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Viscous
Cassina Projects e’ lieta di presentare Viscous, mostra collettiva che coinvolge il lavoro di María Fragoso Jara (*1995), Wang Haiyang (*1984), Zsófia Kerestzes (*1985), Jessie Makinson (*1985) e Oda Iselin Sønderland (*1996).
Comunicato stampa
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Un neonato immerge le proprie mani in un barattolo di miele e viene immediatamente coinvolto nella percezione di proprietà formali solide e liquide, nella relazione sostanziale tra l’esperienza soggettiva di sé stessi e quella del mondo sensibile. Viscoso, esattamente a metà strada tra lo stato solido e quello liquido. Una sezione trasversale in un processo di cambiamento. Instabile, trasudante. Morbido, malleabile ed appiccicoso. La viscosità è una trappola, si aggrappa come una sanguisuga; disfa il confine tra la sua stessa sostanza e l'acqua. Eppure, essa non è neanche lontanamente paragonabile all'esperienza dell'acqua. Sta per diluirsi in viscosità.
Cassina Projects e’ lieta di presentare Viscous, mostra collettiva che coinvolge il lavoro di María Fragoso Jara (*1995), Wang Haiyang (*1984), Zsófia Kerestzes (*1985), Jessie Makinson (*1985) e Oda Iselin Sønderland (*1996).
Ragionando su un parallelismo sinestetico con l'esperienza tattile della viscosità, la mostra esplora l'intersezione tra estetica e psicologia, dove l’elemento scenico e perturbante diventa il codice adottato per navigare l’esperienza libidinale contemporanea.
Oscure, pulsanti e vibranti, le opere in mostra giocano con il grottesco e l’immorale, a cavallo tra il tenero e l'edonistico, piegando su sé stesso l'arco che collega la storia con il post-umano.
Attraverso il suo tocco elegante ed esplicito, in Time, Space, Memory e Sunyata e Blue Pill, Wang Haiyang scardina le concezioni etero-normative di ciò che deve essere considerato ortodosso nella costituzione fluida dell'identità sessuale. I soggetti delle due opere, voyeuristici, metamorfici e conturbanti, rivelano il punto cieco tra un desiderio innocente ed il peccato più radicato.
Anch'esso inserito in una dimensione teatrale che si snoda tra passato e futuro, To the sugar on the strawberries di Jessie Makinson spazia nei riferimenti: tra fantascienza e folklore medievale, tra fiabe incantate, pittura rinascimentale e mitologia. Distaccata ed intima allo stesso tempo, riservata ma sorniona, la scena all'aperto che anima il dipinto è caratterizzata da un insieme di figure androgine squisitamente rappresentate, i cui corpi modellati e le posture disinvolte conciliano l'umano e l'animalesco, il lascivo ed il vigile, il ritualistico ed il trasgressivo.
L’empatia in grado di sbloccare l’immaginario dell’artista è la forza cardine testimoniata dall’opera Nido di María Fragoso Jara. Un vaso decorato su uno sfondo dalle tinte sanguigne ospita un gruppo di piccole e paffute creature ibride che evocano il simulacro di un ex voto nel quale forze animali, natura umana ed oggettualità coesistono. In pittura, ma anche nella sua preziosa opera su carta intitolata Ex voto para una madre, la simbologia e l'allegoria sono significanti chiave nella pratica di Fragoso, nella quale l’artista riesce a rende palpabile una sfumatura religiosa della dimensione sessuale.
Le sculture surreali Sprout e Remains of Tenderness di Zsófia Kerestzes sprigionano tensioni e contraddizioni. I mosaici in vetro lucido si intrecciano qui con componenti in tessuto, le sue forme antropomorfe integrano il sensuale con il virtuale, insieme ad un’immutabilità arcaica ed un presente fluido in continuo mutamento. La perfetta simmetria evoca il dualismo tra la nostra persona e la nostra versione digitale, mentre la materialità organica dispiega la natura dell'identità, viaggio individuale ed esperienza collettiva allo stesso tempo.
Impregnati di un'aura malinconica, i tre acquerelli di Oda Iselin Sønderland scavano nel subconscio e mettono in discussione il modello causa-effetto che tende ad incasellare sentimenti universali all'interno di strutture logiche. Personaggi femminili archetipici sono spesso protagonisti dei suoi intuitivi tableaux, attraverso i quali l'artista allude e romanticizza tematiche come pubertà, sessualità, desiderio corporeo e connessione spirituale.
