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Vittorio Fava – Meraviglia delle Memorie
Il Museo della Carta e della Filigrana di Fabriano ospita una preziosa mostra dell’artista romano Vittorio Fava che elabora le sue opere utilizzando frammenti di antichi manoscritti.
Comunicato stampa
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Se l’umanità non avesse manifestato la necessità di disporre di un supporto agevole, idoneo ad accogliere e tramandare nel tempo il pensiero che la ha accompagnata e, con esso, la propria storia, la carta non avrebbe avuto ragion d’essere e senza di essa la Città di Fabriano avrebbe vissuto un destino diverso.
Fortunatamente è grazie alla carta che Fabriano vanta una storia gloriosa che la ha resa nota in tutto il mondo e che Vittorio Fava, artista romano, ha potuto sviluppare quel percorso davvero singolare di cui ci offre uno spaccato in questa mostra presso il Museo della Carta e della Filigrana dal 3 marzo al 1 aprile.
Alla carta ed in special modo agli antichi manoscritti rinvenuti nei polverosi depositi dei rigattieri di ogni dove ha dedicato grandi attenzioni questo artista che, in decenni di attività, ha individuato in tale materiale l’elemento fondamentale per la messa in scena dei suoi mondi fantastici.
Opere a parete, libri-oggetto, mobili e piccole strutture sono le realizzazioni scaturite da un fare dal quale emerge forte il senso della costruzione e della storia.
Frammenti di memorie umane e piccoli elementi naturali si combinano in realizzazioni che, mai risolvendosi in vuoti assemblaggi, ci pongono di fronte a realtà insolite, immaginarie che, alimentate dal passato, ci imbrigliano mentalmente in una dimensione atemporale.
Nel fare sperimentale di questo artista il riciclo non è mai fine a se stesso essendo piuttosto il modo prescelto per porre in luce il senso di quel divenire che fa agio sul preesistente e da sempre muove il mondo.
Con riferimento ai suoi mobili improbabili, trasbordanti di cassetti nei quali il ricordo immateriale si fa incrostazione, ogni piccolo elemento concorre a generare luoghi nei quali anonimi conglomerati polimaterici si trasformano in spettacolari contenitori di sogni.
Sono aggressioni alchemiche quelle che l’artista esercita su documenti di archivio, manoscritti, trine, fiori essiccati e bottoni il cui incontro origina scenari caldi ed accoglienti pronti a dare spazio a nuove immaginifiche memorie. Ed è così che con Vittorio Fava le tracce del passato si convertono in ammalianti contenitori di futuro.
Tentazione alla quale risulta difficile sottrarsi è accostare le opere di questo artista alle wunderkammer, le cinquecentesche camere delle meraviglie che, antesignane del moderno collezionismo, della natura e del prodotto umano mettevano in mostra gli aspetti più spettacolari. Un riferimento indubbiamente affascinante ma riduttivo per opere che ci catturano in modo ben più profondo di quanto possa una, seppur stupefacente, raccolta di oggetti. L’attrazione che i lavori di Vittorio Fava esercitano, muovendosi l’artista su un piano profondo che tocca il senso dell’esistenza, è assai più sottile. Sono opere le sue che si collocano in una dimensione altra, più complessa ed elevata di quella sottesa da ogni singola componente.
Come cori polifonici, le composizioni di Vittorio Fava ci inducono all’ascolto di più voci narranti che nel loro sovrapporsi ed intrecciarsi ci conducono in una dimensione estranea al tempo ed allo spazio nella quale, sospeso il respiro, affrontiamo l’assoluto.
Giuseppe Salerno
Fortunatamente è grazie alla carta che Fabriano vanta una storia gloriosa che la ha resa nota in tutto il mondo e che Vittorio Fava, artista romano, ha potuto sviluppare quel percorso davvero singolare di cui ci offre uno spaccato in questa mostra presso il Museo della Carta e della Filigrana dal 3 marzo al 1 aprile.
Alla carta ed in special modo agli antichi manoscritti rinvenuti nei polverosi depositi dei rigattieri di ogni dove ha dedicato grandi attenzioni questo artista che, in decenni di attività, ha individuato in tale materiale l’elemento fondamentale per la messa in scena dei suoi mondi fantastici.
Opere a parete, libri-oggetto, mobili e piccole strutture sono le realizzazioni scaturite da un fare dal quale emerge forte il senso della costruzione e della storia.
Frammenti di memorie umane e piccoli elementi naturali si combinano in realizzazioni che, mai risolvendosi in vuoti assemblaggi, ci pongono di fronte a realtà insolite, immaginarie che, alimentate dal passato, ci imbrigliano mentalmente in una dimensione atemporale.
Nel fare sperimentale di questo artista il riciclo non è mai fine a se stesso essendo piuttosto il modo prescelto per porre in luce il senso di quel divenire che fa agio sul preesistente e da sempre muove il mondo.
Con riferimento ai suoi mobili improbabili, trasbordanti di cassetti nei quali il ricordo immateriale si fa incrostazione, ogni piccolo elemento concorre a generare luoghi nei quali anonimi conglomerati polimaterici si trasformano in spettacolari contenitori di sogni.
Sono aggressioni alchemiche quelle che l’artista esercita su documenti di archivio, manoscritti, trine, fiori essiccati e bottoni il cui incontro origina scenari caldi ed accoglienti pronti a dare spazio a nuove immaginifiche memorie. Ed è così che con Vittorio Fava le tracce del passato si convertono in ammalianti contenitori di futuro.
Tentazione alla quale risulta difficile sottrarsi è accostare le opere di questo artista alle wunderkammer, le cinquecentesche camere delle meraviglie che, antesignane del moderno collezionismo, della natura e del prodotto umano mettevano in mostra gli aspetti più spettacolari. Un riferimento indubbiamente affascinante ma riduttivo per opere che ci catturano in modo ben più profondo di quanto possa una, seppur stupefacente, raccolta di oggetti. L’attrazione che i lavori di Vittorio Fava esercitano, muovendosi l’artista su un piano profondo che tocca il senso dell’esistenza, è assai più sottile. Sono opere le sue che si collocano in una dimensione altra, più complessa ed elevata di quella sottesa da ogni singola componente.
Come cori polifonici, le composizioni di Vittorio Fava ci inducono all’ascolto di più voci narranti che nel loro sovrapporsi ed intrecciarsi ci conducono in una dimensione estranea al tempo ed allo spazio nella quale, sospeso il respiro, affrontiamo l’assoluto.
Giuseppe Salerno
03
marzo 2018
Vittorio Fava – Meraviglia delle Memorie
Dal 03 marzo al primo aprile 2018
arte contemporanea
Location
MUSEO DELLA CARTA E DELLA FILIGRANA
Fabriano, Largo Fratelli Spacca, 2, (Ancona)
Fabriano, Largo Fratelli Spacca, 2, (Ancona)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica, ore 09.00/13.00 14.30/18.30
Vernissage
3 Marzo 2018, ore 16.00
Autore
Curatore