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Virginia Zanetti – Poggiare i piedi dentro l’anima/Studio quarto per l’estasi nel paesaggio
performance di Virginia Zanetti e mostra
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Dino Morra Arte Contemporanea è lieta di presentare,
giovedì 4 giugno 2015, dalle ore 19.00, la performance di Virginia Zanetti
dal titolo Poggiare i piedi dentro l'anima /Studio quarto per l'estasi nel
paesaggio.
Nel momento in cui diventiamo consapevoli degli indissolubili legami che ci
connettono a tutte le altre esistenze, comprendiamo anche che la nostra vita
ha significato solo in relazione a esse e che solo all’interno di tale relazione si
sviluppa e si esalta la nostra identità. Chi sa comprendere questo principio
può trasformare ogni cosa, positiva o negativa, in uno stimolo per una
ulteriore crescita personale ed una maggiore comprensione del mondo.
Studio per l'estasi nel paesaggio, è una ricerca che Virginia Zanetti ha
iniziato nel 2013 per sperimentare la fusione col tutto attraverso l'espansione
del sé e la negazione del piccolo io. Si tratta di un ciclo di lavori performativi
sviluppati in contesti specifici come la terra antropizzata del paesaggio
toscano, il pubblico di un teatro d'avanguardia oppure la flora e la fauna della
macchia mediterranea originaria, che diventano paesaggio attivo con cui
sperimentare la dissoluzione nella totalità.
Poggiare i piedi dentro l'anima, a cura di Marianna Agliottone, è la quarta
tappa, pensata per gli spazi della Galleria all’interno dell’ex Lanificio di Porta
Capuana a Napoli. Spazi in cui ogni singola presenza sarà guidata a
sperimentare il contatto globale - uditivo, cinetico, fisico, energetico e
percettivo - con ciò che le sta intorno. Un'azione dove si incontrerà la
superficie dell'altro in ascolto reciproco, abbandonandosi all'ignoto,
sperimentando il fastidio della vicinanza o l'unione nello scontro, poggiando i
piedi sulla materia fino a scivolare dentro l’anima.
L’azione collettiva è pensata dunque come uno sviluppo spontaneo, non
controllabile nella sua durata e nella sua forma, aprendosi a molteplici
significato. Col proprio corpo, si può arrivare a ripercorrere a ritroso il moto
evolutivo della terra, fino a percepirne la sua consonanza con le dinamiche
delle relazioni umane, con gli stadi primordiali della vita che sono già
contenuti nella memoria del corpo.
Attraverso il transfert, inteso sia come trasferimento fisico che emozionale,
l'artista mette in atto il conflitto tra moto di espansione e quello di
dissoluzione, sperimentando sia la dimensione estetica che estatica: tematica
su cui Virginia Zanetti ha lavorato durante il workshop di preparazione
all’evento del 4 giugno, coinvolgendo, in particolare, gli studenti
dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, artisti e persone comuni.
L'argilla, emulando il processo di fossilizzazione, verrà usata come
dispositivo per registrare l’azione collettiva, tentando di fissare dentro sé ciò
che è stato: testimonianze scultoree che il pubblico troverà in mostra a
partire da sabato 6 giugno 2015.
Virginia Zanetti, è nata a Fiesole (FI) nel 1981. Performer e artista visiva, il suo lavoro è
stato presentato in importanti istituzioni e musei internazionali tra cui il CAC Luigi Pecci di
Prato, il CACT di Bellinzona, il Man di Nuoro, la Kunsthalle di Berna ed acquisito da
istituzioni museali come il MAC di Lissone. La sua opera è stata scelta per illustrare il
volume “Breve storia della curatela” di Hans Ulrich Obrist, pubblicato da Postmediabooks
nel 2011. Website www.virginia-zanetti.com
giovedì 4 giugno 2015, dalle ore 19.00, la performance di Virginia Zanetti
dal titolo Poggiare i piedi dentro l'anima /Studio quarto per l'estasi nel
paesaggio.
