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Visioni in Pittura 2: Jamie Felton – Abstraction and Freedom
La Ecos Gallery ha avviato un nuovo programma artistico fortemente declinato sulla giovane pittura americana. Si tratta di due mostre (tra loro consecutive) scelte e curate da Pia Candinas.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In seguito al grande successo suscitato dalla mostra Silent Interactions, primo appuntamento dedicato alle opere pittoriche di Gina Hoover (1990) inaugurato il 17 aprile con finissage il 14 maggio, è la volta di Jamie Felton (1986) con la mostra Abstraction and Freedom che apre i battenti della galleria il 21 maggio.
Entrambe le artiste si sono formate alla prestigiosa Tyler School of Art di Philadelphia e alla sede romana della Temple University (che accoglie la Tyler di Philadelphia). E proprio qui hanno fatto conoscenza con Pia Candinas: la quale, colpita dal loro inusuale pensare e creare arte, ha instaurato sin dall'anno scorso un intenso confronto e dialogo con le due artiste.
La presenza di artisti americani che scelgano Roma come luogo di studio (e in alcuni casi come luogo privilegiato della loro residenza) è una consuetudine acquisita. Lo è stato già dalla fine dell’Ottocento (basti pensare a Thomas Cole e Albert Bierstadt, o, in tempi più recenti, Philip Guston, Sol LeWitt e Cy Twombly) e lo è ancora oggi: a partire dalla affermatissima Francesca Woodman che negli anni ‘70 studiò presso la RISDI a Roma, e qui creò alcune delle sue opere più importanti.
Tutte e due le artiste con cui si inizia questo ciclo dedicato alla giovane arte americana, sono inscindibilmente legate alla conoscenza e alla tradizione della pittura classica e contemporanea; si rivolgono all’opera d'arte con interrogativi molteplici, che, come nel caso di Jamie Felton, portano a ribaltare l’essenza dell’opera stessa, per poi trasfigurarla, plasmarla, trasformarla in sculture, installazioni, oggetti, per poi proporci opere felicemente compiute, per quanto sperimentali (vedi il quadro Hold, 2012). Jamie Felton è pittrice e, parallelamente, scultrice nonché autrice di innovative installazioni e del video Trying to find the Color of the Sunset through a Kiss che sarà presentato e proiettato negli spazi della Galleria.
Gran parte delle sculture e dei dipinti di Jamie Felton esposti risalgono al 2012, quando l’artista studiava alla Temple University di Roma. I dipinti su tela di data più recente e arrivati insieme all’artista da Philadelphia per questa mostra, si distinguono per l'uso di colori intensi ma tenui; sono invece in gran parte assenti gli stralci e inserimenti di gesso, legno e altri materiali scelti all'istante, presenti invece in tutti i quadri precedenti.
Sia Gina Hoover che Jamie Felton si confermano artiste sicure e rigorose. E se ognuna porta il carico della sua personale sensibilità ed esperienza, si nota chiaramente una gestione determinata dello strumento pittorico: un pennello che diventa una falce e che fa breccia in un grande campo di grano. Entrambe sono guidate da un’esigenza, una condizione e un interrogare che non dà risposte perché nasce da una grande libertà interiore: forza, freschezza e coraggio.
Lo scopo primordiale è trovare e mettere in scacco talento e emozioni, produrre l’opera senza svelarci alcun segreto. Sembra che la Felton voglia liberare quelle forze della natura e della sua mente che con la loro “sublime” funzione, in apparenza irrazionale, sollecitano nello spettatore la sensazione di scoprire qualcosa mai visto prima.
Un ringraziamento particolare va a Enzo Cucchi e a Brunella Antomarini, che, negli ultimi 20 anni, insieme a Pia Candinas, hanno dedicato tante visite agli studi dei giovani artisti della Tyler School of Art/Temple University di Roma. Un’ulteriore ringraziamento va a Riccardo Buzzanca e a Gianni Dessì.
