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Vivien Schmidt – Imagined Landscapes (Paesaggi Figurativi)
Le opere di Vivien Schmidt sono racconti di una viaggiatrice che ha usato le immagini come pagine di un taccuino dove sono state annotate le impressioni e le storie dei paesi visitati. In contemporanea: mostra personale di Salvatore Magazzini
Comunicato stampa
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‘Imagined Landscapes’ (Paesaggi Figurativi)
Le opere di Vivien Schmidt sono racconti di una viaggiatrice che ha usato le immagini come pagine di un taccuino dove sono state annotate le impressioni e le storie dei paesi visitati. Sono frazione d’attimo che segue un attento studio di un luogo o di una cosa.
In questo tempo brevissimo c’è il soggetto dell’immagine che si unisce all’animo dell’artista. Le sue foto, pixel di pennellate puntiformi, sono l’unione d’idee e di sensazioni che descrivono il tutto in uno scatto. La sua sensibilità è nelle scelte delle inquadrature dove ritaglia elementi di gran significato artistico e descrittivo.
Ecco i paesaggi sospesi nel silenzio che è, quasi, l’attesa di qualcosa che avrà dello straordinario. In cima alle valli, surreali panorami sembrano librarsi fra le nuvole. Le leggere nebbie che salgono, lasciano una sensazione ovattata e accrescono l’assenza di rumori in un luogo che bisogna solo guardare.
Cieli di nuvole bianche o grigie e traslucide riverberano, in un continuo rimando, negli specchi d’acqua, creando intrecci d’argentee luci. Proiezioni degli ultimi raggi del sole moltiplicano il cerchio di luce, in un gioco cromatico di trasparenze che avvolgono le opere. La poesia del paesaggio, anche toscano, si ritrova nei castelli da sogno, che emergono dai dolci declivi, coltivati con ordine geometrico, colorati dai rossi delle viti d’autunno e dai verdi ulivi.
Nei canali di Venezia i giochi di luce, che si formano con i riflessi nell’acqua, danno origine a luminescenze di grigi che s’intersecano con i rossi ed i verdi: immagini astratte dell’animo della città.
Prospettive di costruzioni vivacizzate dai loro colori descrivono, nell’apparente assenza, la presenza degli abitanti: sono case che raccontano l’animo di chi le abita.
Un giro di panni stesi in delle corde sospese in modo antico, delle finestre che danno un ritmo musicale all’immagine, delle sedie che attendono qualcuno, un ombrellone aperto a far ombra nell’ombra, interrompono la corsa visiva verso il mare, dove sopra l’orizzonte si affacciano delle leggere nubi bianche, quasi a far riflettere sulla vita che scorre nel villaggio.
In alcuni lavori sono messe in evidenza le ombre scure che si allungano o si fermano a descrivere il tempo che incombe, le paure e le sensazioni che rabbuiano l’animo.
Ombre che segnano gli orizzonti di linee appena percepibili di profili di notturne città, illuminate da milioni di luci, esaltano gli scintillii d’apparenze e di sogni, spesso, vuoti.
Foto d’intricate costruzioni metalliche parlano dei segni del tempo, soprattutto, della poesia e della spiritualità che ha saputo ritrovarvi l’artista.
In tutte le sue immagini si percepiscono, l’ordine delle cose mosse solo dai cicli della vita e la ricerca del genius loci che anima i luoghi.
Vivien Schmidt è una grande fotografa che sa dare significato non solo al visibile.
Federica Rosa Murgia
Le opere di Vivien Schmidt sono racconti di una viaggiatrice che ha usato le immagini come pagine di un taccuino dove sono state annotate le impressioni e le storie dei paesi visitati. Sono frazione d’attimo che segue un attento studio di un luogo o di una cosa.
In questo tempo brevissimo c’è il soggetto dell’immagine che si unisce all’animo dell’artista. Le sue foto, pixel di pennellate puntiformi, sono l’unione d’idee e di sensazioni che descrivono il tutto in uno scatto. La sua sensibilità è nelle scelte delle inquadrature dove ritaglia elementi di gran significato artistico e descrittivo.
Ecco i paesaggi sospesi nel silenzio che è, quasi, l’attesa di qualcosa che avrà dello straordinario. In cima alle valli, surreali panorami sembrano librarsi fra le nuvole. Le leggere nebbie che salgono, lasciano una sensazione ovattata e accrescono l’assenza di rumori in un luogo che bisogna solo guardare.
Cieli di nuvole bianche o grigie e traslucide riverberano, in un continuo rimando, negli specchi d’acqua, creando intrecci d’argentee luci. Proiezioni degli ultimi raggi del sole moltiplicano il cerchio di luce, in un gioco cromatico di trasparenze che avvolgono le opere. La poesia del paesaggio, anche toscano, si ritrova nei castelli da sogno, che emergono dai dolci declivi, coltivati con ordine geometrico, colorati dai rossi delle viti d’autunno e dai verdi ulivi.
Nei canali di Venezia i giochi di luce, che si formano con i riflessi nell’acqua, danno origine a luminescenze di grigi che s’intersecano con i rossi ed i verdi: immagini astratte dell’animo della città.
Prospettive di costruzioni vivacizzate dai loro colori descrivono, nell’apparente assenza, la presenza degli abitanti: sono case che raccontano l’animo di chi le abita.
Un giro di panni stesi in delle corde sospese in modo antico, delle finestre che danno un ritmo musicale all’immagine, delle sedie che attendono qualcuno, un ombrellone aperto a far ombra nell’ombra, interrompono la corsa visiva verso il mare, dove sopra l’orizzonte si affacciano delle leggere nubi bianche, quasi a far riflettere sulla vita che scorre nel villaggio.
In alcuni lavori sono messe in evidenza le ombre scure che si allungano o si fermano a descrivere il tempo che incombe, le paure e le sensazioni che rabbuiano l’animo.
Ombre che segnano gli orizzonti di linee appena percepibili di profili di notturne città, illuminate da milioni di luci, esaltano gli scintillii d’apparenze e di sogni, spesso, vuoti.
Foto d’intricate costruzioni metalliche parlano dei segni del tempo, soprattutto, della poesia e della spiritualità che ha saputo ritrovarvi l’artista.
In tutte le sue immagini si percepiscono, l’ordine delle cose mosse solo dai cicli della vita e la ricerca del genius loci che anima i luoghi.
Vivien Schmidt è una grande fotografa che sa dare significato non solo al visibile.
Federica Rosa Murgia
23
gennaio 2010
Vivien Schmidt – Imagined Landscapes (Paesaggi Figurativi)
Dal 23 gennaio al 09 febbraio 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MENTANA
Firenze, Piazza Mentana, 2/3/4R, (Firenze)
Firenze, Piazza Mentana, 2/3/4R, (Firenze)
Orario di apertura
ore 11 - 13, 16.30 - 19.30 Chiuso Lunedì mattina e Domenica
Vernissage
23 Gennaio 2010, ore 18
Autore
Curatore