Vivide Mantero vive a Zanzibar da sei anni. E’ capitata nell’isola dopo aver compiuto una serie di viaggi in Africa. A Zanzibar ha trovato un luogo caotico e vitale in cui ogni viso, ogni angolo, ogni colore è stato d’ispirazione per le sue foto. Situazioni quotidiane, storie raccontate dagli sguardi e dai sorrisi della gente, frasi confidate sottovoce fanno da soggetto a immagini nitide, essenziali, scattate rigorosamente in bianco e nero. L’Africa che traspare dalle immagini di Vivide Mantero esula dagli stereotipi: è un continente felice, nonostante tutto, ricco di storia, di ricordi, di bambini coraggiosi e di donne fiere, di sospiri e sorrisi contagiosi, di spiagge bianche e salate e di mare che sparisce all’improvviso.

Nella mostra allo Spazio Forno alcune foto sono accostate a maschere in ferro che riprendono e assemblano motivi iconografici delle maschere tradizionali africane. L’abbinamento di immagini e sculture è suggerito da analogie istintive e suggestioni comuni. Per Vivide Mantero la scelta di plasmare il ferro scaturisce dall’osservazione del paesaggio di Zanzibar. Il mare che circonda l’isola cambia odore e colore continuamente. Anche il ferro è un materiale cangiante le cui molecole, in apparenza immobili e statiche, risentono delle condizioni atmosferiche alle quali sono esposte.





Vivide Mantero è nata a Milano nel 1962. Le sue foto sono state pubblicate da alcuni tra le più importanti riviste italiane e straniere. Nel 1990 ha realizzato una mostra e un libro intitolati “Cosa farai da grande” coinvolgendo 36 personalità del mondo dell’arte, della politica, del giornalismo e della moda che ha fotografato nei panni dei ruoli che sognavano di ricoprire da bambini. Dal 1999 vive e lavora a Zanzibar, dove, contemporaneamente all’attività di fotografa, realizza sculture in ferro e oggetti di design.