Nel momento in cui diventiamo consapevoli degli indissolubili legami che ci
connettono a tutte le altre esistenze, comprendiamo anche che la nostra vita
ha significato solo in relazione a esse e che solo all’interno di tale relazione si
sviluppa e si esalta la nostra identità. Chi sa comprendere questo principio
può trasformare ogni cosa, positiva o negativa, in uno stimolo per una
ulteriore crescita personale ed una maggiore comprensione del mondo.
Studio per l'estasi nel paesaggio, è una ricerca che Virginia Zanetti ha
iniziato nel 2013 per sperimentare la fusione col tutto attraverso l'espansione
del sé e la negazione del piccolo io. Si tratta di un ciclo di lavori performativi
sviluppati in contesti specifici come la terra antropizzata del paesaggio
toscano, il pubblico di un teatro d'avanguardia oppure la flora e la fauna della
macchia mediterranea originaria, che diventano paesaggio attivo con cui
sperimentare la dissoluzione nella totalità.
Poggiare i piedi dentro l'anima, a cura di Marianna Agliottone, è la quarta
tappa, pensata per gli spazi della Galleria all’interno dell’ex Lanificio di Porta
Capuana a Napoli. Spazi in cui ogni singola presenza sarà guidata a
sperimentare il contatto globale - uditivo, cinetico, fisico, energetico e
percettivo - con ciò che le sta intorno. Un'azione dove si incontrerà la
superficie dell'altro in ascolto reciproco, abbandonandosi all'ignoto,
sperimentando il fastidio della vicinanza o l'unione nello scontro, poggiando i
piedi sulla materia fino a scivolare dentro l’anima.
L’azione collettiva è pensata dunque come uno sviluppo spontaneo, non
controllabile nella sua durata e nella sua forma, aprendosi a molteplici
significato. Col proprio corpo, si può arrivare a ripercorrere a ritroso il moto
evolutivo della terra, fino a percepirne la sua consonanza con le dinamiche
delle relazioni umane, con gli stadi primordiali della vita che sono già
contenuti nella memoria del corpo.
Attraverso il transfert, inteso sia come trasferimento fisico che emozionale,
l'artista mette in atto il conflitto tra moto di espansione e quello di
dissoluzione, sperimentando sia la dimensione estetica che estatica: tematica
su cui Virginia Zanetti ha lavorato durante il workshop di preparazione
all’evento del 4 giugno, coinvolgendo, in particolare, gli studenti
dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, artisti e persone comuni.
L'argilla, emulando il processo di fossilizzazione, verrà usata come
dispositivo per registrare l’azione collettiva, tentando di fissare dentro sé ciò
che è stato: testimonianze scultoree che il pubblico troverà in mostra a
partire da sabato 6 giugno 2015.
Virginia Zanetti, è nata a Fiesole (FI) nel 1981. Performer e artista visiva, il suo lavoro è
stato presentato in importanti istituzioni e musei internazionali tra cui il CAC Luigi Pecci di
Prato, il CACT di Bellinzona, il Man di Nuoro, la Kunsthalle di Berna ed acquisito da
istituzioni museali come il MAC di Lissone. La sua opera è stata scelta per illustrare il
volume “Breve storia della curatela” di Hans Ulrich Obrist, pubblicato da Postmediabooks
nel 2011. Website www.virginia-zanetti.com
04
giugno 2015
Virginia Zanetti – Poggiare i piedi dentro l’anima/Studio quarto per l’estasi nel paesaggio
Dal 04 giugno al 23 luglio 2015
arte contemporanea
performance - happening
performance - happening
Location
GALLERIA DINO MORRA
Napoli, Piazza Enrico De Nicola, 46, (Napoli)
Napoli, Piazza Enrico De Nicola, 46, (Napoli)
Vernissage
4 Giugno 2015, h 19
Autore
Curatore