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Virginio Quarta – OltreMare
Il legame fra Virginio Quarta e il mare è cosa viva ha una sua fisicità ed una sua geografia. L’artista nelle sue 18 opere, tutti acrilici su tela, ci rende partecipi di luoghi dove si è radicata la memoria dell’autore, dove hanno nidificato i suoi ricordi e le sue esperienze vissute, dove anche le pietre possono nascondere segreti, dove è possibile che in una storia, l’arrivo della Yasmina in quel febbraio del 2003, o ancora la balena del ’74, i cavalli fuggiti dalle giostrine sloggiate dalla spiaggia dei poveri, vivano altre storie, in una catena di rimandi che a percorrerla per intero può condurre molto lontano, “oltremare”
Comunicato stampa
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Virginio Quarta immagini d’ OltreMare
La galleria Il Catalogo di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta, ospiterà da sabato 12 maggio 18 opere dell’artista, presentato da Diego De Silva. Al vernissage parteciperà il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca
Il maggio della galleria Il Catalogo di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta, prende il via con l’incontro del segno linguistico di Diego De Silva e di quello pittorico di Virginio Quarta. Il florilegio di opere dal titolo “OltreMare” dell’artista tarantino, ma salernitano d’adozione, corredato da un agile catalogo ospitante uno scritto di Diego De Silva “Testimone inattendibile”, vivrà il suo vernissage, alla presenza del Sindaco di Salerno dr.Vincenzo De Luca, dell’ artista stesso e dello scrittore, sabato 12 maggio alle ore 19,30 e sarà fruibile sino al 16 giugno.
Il legame fra Virginio Quarta e il mare è cosa viva ha una sua fisicità ed una sua geografia. L’artista nelle sue 18 opere, tutti acrilici su tela, ci rende partecipi di luoghi dove si è radicata la memoria dell’autore, dove hanno nidificato i suoi ricordi e le sue esperienze vissute, dove anche le pietre possono nascondere segreti, dove è possibile che in una storia, l’arrivo della Yasmina in quel febbraio del 2003, o ancora la balena del ’74, i cavalli fuggiti dalle giostrine sloggiate dalla spiaggia dei poveri, vivano altre storie, in una catena di rimandi che a percorrerla per intero può condurre molto lontano, “oltremare”. L'artista, in quanto partecipe di un contesto storico e geografico, non può che risultare interprete e voce di una realtà che è emanazione corale di una sommatoria di eventi contingenti e di paradigmi culturali. Egli è, pertanto, narratore di accadimenti individuali e collettivi che, nella tradizione artistica, assumono quel quid di interpretazione trascendente, siglante un'eloquente opinione del vero. L'arte, in quanto integra estrinsecazione dell'Io, avvalora la concretezza della contingenza nella sublimazione di un atto creante che sgorga dalle incognite sfere del sé. Considerata in tale dimensione e liberata da fuorvianti preconcetti, essa assume quei connotati di veridicità che aprono le soglie dell'universalità. A questa proiezione di dialogo universale è informata la somma espressione pittorica di Virginio Quarta artista che, incedendo sovente sui solchi di un semplice realismo, evoca sussulti di un sentire vibrante oltre i confini del determinismo fisico ed umano. In lui si riscontra quella facoltà di penetrare e di carpire il reale che, nell'opera dipinta, si coniuga con un messaggio, ora epico, ora drammatico, emozionale. Dal reale, assoluta oggettivazione della sensibilità dell'essere, la mente corre sull'anelito di approdi trascendenti, che permettono una sosta di risposte agli sterminati enigmi esistenziali. Varcate così le soglie del concreto, sempre costrittive, la proiezione spirituale si dilata nell'avido palcoscenico di una narrazione che concede respiro alla speranza e alla dimostrazione di una motivazione di vita. “La balena di Virginio Quarta – scrive Diego De Silva -, come gli altri quadri che compongono questa mostra, possiede quella luce, quella stessa affidabile incertezza. Come un lieve fuori fuoco, che sembra dare una sorta di agitazione alla tela, un vento sottile che la supera; quasi che tu, guardando, non fossi tanto certo dei contorni dell’immagine che sulle prime ti colpisce per la sua chiarezza apparente, in certi casi quasi fotografica”. Il solco fra positivismo e idealismo tende a suturarsi e la razionalità empirica si tinge di molteplici eventualità, che vincono l'arroganza della certezza affermata. Vibra, conseguentemente, l'anima di quella religio che non è ancella di severità dogmatica, ma che scaturisce dall'entità umana, quale eminente coscienza del vivere.
