Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Vittorio Cavallini – Fatto puramente egoistico
Alimentando riflessioni che coinvolgono questioni complesse come il libero arbitrio, la vetrina sarà trasformata in una specie di “teca da museo naturale”, da cui si potrà ammirare, giorno dopo giorno, la crescita di un verde spontaneo costituito da piante erbacee solitamente invisibili in città
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Quarto appuntamento al centro d’arte contemporanea “Mega+Mega” la rassegna “mushROOM”, presenta “Fatto puramente egoistico”, nuova installazione della galleria di un metro cubo.
Sabato 06 settembre, alle ore 17,00 l’installazione site specific di Vittorio Cavallini (Lucca 1973), riempie lo spazio espositivo di piante infestanti, al fine di meditare sul ruolo della specie umana nel pianeta Terra.
Suggestionato dall’idea della progressiva scomparsa della specie umana, il progetto a cura di Matilde Martinetti, sembra assegnare alla natura il compito di riassorbire l’uomo nel posto che gli compete. Riflessioni queste che Vittorio Cavallini conduce già da tempo, ma che hanno trovato conferma sia nell’osservazione dei paesi abbandonati dall’uomo (puntualmente ripresi dalla natura), sia dalle potenzialità espressive di MEGA+MEGA.
Come spazio non praticabile dall’osservatore, ma di notevole visibilità, collocato in un contesto storico e geografico estraneo alla presenza di una simile vegetazione, lo spazio espositivo del centro d’arte chiede al pubblico di trasformarsi in spettatore di un possibile e imminente quanto tragico destino. Prima ancora di trovarci davvero in procinto di scomparire sotto la forza materiale della natura, sapremo correre ai ripari?
Alimentando riflessioni che coinvolgono questioni complesse come quelle del libero arbitrio, la vetrina sarà trasformata in una specie di "teca da museo naturale", da cui si potrà ammirare, giorno dopo giorno, la crescita di un verde spontaneo costituito da quelle piante erbacee solitamente non caratteristiche di contesti educati ed organizzati. L’opera che si modificherà nel tempo, cambiando giorno dopo giorno forma ed estensione, pretenderà per sé uno spazio sempre più grande, fino a raggiungere il massimo della concentrazione. La saturazione, garantita da piante dalla crescita velocissima, sarà la logica conseguenza. Una conseguenza che offrirà pochissimo spazio alla negligenza umana e ai perditempo in genere.
È grazie a questo meccanismo ad orologeria, che trovare soluzioni ecologiche planetarie e altamente condivisibili sembrerebbe pressante. Allo stesso tempo, tuttavia, il senso di ineluttabilitá che trapela dal lavoro induce un sentimento di deresponsabilizzazione nell’uomo, trasformando così l’installazione in una sorta di giustificazione utile a declinare qualsiasi responsabilitá per ridursi, alla fine dei conti, ad un “fatto puramente egoistico”.
Sabato 06 settembre, alle ore 17,00 l’installazione site specific di Vittorio Cavallini (Lucca 1973), riempie lo spazio espositivo di piante infestanti, al fine di meditare sul ruolo della specie umana nel pianeta Terra.
Suggestionato dall’idea della progressiva scomparsa della specie umana, il progetto a cura di Matilde Martinetti, sembra assegnare alla natura il compito di riassorbire l’uomo nel posto che gli compete. Riflessioni queste che Vittorio Cavallini conduce già da tempo, ma che hanno trovato conferma sia nell’osservazione dei paesi abbandonati dall’uomo (puntualmente ripresi dalla natura), sia dalle potenzialità espressive di MEGA+MEGA.
Come spazio non praticabile dall’osservatore, ma di notevole visibilità, collocato in un contesto storico e geografico estraneo alla presenza di una simile vegetazione, lo spazio espositivo del centro d’arte chiede al pubblico di trasformarsi in spettatore di un possibile e imminente quanto tragico destino. Prima ancora di trovarci davvero in procinto di scomparire sotto la forza materiale della natura, sapremo correre ai ripari?
Alimentando riflessioni che coinvolgono questioni complesse come quelle del libero arbitrio, la vetrina sarà trasformata in una specie di "teca da museo naturale", da cui si potrà ammirare, giorno dopo giorno, la crescita di un verde spontaneo costituito da quelle piante erbacee solitamente non caratteristiche di contesti educati ed organizzati. L’opera che si modificherà nel tempo, cambiando giorno dopo giorno forma ed estensione, pretenderà per sé uno spazio sempre più grande, fino a raggiungere il massimo della concentrazione. La saturazione, garantita da piante dalla crescita velocissima, sarà la logica conseguenza. Una conseguenza che offrirà pochissimo spazio alla negligenza umana e ai perditempo in genere.
È grazie a questo meccanismo ad orologeria, che trovare soluzioni ecologiche planetarie e altamente condivisibili sembrerebbe pressante. Allo stesso tempo, tuttavia, il senso di ineluttabilitá che trapela dal lavoro induce un sentimento di deresponsabilizzazione nell’uomo, trasformando così l’installazione in una sorta di giustificazione utile a declinare qualsiasi responsabilitá per ridursi, alla fine dei conti, ad un “fatto puramente egoistico”.
06
settembre 2008
Vittorio Cavallini – Fatto puramente egoistico
Dal 06 settembre al 06 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
MEGA+MEGA CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA
Arezzo, Via Andrea Cesalpino, 2, (Arezzo)
Arezzo, Via Andrea Cesalpino, 2, (Arezzo)
Orario di apertura
orario continuato
Vernissage
6 Settembre 2008, ore 18
Autore
Curatore