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Visioni Simultanee
Visioni Simultanee è l’incontro di 3 giovani artisti padovani che simultaneamente attraversano il mondo fotografando New York, Londra, Atene, Sarajevo, il Messico e la Sicilia, ritrovandosi poi nella loro città d’origine per confrontarsi sui propri percorsi e la propria storia.
Comunicato stampa
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Nell’ambito della mostra “Portfolio. Giovane fotografia in Italia” avrà luogo l’incontro “Visioni simultanee” - prospettive fotografiche di Max Boldrin, Gabriele D’Agaro, Simone Falso. Nell’occasione interverrà Riccardo Caldura, Docente di Fenomenologia delle Arti Contemporanee all’Accademia delle Belle Arti di Venezia.
Visioni Simultanee è l’incontro di 3 giovani artisti padovani che simultaneamente attraversano il mondo fotografando New York, Londra, Atene, Sarajevo, il Messico e la Sicilia, ritrovandosi poi nella loro città d’origine per confrontarsi sui propri percorsi e la propria storia.
Così di Max Boldrin è "CON TUTTO IL RISPETTO PER LE CINQUE D": Le cinque D sono: DISTRUZIONE, DECADIMENTO, DISFACIMENTO, DESOLAZIONE, DEMOLIZIONE. L’artista padovano è sensibile ai disastri ambientali, all’incuria del paesaggio, e alle devastazioni procurate dall’uomo alla natura. Le zone e il paesaggio industriale con le loro architetture imponenti, sono il motivo conduttore di Boldrin che sottolinea come nelle immagini del progetto "...CINQUE D", difficilmente compare la figura umana. I suoi paesaggi, infatti, presentano un’atmosfera misteriosa, insolita, per molti versi irreale. Boldrin rappresenta il territorio e il paesaggio attraverso un’alterazione della percezione, dello sguardo su cui si focalizza la sua indagine. Il suo intento è l’archiviazione delle proprie “visioni”, per poterle poi trasformare in sequenze di un possibile film. In realtà, "...CINQUE D", è un progetto in continuo svolgimento, in cui ogni diversa situazione presenta possibilità di sviluppo della sequenza e della narrazione.
Di Christine Gedeon & Gabriele D'Agaro è invece il progetto “Visioni Simultanee”. New York in questo caso è la Città senza centro, dove il concetto di tempo cambia in base al contesto: dove non esiste un centro, non vi è allontanamento ma transito, o una costante presenza. La posizione dell'individuo nello spazio urbano non determina una vicinanza o una lontananza da un centro simbolico, ma un perenne spaesamento. La sua collocazione
temporale è intercambiabile, il "prima" e il "dopo" si fondono e la posizione apparentemente iniziale potrebbe tranquillamente essere un successivo ritorno. Per D’Agaro è il concetto stesso di città contemporanea che impedisce la consequenzialità dell'esistenza, la quale si ripete sempre uguale a se stessa. Così in "Visioni Simultanee" le immagini si fondono tra loro nell'unità di luogo, tempo e azione. Esse senza cercare alibi, mostrano le loro sovrapposizioni in modo quasi ostentato nella loro valenza estetica, lasciando linee e vuoti che, legati alla miriade di tracce contenute nelle singole immagini, rimandano a crisi dell'esistenza e a vuoti della memoria. Non si tratta di un gioco di prestigio, ma del tentativo di ricostruzione di un'identità altrimenti perduta nel breve incontro con un anonimo passante, o ancora di un punto di vista distaccato. Un "altro da se" visto da un "altrove".
Per Simone Falso la questione è invece “La pittura nella Fotografia” ovvero in che modo la pittura o dipingere influisce nel fare fotografia. Simone Falso con il proprio lavoro fotografico vuole così sottolineare come la scelta dell’inquadratura e il senso stesso dei vari progetti fotografici abbiano spesso una relazione con il fare pittura. E’ una soluzione, questa che, secondo Falso, trova riscontri nella realtà attraverso l’astrazione.
Visioni Simultanee è l’incontro di 3 giovani artisti padovani che simultaneamente attraversano il mondo fotografando New York, Londra, Atene, Sarajevo, il Messico e la Sicilia, ritrovandosi poi nella loro città d’origine per confrontarsi sui propri percorsi e la propria storia.
Così di Max Boldrin è "CON TUTTO IL RISPETTO PER LE CINQUE D": Le cinque D sono: DISTRUZIONE, DECADIMENTO, DISFACIMENTO, DESOLAZIONE, DEMOLIZIONE. L’artista padovano è sensibile ai disastri ambientali, all’incuria del paesaggio, e alle devastazioni procurate dall’uomo alla natura. Le zone e il paesaggio industriale con le loro architetture imponenti, sono il motivo conduttore di Boldrin che sottolinea come nelle immagini del progetto "...CINQUE D", difficilmente compare la figura umana. I suoi paesaggi, infatti, presentano un’atmosfera misteriosa, insolita, per molti versi irreale. Boldrin rappresenta il territorio e il paesaggio attraverso un’alterazione della percezione, dello sguardo su cui si focalizza la sua indagine. Il suo intento è l’archiviazione delle proprie “visioni”, per poterle poi trasformare in sequenze di un possibile film. In realtà, "...CINQUE D", è un progetto in continuo svolgimento, in cui ogni diversa situazione presenta possibilità di sviluppo della sequenza e della narrazione.
Di Christine Gedeon & Gabriele D'Agaro è invece il progetto “Visioni Simultanee”. New York in questo caso è la Città senza centro, dove il concetto di tempo cambia in base al contesto: dove non esiste un centro, non vi è allontanamento ma transito, o una costante presenza. La posizione dell'individuo nello spazio urbano non determina una vicinanza o una lontananza da un centro simbolico, ma un perenne spaesamento. La sua collocazione
temporale è intercambiabile, il "prima" e il "dopo" si fondono e la posizione apparentemente iniziale potrebbe tranquillamente essere un successivo ritorno. Per D’Agaro è il concetto stesso di città contemporanea che impedisce la consequenzialità dell'esistenza, la quale si ripete sempre uguale a se stessa. Così in "Visioni Simultanee" le immagini si fondono tra loro nell'unità di luogo, tempo e azione. Esse senza cercare alibi, mostrano le loro sovrapposizioni in modo quasi ostentato nella loro valenza estetica, lasciando linee e vuoti che, legati alla miriade di tracce contenute nelle singole immagini, rimandano a crisi dell'esistenza e a vuoti della memoria. Non si tratta di un gioco di prestigio, ma del tentativo di ricostruzione di un'identità altrimenti perduta nel breve incontro con un anonimo passante, o ancora di un punto di vista distaccato. Un "altro da se" visto da un "altrove".
Per Simone Falso la questione è invece “La pittura nella Fotografia” ovvero in che modo la pittura o dipingere influisce nel fare fotografia. Simone Falso con il proprio lavoro fotografico vuole così sottolineare come la scelta dell’inquadratura e il senso stesso dei vari progetti fotografici abbiano spesso una relazione con il fare pittura. E’ una soluzione, questa che, secondo Falso, trova riscontri nella realtà attraverso l’astrazione.
03
marzo 2004
Visioni Simultanee
03 marzo 2004
incontro - conferenza
Location
GALLERIA SOTTOPASSO DELLA STUA
Padova, Largo Europa, (Padova)
Padova, Largo Europa, (Padova)
Vernissage
3 Marzo 2004, ore 21.00
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