Virginio Quarta (Taranto 1938). Si stabilisce a Salerno con la famiglia all'inizio degli anni cinquanta: dal 1954 al 1958 frequenta il liceo artistico di Napoli, dove studia, tra gli altri, con Eugenio Scorzelli, Guido Tatafiore e Renato Barisani. La sua attività espositiva ha inizio con la partecipazione ad alcune mostre e rassegne nazionali: Giovani pittori salernitani, (1953); Prima Mostra Provinciale d'Arte Giovanile, tenutasi al Centro di Cultura di Salerno (1958); VII Premio Nazionale Biennale di Pittura di Gallarate (1959). Nel 1974 riceve da Carlo Levi il primo Premio Marino Mazzacurati di Teramo, dedicato al disegno; dello steso anno è l'invito alla rassegna Arte Contemporanea '73, tenutasi al Museo Civico di Bologna. Negli anni ottanta si segnalano numerose mostre personali; alla Galleria Il Catalogo di Salerno (1984, 1988), alla Galleria Il Babuino di Roma (1987, 1988), e le altre tenutesi alla Galleria Il Punto di Ravello (1988). Dagli anni novanta s'interessa alla ceramica, presentando i suoi lavori in alcune personali e nelle edizioni del Premio Nazionale Viaggio attraverso la Ceramica di Vietri sul Mare (2001 e 2003). Dal 2005 una sua opera è nella Collezione Permanente del Fondo Regionale d'Arte Contemporanea di Baronissi che, 2007, ospita una mostra antologica con opere dal 1960 al 2005. Nel 2011 è presente alla LIV Biennale Internazionale d’Arte di Venezia
L’ Ufficio Stampa
Olga Chieffi cell. 347/8814172
La galleria Il Catalogo di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta, ospiterà da sabato 12 maggio 18 opere dell’artista, presentato da Diego De Silva. Al vernissage parteciperà il Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca
Il maggio della galleria Il Catalogo di Lelio Schiavone e Antonio Adiletta, prende il via con l’incontro del segno linguistico di Diego De Silva e di quello pittorico di Virginio Quarta. Il florilegio di opere dal titolo “OltreMare” dell’artista tarantino, ma salernitano d’adozione, corredato da un agile catalogo ospitante uno scritto di Diego De Silva “Testimone inattendibile”, vivrà il suo vernissage, alla presenza del Sindaco di Salerno dr.Vincenzo De Luca, dell’ artista stesso e dello scrittore, sabato 12 maggio alle ore 19,30 e sarà fruibile sino al 16 giugno.
