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Vito Bongiorno / Tiziano Lucci – MONOPÓLO
Appositamente pensata per questo appuntamento, la mostra MONOPÓLO (negativo o del terrore), ipotizza lo svelamento “gimnosofistico” di due sistemi di connessioni che ci riguardano da vicino rappresentando tra i maggiori destabilizzatori psicologici dalla fine della seconda guerra mondiale: le Borse e gli attentati
Comunicato stampa
Segnala l'evento
MONOPÓLO
Vito Bongiorno|Tiziano Lucci
Appositamente pensata per questo appuntamento, la mostra MONOPÓLO
(negativo o del terrore), ipotizza lo svelamento "gimnosofistico" di due sistemi
di connessioni che ci riguardano da vicino rappresentando tra i maggiori
destabilizzatori psicologici dalla fine della seconda guerra mondiale: le Borse e
gli attentati.
Immaginando un’ottica verticale sul tempo e sincronicistica sullo spazio -inteso
come mappa connessionistico-magica dell’arco temporale attraversato nelle sue
varie dimensioni- si disegna un'Italia di oggi in relazione ai problemi ereditati
durante gli anni di piombo. Questa ricerca, che nei lavori di Vito Bongiorno
assume forma poetica d’afflato sociale, si traduce in Tiziano Lucci in un’opera
magnetico-heisenberghiana ludica -come lui stesso la definisce- che va letta in
chiave ironica e dissacrante.
Seguendo le orme di Dante, e considerando "Roma città magica", Lucci ha
rilevato alcune suggestioni legate alla collocazione topografica di Bibliothè.
Via Celsa, infatti, è la naturale prosecuzione di via Michelangelo Caetani (noto
dantista), luogo del ritrovamento del corpo di Aldo Moro; inoltre, essa congiunge
via delle Botteghe Oscure, sede storica del PCI, con Piazza del Gesù, dove
aveva stanza la DC e dove si affaccia Palazzo Vitelleschi, sede della Gran
Loggia d’Italia.
Il titolo “Monopòlo negativo” è tratto dagli studi sul magnetismo di Pierluigi
Ighina e si riferisce ad una spirale di energia magnetica negativa, con la
punta rivolta verso il basso, la stessa struttura dell’Inferno dantesco. Lucci,
sovrapponendo spunti che vanno dalla visione alchemica e sincronicistica della
Divina Commedia - letta come Opus magnum - alla suddivisione del cosmo in
dodici segni dello Zodiaco, ha elaborato un sistema chiaroveggente sia sulle
Borse che sugli attentati. Così è nato Monopòlo negativo, ispirato al celebre
gioco da tavolo. Il Monopòli, nato negli Stati Uniti a scopo didattico, venne
commercializzato nel 1934 per educare all’economia un popolo che era appena
uscito dalla crisi del 1929 -1933.
All’odierna crisi finanziaria si ricollega il lavoro di Vito Bongiorno, Handle with
care, opera vincitrice del recente Premio Inside Art “Arte e Crisi”. Rappresenta
un’Italia composta da frammenti di carbone che qui simboleggia il lavoro, la
malattia, la spaccatura, il pericolo, l’inquinamento, e, associato al colore nero, la
morte, il male, il mistero, il caos primigenio legato all’invisibile e all’inconoscibile.
Per l’artista è l’immagine di un’Italia fragile, combusta, da maneggiare con cura
come fosse sul punto di sgretolarsi.
Realizzato per questa mostra è invece 1969-1984 dove la minacciosa silouetthe
di un proiettile svetta sulla cronologia degli anni di piombo con la stima delle
vittime. Ma, simultaneamente, nella sua tensione verticale, svela un’energia
vitale e positiva tesa ad una volontà di superamento.
Nella performance, una “Vestale velata” presiede alla preparazione del gioco.
Tra nuda verità e apparenza ingannevole, il gesto del velare o dello svelamento,
rimanda al baluginìo dell’intravedere, all’oscurità dell’enigma in cui si può
nascondere e custodire ogni mistero.
