Sabato 12 aprile 2008 alle ore 18 la Galleria dell’Aref in Piazza Loggia 11/f inaugura la mostra Verso l’opera. Aspetti dell’attività pittorica di Virgilio Vecchia (1891-1968). L’esposizione a ingresso libero rimarrà aperta dal giovedì alla domenica dalle 16 alle 19.30 fino al 18 maggio 2008.


“Verso l’opera: una mostra che nasce dalla volontà di ricordare il pittore Virgilio Vecchia e di farlo rivivere nel quarantesimo della sua morte.

L’esposizione offre la possibilità, a chi non conoscesse questo artista, di avvicinarsi ad una figura chiave della cultura artistica bresciana della prima metà del secolo XX.

Virgilio Vecchia, figura alta, forte nell’aspetto, determinato nel carattere, instancabile nel “lavoro di pittore”, da sempre ha sostenuto un’arte che fosse “buona pittura”.

La curiosità verso il disegno e la pittura iniziano in lui fin da ragazzino. Ebbe la fortuna di avere uno zio pittore: Gian Battista Bosio lo iniziò all’arte e gli trasmise, oltre che la tecnica esecutiva, anche e soprattutto una particolare sensibilità cromatica e il modo di cogliere quegli “stati d’animo” in cui, negli anni a venire, si sarebbe definita appieno la sua pittura.

Virgilio, discepolo e non seguace di Bosio, prosegue la sua instancabile ricerca, attento a tutto lo sviluppo artistico che lo circonda sia in ambito nazionale che europeo. Ricordiamo la forte collaborazione con l’amico Feroldi per creare la sua collezione.

Quello che fa di Virgilio Vecchia un artista è il suo inserirsi appieno nell’arte del proprio secolo: il ‘900, pur rimanendo fedele al suo sentire, al trasformare, plasmare e ricostruire la materia secondo il personale impeto.

Il piccolo disegno, il ritratto della moglie, l’impressione veloce della casa di Poncarale o, ancora, la vibrante natura del lago d’Iseo, non sono esclusivamente bozzetti preparatori della tela ad olio, ma creazioni concepite come opere autonome; averle accostate in mostra serve a mettere in evidenza le fasi in cui, l’estro e la creatività dell’artista, esprimono un percorso verso l’opera finita.”

Maria Teresa Vecchia