Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Vittorio Vanacore – Nero alla deriva
Un’indagine nel tessuto sociale del nostro tempo – sempre più clandestino – dove processi di integrazione e di multiculturalità, di dignità umana, si consumano nel respingimento, nell’esclusione dell’altro. In un astratto “noi”
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Il nero è quel lato oscuro della personalità in ciascuno di noi e che spesso rinneghiamo.
È la notte della coscienza, di caverne, di ombre e di mostri. Coprente, denso, catramoso. Sospinto fino ai bordi.
Il nero è una esperienza limite, per un artista una coltre insuperabile, un confronto durissimo. Un corpo a corpo con la pittura, fra il desiderio della vita e l’avanzare della morte.
Dentro questo campo d’azione prende corpo l’opera di Vittorio Vanacore.
Attraverso la pittura, il suo sguardo si allunga fin dentro le viscere dell’umanità.
Un’indagine nel tessuto sociale del nostro tempo - sempre più clandestino - dove processi di integrazione e di multiculturalità, di dignità umana, si consumano nel respingimento, nell’esclusione dell’altro. In un astratto “noi”.
La ricerca artistica di Vanacore è viscerale, come i suoi neri. Totali, coprenti. Negano la luce. Le superfici pittoriche sono arse sotto il sole cocente d’agosto. Ustionate.
Sono opere calate nei drammi dell’umana attualità. Storie di migranti, reali, come i viaggi della speranza. Di terre lontane, di partenze e mancati approdi.
L’astrazione della sua pittura - in maniera quasi paradossale - restituisce drammaticamente uno scenario di realtà, nella sua manifestazione più nuda e cruda, come le sue fragilissime barchette di carta, adagiate, nelle sue opere, in precario equilibrio, su fili tesi da un capo all’altro dei dipinti.
Evocano improbabili rotte mediterranee. Un tempo specchio e riflesso, di luci lontane. Di sogni, di miti, di mete. È il nero della vita che Vanacore oggi raccoglie.
Alla deriva dell’umanità.
È la notte della coscienza, di caverne, di ombre e di mostri. Coprente, denso, catramoso. Sospinto fino ai bordi.
Il nero è una esperienza limite, per un artista una coltre insuperabile, un confronto durissimo. Un corpo a corpo con la pittura, fra il desiderio della vita e l’avanzare della morte.
Dentro questo campo d’azione prende corpo l’opera di Vittorio Vanacore.
Attraverso la pittura, il suo sguardo si allunga fin dentro le viscere dell’umanità.
Un’indagine nel tessuto sociale del nostro tempo - sempre più clandestino - dove processi di integrazione e di multiculturalità, di dignità umana, si consumano nel respingimento, nell’esclusione dell’altro. In un astratto “noi”.
La ricerca artistica di Vanacore è viscerale, come i suoi neri. Totali, coprenti. Negano la luce. Le superfici pittoriche sono arse sotto il sole cocente d’agosto. Ustionate.
Sono opere calate nei drammi dell’umana attualità. Storie di migranti, reali, come i viaggi della speranza. Di terre lontane, di partenze e mancati approdi.
L’astrazione della sua pittura - in maniera quasi paradossale - restituisce drammaticamente uno scenario di realtà, nella sua manifestazione più nuda e cruda, come le sue fragilissime barchette di carta, adagiate, nelle sue opere, in precario equilibrio, su fili tesi da un capo all’altro dei dipinti.
Evocano improbabili rotte mediterranee. Un tempo specchio e riflesso, di luci lontane. Di sogni, di miti, di mete. È il nero della vita che Vanacore oggi raccoglie.
Alla deriva dell’umanità.
14
novembre 2018
Vittorio Vanacore – Nero alla deriva
Dal 14 al 30 novembre 2018
arte contemporanea
Location
STUDIO ARTE FUORI CENTRO
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Roma, Via Ercole Bombelli, 22, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 17,00 alle 20,00, altri orari su appuntamento.
Vernissage
14 Novembre 2018, ore 18,00
Autore
Curatore