Un catalogo che include le due mostre, con testi di Pia Candinas, seguiti da un’intervista con ciascuna delle artiste, sarà disponibile in galleria.
Entrambe le artiste si sono formate alla prestigiosa Tyler School of Art di Philadelphia e alla sede romana della Temple University (che accoglie la Tyler di Philadelphia). E proprio qui hanno fatto conoscenza con Pia Candinas: la quale, colpita dal loro inusuale pensare e creare arte, ha instaurato sin dall'anno scorso un intenso confronto e dialogo con le due artiste.
La presenza di artisti americani che scelgano Roma come luogo di studio (e in alcuni casi come luogo privilegiato della loro residenza) è una consuetudine acquisita. Lo è stato già dalla fine dell’Ottocento (basti pensare a Thomas Cole e Albert Bierstadt, o, in tempi più recenti, Philip Guston, Sol LeWitt e Cy Twombly) e lo è ancora oggi: a partire dalla affermatissima Francesca Woodman che negli anni ‘70 studiò presso la RISDI a Roma, e qui creò alcune delle sue opere più importanti.
Tutte e due le artiste con cui si inizia questo ciclo dedicato alla giovane arte americana, sono inscindibilmente legate alla conoscenza e alla tradizione della pittura classica e contemporanea; si rivolgono all’opera d'arte con interrogativi molteplici, che, come nel caso di Jamie Felton, portano a ribaltare l’essenza dell’opera stessa, per poi trasfigurarla, plasmarla, trasformarla in sculture, installazioni, oggetti, per poi proporci opere felicemente compiute, per quanto sperimentali (vedi il quadro Hold, 2012). Jamie Felton è pittrice e, parallelamente, scultrice nonché autrice di innovative installazioni e del video Trying to find the Color of the Sunset through a Kiss che sarà presentato e proiettato negli spazi della Galleria.
Gran parte delle sculture e dei dipinti di Jamie Felton esposti risalgono al 2012, quando l’artista studiava alla Temple University di Roma. I dipinti su tela di data più recente e arrivati insieme all’artista da Philadelphia per questa mostra, si distinguono per l'uso di colori intensi ma tenui; sono invece in gran parte assenti gli stralci e inserimenti di gesso, legno e altri materiali scelti all'istante, presenti invece in tutti i quadri precedenti.
Sia Gina Hoover che Jamie Felton si confermano artiste sicure e rigorose. E se ognuna porta il carico della sua personale sensibilità ed esperienza, si nota chiaramente una gestione determinata dello strumento pittorico: un pennello che diventa una falce e che fa breccia in un grande campo di grano. Entrambe sono guidate da un’esigenza, una condizione e un interrogare che non dà risposte perché nasce da una grande libertà interiore: forza, freschezza e coraggio.
Lo scopo primordiale è trovare e mettere in scacco talento e emozioni, produrre l’opera senza svelarci alcun segreto. Sembra che la Felton voglia liberare quelle forze della natura e della sua mente che con la loro “sublime” funzione, in apparenza irrazionale, sollecitano nello spettatore la sensazione di scoprire qualcosa mai visto prima.
Un ringraziamento particolare va a Enzo Cucchi e a Brunella Antomarini, che, negli ultimi 20 anni, insieme a Pia Candinas, hanno dedicato tante visite agli studi dei giovani artisti della Tyler School of Art/Temple University di Roma. Un’ulteriore ringraziamento va a Riccardo Buzzanca e a Gianni Dessì.
Un catalogo che include le due mostre, con testi di Pia Candinas, seguiti da un’intervista con ciascuna delle artiste, sarà disponibile in galleria.
21
maggio 2013
Visioni in Pittura 2: Jamie Felton – Abstraction and Freedom
Dal 21 maggio all'undici giugno 2013
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
ECOS GALLERY
Roma, Via Giulia, 81/4, (Roma)
Roma, Via Giulia, 81/4, (Roma)
Orario di apertura
Martedì - Sabato 15.00 - 19.30
Vernissage
21 Maggio 2013, h 19.00
Autore
Curatore