Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Visual Poetry – 24 artisti di poesia visiva
Ed ecco che, su improbabili leggii, sfilano le immagini e interagiscono con parole, frammenti, lacerti, abbecedari, citazioni, nonsensi, enigmi, come pagine archeologiche nelle quali va scoperto un codice e laddove la varietà non serve a chiarire, ma a moltiplicare le possibilità di senso.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In questo inizio d’autunno 2012, nello spazio della Galleria del Carbone sono ordinate le tavole che gli autori (nomi importanti e rappresentativi della storia della Poesia Visiva) hanno inviato a partire dalla primavera scorsa.
Ed ecco che, su improbabili leggii, sfilano le immagini e interagiscono con parole, frammenti, lacerti, abbecedari, citazioni, nonsensi, enigmi, come pagine archeologiche nelle quali va scoperto un codice e laddove la varietà non serve a chiarire, ma a moltiplicare le possibilità di senso.
La poesia visiva non ricerca una preminenza della parola sull’immagine, né il contrario, essa porta lo sguardo e l’ascolto a fluttuare, come un’onda dal testo visivo a quello scritto, convalidandone l’inscindibilità. L’intento sotteso pare sia dare indizi sempre nuovi per possibili soluzioni dell’incognita, e tuttavia sulla pagina le scritture si offrono precise come “parole d’ordine”. Non lasciamoci trarre in inganno dal testo che si compone, e finisce, dentro i confini della pagina o della tavola che per lo più è tutta racchiusa nella piccola dimensione canonica di un foglio A4 o pressappoco. E non tragga in inganno neppure la forma criptica, a volte, ruvida, pungente, ispida, che porterebbe a distanziarla dal concetto di poesia, che nell’accezione popolare è sinonimo di intenzione dolce (dolcificata, sdolcinata).
La poesia è parola che apre, non parola che denota, contorna, circoscrive e ferma le cose. La parola poetica è chiave, l’opposizione di positivo e negativo, ambedue necessari per far scattare la serratura. Chiave per accedere a un mondo. Le sue stesse sonorità, i fonemi, separati l’uno dall’altro, aprono a nuovi significati ed apportano senso altro, tracciabile nell’aria quasi come corpo fisico.
E non lasciamoci ingannare neppure dalla forma grafica delle tracce sul foglio. A volte sono fili che dipanano una scrittura corsiva, a volte sono rigide forme stampate concluse in se stesse. Anche di queste forme possiamo far uso per entrare nel senso della parola. La parola è cosa da guardare, tastare, percepire a più livelli, ha spazio dentro e si concede al fuori. Tanto più la parola è ambigua e si apre insatura, crea nuovi legami quasi chimici, tanto più contiene significato. In questo senso è poesia.
La poesia visiva è parola da guardare ed indagare. Nel confine della pagina restano imprigionati dei segnali, che sono tracce impastate in coaguli cromatici o forme riconoscibili, per suggerire possibili percorsi.
Lì dentro non è sigillato un singolo significato, sono energie che si diramano, si incrociano, dilagano in nuovi liquidi pensieri._________________________________________________________________________ Ferrara – Settembre 2012 Lucia Boni
Ed ecco che, su improbabili leggii, sfilano le immagini e interagiscono con parole, frammenti, lacerti, abbecedari, citazioni, nonsensi, enigmi, come pagine archeologiche nelle quali va scoperto un codice e laddove la varietà non serve a chiarire, ma a moltiplicare le possibilità di senso.
La poesia visiva non ricerca una preminenza della parola sull’immagine, né il contrario, essa porta lo sguardo e l’ascolto a fluttuare, come un’onda dal testo visivo a quello scritto, convalidandone l’inscindibilità. L’intento sotteso pare sia dare indizi sempre nuovi per possibili soluzioni dell’incognita, e tuttavia sulla pagina le scritture si offrono precise come “parole d’ordine”. Non lasciamoci trarre in inganno dal testo che si compone, e finisce, dentro i confini della pagina o della tavola che per lo più è tutta racchiusa nella piccola dimensione canonica di un foglio A4 o pressappoco. E non tragga in inganno neppure la forma criptica, a volte, ruvida, pungente, ispida, che porterebbe a distanziarla dal concetto di poesia, che nell’accezione popolare è sinonimo di intenzione dolce (dolcificata, sdolcinata).
La poesia è parola che apre, non parola che denota, contorna, circoscrive e ferma le cose. La parola poetica è chiave, l’opposizione di positivo e negativo, ambedue necessari per far scattare la serratura. Chiave per accedere a un mondo. Le sue stesse sonorità, i fonemi, separati l’uno dall’altro, aprono a nuovi significati ed apportano senso altro, tracciabile nell’aria quasi come corpo fisico.
E non lasciamoci ingannare neppure dalla forma grafica delle tracce sul foglio. A volte sono fili che dipanano una scrittura corsiva, a volte sono rigide forme stampate concluse in se stesse. Anche di queste forme possiamo far uso per entrare nel senso della parola. La parola è cosa da guardare, tastare, percepire a più livelli, ha spazio dentro e si concede al fuori. Tanto più la parola è ambigua e si apre insatura, crea nuovi legami quasi chimici, tanto più contiene significato. In questo senso è poesia.
La poesia visiva è parola da guardare ed indagare. Nel confine della pagina restano imprigionati dei segnali, che sono tracce impastate in coaguli cromatici o forme riconoscibili, per suggerire possibili percorsi.
Lì dentro non è sigillato un singolo significato, sono energie che si diramano, si incrociano, dilagano in nuovi liquidi pensieri._________________________________________________________________________ Ferrara – Settembre 2012 Lucia Boni
21
settembre 2012
Visual Poetry – 24 artisti di poesia visiva
Dal 21 al 30 settembre 2012
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA DEL CARBONE
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Ferrara, Via Del Carbone, 18, (Ferrara)
Orario di apertura
dal lunedì al venerdì 17.00-20.00; sabato e festivi 17.00-20.00 martedì chiuso
Vernissage
21 Settembre 2012, ore 18.00
Autore
Curatore