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Vittorio De Feo – Cacce sottili
architetture dal 1990 al 2000
Comunicato stampa
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La DARC - Direzione Generale per l’Architettura e l’Arte Contemporanee, l’Ateneo di Tor Vergata, Cattedra di Storia dell’architettura del Dipartimento di Ingegneria civile e il Museo Hendrik C. Andersen promuovono una mostra sugli ultimi anni dell’attività di Vittorio de Feo, scomparso nel 2002.
A Roma, nel Museo Andersen sede provvisoria degli Archivi degli Architetti del Novecento, che costituiscono parte delle collezioni del MAXXI architettura, sarà esposta una prima selezione di disegni, modelli, foto e scritti provenienti dall’archivio e dalla biblioteca De Feo, donati dalla famiglia. L’archivio è costituito da circa 3.000 disegni, 24 modelli, documenti e fotografie, la biblioteca da 1.700 volumi, alcuni dei quali già introvabili.
La mostra presenta, attraverso materiali spesso inediti, l’attività dell’architetto e le sue ultime realizzazioni, tra cui la riqualificazione dell’ambasciata italiana a Berlino (1991), la nuova sede della provincia di Pordenone (1998), la ristrutturazione del Convento di Santa Marta a Venezia (1999), e la cappella Universitaria di Tor Vergata a Roma (1999).
Caccia sottile, contrapposta a caccia grossa, è quella alle farfalle e ai lepidotteri. Richiede attenzione acuminata, pazienza, concentrazione, occhio vigile e analitico e lo scatto improvviso della cattura, che non uccide la preda. E’ un atto di fantasia e di immaginazione, atteggiamento che De Feo aveva per la città e l’architettura, la realtà fisica e le persone.
Così la sua architettura è frutto di una ricerca a tutto campo che coinvolge la pittura, la scultura e la letteratura. Sceglie come collaboratori artisti quali gli scultori Andrea e Pietro Cascella e i pittori Riccardo Tommasi Ferroni e Arduino Cantafora.
Lui stesso è uno studioso attento alle sperimentazioni e alle innovazioni, sviluppa studi importanti sull’architettura sovietica e sul Barocco; ma è anche uno scrittore ironico e lieve di racconti - come La casa (e Anna), il cui manoscritto è in mostra - che hanno circolato soprattutto tra gli amici.
La mostra vuole essere dunque un omaggio all’architetto e all’uomo e un segnale rivolto a studiosi, storici e amici per i quali il patrimonio di carte, libri e oggetti che costituisce la sua eredità spirituale e intellettuale sarà presto a disposizione.
A Roma, nel Museo Andersen sede provvisoria degli Archivi degli Architetti del Novecento, che costituiscono parte delle collezioni del MAXXI architettura, sarà esposta una prima selezione di disegni, modelli, foto e scritti provenienti dall’archivio e dalla biblioteca De Feo, donati dalla famiglia. L’archivio è costituito da circa 3.000 disegni, 24 modelli, documenti e fotografie, la biblioteca da 1.700 volumi, alcuni dei quali già introvabili.
La mostra presenta, attraverso materiali spesso inediti, l’attività dell’architetto e le sue ultime realizzazioni, tra cui la riqualificazione dell’ambasciata italiana a Berlino (1991), la nuova sede della provincia di Pordenone (1998), la ristrutturazione del Convento di Santa Marta a Venezia (1999), e la cappella Universitaria di Tor Vergata a Roma (1999).
Caccia sottile, contrapposta a caccia grossa, è quella alle farfalle e ai lepidotteri. Richiede attenzione acuminata, pazienza, concentrazione, occhio vigile e analitico e lo scatto improvviso della cattura, che non uccide la preda. E’ un atto di fantasia e di immaginazione, atteggiamento che De Feo aveva per la città e l’architettura, la realtà fisica e le persone.
Così la sua architettura è frutto di una ricerca a tutto campo che coinvolge la pittura, la scultura e la letteratura. Sceglie come collaboratori artisti quali gli scultori Andrea e Pietro Cascella e i pittori Riccardo Tommasi Ferroni e Arduino Cantafora.
Lui stesso è uno studioso attento alle sperimentazioni e alle innovazioni, sviluppa studi importanti sull’architettura sovietica e sul Barocco; ma è anche uno scrittore ironico e lieve di racconti - come La casa (e Anna), il cui manoscritto è in mostra - che hanno circolato soprattutto tra gli amici.
La mostra vuole essere dunque un omaggio all’architetto e all’uomo e un segnale rivolto a studiosi, storici e amici per i quali il patrimonio di carte, libri e oggetti che costituisce la sua eredità spirituale e intellettuale sarà presto a disposizione.
16
dicembre 2005
Vittorio De Feo – Cacce sottili
Dal 16 dicembre 2005 al 29 gennaio 2006
architettura
Location
MUSEO HENDRIK CHRISTIAN ANDERSEN
Roma, Via Pasquale Stanislao Mancini, 20, (Roma)
Roma, Via Pasquale Stanislao Mancini, 20, (Roma)
Orario di apertura
da martedì a domenica 9-19.30 (entrata fino alle 19)
Vernissage
16 Dicembre 2005, ore 17,30
Autore