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VITTORIO BELLINI. UNA VITA A COLORI – opere dal 1951 al 2006
La mostra, strutturata in sei sezioni che narrano varie fasi artistiche di Vittorio Bellini (Vertova (Bg) 1936-Bergamo 2009), fornisce un’analisi approfondita su una selezione di opere prodotte dal 1951 al 2006, invitando il pubblico a esplorarne l’evoluzione creativa e pittorica.
Comunicato stampa
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Comune di Vertova
COMUNICATO STAMPA
Il Comune di Vertova è lieto di annunciare l’inaugurazione della mostra:
VITTORIO BELLINI – UNA VITA A COLORI opere dal 1951 al 2006
un’emozionante esposizione che vuole omaggiare la straordinaria opera dell’artista e concittadino Vittorio Bellini (Vertova 1936 – Bergamo 2009).
MOSTRA E CATALOGO A CURA DI BEATRICE BELLINI
DATE MOSTRA: DAL 14 APRILE AL 5 MAGGIO 2024
INAUGURAZIONE: sabato 13 aprile ore 18.00
LUOGO: VERTOVA (BG) - CENTRO CULTURALE GIOVANNI TESTORI Via Convento, 10
ORARI: feriali 15.00 – 19.30 – sabato e festivi 10.00 – 12.30/ 15.00 – 19.30 – INGRESSO LIBERO
Ogni giovedì e venerdì alle ore 15.30 visita guidata gratuita su prenotazione (min. 5 max 15 persone) con la curatrice della mostra. Per prenotazioni: tel. 3393296771
Prefazione mostra
Vittorio Bellini - Una Vita a Colori è molto più di un’esposizione di opere d’arte, è un viaggio attraverso la visione straordinaria di un artista che ha dedicato la sua esistenza all’arte e che, attraverso la sua maestria nell’uso del colore, ci invita in un percorso intriso di passioni cromatiche.
La mostra, strutturata in sei sezioni che narrano varie fasi artistiche di Bellini, fornisce un’analisi approfondita su una selezione di opere prodotte dal 1951 al 2006, molte delle quali mai mostrate precedentemente, invitando il pubblico a immergersi nelle creazioni dell’artista e a esplorarne l’evoluzione artistica nel corso degli anni.
Le fonti d’ispirazione di Bellini affondano profondamente nelle radici della sua identità e questa esposizione vuole anche essere un tributo al profondo attaccamento che l’artista nutriva per la sua terra natia, Vertova, incastonata nella bergamasca Valle Seriana. Alcune opere esposte narrano storie di luoghi, cultura e tradizioni, costituendo un omaggio al legame indissolubile tra l’artista e il suo paese.
Nel corso degli anni, Vittorio Bellini ha dimostrato una straordinaria capacità di reinventarsi, spaziando tra diverse forme d’arte e approcci stilistici, che testimoniano la dedizione e il suo costante desiderio di crescita artistica. La sua arte è un inno alla diversità cromatica e alle infinite possibilità della forma; la sua abilità nel mescolare colori, l’originalità e la profondità emotiva delle sue creazioni raccontano la storia di un viaggiatore dell’anima, sempre alla ricerca di nuove sfide e nuove prospettive.
La sua opera artistica si estende ben oltre la mera rappresentazione visiva; si tratta di un dialogo intimo con il suo spirito creativo, una profonda riflessione sui vari capitoli della vita, un mezzo per immortalare i luoghi che occupano un posto speciale nel suo cuore, con una talentuosa capacità di trasmettere emozioni attraverso il linguaggio universale dei colori. Ogni pennellata è un riflesso delle sue esperienze, un’ode ai colori che compongono il tessuto della sua vita; ogni quadro è un racconto e un capitolo nel libro aperto della sua esistenza artistica.
Questa mostra rappresenta un’opportunità per immergersi nell’ispirazione che scaturisce dai dipinti di Vittorio Bellini, offrendo una prospettiva approfondita su un viaggio artistico straordinario e affascinante. Un percorso che non solo suscita curiosità e riflessioni, ma anche emozioni profonde, permettendo di apprezzare l’arte di un uomo che ha dedicato la sua intera vita a dipingere il mondo con vibranti sfumature di passione e creatività.
Per questa esposizione è stato realizzato anche un catalogo, strumento utile per esplorare in dettaglio l’evoluzione artistica di Bellini; attraverso immagini e testi esplicativi, vengono approfondite le influenze, i temi ricorrenti e gli esperimenti stilistici che hanno contraddistinto la sua carriera, rivelando l’essenza unica di ogni fase della sua “vita a colori”.
