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Vite notturne e gioielli strutturali
BABS Art Gallery inaugura una mostra collettiva dedicata ai tre designers orafi selezionati dall’esperienza della Milano Jewelry Week, Eleonora Castagnetta Botta, Paula Di Dario e Lunante. Insieme alle loro creazioni in mostra anche le fotografie di Enzo Isaia, ispirate ai vitigni piemontesi.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Dal 18 Febbraio al 31 Marzo 2020 BABS Art Gallery ospiterà nei suoi spazi milanesi la collettiva “Vite notturne e gioielli strutturali”. La mostra è incentrata sull’incontro fra le fotografie di Enzo Isaia, ispirate alla vita notturna della Natura nei vigneti piemontesi, e i gioielli di Eleonora Castagnetta Botta, Paula Di Dario e Lunante, i tre designer reduci dall’esperienza della Milano Jewelry Week con cui BABS ha vantato una partnership. Diversi per percorso e ispirazione, i tre sono accomunati da un taglio architettonico e una visione strutturalista del design orafo. Da un lato la meticolosa e paziente ricerca della perfezione in natura di Enzo Isaia, il quale dà vita ai propri “still-life” fotografici di notte, sfidando il freddo ed il sonno per catturare l’impalbabile meraviglia delle forme vegetali in istanti irripetibili; dall’altro la forza espressiva di composizioni geometriche pulite e lineari che accomuna gli altri tre designer, i cui gioielli puntano l’accento sulla contaminazione avanguardista fra architettura e design (Botta), sull’esaltazione di forme archetipe significative e significanti (Di Dario), sulla riduzione massima della struttura e del materiale per recuperare, attraverso forme pre-minimaliste, una dimensione originaria dell’artigianalità orafa (Lunante).
In quest’opposizione voluta fra perfezione naturale e sovra-strutturale, si osserva una chiara volontà di controllo e ricostruzione sia da parte di chi, come Isaia, opera sul naturale, sia di chi è invece più interessato alla sapienza artigianale prodotta dall’uomo. Isaia interviene artificiosamente nei suoi scatti, come sostiene Ermanno Tedeschi, alla stregua di “un pittore ed uno scenografo che con il sapiente uso della luce […] riesce a trasformare i frutti della vite in vere e proprie sculture trasferite su carta”. La stessa esattezza e precisione le osserviamo, sul piano materico, nelle creazioni dei designers: Eleonora Castagnetta Botta e Lunante perchè accomunati dalla prospettiva architettonica di osservazione della realtà (eredità che condividono del resto anche con Enzo Isaia), mentre in Paula Di Dario lo studio della forma esatta si evince nelll’ossessione per una sola figura geometrica, il cubo, combinata nei modi più disparati.
Il risultato di quest’operazione di commistione fra Natura e Struttura, fra fotografia e design, è un prolifico scambio fra linguaggi e metodologie diverse: gli acini, i tralci e i pampini colorati dei vitigni piemontesi catturati da Isaia, “gioielli unici adagiati sul nero velluto della notte” (Giorgio La Rocca), incontrano i (veri) gioielli “strutturali” dei tre giovani designer, all’insegna di una competenetrazione fra dimensione naturale ed umana che ha come obiettivo comune la ricerca della perfezione estetica.
In quest’opposizione voluta fra perfezione naturale e sovra-strutturale, si osserva una chiara volontà di controllo e ricostruzione sia da parte di chi, come Isaia, opera sul naturale, sia di chi è invece più interessato alla sapienza artigianale prodotta dall’uomo. Isaia interviene artificiosamente nei suoi scatti, come sostiene Ermanno Tedeschi, alla stregua di “un pittore ed uno scenografo che con il sapiente uso della luce […] riesce a trasformare i frutti della vite in vere e proprie sculture trasferite su carta”. La stessa esattezza e precisione le osserviamo, sul piano materico, nelle creazioni dei designers: Eleonora Castagnetta Botta e Lunante perchè accomunati dalla prospettiva architettonica di osservazione della realtà (eredità che condividono del resto anche con Enzo Isaia), mentre in Paula Di Dario lo studio della forma esatta si evince nelll’ossessione per una sola figura geometrica, il cubo, combinata nei modi più disparati.
Il risultato di quest’operazione di commistione fra Natura e Struttura, fra fotografia e design, è un prolifico scambio fra linguaggi e metodologie diverse: gli acini, i tralci e i pampini colorati dei vitigni piemontesi catturati da Isaia, “gioielli unici adagiati sul nero velluto della notte” (Giorgio La Rocca), incontrano i (veri) gioielli “strutturali” dei tre giovani designer, all’insegna di una competenetrazione fra dimensione naturale ed umana che ha come obiettivo comune la ricerca della perfezione estetica.
18
febbraio 2020
Vite notturne e gioielli strutturali
Dal 18 febbraio al 31 marzo 2020
arti decorative e industriali
Location
BABS ART GALLERY
Milano, Via Maurizio Gonzaga, 2, (Milano)
Milano, Via Maurizio Gonzaga, 2, (Milano)
Orario di apertura
da lunedì a venerdì ore 10 - 18
Vernissage
18 Febbraio 2020, h 18:30, su invito
Sito web
Ufficio stampa
BABS Art Gallery
Autore