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Vite, morte e miracoli
Un anno fa, in corrispondenza con le celebrazioni per i defunti, l’OGA dedicava a tale tematica la mostra ‘In Memoriam’. Quest’anno, dato che è anche periodo dedicato a tutti i santi, ci si allarga aggiungendo presunti miracoli e, chiudendo il cerchio, ritornando alla vita.
Comunicato stampa
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Un anno fa, in corrispondenza con le celebrazioni per i defunti, l’OGA dedicava a tale tematica la mostra ‘In Memoriam’. Quest’anno, dato che è anche periodo dedicato a tutti i santi, ci si allarga aggiungendo presunti miracoli e chiudendo il cerchio, ritornando alla vita, con le infinite problematiche che le competono, in modo da confondere ulteriormente le acque del gorgo riflessivo.
Petra Brnardic (Zagabria, Croazia, 1978) Laureata all'Accademia di Belle Arti di Zagabria nel 2004, sta lavorando a brevi film sperimentali da diversi anni e di solito usa la tecnica del collage e immagini surreali, vivide e psichedeliche ispirate all'era del cinema muto, film underground e cult per lo più dagli anni '60-primi anni '80, estetica horror e camp e altre forme d'arte. "Il mio cinema è poesia visiva, spesso brutale, macabra, allucinante e piena di polarità, come il sesso e la morte o il bene contro il male, proprio come le grotte più profonde della psiche umana e l'oceano del subconscio".
Werther Germondari (Rimini, 1963) Artista visivo, performer e filmmaker. Attento a dinamiche innovative sperimentali neo-concettuali che si caratterizzano per un gusto ironico e surreale, svolge dai primi anni ottanta una ricerca attraverso numerosi media espressivi. Ha partecipato a esposizioni in gallerie private e spazi sperimentali internazionali, alternando installazioni d’ambiente, videowork e atti performativi, focalizzando l’attenzione su elementi nascosti, attinenti a una visione reale, sociale e politica. Nel 2013 ha ideato l’Ospizio Giovani Artisti.
Marcia Beatriz Granero (San Paolo, Brasile, 1982) è una videoartista laureata alla Belas Artes de São Paulo in Brasile, città in cui vive e lavora. Nel suo videowork "Lacuna" Jaque Jolene indaga su uno spazio culturale in cui era un'industria farmaceutica, portando con sé succhi di piante medicinali e semi germinati. Nell'altro video, "Tabaroa", la protagonista Jaque Jolene, cresciuta nell’entroterra, decide di fuggire dalla metropoli per tornare alle sue origini.
Shahar Marcus (Petah Tiqua, Israele, 1971) è un artista israeliano che lavora principalmente nel campo della performance e della videoarte. Le sue opere iniziali riguardavano l'esplorazione del proprio corpo e i suoi limiti, incorporando vari materiali deperibili, come pasta, succo e ghiaccio. Il suo corpo serviva da strumento, una piattaforma su cui si svolgevano vari "esperimenti". Le sue opere più recenti affrontano le questioni politiche locali, avvicinandosi ai punti di riferimento iconici israeliani con un punto di vista critico e divertente.
Morgan Menegazzo (Lendinara, 1976). Regista, autore e coordinatore editoriale. La sua indagine si focalizza principalmente sul rapporto tra medium e linguaggio e sul ruolo della luce nella definizione della realtà visiva. Dopo gli studi in Cinematografia compiuti al D.A.M.S. di Bologna, consegue il diploma in regia presso la Nuova Università del Cinema e Televisione (NUCT) in Cinecittà. Dal 2001 collabora con Mariachiara Pernisa ed insieme creano Hankgefmobility, un progetto multidisciplinare indipendente che comprende opere video, film e documentari.
Mariachiara Pernisa (Lugo, 1981). Autrice e montatrice. Si occupa di immagini, al confine tra fotografia, cinema e videoarte. La sua ricerca indaga la capacità illusoria, propria dei media audiovisivi, di trattenere l'inarrestabile, facendosi forma. Dopo la laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, consegue il diploma specialistico in montaggio e fotografia presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma. Le opere realizzate insieme a Morgan Megegazzo sono state distribuite in sala e trasmesse da emittenti televisive e network satellitari.
Ambra Scali (Bordighera, 1994) Conseguito il diploma di ”Maestra d’arte e Decoratrice” alla scuola media superiore, dell’istituto Statale d’Arte d’Imperia (2012-2013) ha protratto gli studi in ”Pittura” all’Accademia di Belle Arti di Sanremo conseguendo la Laurea (2014-2017) ed ottenuto gli attestati ai corsi di ”Ceramica” e ”2De3D” a l’école supérieure Pavillon Bosio di Montecarlo (2016-2017). Iscritta all’Accademia Albertina di Torino per la specialistica in scenografia teatrale (2017) ha partecipato di recente alla mostra “My Self” alla galleria Wunderkammern Effimere di Milano (2019).
Takayuki Yoshida (Hokkaido, Giappone, 1972). “Si dice che gli scultori, specialmente quelli che usano la pietra come materiale, realizzano le loro opere immaginando anche il futuro di mille anni dopo. Questo perché la pietra continuerà a rimanere come materiale anche se passano mille anni. Al giorno d'oggi, il film è digitale, non materiale, ma quello che ho imparato dallo scultore è che dobbiamo fare il film immaginando anche il futuro tra mille anni. Serve ad ammaliare i nostri spiriti nel film, mentre gli scultori cercano di inghiottire i loro spiriti nel materiale, con il metodo della preghiera”.