Beatrice Bellini
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
Beatrice Bellini
tel. 3393296771
beatricebellini@yahoo.it
Facebook: facebook.com/vittoriobelliniart
Con il patrocinio di:
Comunità Montana Valle Seriana
BIOGRAFIA
VITTORIO BELLINI
(1936 – 2009)
Vittorio Bellini nasce a Vertova (Bg) nel 1936. La passione per la pittura lo spinge, appena ventenne, ad alternare il lavoro ai corsi di pittura presso l’Accademia Carrara di Bergamo, retta a quel tempo da Trento Longaretti. Nel 1960, insieme a Longaretti ed altri noti artisti, partecipa al Premio Torri allestito al Palazzo della Permanente di Milano. Da questa data è assidua la sua presenza a concorsi e premi d’arte che, frequentemente, vengono organizzati in Lombardia. Il primo vero successo arriva nel 1966 quando Bellini vince il Primo Premio Lecco seguito, nel 1968, dal Primo Premio Sarnico. Fino al 1973 l’artista sperimenta diverse tecniche e stili, mosso dalla curiosità e dalla necessità di confrontarsi con la scena artistica internazionale e contemporanea.
Scrive anche molte poesie, una passione che non abbandonerà mai; tra il 1971 e il 1974 firma le proprie opere con lo pseudonimo “Bellorio” e viene pubblicato il catalogo “Bellorio, Dipinti e poesie”. Nel 1974 vince uno dei premi più ambiti dagli artisti del tempo, il Primo Premio Giorgio Oprandi, svoltosi al Palazzo della Ragione di Bergamo, presentando un grande paesaggio dai colori caldi e luminosi, che mostra ulteriori cambiamenti espressivi. È il periodo dei dipinti che riflettono atmosfere soffuse e delicate, dei paesaggi con i quali Bellini interpreta i dintorni di Vertova, dal tratto squisitamente impressionista.
Viaggia molto in Europa, recandosi spesso in Unione Sovietica, dove stringe profondi legami di amicizia e collaborazione con importanti artisti. Nel 1979 espone a Mosca con i pittori russi, dove viene premiato con il Diploma di I° grado. Gli vengono allestite mostre personali a Bari, Venezia, Clusone (Bg), Bergamo e Stoccarda.
Nel 1983 conosce lo storico e critico d’arte Giovanni Testori con in quale instaura un rapporto d’amicizia fondato, soprattutto, su una forte affinità intellettuale e spirituale. Grazie all’invito di Testori, nel 1988 Bellini partecipa alla Biennale d’arte Sacra di Siena e, l’anno seguente, il critico stesso presenta al Meeting di Rimini la Via Crucis di Vertova.
Si tratta di un grandioso polittico (ora collocato in permanenza nella chiesa di Maria Immacolata a Tavernelle (Pesaro) ispirato da una personale meditazione sulla rievocazione storica della Via Crucis, che avviene ogni anno a Vertova il Venerdì Santo e che ha sempre coinvolto Bellini emotivamente.
Il tema della passione di Cristo è profondamente sentito dall’artista, che nei due anni seguenti è impegnato nella creazione di altri due grandi polittici, L’Altra Via Crucis (ora esposta in permanenza al Centro Culturale Giovanni Testori di Vertova) e L’Altra Via Crucis II. In questi anni, abbandonate ormai le atmosfere post-romantiche, il suo stile è chiaramente espressionista, la materia diventa sempre più densa e abbondante, i colori forti e contrastanti. Nascono cicli straordinari, tra cui “L’esilio dell’umanità” (1989-91), all’epoca dell’abbattimento del muro di Berlino e “La dissoluzione dell’essere” (1992-93), che evoca i drammatici episodi della guerra in Bosnia. Nel maggio del 1994 questa serie di opere è presentata da Fernand Fournier alla Galleria d’arte Braidense di Milano. Nel mese di agosto la mostra è richiesta dal Museo di Arte Contemporanea di Montesegale (Pavia), curata da Raffaele De Grada, sotto il patrocinio di Maria Pia Fanfani e dal Premio Europeo Biancamano. Nell’occasione Bellini riceve il Premio “Arte e Solidarietà 1994”.
Alla creatività artistica espressa attraverso la pittura Bellini affianca anche la scultura; nel 1995 gli viene organizzata la mostra “Bellini-Sculture, 1990-1994” presso il Centro Culturale G. Testori di Vertova (Bg).
