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Vittorio Bellini – Via Crucis
Questa mostra si pone all’interno di un progetto denominato “Effetto Bibbia”, un festival di cultura biblica che quest’anno, alla sua V edizione, ha come tema: Bibbia e futuro: ieri era oggi, oggi è già domani ed è promosso da un comitato composto dalle maggiori istituzioni culturali di Bergamo
Comunicato stampa
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Questa mostra si pone all’interno di un progetto denominato “Effetto Bibbia”, un festival di cultura biblica che quest’anno, alla sua V edizione, ha come tema Bibbia e futuro: ieri era oggi, oggi è già domani. Effetto Bibbia ha come obiettivo la valorizzazione del testo biblico ed è promosso da un comitato composto dalle maggiori istituzioni culturali della città di Bergamo: centri culturali (Centro Culturale delle Grazie, Centro Culturale Protestante, Centro Culturale S. Bartolomeo, Fondazione Serughetti La Porta), istituzioni pubbliche (Civica Biblioteca Angelo Mai), librerie (Libreria Buona Stampa), istituti museali (Museo Bernareggi), organismi diocesani (Ufficio per l’Apostolato biblico della Diocesi di Bergamo) e associazionismo (ACLI, Gruppi Biblici di Bergamo).
In ogni edizione la vasta programmazione del festival ha sempre dedicato spazio all’arte. Per tutte le edizioni precedenti è stato messo in risalto il legame tra cultura biblica e arte antica mentre, quest’anno, con la collaborazione di alcune gallerie d’arte di Bergamo, il testo biblico si confronta con l’arte contemporanea. Il Comitato per la Cultura Biblica organizza una serie di conferenze nella città di Bergamo e provincia, tenute da studiosi del testo biblico cattolici, protestanti ed ebrei e da protagonisti della vita civile.
Nell’ambito di questo programma la Galleria Michelangelo propone la mostra “Via Crucis - La Passione di Cristo: segno di unità e spazio di futuro” del pittore Vittorio Bellini (Vertova, Bergamo, 1936 – Bergamo, 2009) esponendo una serie di dipinti realizzati tra il 1998 e il 2008 raffiguranti i momenti della Passione di Cristo, riletti e reinterpretati dall’artista in chiave espressionista che, come commenta il critico e storico dell’arte Franco Moro, “…sono il risultato della maturità umana e religiosa di Vittorio Bellini, di quell’ascolto profondo e silente degli stati d’animo a cui l’artista è giunto dopo l’esperienza di una vita e i molti anni di lavoro su di sé”. Questo tema ben si colloca nell’evento sopracitato, poiché la contemplazione della Passione di Cristo non guarda solo al passato, ma diventa impegno per il presente e il futuro; questo concetto, però, si riferisce allo scorrere del tempo dal nostro punto di vista terrestre. Il tempo, fermo ed eterno, in cui passato, presente e futuro sono un tutt’uno, è la dimensione di Dio nel suo eterno presente: ieri era oggi, oggi è già domani…
Vittorio Bellini dà prova di essere uomo di fede pura, non imposta, e artista nel senso più profondo e nobile del termine. Le sue opere non condividono nulla con le forme estetizzanti mostrate in ogni dove per nasconderci in modo fittizio e senza riuscirci il dolore, il disincanto e la disperazione nel suo prima e nel dopo anzi, con esse ci immergiamo completamente in questi stati profondi. Ed è sempre stato questo il compito dell’artista: non solo esprimere la propria personalità attraverso le proprie creazioni, ma riuscire a trasmettere messaggi universalmente validi e condivisibili. I dipinti di Bellini sembrano avere un solo compito: farci toccare l’evidenza dell’essenza umana, non farci scappare dal dolore e dalla condizione che esso crea. "Passione di Cristo - Passione dell'uomo": Cristo, uomo dei dolori, continua oggi la sua passione nei dolori dell'uomo, di ogni persona e Vittorio Bellini, con la concretezza, la ruvida e brutale realtà delle sue crude immagini riesce a creare lo stretto legame con la sofferenza ma con la consapevolezza che, con il suo grande gesto d’amore, Cristo ha dato all’umanità la possibilità di avere un futuro di salvezza.
In ogni edizione la vasta programmazione del festival ha sempre dedicato spazio all’arte. Per tutte le edizioni precedenti è stato messo in risalto il legame tra cultura biblica e arte antica mentre, quest’anno, con la collaborazione di alcune gallerie d’arte di Bergamo, il testo biblico si confronta con l’arte contemporanea. Il Comitato per la Cultura Biblica organizza una serie di conferenze nella città di Bergamo e provincia, tenute da studiosi del testo biblico cattolici, protestanti ed ebrei e da protagonisti della vita civile.
Nell’ambito di questo programma la Galleria Michelangelo propone la mostra “Via Crucis - La Passione di Cristo: segno di unità e spazio di futuro” del pittore Vittorio Bellini (Vertova, Bergamo, 1936 – Bergamo, 2009) esponendo una serie di dipinti realizzati tra il 1998 e il 2008 raffiguranti i momenti della Passione di Cristo, riletti e reinterpretati dall’artista in chiave espressionista che, come commenta il critico e storico dell’arte Franco Moro, “…sono il risultato della maturità umana e religiosa di Vittorio Bellini, di quell’ascolto profondo e silente degli stati d’animo a cui l’artista è giunto dopo l’esperienza di una vita e i molti anni di lavoro su di sé”. Questo tema ben si colloca nell’evento sopracitato, poiché la contemplazione della Passione di Cristo non guarda solo al passato, ma diventa impegno per il presente e il futuro; questo concetto, però, si riferisce allo scorrere del tempo dal nostro punto di vista terrestre. Il tempo, fermo ed eterno, in cui passato, presente e futuro sono un tutt’uno, è la dimensione di Dio nel suo eterno presente: ieri era oggi, oggi è già domani…
Vittorio Bellini dà prova di essere uomo di fede pura, non imposta, e artista nel senso più profondo e nobile del termine. Le sue opere non condividono nulla con le forme estetizzanti mostrate in ogni dove per nasconderci in modo fittizio e senza riuscirci il dolore, il disincanto e la disperazione nel suo prima e nel dopo anzi, con esse ci immergiamo completamente in questi stati profondi. Ed è sempre stato questo il compito dell’artista: non solo esprimere la propria personalità attraverso le proprie creazioni, ma riuscire a trasmettere messaggi universalmente validi e condivisibili. I dipinti di Bellini sembrano avere un solo compito: farci toccare l’evidenza dell’essenza umana, non farci scappare dal dolore e dalla condizione che esso crea. "Passione di Cristo - Passione dell'uomo": Cristo, uomo dei dolori, continua oggi la sua passione nei dolori dell'uomo, di ogni persona e Vittorio Bellini, con la concretezza, la ruvida e brutale realtà delle sue crude immagini riesce a creare lo stretto legame con la sofferenza ma con la consapevolezza che, con il suo grande gesto d’amore, Cristo ha dato all’umanità la possibilità di avere un futuro di salvezza.
05
maggio 2012
Vittorio Bellini – Via Crucis
Dal 05 al 31 maggio 2012
arte contemporanea
Location
GALLERIA MICHELANGELO
Bergamo, Via Broseta, 15, (Bergamo)
Bergamo, Via Broseta, 15, (Bergamo)
Orario di apertura
da martedì a sabato 9.30-12.30 / 15.30-19.30
Vernissage
5 Maggio 2012, ore 18.00
Autore
Curatore