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Viva-Io
Per la prima volta a Torino viene costruito un ponte fra la storica Istituzione dell’Accademia Albertina e il sistema dell’arte contemporanea con la felice iniziativa della Galleria Allegretti. Il titolo parte dall’idea del “vivaio”, come luogo dove si coltivano i giovani talenti ma ironicamente trasformato in “viva-io”, giocando sulla competizione che si genera quando si offre a dei giovani compagni di strada l’opportunità di confrontarsi e distinguersi sul campo severo e cinico del sistema dell’arte. Prevarrà il gioco di squadra o si affermerà l’istinto a imporsi sugli altri?
Comunicato stampa
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una mostra work-shop in collaborazione con
Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
Direttore
Guido Curto
progetto a cura di
Gaetano Grillo
coordinamento di
Celso Zappalà
blog su you tube a cura di
Barbara Ardau
http://it.youtube.com/user/GALLERIAALLEGRETTI
Per la prima volta a Torino viene costruito un ponte fra la storica Istituzione dell’Accademia Albertina e il sistema dell’arte contemporanea con la felice iniziativa della Galleria Allegretti. Questa volta non è l’Accademia Albertina ad ospitare nei suoi spazi iniziative d’arte contemporanea come le già consolidate “Nuovi Arrivi”, “Proposte XXI” ecc. ma una galleria privata che apre i suoi spazi ai giovani talenti.
Negli ultimi anni, sotto l’illuminata direzione del noto critico d’arte torinese Guido Curto, l’Accademia si è aperta straordinariamente all’arte contemporanea stabilendo rapporti costruttivi con le Istituzioni pubbliche, con i Musei e le Gallerie private ma con questa iniziativa si compie un ulteriore passo in avanti: proporre direttamente al sistema dell’arte contemporanea, alla critica e al mercato alcuni studenti ed ex studenti dell’Accademia per facilitare i loro sbocchi professionali. L’Accademia, come altre Facoltà Universitarie, oltre all’alta formazione produce anche occasioni di inserimento nel mondo del lavoro
Questa prima iniziativa della Galleria Allegretti, presenta una Scuola di Pittura: la cattedra del prof. Gaetano Grillo, artista operante a Milano, che ha insegnato all’Albertina negli ultimi sette anni formando un vivaio di giovani interessanti che iniziano ad avere i primi riconoscimenti anche a livello nazionale ed internazionale.
Il titolo parte dall’idea del “vivaio”, come luogo dove si coltivano i giovani talenti ma ironicamente trasformato in “viva-io”, giocando sulla competizione che si genera quando si offre a dei giovani compagni di strada l’opportunità di confrontarsi e distinguersi sul campo severo e cinico del sistema dell’arte. Prevarrà il gioco di squadra o si affermerà l’istinto a imporsi sugli altri? Ai visitatori l’ardua sentenza!
In questo caso è lo stesso Gaetano Grillo, che ha tenuto a Torino, nelle Sale Storiche di Palazzo Bricherasio una personale nel 2006, a selezionare sette suoi ex allievi, ricreando il fertile clima del vivaio che si è avuto in questi anni nella sua Scuola di Pittura. Una mostra viva, un work-shop, un progetto in itinere in cui i sette giovani presentati, lavorano a più mani operando in maniera organica, con spirito di squadra (o forse), intervenendo con lavori specifici nell’ampio e suggestivo spazio della Galleria Allegretti che per l’occasione ha messo a disposizione le sue ampie e prestigiose sale, recentemente restaurate ed in corso di ulteriore ampliamento.
Seguire i giovani con i loro progetti e sostenerli nella loro realizzazione, andando incontro ad esigenze complesse e di varia natura, non è compito da poco ma a questo ci ha pensato il noto dottor Celso Zappalà (amico di Roberto Allegretti) che quando toglie il camice di ginecologo indossa gli abiti della passione per l’arte contemporanea. Celso (ormai abbiamo tutti dimenticato il suo cognome, per noi è solo Celso) ha coordinato questo progetto avvicinandosi con grande sensibilità e interesse alle specifiche tematiche e processualità dei sette giovani artisti dei quali diamo brevi cenni:
1.Barbara Ardau (Cagliari, 1977), lavora recentemente come net-artista ed ha esorcizzato, anche sulla rete, il mito di Santa Barbara, come protettrice dei minatori, dei pompieri, di tutti coloro che operano nel sommerso e con il fuoco. Per questa mostra ha scelto un progetto molto forte e dedicato a Torino: un video realizzato con la partecipazione di alcuni operai della ThyssenKrupp scampati al rogo; un video poetico nel linguaggio ma sociale nei contenuti. Barbara Ardau ha anche realizzato un sito/blog su you tube in cui si possono seguire le fasi del work-shop della mostra e interagire con gli autori.
2.Cinzia Ceccarelli (Torino 1974), presenta tre grandi e suggestive installazioni multimediali lavorando sul tema del corpo, dell’edonismo, e della farmacologia come antidoti all’invecchiamento operando una feroce critica alla nostra società e al mito della “perfezione” estetica.