Petra Brnardic (Zagabria, Croazia, 1978) Laureata all'Accademia di Belle Arti di Zagabria nel 2004, sta lavorando a brevi film sperimentali da diversi anni e di solito usa la tecnica del collage e immagini surreali, vivide e psichedeliche ispirate all'era del cinema muto, film underground e cult per lo più dagli anni '60-primi anni '80, estetica horror e camp e altre forme d'arte. "Il mio cinema è poesia visiva, spesso brutale, macabra, allucinante e piena di polarità, come il sesso e la morte o il bene contro il male, proprio come le grotte più profonde della psiche umana e l'oceano del subconscio".
Werther Germondari (Rimini, 1963) Artista visivo, performer e filmmaker. Attento a dinamiche innovative sperimentali neo-concettuali che si caratterizzano per un gusto ironico e surreale, svolge dai primi anni ottanta una ricerca attraverso numerosi media espressivi. Ha partecipato a esposizioni in gallerie private e spazi sperimentali internazionali, alternando installazioni d’ambiente, videowork e atti performativi, focalizzando l’attenzione su elementi nascosti, attinenti a una visione reale, sociale e politica. Nel 2013 ha ideato l’Ospizio Giovani Artisti.
Marcia Beatriz Granero (San Paolo, Brasile, 1982) è una videoartista laureata alla Belas Artes de São Paulo in Brasile, città in cui vive e lavora. Nel suo videowork "Lacuna" Jaque Jolene indaga su uno spazio culturale in cui era un'industria farmaceutica, portando con sé succhi di piante medicinali e semi germinati. Nell'altro video, "Tabaroa", la protagonista Jaque Jolene, cresciuta nell’entroterra, decide di fuggire dalla metropoli per tornare alle sue origini.
Shahar Marcus (Petah Tiqua, Israele, 1971) è un artista israeliano che lavora principalmente nel campo della performance e della videoarte. Le sue opere iniziali riguardavano l'esplorazione del proprio corpo e i suoi limiti, incorporando vari materiali deperibili, come pasta, succo e ghiaccio. Il suo corpo serviva da strumento, una piattaforma su cui si svolgevano vari "esperimenti". Le sue opere più recenti affrontano le questioni politiche locali, avvicinandosi ai punti di riferimento iconici israeliani con un punto di vista critico e divertente.
Morgan Menegazzo (Lendinara, 1976). Regista, autore e coordinatore editoriale. La sua indagine si focalizza principalmente sul rapporto tra medium e linguaggio e sul ruolo della luce nella definizione della realtà visiva. Dopo gli studi in Cinematografia compiuti al D.A.M.S. di Bologna, consegue il diploma in regia presso la Nuova Università del Cinema e Televisione (NUCT) in Cinecittà. Dal 2001 collabora con Mariachiara Pernisa ed insieme creano Hankgefmobility, un progetto multidisciplinare indipendente che comprende opere video, film e documentari.
Mariachiara Pernisa (Lugo, 1981). Autrice e montatrice. Si occupa di immagini, al confine tra fotografia, cinema e videoarte. La sua ricerca indaga la capacità illusoria, propria dei media audiovisivi, di trattenere l'inarrestabile, facendosi forma. Dopo la laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, consegue il diploma specialistico in montaggio e fotografia presso l’Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma. Le opere realizzate insieme a Morgan Megegazzo sono state distribuite in sala e trasmesse da emittenti televisive e network satellitari.
Ambra Scali (Bordighera, 1994) Conseguito il diploma di ”Maestra d’arte e Decoratrice” alla scuola media superiore, dell’istituto Statale d’Arte d’Imperia (2012-2013) ha protratto gli studi in ”Pittura” all’Accademia di Belle Arti di Sanremo conseguendo la Laurea (2014-2017) ed ottenuto gli attestati ai corsi di ”Ceramica” e ”2De3D” a l’école supérieure Pavillon Bosio di Montecarlo (2016-2017). Iscritta all’Accademia Albertina di Torino per la specialistica in scenografia teatrale (2017) ha partecipato di recente alla mostra “My Self” alla galleria Wunderkammern Effimere di Milano (2019).
Takayuki Yoshida (Hokkaido, Giappone, 1972). “Si dice che gli scultori, specialmente quelli che usano la pietra come materiale, realizzano le loro opere immaginando anche il futuro di mille anni dopo. Questo perché la pietra continuerà a rimanere come materiale anche se passano mille anni. Al giorno d'oggi, il film è digitale, non materiale, ma quello che ho imparato dallo scultore è che dobbiamo fare il film immaginando anche il futuro tra mille anni. Serve ad ammaliare i nostri spiriti nel film, mentre gli scultori cercano di inghiottire i loro spiriti nel materiale, con il metodo della preghiera”.
04
novembre 2019
Vite, morte e miracoli
Dal 04 al 15 novembre 2019
arte contemporanea
Location
OSPIZIO GIOVANI ARTISTI
Roma, Via Cernaia, 15, (Roma)
Roma, Via Cernaia, 15, (Roma)
Orario di apertura
solo su appuntamento, scrivendo a wgermondari@mac.com
Vernissage
4 Novembre 2019, h 18 - 20.30
Autore