Lori Adragna e Maria Arcidiacono
Vito Bongiorno|Tiziano Lucci
Appositamente pensata per questo appuntamento, la mostra MONOPÓLO
(negativo o del terrore), ipotizza lo svelamento "gimnosofistico" di due sistemi
di connessioni che ci riguardano da vicino rappresentando tra i maggiori
destabilizzatori psicologici dalla fine della seconda guerra mondiale: le Borse e
gli attentati.
Immaginando un’ottica verticale sul tempo e sincronicistica sullo spazio -inteso
come mappa connessionistico-magica dell’arco temporale attraversato nelle sue
varie dimensioni- si disegna un'Italia di oggi in relazione ai problemi ereditati
durante gli anni di piombo. Questa ricerca, che nei lavori di Vito Bongiorno
assume forma poetica d’afflato sociale, si traduce in Tiziano Lucci in un’opera
magnetico-heisenberghiana ludica -come lui stesso la definisce- che va letta in
chiave ironica e dissacrante.
Seguendo le orme di Dante, e considerando "Roma città magica", Lucci ha
rilevato alcune suggestioni legate alla collocazione topografica di Bibliothè.
Via Celsa, infatti, è la naturale prosecuzione di via Michelangelo Caetani (noto
dantista), luogo del ritrovamento del corpo di Aldo Moro; inoltre, essa congiunge
via delle Botteghe Oscure, sede storica del PCI, con Piazza del Gesù, dove
aveva stanza la DC e dove si affaccia Palazzo Vitelleschi, sede della Gran
Loggia d’Italia.
Il titolo “Monopòlo negativo” è tratto dagli studi sul magnetismo di Pierluigi
Ighina e si riferisce ad una spirale di energia magnetica negativa, con la
punta rivolta verso il basso, la stessa struttura dell’Inferno dantesco. Lucci,
sovrapponendo spunti che vanno dalla visione alchemica e sincronicistica della
Divina Commedia - letta come Opus magnum - alla suddivisione del cosmo in
dodici segni dello Zodiaco, ha elaborato un sistema chiaroveggente sia sulle
Borse che sugli attentati. Così è nato Monopòlo negativo, ispirato al celebre
gioco da tavolo. Il Monopòli, nato negli Stati Uniti a scopo didattico, venne
commercializzato nel 1934 per educare all’economia un popolo che era appena
uscito dalla crisi del 1929 -1933.
All’odierna crisi finanziaria si ricollega il lavoro di Vito Bongiorno, Handle with
care, opera vincitrice del recente Premio Inside Art “Arte e Crisi”. Rappresenta
un’Italia composta da frammenti di carbone che qui simboleggia il lavoro, la
malattia, la spaccatura, il pericolo, l’inquinamento, e, associato al colore nero, la
morte, il male, il mistero, il caos primigenio legato all’invisibile e all’inconoscibile.
Per l’artista è l’immagine di un’Italia fragile, combusta, da maneggiare con cura
come fosse sul punto di sgretolarsi.
Realizzato per questa mostra è invece 1969-1984 dove la minacciosa silouetthe
di un proiettile svetta sulla cronologia degli anni di piombo con la stima delle
vittime. Ma, simultaneamente, nella sua tensione verticale, svela un’energia
vitale e positiva tesa ad una volontà di superamento.
Nella performance, una “Vestale velata” presiede alla preparazione del gioco.
Tra nuda verità e apparenza ingannevole, il gesto del velare o dello svelamento,
rimanda al baluginìo dell’intravedere, all’oscurità dell’enigma in cui si può
nascondere e custodire ogni mistero.
Lori Adragna e Maria Arcidiacono
01
febbraio 2013
Vito Bongiorno / Tiziano Lucci – MONOPÓLO
Dal primo al 16 febbraio 2013
arte contemporanea
Location
BIBLIOTHE’ CONTEMPORARY ART GALLERY
Roma, Via Celsa, 4/5, (ROMA)
Roma, Via Celsa, 4/5, (ROMA)
Vernissage
1 Febbraio 2013, h 19
Autore
Curatore