3.Alessandro Gioiello (Savigliano 1982), miscela pittura, fotografia e immagini digitali componendo ingannevoli realtà visive che a prima vista ci appaiono di facile comprensione ma ad un’analisi attenta si scoprono accostamenti spiazzanti nei quali mondi, luoghi e personaggi spodestano il senso comune. Per questa mostra Gioiello sta anche dipingendo (con modalità che saranno una sorpresa) due ritratti di Jean-Baptiste Oudry, già collezionati nel ‘700 dal Conte d’Harache proprio nelle sale che sono ora della Galleria Allegretti.
4.Alessandro Matta (Torino, 1974), esprime tutta la sua inquietudine esistenziale miscelando pittura, scrittura e musica in fitti epitaffi criptati e realizzati premendo cartucce di silicone in teche di vissuta matericità riuscendo curiosamente a trasformare quel materiale viscido e industriale in materia lirica, umana e poetica.
5.Francesca Renolfi (Gattinara 1980), utilizza la fotografia con risultati intensamente pittorici e recentemente anche teatrali. L’autrice è protagonista costante di un racconto autoreferenziale in riferimento a circostanze e luoghi precisi. Per l’occasione ha montato due enormi lavori site-specific che fanno rivivere le atmosfere passate di alcune sale della stessa Galleria Allegretti che fino a non molto tempo fa ospitavano una scuola.
6.Massimo Spada (Massafra 1980), dipinge con sofisticati effluvi tonali, luoghi tendenzialmente vuoti ma densi di vibrazioni, di suoni, di pathos. Stende sfumature corpose ad olio su tele di grandi dimensioni avvolgendo e coinvolgendo lo spettatore in spazi nei quali egli stesso ha l’impressione di essere protagonista e oggetto di emozioni e di tensioni.
7.Paolo Turco (Cuneo 1981), è un poeta alla Licini, errante, eretico ma anche ermetico; chiuso nella sua aderenza assoluta alla natura. Raccoglie la materia dei luoghi che sceglie, la macina, la trita, la setaccia, fino a renderla pigmento, la ripone in migliaia di vasetti di vetro e con essi (come se fossero pixel) compone straordinari mosaici. In questo caso il ritratto dello stesso gallerista Allegretti con Celso Zappalà e Silvia Orlando.
A proposito di mosaico, è proprio questo il senso che Gaetano Grillo ha voluto dare alla mostra; un insieme di identità diverse che dimostrano un assunto sul quale Grillo fonda da anni il senso del suo insegnamento: Stimolare nel “vivaio” la convivenza dialettica di differenti linguaggi e non l’omologazione stilistica, né quella delle idee per rendere “fertile il campo” .
Accademia Albertina di Belle Arti di Torino
Direttore
Guido Curto
progetto a cura di
Gaetano Grillo
coordinamento di
Celso Zappalà
blog su you tube a cura di
Barbara Ardau
http://it.youtube.com/user/GALLERIAALLEGRETTI
Per la prima volta a Torino viene costruito un ponte fra la storica Istituzione dell’Accademia Albertina e il sistema dell’arte contemporanea con la felice iniziativa della Galleria Allegretti. Questa volta non è l’Accademia Albertina ad ospitare nei suoi spazi iniziative d’arte contemporanea come le già consolidate “Nuovi Arrivi”, “Proposte XXI” ecc. ma una galleria privata che apre i suoi spazi ai giovani talenti.
Negli ultimi anni, sotto l’illuminata direzione del noto critico d’arte torinese Guido Curto, l’Accademia si è aperta straordinariamente all’arte contemporanea stabilendo rapporti costruttivi con le Istituzioni pubbliche, con i Musei e le Gallerie private ma con questa iniziativa si compie un ulteriore passo in avanti: proporre direttamente al sistema dell’arte contemporanea, alla critica e al mercato alcuni studenti ed ex studenti dell’Accademia per facilitare i loro sbocchi professionali. L’Accademia, come altre Facoltà Universitarie, oltre all’alta formazione produce anche occasioni di inserimento nel mondo del lavoro
Questa prima iniziativa della Galleria Allegretti, presenta una Scuola di Pittura: la cattedra del prof. Gaetano Grillo, artista operante a Milano, che ha insegnato all’Albertina negli ultimi sette anni formando un vivaio di giovani interessanti che iniziano ad avere i primi riconoscimenti anche a livello nazionale ed internazionale.
Il titolo parte dall’idea del “vivaio”, come luogo dove si coltivano i giovani talenti ma ironicamente trasformato in “viva-io”, giocando sulla competizione che si genera quando si offre a dei giovani compagni di strada l’opportunità di confrontarsi e distinguersi sul campo severo e cinico del sistema dell’arte. Prevarrà il gioco di squadra o si affermerà l’istinto a imporsi sugli altri? Ai visitatori l’ardua sentenza!