Tra il 1995-1996 partecipa a vari concorsi ottenendo molti riconoscimenti, tra i quali il Primo Premio Città di Chiavenna. Espone anche in Francia e in Germania alcuni degli ultimi lavori. Nel 1998 è invitato al Premio Santhià (Vercelli), al Premio internazionale del Pomero (Milano), al Premio Sarezzo (Brescia), al Premio Donato Frisia (Como). La Galleria Compagnia del Disegno di Milano gli organizza la mostra “La magia del silenzio”, presentata dallo storico e critico d’arte Flavio Caroli. Nel 1999 è invitato al Premio Lissone (Milano).
Altri viaggi in Europa gli ispirano nuovi dipinti, diversi fra loro e affrontati con l’impeto di chi ha la forza di rinnovarsi continuamente.
Tra il 2000 e il 2002 nascono le serie di opere “Cieli” e “Mari” realizzati con colori ad olio e smalto, con cui l’artista omaggia i panorami che l’hanno affascinato durante un suo viaggio in Bretagna proseguendo, fino al 2005, con una serie di paesaggi dai colori vivaci, pieni di luce e da nature morte che l’artista immagina inserite nel suo atelier.
“Les couleurs de la vie, œuvres 2001-2004” è la mostra che segna il suo debutto a Parigi, città tanto amata da Bellini, dove a volte si rifugia a dipingere nella quiete del suo atelier. Inaugurata alla Galerie di Veroli nell’ottobre 2004, l’esposizione viene riproposta l’anno seguente a Bergamo, presso il Centro Culturale S. Bartolomeo. Lo stesso anno, Odon Wagner, direttore dell’omonima galleria canadese, resta affascinato dalle sue opere e le espone in occasione dell’inaugurazione della nuova sede a Toronto.
Nel febbraio 2006, grazie ad un incontro con Joseph Schlosser e Max Arndt Knut, grandi conoscitori d’arte tedeschi, nasce l’idea di un’importante mostra di dipinti e sculture di Bellini alla Kunstauktionshaus di Bamberg (Germania), che riscuote un grande successo di pubblico e critica. A luglio dello stesso anno gli viene organizzata una retrospettiva presso l’Accademia di Belle Arti Tadini di Lovere (Bg) a cura di Marco Albertario, in cui vengono esposti dipinti eseguiti tra il 1980 e il 2006.
Nel 2007, gli ultimi lavori di Vittorio Bellini sono esposti alla mostra “Graffiti Expressionism 2006-2007” presentata alla Galleria Michelangelo di Bergamo. In queste opere Bellini focalizza l’attenzione sul mondo dei bambini, dipingendo i loro elementari disegni su opere espressioniste da lui stesso create o su spessi strati formati da cartoni, collages di riviste e giornali. La Galleria Compagnia del Disegno di Milano lo invita ad esporre questi dipinti nell’aprile 2008 con la personale “Scena dell’eterna infanzia”, presentata dal critico d’arte Stefano Crespi.
In occasione della Pasqua del 2009, i Frati Domenicani della Chiesa di San Bartolomeo scelgono di celebrare questo evento solenne attraverso un’installazione di sculture sacre di Bellini, esposta presso il Centro Culturale di Bergamo. Intitolata “Il dolore, dopo”, questa mostra si rivelerà essere l’ultima personale con l’artista ancora in vita.
Nel dicembre 2016 la Galleria Michelangelo organizza Natura silente, 1967-2007, una mostra volta ad omaggiare l’artista con inedite opere che ricoprono un quarantennio di attività del maestro.
Nuovamente, nel 2021, è stata organizzata la mostra “Ricordi di viaggio: Bretagna, Andalusia, Grecia 2000-2002”, una festa di colori che narra i suggestivi ricordi di viaggio dell’artista ed evocano atmosfere di quiete e poesia realizzate con spiccata spontaneità e inconfondibile personalità.
Nel maggio 2022 la Galleria Michelangelo espone opere inedite realizzate tra il 1972 e 1973 dalle linee, dalle forme e dai colori caratteristici dell’orizzonte Pop, tendenzialmente fumettistici e caricaturali.
In quell’occasione è stata esposta anche la serie di opere riconducibile al movimento della “Poesia visiva” (1972) attraverso le quali l’artista esprime con grande originalità la sua angoscia dovuta alla problematica questione del progressivo inabissarsi della città di Venezia.