Le tende bianche imponenti e morbide delimitano lo spazio. Architettonica ma anche ornamentale, la trasparenza effimera della partizione concilia ciò che è nascosto e ciò che è rivelato.
Cassina Projects e’ lieta di presentare Viscous, mostra collettiva che coinvolge il lavoro di María Fragoso Jara (*1995), Wang Haiyang (*1984), Zsófia Kerestzes (*1985), Jessie Makinson (*1985) e Oda Iselin Sønderland (*1996).
Ragionando su un parallelismo sinestetico con l'esperienza tattile della viscosità, la mostra esplora l'intersezione tra estetica e psicologia, dove l’elemento scenico e perturbante diventa il codice adottato per navigare l’esperienza libidinale contemporanea.
Oscure, pulsanti e vibranti, le opere in mostra giocano con il grottesco e l’immorale, a cavallo tra il tenero e l'edonistico, piegando su sé stesso l'arco che collega la storia con il post-umano.
Attraverso il suo tocco elegante ed esplicito, in Time, Space, Memory e Sunyata e Blue Pill, Wang Haiyang scardina le concezioni etero-normative di ciò che deve essere considerato ortodosso nella costituzione fluida dell'identità sessuale. I soggetti delle due opere, voyeuristici, metamorfici e conturbanti, rivelano il punto cieco tra un desiderio innocente ed il peccato più radicato.
Anch'esso inserito in una dimensione teatrale che si snoda tra passato e futuro, To the sugar on the strawberries di Jessie Makinson spazia nei riferimenti: tra fantascienza e folklore medievale, tra fiabe incantate, pittura rinascimentale e mitologia. Distaccata ed intima allo stesso tempo, riservata ma sorniona, la scena all'aperto che anima il dipinto è caratterizzata da un insieme di figure androgine squisitamente rappresentate, i cui corpi modellati e le posture disinvolte conciliano l'umano e l'animalesco, il lascivo ed il vigile, il ritualistico ed il trasgressivo.
L’empatia in grado di sbloccare l’immaginario dell’artista è la forza cardine testimoniata dall’opera Nido di María Fragoso Jara. Un vaso decorato su uno sfondo dalle tinte sanguigne ospita un gruppo di piccole e paffute creature ibride che evocano il simulacro di un ex voto nel quale forze animali, natura umana ed oggettualità coesistono. In pittura, ma anche nella sua preziosa opera su carta intitolata Ex voto para una madre, la simbologia e l'allegoria sono significanti chiave nella pratica di Fragoso, nella quale l’artista riesce a rende palpabile una sfumatura religiosa della dimensione sessuale.
Le sculture surreali Sprout e Remains of Tenderness di Zsófia Kerestzes sprigionano tensioni e contraddizioni. I mosaici in vetro lucido si intrecciano qui con componenti in tessuto, le sue forme antropomorfe integrano il sensuale con il virtuale, insieme ad un’immutabilità arcaica ed un presente fluido in continuo mutamento. La perfetta simmetria evoca il dualismo tra la nostra persona e la nostra versione digitale, mentre la materialità organica dispiega la natura dell'identità, viaggio individuale ed esperienza collettiva allo stesso tempo.
Impregnati di un'aura malinconica, i tre acquerelli di Oda Iselin Sønderland scavano nel subconscio e mettono in discussione il modello causa-effetto che tende ad incasellare sentimenti universali all'interno di strutture logiche. Personaggi femminili archetipici sono spesso protagonisti dei suoi intuitivi tableaux, attraverso i quali l'artista allude e romanticizza tematiche come pubertà, sessualità, desiderio corporeo e connessione spirituale.
Le tende bianche imponenti e morbide delimitano lo spazio. Architettonica ma anche ornamentale, la trasparenza effimera della partizione concilia ciò che è nascosto e ciò che è rivelato.
20
novembre 2024
Viscous
Dal 20 novembre 2024 al 25 gennaio 2025
arte contemporanea
Location
CASSINA PROJECTS
Milano, Via Mecenate, 76, (MI)
Milano, Via Mecenate, 76, (MI)
Orario di apertura
lunedì - venerdì ore 10-18
Sito web
Autore