E’ una festa di colori ciò che la galleria michelangelo propone in occasione della riapertura dopo la pausa estiva. Gli ultimi lavori di Vittorio Bellini, eseguiti nella quiete e tranquillità dell’atelier di Bondo di Colzate (Bergamo), ben esprimono il clima di questa calda e assolata estate ed il sentimento di serenità e gioia che domina l’artista in questo periodo. Negli ultimi anni Bellini sembra mettere in sordina guerre, violenze e povertà per dedicarsi a temi più felici. Non è certo un rifiuto della realtà il suo, ma è forse la proposta di vedere il mondo e la vita in modo più ottimista, cercando speranza nel futuro.
Dopo la mostra “Pathos” dell’aprile 2000, si avverte infatti una svolta nel suo modo di dipingere e si tratta, più che di un cambiamento stilistico, di una variazione tematica.
Per questa nuova esposizione l’artista ha dipinto straordinarie composizioni nell’interno del suo studio, accostando gli strumenti di lavoro, barattoli, tele e pennelli, a frutti, funghi, bottiglie, libri, sedie impagliate. La disposizione degli oggetti non potrebbe essere più armoniosa e a ciò si aggiunge un indovinato cromatismo e l’abilità nell’uso della luce che solo un vero maestro possiede.
La maggior parte delle opere esposte sono vivaci nature morte, ma Bellini presenta anche due opere particolari, di grande impatto e forza emotiva che “tradiscono” il tema dominante della mostra. Si tratta di un grande trittico e di un’ampia tela rappresentanti la Crocifissione. In questi soggetti si comprende come l’artista non abbia mai abbandonato il tema sacro, in lui sempre profondamente radicato.