COMUNICATO STAMPA
Il Comune di Vertova è lieto di annunciare l’inaugurazione della mostra:
VITTORIO BELLINI – UNA VITA A COLORI opere dal 1951 al 2006
un’emozionante esposizione che vuole omaggiare la straordinaria opera dell’artista e concittadino Vittorio Bellini (Vertova 1936 – Bergamo 2009).
MOSTRA E CATALOGO A CURA DI BEATRICE BELLINI
DATE MOSTRA: DAL 14 APRILE AL 5 MAGGIO 2024
INAUGURAZIONE: sabato 13 aprile ore 18.00
LUOGO: VERTOVA (BG) - CENTRO CULTURALE GIOVANNI TESTORI Via Convento, 10
ORARI: feriali 15.00 – 19.30 – sabato e festivi 10.00 – 12.30/ 15.00 – 19.30 – INGRESSO LIBERO
Ogni giovedì e venerdì alle ore 15.30 visita guidata gratuita su prenotazione (min. 5 max 15 persone) con la curatrice della mostra. Per prenotazioni: tel. 3393296771
Prefazione mostra
Vittorio Bellini - Una Vita a Colori è molto più di un’esposizione di opere d’arte, è un viaggio attraverso la visione straordinaria di un artista che ha dedicato la sua esistenza all’arte e che, attraverso la sua maestria nell’uso del colore, ci invita in un percorso intriso di passioni cromatiche.
La mostra, strutturata in sei sezioni che narrano varie fasi artistiche di Bellini, fornisce un’analisi approfondita su una selezione di opere prodotte dal 1951 al 2006, molte delle quali mai mostrate precedentemente, invitando il pubblico a immergersi nelle creazioni dell’artista e a esplorarne l’evoluzione artistica nel corso degli anni.
Le fonti d’ispirazione di Bellini affondano profondamente nelle radici della sua identità e questa esposizione vuole anche essere un tributo al profondo attaccamento che l’artista nutriva per la sua terra natia, Vertova, incastonata nella bergamasca Valle Seriana. Alcune opere esposte narrano storie di luoghi, cultura e tradizioni, costituendo un omaggio al legame indissolubile tra l’artista e il suo paese.
Nel corso degli anni, Vittorio Bellini ha dimostrato una straordinaria capacità di reinventarsi, spaziando tra diverse forme d’arte e approcci stilistici, che testimoniano la dedizione e il suo costante desiderio di crescita artistica. La sua arte è un inno alla diversità cromatica e alle infinite possibilità della forma; la sua abilità nel mescolare colori, l’originalità e la profondità emotiva delle sue creazioni raccontano la storia di un viaggiatore dell’anima, sempre alla ricerca di nuove sfide e nuove prospettive.
La sua opera artistica si estende ben oltre la mera rappresentazione visiva; si tratta di un dialogo intimo con il suo spirito creativo, una profonda riflessione sui vari capitoli della vita, un mezzo per immortalare i luoghi che occupano un posto speciale nel suo cuore, con una talentuosa capacità di trasmettere emozioni attraverso il linguaggio universale dei colori. Ogni pennellata è un riflesso delle sue esperienze, un’ode ai colori che compongono il tessuto della sua vita; ogni quadro è un racconto e un capitolo nel libro aperto della sua esistenza artistica.
Questa mostra rappresenta un’opportunità per immergersi nell’ispirazione che scaturisce dai dipinti di Vittorio Bellini, offrendo una prospettiva approfondita su un viaggio artistico straordinario e affascinante. Un percorso che non solo suscita curiosità e riflessioni, ma anche emozioni profonde, permettendo di apprezzare l’arte di un uomo che ha dedicato la sua intera vita a dipingere il mondo con vibranti sfumature di passione e creatività.
Per questa esposizione è stato realizzato anche un catalogo, strumento utile per esplorare in dettaglio l’evoluzione artistica di Bellini; attraverso immagini e testi esplicativi, vengono approfondite le influenze, i temi ricorrenti e gli esperimenti stilistici che hanno contraddistinto la sua carriera, rivelando l’essenza unica di ogni fase della sua “vita a colori”.
