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Vladimir Pajevic – Hortus animae
Venticinque dipinti a olio, che rappresentano la produzione più recente dell’artista serbo, da tempo ormai trapiantato a Roma.
Comunicato stampa
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Domenica 3 maggio 2009 al Centro Culturale Le Muse di Andria (BA), si inaugura la personale del pittore Vladimir Pajević, nato a Belgrado nel 1948, dal titolo Hortus animae a cura di Renzo Margonari. In mostra, sino al 30 giugno, venticinque dipinti a olio, che rappresentano la produzione più recente dell'artista serbo, da tempo ormai trapiantato a Roma.
Quella che il pittore Vladimir Pajević dipinge è una natura che trionfa nei giardini abbandonati, una natura vitale e rigogliosa, ma allo stesso tempo misteriosa e solitaria, abbandonata dagli uomini, del quale si scorgono solo le tracce dell'antico passaggio.
Ma non e' la natura, seppure ritratta con perfezione botanica, che sembra davvero interessare a Pajević: i suoi paesaggi non rimandano semplicemente a luoghi visti e ricordati, ma si propongono come metafore di una propria percezione del mondo, rappresentazione di uno spazio dove sogno, nostalgia e inquietudine possono finalmente manifestarsi e diventare visibili. Si può dire che i paesaggi di Pajević sono spaesati, passando dalla dimensione fisica a quella metafisica.
Non realizzano lo sguardo che va oltre, annota, attende nuove prospettive da riferire, bensì quello rivolto alla memoria dell”inconscio collettivo”, che esprime una malinconia metafisica, un sentimento di solitudine, abbandono, il senso che bracca l’esistenza. Pajević circoscrive quell’orizzonte, concentrandosi sul dettaglio. “Al limitare – scrive il curatore Renzo Margonari – c’è l’ultimo strenuo cenno alla presenza umana, ecco una palla abbandonata, un cane in attesa, un cancello, un muro, un ingresso, porte chiuse, o un varco, un palloncino che si è perso tra le fronde…. Sono segnali oltre i quali può avventurarsi solo lo sguardo, senza superare il limite prospettico delineato, dove comincia il territorio dell’immaginazione”.
Quella che il pittore Vladimir Pajević dipinge è una natura che trionfa nei giardini abbandonati, una natura vitale e rigogliosa, ma allo stesso tempo misteriosa e solitaria, abbandonata dagli uomini, del quale si scorgono solo le tracce dell'antico passaggio.
Ma non e' la natura, seppure ritratta con perfezione botanica, che sembra davvero interessare a Pajević: i suoi paesaggi non rimandano semplicemente a luoghi visti e ricordati, ma si propongono come metafore di una propria percezione del mondo, rappresentazione di uno spazio dove sogno, nostalgia e inquietudine possono finalmente manifestarsi e diventare visibili. Si può dire che i paesaggi di Pajević sono spaesati, passando dalla dimensione fisica a quella metafisica.
Non realizzano lo sguardo che va oltre, annota, attende nuove prospettive da riferire, bensì quello rivolto alla memoria dell”inconscio collettivo”, che esprime una malinconia metafisica, un sentimento di solitudine, abbandono, il senso che bracca l’esistenza. Pajević circoscrive quell’orizzonte, concentrandosi sul dettaglio. “Al limitare – scrive il curatore Renzo Margonari – c’è l’ultimo strenuo cenno alla presenza umana, ecco una palla abbandonata, un cane in attesa, un cancello, un muro, un ingresso, porte chiuse, o un varco, un palloncino che si è perso tra le fronde…. Sono segnali oltre i quali può avventurarsi solo lo sguardo, senza superare il limite prospettico delineato, dove comincia il territorio dell’immaginazione”.
03
maggio 2009
Vladimir Pajevic – Hortus animae
Dal 03 maggio al 30 giugno 2009
arte contemporanea
Location
CENTRO CULTURALE LE MUSE
Andria, Via Giovanni Giolitti, 10, (Bari)
Andria, Via Giovanni Giolitti, 10, (Bari)
Orario di apertura
tutti i giorni
dalle 18 alle 21
festivi dalle 10,30 alle 13,00 e dalle 18 alle 21
Vernissage
3 Maggio 2009, ore 11
Ufficio stampa
SPAINI & PARTNERS
Autore
Curatore