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Vis Aquae – Acquarellisti a via poliziano
In mostra 5 autori che all’acquerello hanno dedicato e dedicano una parte importante quando non esclusiva del loro operare artistico. Forza dell’acqua che si lascia assorbire dal foglio di carta, dagli occhi di chi guarda, fissa il colore alla superficie e nel profondo.
Comunicato stampa
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Vis aquae, la forza dell’acqua. Nel nostro contesto – niente a che vedere con questioni idrauliche o alluvionali – pure non è una semplice metafora per modi e rappresentazioni, ma il realizzarsi di una ben meditata idea e scelta espositiva.
L’acqua è quella ovviamente della tecnica pittorica dell’acquerello e la sua forza sta nella luminosità e leggerezza che dona al colore, nella sua ostica essenzialità, nell’immediatezza che pretende e che restituisce. Tecnica amata e praticata da grandi artisti, tecnica versatile che si adatta ai più diversi ambiti di rappresentazione (dalle raffinate visioni d’arte alla praticità dell’illustrazione e delle rese tecniche e progettuali), tecnica degli abbozzi e studi e degli schizzi all’impronta come anche di composizioni complesse in cui la sicurezza d’esecuzione si lega al sentimento del momento vissuto fissandolo in una memoria di luce. Ed è tecnica che non perdona e non consente errori, ripensamenti o correzioni, tecnica che richiede la concorde e simultanea sensibilità fra occhio e mano, e la studiata prontezza che lasci andare il pennello al suo temerario tratto. La semplicità degli armamentari pittorici quasi sembra un paradosso a fronte della difficoltà nell’esecuzione e della perentorietà del risultato: se lavori all’acquerello, è sempre buona la prima. O non lo è.
L’acquerello possiede un fascino sereno e deciso, è vera e propria forza dell’acqua, travolgente e coinvolgente pure e soprattutto nella lieve fluidità che lo caratterizza. Tutta la resa visiva si diluisce nelle trasparenze e velature, nelle opalescenze morbide che assorbono e rifrangono lumi, nella liquida scorrevolezza delle stesure di colore, e quindi in quell’atmosfera vaporosa e umida in cui s’incunea con virtuosistica nettezza la minuzia dei particolari e delle definizioni. L’acqua che stempera fino all’impercettibilità il colore, gli dona di converso l’impeto e la chiarezza di una visione aperta alla luce, l’iridescenza duttile e persistente che colma l’occhio e l’emozione.
Fascino e forza abbiamo detto perciò della visione instabile, mobile e cangiante. Ma è anche l’incanto dell’istante, anch’esso labile e impalpabile eppure definitivo nella perfezione che lo racchiude e si fa immagine e reminiscenza. Chi dipinge ad acquerello ha d’istinto questa capacità di fermare l’attimo e le sue insidiose malie. E possiede il desiderio di trasformare quel momento in visione pittorica, seguendone il rapido dissolversi, assecondandone le sfocature di sospensione e mistero, cercando nel rapido susseguirsi delle velature l’attenuarsi e perdersi e poi invece permanere perenne delle sue impressioni.
Ecco, questa mostra, attraverso le opere di cinque autori che all’acquerello hanno dedicato e dedicano una parte importante quando non esclusiva del loro operare artistico, vuole essere un omaggio per gli osservatori e un richiamo d’attenzione e cura verso questa tecnica che, come d’altronde tutte le tecniche, è anche una visione del mondo e della vita. Forza dell’acqua che si lascia assorbire dal foglio di carta, dagli occhi di chi guarda, fissa il colore alla superficie e nel profondo.
L’acqua è quella ovviamente della tecnica pittorica dell’acquerello e la sua forza sta nella luminosità e leggerezza che dona al colore, nella sua ostica essenzialità, nell’immediatezza che pretende e che restituisce. Tecnica amata e praticata da grandi artisti, tecnica versatile che si adatta ai più diversi ambiti di rappresentazione (dalle raffinate visioni d’arte alla praticità dell’illustrazione e delle rese tecniche e progettuali), tecnica degli abbozzi e studi e degli schizzi all’impronta come anche di composizioni complesse in cui la sicurezza d’esecuzione si lega al sentimento del momento vissuto fissandolo in una memoria di luce. Ed è tecnica che non perdona e non consente errori, ripensamenti o correzioni, tecnica che richiede la concorde e simultanea sensibilità fra occhio e mano, e la studiata prontezza che lasci andare il pennello al suo temerario tratto. La semplicità degli armamentari pittorici quasi sembra un paradosso a fronte della difficoltà nell’esecuzione e della perentorietà del risultato: se lavori all’acquerello, è sempre buona la prima. O non lo è.
L’acquerello possiede un fascino sereno e deciso, è vera e propria forza dell’acqua, travolgente e coinvolgente pure e soprattutto nella lieve fluidità che lo caratterizza. Tutta la resa visiva si diluisce nelle trasparenze e velature, nelle opalescenze morbide che assorbono e rifrangono lumi, nella liquida scorrevolezza delle stesure di colore, e quindi in quell’atmosfera vaporosa e umida in cui s’incunea con virtuosistica nettezza la minuzia dei particolari e delle definizioni. L’acqua che stempera fino all’impercettibilità il colore, gli dona di converso l’impeto e la chiarezza di una visione aperta alla luce, l’iridescenza duttile e persistente che colma l’occhio e l’emozione.
Fascino e forza abbiamo detto perciò della visione instabile, mobile e cangiante. Ma è anche l’incanto dell’istante, anch’esso labile e impalpabile eppure definitivo nella perfezione che lo racchiude e si fa immagine e reminiscenza. Chi dipinge ad acquerello ha d’istinto questa capacità di fermare l’attimo e le sue insidiose malie. E possiede il desiderio di trasformare quel momento in visione pittorica, seguendone il rapido dissolversi, assecondandone le sfocature di sospensione e mistero, cercando nel rapido susseguirsi delle velature l’attenuarsi e perdersi e poi invece permanere perenne delle sue impressioni.
Ecco, questa mostra, attraverso le opere di cinque autori che all’acquerello hanno dedicato e dedicano una parte importante quando non esclusiva del loro operare artistico, vuole essere un omaggio per gli osservatori e un richiamo d’attenzione e cura verso questa tecnica che, come d’altronde tutte le tecniche, è anche una visione del mondo e della vita. Forza dell’acqua che si lascia assorbire dal foglio di carta, dagli occhi di chi guarda, fissa il colore alla superficie e nel profondo.
11
giugno 2016
Vis Aquae – Acquarellisti a via poliziano
Dall'undici al 18 giugno 2016
arte contemporanea
Location
MUEF ARTGALLERY
Roma, Via Angelo Poliziano, 78b, (Roma)
Roma, Via Angelo Poliziano, 78b, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 17,30 - 19,30
Vernissage
11 Giugno 2016, h 18,30
Autore
Curatore