In questo caso è lo stesso Gaetano Grillo, che ha tenuto a Torino, nelle Sale Storiche di Palazzo Bricherasio una personale nel 2006, a selezionare sette suoi ex allievi, ricreando il fertile clima del vivaio che si è avuto in questi anni nella sua Scuola di Pittura. Una mostra viva, un work-shop, un progetto in itinere in cui i sette giovani presentati, lavorano a più mani operando in maniera organica, con spirito di squadra (o forse), intervenendo con lavori specifici nell’ampio e suggestivo spazio della Galleria Allegretti che per l’occasione ha messo a disposizione le sue ampie e prestigiose sale, recentemente restaurate ed in corso di ulteriore ampliamento.
Seguire i giovani con i loro progetti e sostenerli nella loro realizzazione, andando incontro ad esigenze complesse e di varia natura, non è compito da poco ma a questo ci ha pensato il noto dottor Celso Zappalà (amico di Roberto Allegretti) che quando toglie il camice di ginecologo indossa gli abiti della passione per l’arte contemporanea. Celso (ormai abbiamo tutti dimenticato il suo cognome, per noi è solo Celso) ha coordinato questo progetto avvicinandosi con grande sensibilità e interesse alle specifiche tematiche e processualità dei sette giovani artisti dei quali diamo brevi cenni:
1.Barbara Ardau (Cagliari, 1977), lavora recentemente come net-artista ed ha esorcizzato, anche sulla rete, il mito di Santa Barbara, come protettrice dei minatori, dei pompieri, di tutti coloro che operano nel sommerso e con il fuoco. Per questa mostra ha scelto un progetto molto forte e dedicato a Torino: un video realizzato con la partecipazione di alcuni operai della ThyssenKrupp scampati al rogo; un video poetico nel linguaggio ma sociale nei contenuti. Barbara Ardau ha anche realizzato un sito/blog su you tube in cui si possono seguire le fasi del work-shop della mostra e interagire con gli autori.
2.Cinzia Ceccarelli (Torino 1974), presenta tre grandi e suggestive installazioni multimediali lavorando sul tema del corpo, dell’edonismo, e della farmacologia come antidoti all’invecchiamento operando una feroce critica alla nostra società e al mito della “perfezione” estetica.
3.Alessandro Gioiello (Savigliano 1982), miscela pittura, fotografia e immagini digitali componendo ingannevoli realtà visive che a prima vista ci appaiono di facile comprensione ma ad un’analisi attenta si scoprono accostamenti spiazzanti nei quali mondi, luoghi e personaggi spodestano il senso comune. Per questa mostra Gioiello sta anche dipingendo (con modalità che saranno una sorpresa) due ritratti di Jean-Baptiste Oudry, già collezionati nel ‘700 dal Conte d’Harache proprio nelle sale che sono ora della Galleria Allegretti.
4.Alessandro Matta (Torino, 1974), esprime tutta la sua inquietudine esistenziale miscelando pittura, scrittura e musica in fitti epitaffi criptati e realizzati premendo cartucce di silicone in teche di vissuta matericità riuscendo curiosamente a trasformare quel materiale viscido e industriale in materia lirica, umana e poetica.
5.Francesca Renolfi (Gattinara 1980), utilizza la fotografia con risultati intensamente pittorici e recentemente anche teatrali. L’autrice è protagonista costante di un racconto autoreferenziale in riferimento a circostanze e luoghi precisi. Per l’occasione ha montato due enormi lavori site-specific che fanno rivivere le atmosfere passate di alcune sale della stessa Galleria Allegretti che fino a non molto tempo fa ospitavano una scuola.
6.Massimo Spada (Massafra 1980), dipinge con sofisticati effluvi tonali, luoghi tendenzialmente vuoti ma densi di vibrazioni, di suoni, di pathos. Stende sfumature corpose ad olio su tele di grandi dimensioni avvolgendo e coinvolgendo lo spettatore in spazi nei quali egli stesso ha l’impressione di essere protagonista e oggetto di emozioni e di tensioni.
7.Paolo Turco (Cuneo 1981), è un poeta alla Licini, errante, eretico ma anche ermetico; chiuso nella sua aderenza assoluta alla natura. Raccoglie la materia dei luoghi che sceglie, la macina, la trita, la setaccia, fino a renderla pigmento, la ripone in migliaia di vasetti di vetro e con essi (come se fossero pixel) compone straordinari mosaici. In questo caso il ritratto dello stesso gallerista Allegretti con Celso Zappalà e Silvia Orlando.
A proposito di mosaico, è proprio questo il senso che Gaetano Grillo ha voluto dare alla mostra; un insieme di identità diverse che dimostrano un assunto sul quale Grillo fonda da anni il senso del suo insegnamento: Stimolare nel “vivaio” la convivenza dialettica di differenti linguaggi e non l’omologazione stilistica, né quella delle idee per rendere “fertile il campo” .
03
giugno 2008
Viva-Io
Dal 03 al 21 giugno 2008
giovane arte
Location
ALLEGRETTI CONTEMPORANEA
Torino, Via San Francesco D'Assisi, 14, (Torino)
Torino, Via San Francesco D'Assisi, 14, (Torino)
Vernissage
3 Giugno 2008, ore 18.30
Autore
Curatore