Il primo grande appuntamento espositivo di Genova 2004 è una grande mostra di pittura in un palazzo storico genovese ristrutturato e riaperto alla città.
Le tele di Caravaggio, Guercino, Bernini e Gentileschi sono solo alcune delle sessanta opere d’arte che compongono la mostra “Visioni ed estasi – Capolavori dell’arte europea” (catalogo Skirà) in esposizione a Palazzo Giustiniani Franzoni dal 14 febbraio al 16 maggio 2004.
Due secoli di barocco, provenienti da importanti musei di tutto il mondo e da collezioni private, raccontano l’estasi dei santi rappresentata nel clima del Concilio di Trento.
“Visioni ed estasi” vede la presenza di capolavori della pittura europea posti a confronto come eccezionali esempi della raffigurazione dell’irrappresentabile momento delle visioni mistiche dei santi. Dalle scene della loro vita, dei loro miracoli e della loro predicazione si passa alla rappresentazione del rapporto diretto con Dio. L’arte della controriforma, tra il seicento e settecento, non si limita a celebrare solo le virtù dei santi ma vuole cogliere quel momento unico in cui il campione della fede ha l’incontro con Dio.
I quadri portano le firme dei massimi artisti dell’età barocca, oltre quelli già citati, da Guido Reni ai Carracci, al Bernini e degli esponenti della pittura genovese come Strozzi, Baciccio, Piola, Magnasco De Ferrari e Vassallo.
«Questa mostra - spiega don Claudio Paolocci, curatore dell’esposizione – sottolinea lo stretto rapporto che storicamente Genova ha intrattenuto con l’Europa, non solo sotto il punto di vista commerciale, ma anche attraverso quegli scambi culturali possibili attraverso la committenza di grandi famiglie genovesi; ciò ha permesso un proficuo confronto tra gli artisti europei e quelli genovesi».
Una mostra di richiamo internazionale che svela alla città capitale europea della cultura nel 2004 il palazzo voluto nel 1550 dal cardinale genovese Vincenzo Giustiniani e recentemente ristrutturato dalla Fondazione Franzoni. Il palazzo fece ripetutamente parte dei Rolli della Repubblica di Genova, le liste delle dimore nobiliari che venivano precettate per ospitare corti e ambasciatori stranieri.
L’edificio, nel centro storico genovese, a pochi passi dalla cattedrale di San Lorenzo, ospita il primo polo museale privato ligure di oltre ottocento metri quadri, conservando un organismo architettonico unitario ben visibile. Palazzo Giustiniani Franzoni è caratterizzato da un tradizionale prospetto simmetrico giunto fino a noi inalterato.
«Palazzo Franzoni - continua don Paolocci - ospita questo grande appuntamento espositivo dopo un accurato restauro conservativo avvenuto sotto la direzione della sovraintendenza dei beni architettonici».
Il rifacimento delle facciate è avvenuto in otto mesi con un intervento economico di 500mila euro. Il Comune di Genova ha contribuito con un finanziamento di 100mila euro attraverso il bando per il recupero dei palazzi storici. La Fondazione Franzoni ha stanziato 300mila euro. Le restanti spese sono state coperte da un contributo del ministero dei Beni culturali. Gli interventi interni sono durati 45 giorni con un intervento di 300mila euro totalmente a carico della Fondazione Franzoni con il contributo della Regione Liguria e della Camera di Commercio di Genova. Ai lavori hanno inoltre partecipato come sponsor tecnici la Cosmo Srl, la ditta Targetti e la Sit-in.

“Visioni ed estasi”, allestita in collaborazione con il ministero dei Beni culturali, è già stata scelta come evento della riapertura di un altro edificio storico. In Vaticano, dove ha riscosso un enorme successo di pubblico, ha inaugurato il restaurato spazio espositivo del Braccio di Carlo Magno, il palazzo di raccordo tra la piazza e la basilica di San Pietro.
È la Fondazione Franzoni onlus a portare in Liguria un’iniziativa di richiamo internazionale. Nata nel 2001, la Fondazione, ha lo scopo principale di promuovere la cultura e l’arte affiancando la Biblioteca Franzoniana. La Fondazione, nell’anno in cui Genova è Capitale europea della cultura, sostiene interventi di restauro su edifici genovesi di valenza storica; dopo il Palazzo Giustiniani Franzoni e il complesso settecentesco della Madre di Dio, nuova sede della Biblioteca, l’impegno si concentrerà sui siti cinquecenteschi della chiesa di Santa Marta e della villa Pavese Doria.