Beatrice Bellini
PER ULTERIORI INFORMAZIONI:
Beatrice Bellini
tel. 3393296771
beatricebellini@yahoo.it
Facebook: facebook.com/vittoriobelliniart
Con il patrocinio di:
Comunità Montana Valle Seriana
BIOGRAFIA
VITTORIO BELLINI
(1936 – 2009)
Vittorio Bellini nasce a Vertova (Bg) nel 1936. La passione per la pittura lo spinge, appena ventenne, ad alternare il lavoro ai corsi di pittura presso l’Accademia Carrara di Bergamo, retta a quel tempo da Trento Longaretti. Nel 1960, insieme a Longaretti ed altri noti artisti, partecipa al Premio Torri allestito al Palazzo della Permanente di Milano. Da questa data è assidua la sua presenza a concorsi e premi d’arte che, frequentemente, vengono organizzati in Lombardia. Il primo vero successo arriva nel 1966 quando Bellini vince il Primo Premio Lecco seguito, nel 1968, dal Primo Premio Sarnico. Fino al 1973 l’artista sperimenta diverse tecniche e stili, mosso dalla curiosità e dalla necessità di confrontarsi con la scena artistica internazionale e contemporanea.
Scrive anche molte poesie, una passione che non abbandonerà mai; tra il 1971 e il 1974 firma le proprie opere con lo pseudonimo “Bellorio” e viene pubblicato il catalogo “Bellorio, Dipinti e poesie”. Nel 1974 vince uno dei premi più ambiti dagli artisti del tempo, il Primo Premio Giorgio Oprandi, svoltosi al Palazzo della Ragione di Bergamo, presentando un grande paesaggio dai colori caldi e luminosi, che mostra ulteriori cambiamenti espressivi. È il periodo dei dipinti che riflettono atmosfere soffuse e delicate, dei paesaggi con i quali Bellini interpreta i dintorni di Vertova, dal tratto squisitamente impressionista.
Viaggia molto in Europa, recandosi spesso in Unione Sovietica, dove stringe profondi legami di amicizia e collaborazione con importanti artisti. Nel 1979 espone a Mosca con i pittori russi, dove viene premiato con il Diploma di I° grado. Gli vengono allestite mostre personali a Bari, Venezia, Clusone (Bg), Bergamo e Stoccarda.
Nel 1983 conosce lo storico e critico d’arte Giovanni Testori con in quale instaura un rapporto d’amicizia fondato, soprattutto, su una forte affinità intellettuale e spirituale. Grazie all’invito di Testori, nel 1988 Bellini partecipa alla Biennale d’arte Sacra di Siena e, l’anno seguente, il critico stesso presenta al Meeting di Rimini la Via Crucis di Vertova.
Si tratta di un grandioso polittico (ora collocato in permanenza nella chiesa di Maria Immacolata a Tavernelle (Pesaro) ispirato da una personale meditazione sulla rievocazione storica della Via Crucis, che avviene ogni anno a Vertova il Venerdì Santo e che ha sempre coinvolto Bellini emotivamente.
Il tema della passione di Cristo è profondamente sentito dall’artista, che nei due anni seguenti è impegnato nella creazione di altri due grandi polittici, L’Altra Via Crucis (ora esposta in permanenza al Centro Culturale Giovanni Testori di Vertova) e L’Altra Via Crucis II. In questi anni, abbandonate ormai le atmosfere post-romantiche, il suo stile è chiaramente espressionista, la materia diventa sempre più densa e abbondante, i colori forti e contrastanti. Nascono cicli straordinari, tra cui “L’esilio dell’umanità” (1989-91), all’epoca dell’abbattimento del muro di Berlino e “La dissoluzione dell’essere” (1992-93), che evoca i drammatici episodi della guerra in Bosnia. Nel maggio del 1994 questa serie di opere è presentata da Fernand Fournier alla Galleria d’arte Braidense di Milano. Nel mese di agosto la mostra è richiesta dal Museo di Arte Contemporanea di Montesegale (Pavia), curata da Raffaele De Grada, sotto il patrocinio di Maria Pia Fanfani e dal Premio Europeo Biancamano. Nell’occasione Bellini riceve il Premio “Arte e Solidarietà 1994”.
Alla creatività artistica espressa attraverso la pittura Bellini affianca anche la scultura; nel 1995 gli viene organizzata la mostra “Bellini-Sculture, 1990-1994” presso il Centro Culturale G. Testori di Vertova (Bg).
Tra il 1995-1996 partecipa a vari concorsi ottenendo molti riconoscimenti, tra i quali il Primo Premio Città di Chiavenna. Espone anche in Francia e in Germania alcuni degli ultimi lavori. Nel 1998 è invitato al Premio Santhià (Vercelli), al Premio internazionale del Pomero (Milano), al Premio Sarezzo (Brescia), al Premio Donato Frisia (Como). La Galleria Compagnia del Disegno di Milano gli organizza la mostra “La magia del silenzio”, presentata dallo storico e critico d’arte Flavio Caroli. Nel 1999 è invitato al Premio Lissone (Milano).