Il legame fra Virginio Quarta e il mare è cosa viva ha una sua fisicità ed una sua geografia. L’artista nelle sue 18 opere, tutti acrilici su tela, ci rende partecipi di luoghi dove si è radicata la memoria dell’autore, dove hanno nidificato i suoi ricordi e le sue esperienze vissute, dove anche le pietre possono nascondere segreti, dove è possibile che in una storia, l’arrivo della Yasmina in quel febbraio del 2003, o ancora la balena del ’74, i cavalli fuggiti dalle giostrine sloggiate dalla spiaggia dei poveri, vivano altre storie, in una catena di rimandi che a percorrerla per intero può condurre molto lontano, “oltremare”. L'artista, in quanto partecipe di un contesto storico e geografico, non può che risultare interprete e voce di una realtà che è emanazione corale di una sommatoria di eventi contingenti e di paradigmi culturali. Egli è, pertanto, narratore di accadimenti individuali e collettivi che, nella tradizione artistica, assumono quel quid di interpretazione trascendente, siglante un'eloquente opinione del vero. L'arte, in quanto integra estrinsecazione dell'Io, avvalora la concretezza della contingenza nella sublimazione di un atto creante che sgorga dalle incognite sfere del sé. Considerata in tale dimensione e liberata da fuorvianti preconcetti, essa assume quei connotati di veridicità che aprono le soglie dell'universalità. A questa proiezione di dialogo universale è informata la somma espressione pittorica di Virginio Quarta artista che, incedendo sovente sui solchi di un semplice realismo, evoca sussulti di un sentire vibrante oltre i confini del determinismo fisico ed umano. In lui si riscontra quella facoltà di penetrare e di carpire il reale che, nell'opera dipinta, si coniuga con un messaggio, ora epico, ora drammatico, emozionale. Dal reale, assoluta oggettivazione della sensibilità dell'essere, la mente corre sull'anelito di approdi trascendenti, che permettono una sosta di risposte agli sterminati enigmi esistenziali. Varcate così le soglie del concreto, sempre costrittive, la proiezione spirituale si dilata nell'avido palcoscenico di una narrazione che concede respiro alla speranza e alla dimostrazione di una motivazione di vita. “La balena di Virginio Quarta – scrive Diego De Silva -, come gli altri quadri che compongono questa mostra, possiede quella luce, quella stessa affidabile incertezza. Come un lieve fuori fuoco, che sembra dare una sorta di agitazione alla tela, un vento sottile che la supera; quasi che tu, guardando, non fossi tanto certo dei contorni dell’immagine che sulle prime ti colpisce per la sua chiarezza apparente, in certi casi quasi fotografica”. Il solco fra positivismo e idealismo tende a suturarsi e la razionalità empirica si tinge di molteplici eventualità, che vincono l'arroganza della certezza affermata. Vibra, conseguentemente, l'anima di quella religio che non è ancella di severità dogmatica, ma che scaturisce dall'entità umana, quale eminente coscienza del vivere.
Virginio Quarta (Taranto 1938). Si stabilisce a Salerno con la famiglia all'inizio degli anni cinquanta: dal 1954 al 1958 frequenta il liceo artistico di Napoli, dove studia, tra gli altri, con Eugenio Scorzelli, Guido Tatafiore e Renato Barisani. La sua attività espositiva ha inizio con la partecipazione ad alcune mostre e rassegne nazionali: Giovani pittori salernitani, (1953); Prima Mostra Provinciale d'Arte Giovanile, tenutasi al Centro di Cultura di Salerno (1958); VII Premio Nazionale Biennale di Pittura di Gallarate (1959). Nel 1974 riceve da Carlo Levi il primo Premio Marino Mazzacurati di Teramo, dedicato al disegno; dello steso anno è l'invito alla rassegna Arte Contemporanea '73, tenutasi al Museo Civico di Bologna. Negli anni ottanta si segnalano numerose mostre personali; alla Galleria Il Catalogo di Salerno (1984, 1988), alla Galleria Il Babuino di Roma (1987, 1988), e le altre tenutesi alla Galleria Il Punto di Ravello (1988). Dagli anni novanta s'interessa alla ceramica, presentando i suoi lavori in alcune personali e nelle edizioni del Premio Nazionale Viaggio attraverso la Ceramica di Vietri sul Mare (2001 e 2003). Dal 2005 una sua opera è nella Collezione Permanente del Fondo Regionale d'Arte Contemporanea di Baronissi che, 2007, ospita una mostra antologica con opere dal 1960 al 2005. Nel 2011 è presente alla LIV Biennale Internazionale d’Arte di Venezia
L’ Ufficio Stampa
Olga Chieffi cell. 347/8814172
12
maggio 2012
Virginio Quarta – OltreMare
Dal 12 maggio al 16 giugno 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA IL CATALOGO
Salerno, Via Antonio Maria De Luca, 14, (Salerno)
Salerno, Via Antonio Maria De Luca, 14, (Salerno)
Orario di apertura
tutti i giorni, escluso il lunedì: ore 9,30 - 12,30 / 17,30-20, domenica 9,30- 12,30
Vernissage
12 Maggio 2012, ore 19.30
Autore