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Vittorio Alfieri – aristocratico ribelle
Fabre, Bossi, Reynolds, Gainsborough, Durer, Guttenbrunn, Bellotto, Batoni, Canova, David, Demachy, Mengs: a questi e a molti altri artisti il compito di raccontare, attraverso oltre 130 opere tra dipinti, disegni, sculture, stampe e arredi, corredati da edizioni e documenti autografi, la vita di Vittorio Alfieri.
Comunicato stampa
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Una ricca esposizione celebrativa attraverso cui avvicinare il pubblico alla figura e all’estrema attualità del letterato piemontese.
Fabre, Bossi, Reynolds, Gainsborough, Durer, Guttenbrunn, Bellotto, Batoni, Canova, David, Demachy, Mengs: a questi e a molti altri artisti il compito di raccontare, attraverso oltre 130 opere tra dipinti, disegni, sculture, stampe e arredi, corredati da edizioni e documenti autografi, la vita di Vittorio Alfieri. Una vita che rivive nei ritratti della famiglia, delle donne amate, degli amici, dei sovrani incontrati, nelle vedute e nei paesaggi delle città che l’ospitarono, nelle ricostruzioni degli ambienti a lui cari e nelle opere ispirate ai personaggi dei suoi componimenti.
Una vita che si rivela inquieta e passionale, presentandoci una delle più vivaci personalità che attraversarono l’Europa della seconda metà del Settecento: Alfieri non fu soltanto originale drammaturgo, ma anche acuto osservatore dei sistemi politici e sociali del suo tempo, un intellettuale aristocratico avverso alla subordinazione monarchica, capace di esercitare un'influenza determinante nella formazione della coscienza nazionale italiana.
Viaggiatore curioso e irrequieto, grande amante dei cavalli come della femminilità, con un'esistenza ricca di avventure, di incontri, di passioni, di amicizie profonde e amori libertini, Vittorio Alfieri si confrontò con la società inglese a ridosso dell’800, soggiornò a Vienna ai tempi di Maria Teresa, conobbe la Prussia di Federico II, la Russia della Grande Caterina, la Parigi rivoluzionaria, divenendo non soltanto spettatore, ma protagonista e cittadino appassionato dell'Europa settecentesca, nel cuore della transizione tra l'ancien regime ed il XIX secolo.
L’esposizione, promossa dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico del Piemonte, dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del 250° anniversario della nascita di Vittorio Alfieri e dall’Associazione Torino Città Capitale Europea, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Torino, è finanziata dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del 250° anniversario della nascita di Vittorio Alfieri, dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino, dalla Città di Torino, dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione CRT, con la collaborazione della Fondazione Teatro Regio di Torino, della Società Reale Mutua di Assicurazioni Agenzia Torino D’Azeglio e della Geodis-Züst Ambrosetti.
Il percorso espositivo, curato da Rosanna Maggio Serra, Fernando Mazzocca, Carla Enrica Spantigati e Carlo Sisi, si snoderà attraverso sei sezioni tematiche articolate nelle sale dei tre piani dell’Archivio di Stato di Torino, diretto da Isabella Ricci Massabò.
Fabre, Bossi, Reynolds, Gainsborough, Durer, Guttenbrunn, Bellotto, Batoni, Canova, David, Demachy, Mengs: a questi e a molti altri artisti il compito di raccontare, attraverso oltre 130 opere tra dipinti, disegni, sculture, stampe e arredi, corredati da edizioni e documenti autografi, la vita di Vittorio Alfieri. Una vita che rivive nei ritratti della famiglia, delle donne amate, degli amici, dei sovrani incontrati, nelle vedute e nei paesaggi delle città che l’ospitarono, nelle ricostruzioni degli ambienti a lui cari e nelle opere ispirate ai personaggi dei suoi componimenti.
Una vita che si rivela inquieta e passionale, presentandoci una delle più vivaci personalità che attraversarono l’Europa della seconda metà del Settecento: Alfieri non fu soltanto originale drammaturgo, ma anche acuto osservatore dei sistemi politici e sociali del suo tempo, un intellettuale aristocratico avverso alla subordinazione monarchica, capace di esercitare un'influenza determinante nella formazione della coscienza nazionale italiana.
Viaggiatore curioso e irrequieto, grande amante dei cavalli come della femminilità, con un'esistenza ricca di avventure, di incontri, di passioni, di amicizie profonde e amori libertini, Vittorio Alfieri si confrontò con la società inglese a ridosso dell’800, soggiornò a Vienna ai tempi di Maria Teresa, conobbe la Prussia di Federico II, la Russia della Grande Caterina, la Parigi rivoluzionaria, divenendo non soltanto spettatore, ma protagonista e cittadino appassionato dell'Europa settecentesca, nel cuore della transizione tra l'ancien regime ed il XIX secolo.
L’esposizione, promossa dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico del Piemonte, dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del 250° anniversario della nascita di Vittorio Alfieri e dall’Associazione Torino Città Capitale Europea, in collaborazione con l’Archivio di Stato di Torino, è finanziata dal Comitato Nazionale per le Celebrazioni del 250° anniversario della nascita di Vittorio Alfieri, dalla Regione Piemonte, dalla Provincia di Torino, dalla Città di Torino, dalla Compagnia di San Paolo e dalla Fondazione CRT, con la collaborazione della Fondazione Teatro Regio di Torino, della Società Reale Mutua di Assicurazioni Agenzia Torino D’Azeglio e della Geodis-Züst Ambrosetti.
Il percorso espositivo, curato da Rosanna Maggio Serra, Fernando Mazzocca, Carla Enrica Spantigati e Carlo Sisi, si snoderà attraverso sei sezioni tematiche articolate nelle sale dei tre piani dell’Archivio di Stato di Torino, diretto da Isabella Ricci Massabò.
05
ottobre 2003
Vittorio Alfieri – aristocratico ribelle
Dal 05 ottobre 2003 all'undici gennaio 2004
arte antica
Location
ARCHIVIO DI STATO
Torino, Piazza Castello, 209, (Torino)
Torino, Piazza Castello, 209, (Torino)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10.00 - 18.00
domenica ore 10.00 - 22.00
lunedì chiuso