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Vittorio Bustaffa / Nicola Biondani – A Misura d’Uomo
I due artisti, alle prese con il tema della rappresentabilità dell’umano, seguendo itinerari diversi hanno saputo recuperare la relatività di uno spazio accidentale dove le parti tornano ad essere essenziali e la delimitazione dello spazio diviene commutazione
Comunicato stampa
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Dal 30 agosto la galleria Françoise Calcagno Art Studio presenta “A MISURA D’UOMO”, esposizione personale di Vittorio Bustaffa, pittore e Nicola Biondani, scultore, alle prese con il tema della rappresentabilità dell’umano.
I due artisti, giovani, ma già affermati protagonisti della scena contemporanea italiana, lavorano sulla figura con modalità tra loro diversissime e, in qualche modo, inversamente proporzionali: Bustaffa, impegnato nel rappresentare la costruzione (che avviene con un’autonomia sorprendente e, spesso, difficilmente governabile); Biondani, teso a costruire la rappresentazione di figure sempre più archetipiche e trans-temporali.
La struttura magmatica delle presenze bustaffiane, di aereo plasticismo, si coniuga allora con il grafismo scultoreo della scultura di Biondani, definendo una situazione di campo-limite, in cui le due espressioni si confrontano. In entrambi i casi, è il tempo a produrre superficie, quasi una membrana osmotica tra dentro e oltre. La delimitazione dello spazio diviene commutazione; la separazione radicale tra ciò che è e ciò che si vorrebbe fosse, si fa passaggio obbligato, transito.
Il modo in cui Bustaffa e Biondani, seguendo itinerari diversi e tangenti intendono la loro misura d’uomo, è particolarmente significativa: quello che, fino ad oggi, rappresentava la frontiera della materia, diventa nei loro lavori una via d’accesso dissimulata. L’apparenza delle superfici nasconde una trasparenza segreta e la resa – sia pittorica che scultorea – è data dal rapporto fra il valore della misura e la sua incertezza. Dai referenti primari – spunto descrittivo, volume e posizione nello spazio – i due artisti spostano l’attenzione su altri fattori, che potremmo definire di transfert (dov’è l’umano, in cosa consiste – con precisione – una dimensione fisica?).
Perché misurare, a ben pensarci, significa anche modificare, agire sul mondo, sfasare. E, se entra in crisi la nozione di dimensione, vista come crisi dell’intero, Bustaffa e Biondani sanno recuperare la relatività di uno spazio accidentale (discontinuo ed eterogeneo) dove le parti, le frazioni tornano ad essere essenziali.
I due artisti, giovani, ma già affermati protagonisti della scena contemporanea italiana, lavorano sulla figura con modalità tra loro diversissime e, in qualche modo, inversamente proporzionali: Bustaffa, impegnato nel rappresentare la costruzione (che avviene con un’autonomia sorprendente e, spesso, difficilmente governabile); Biondani, teso a costruire la rappresentazione di figure sempre più archetipiche e trans-temporali.
La struttura magmatica delle presenze bustaffiane, di aereo plasticismo, si coniuga allora con il grafismo scultoreo della scultura di Biondani, definendo una situazione di campo-limite, in cui le due espressioni si confrontano. In entrambi i casi, è il tempo a produrre superficie, quasi una membrana osmotica tra dentro e oltre. La delimitazione dello spazio diviene commutazione; la separazione radicale tra ciò che è e ciò che si vorrebbe fosse, si fa passaggio obbligato, transito.
Il modo in cui Bustaffa e Biondani, seguendo itinerari diversi e tangenti intendono la loro misura d’uomo, è particolarmente significativa: quello che, fino ad oggi, rappresentava la frontiera della materia, diventa nei loro lavori una via d’accesso dissimulata. L’apparenza delle superfici nasconde una trasparenza segreta e la resa – sia pittorica che scultorea – è data dal rapporto fra il valore della misura e la sua incertezza. Dai referenti primari – spunto descrittivo, volume e posizione nello spazio – i due artisti spostano l’attenzione su altri fattori, che potremmo definire di transfert (dov’è l’umano, in cosa consiste – con precisione – una dimensione fisica?).
Perché misurare, a ben pensarci, significa anche modificare, agire sul mondo, sfasare. E, se entra in crisi la nozione di dimensione, vista come crisi dell’intero, Bustaffa e Biondani sanno recuperare la relatività di uno spazio accidentale (discontinuo ed eterogeneo) dove le parti, le frazioni tornano ad essere essenziali.
30
agosto 2008
Vittorio Bustaffa / Nicola Biondani – A Misura d’Uomo
Dal 30 agosto al 21 settembre 2008
arte contemporanea
Location
CALCAGNO ART STUDIO
Venezia, Campo del Ghetto, 2918, (Venezia)
Venezia, Campo del Ghetto, 2918, (Venezia)
Orario di apertura
Da Domenica a giovedì, pre 15:30/19:30
altri orari su appuntamento
Vernissage
30 Agosto 2008, ore 18:00
Autore
Curatore