Altri viaggi in Europa gli ispirano nuovi dipinti, diversi fra loro e affrontati con l’impeto di chi ha la forza di rinnovarsi continuamente.
Tra il 2000 e il 2002 nascono le serie di opere “Cieli” e “Mari” realizzati con colori ad olio e smalto, con cui l’artista omaggia i panorami che l’hanno affascinato durante un suo viaggio in Bretagna proseguendo, fino al 2005, con una serie di paesaggi dai colori vivaci, pieni di luce e da nature morte che l’artista immagina inserite nel suo atelier.
“Les couleurs de la vie, œuvres 2001-2004” è la mostra che segna il suo debutto a Parigi, città tanto amata da Bellini, dove a volte si rifugia a dipingere nella quiete del suo atelier. Inaugurata alla Galerie di Veroli nell’ottobre 2004, l’esposizione viene riproposta l’anno seguente a Bergamo, presso il Centro Culturale S. Bartolomeo. Lo stesso anno, Odon Wagner, direttore dell’omonima galleria canadese, resta affascinato dalle sue opere e le espone in occasione dell’inaugurazione della nuova sede a Toronto.
Nel febbraio 2006, grazie ad un incontro con Joseph Schlosser e Max Arndt Knut, grandi conoscitori d’arte tedeschi, nasce l’idea di un’importante mostra di dipinti e sculture di Bellini alla Kunstauktionshaus di Bamberg (Germania), che riscuote un grande successo di pubblico e critica. A luglio dello stesso anno gli viene organizzata una retrospettiva presso l’Accademia di Belle Arti Tadini di Lovere (Bg) a cura di Marco Albertario, in cui vengono esposti dipinti eseguiti tra il 1980 e il 2006.
Nel 2007, gli ultimi lavori di Vittorio Bellini sono esposti alla mostra “Graffiti Expressionism 2006-2007” presentata alla Galleria Michelangelo di Bergamo. In queste opere Bellini focalizza l’attenzione sul mondo dei bambini, dipingendo i loro elementari disegni su opere espressioniste da lui stesso create o su spessi strati formati da cartoni, collages di riviste e giornali. La Galleria Compagnia del Disegno di Milano lo invita ad esporre questi dipinti nell’aprile 2008 con la personale “Scena dell’eterna infanzia”, presentata dal critico d’arte Stefano Crespi.
In occasione della Pasqua del 2009, i Frati Domenicani della Chiesa di San Bartolomeo scelgono di celebrare questo evento solenne attraverso un’installazione di sculture sacre di Bellini, esposta presso il Centro Culturale di Bergamo. Intitolata “Il dolore, dopo”, questa mostra si rivelerà essere l’ultima personale con l’artista ancora in vita.
Nel dicembre 2016 la Galleria Michelangelo organizza Natura silente, 1967-2007, una mostra volta ad omaggiare l’artista con inedite opere che ricoprono un quarantennio di attività del maestro.
Nuovamente, nel 2021, è stata organizzata la mostra “Ricordi di viaggio: Bretagna, Andalusia, Grecia 2000-2002”, una festa di colori che narra i suggestivi ricordi di viaggio dell’artista ed evocano atmosfere di quiete e poesia realizzate con spiccata spontaneità e inconfondibile personalità.
Nel maggio 2022 la Galleria Michelangelo espone opere inedite realizzate tra il 1972 e 1973 dalle linee, dalle forme e dai colori caratteristici dell’orizzonte Pop, tendenzialmente fumettistici e caricaturali.
In quell’occasione è stata esposta anche la serie di opere riconducibile al movimento della “Poesia visiva” (1972) attraverso le quali l’artista esprime con grande originalità la sua angoscia dovuta alla problematica questione del progressivo inabissarsi della città di Venezia.
13
aprile 2024
VITTORIO BELLINI. UNA VITA A COLORI – opere dal 1951 al 2006
Dal 13 aprile al 05 maggio 2024
arte moderna
Location
CENTRO CULTURALE GIOVANNI TESTORI
Vertova, Via Convento, 10, (Bergamo)
Vertova, Via Convento, 10, (Bergamo)
Orario di apertura
feriali: 15.00-19.30
sabato e festivi: 10.00-12.30/15.00-19.30
Vernissage
13 Aprile 2024, 18.00 - 22.00
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Autore
Curatore
Autore testo critico
Produzione organizzazione
Patrocini