 2019
Virgilio Patarini – Morte senza resurrezione di un povero cristo
Dal 20 aprile al 13 giugno 2019
arte contemporanea
Location
VI.P. GALLERY – VIRGILIO PATARINI ARTE CONTEMPORANEA
Niardo, via Nazionale, 35, (Brescia)
Niardo, via Nazionale, 35, (Brescia)
Orario di apertura
dal venerdì alla domenica, ore 11-19
Vernissage
20 Aprile 2019, h 16
Autore