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Vladimir Pajevic – Oltre il cancello
I suoi paesaggi non rimandano semplicemente a luoghi visti e ricordati, ma si propongono come metafore di una propria percezione del mondo
Comunicato stampa
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Un giardino incolto e abbandonato, un vecchio cancello socchiuso, un muro invaso dalla vegetazione, alberi giganteschi e solenni come monumenti alla natura. Sono i luoghi di Vladimir Pajevic, da martedì 28 ottobre alla Galleria Don Chisciotte di Piazza del Popolo (via Angelo Brunetti 21a, Roma, tel. 06.3224515), con una mostra personale curata da Giulia Collina e Giuliano de Marsanich. Una raccolta di 20 dipinti a olio (15 su tela e 5 su carta) che rappresentano la produzione più recente dell’artista serbo, da tempo trapiantato a Roma.
Ma non è la natura, seppure ritratta con perfezione botanica, che sembra davvero interessare a Pajevic: i suoi paesaggi non rimandano semplicemente a luoghi visti e ricordati, ma si propongono come metafore di una propria percezione del mondo, rappresentazione di uno spazio dove sogno, nostalgia e inquietudine possono finalmente manifestarsi e diventare visibili.
“Vladimir Pajevic ama mostrare natura e architettura”, scrive Fluvio Abbate che firma l’introduzione al catalogo.”E forse anche storia. Nel senso di memoria, nel senso di lascito, nel senso di vestigia, quindi di sopravvivenza di un interrogativo: sull’umano e la sua assenza; se è così, davanti a ogni suo quadro, si può fare a meno di domandarsi com’era il luogo da lui mostrato, e per estensione la terra, il mondo, com’era tutto ciò un tempo?”.
Una natura vitale e rigogliosa, ma allo stesso tempo misteriosa e solitaria, abbandonata dagli uomini, del quale si scorgono solo le tracce dell’antico passaggio. Tra l’erba selvatica affiora un pallone, ai piedi di un muro si scorge un triciclo, dal ramo di un albero monumentale pende immobile un’altalena, in attesa di un gioco che non ritornerà. Il paradiso sta oltre il cancello, ma è paradiso perduto e mai più ritrovato.
Vladimir Pajevic, nato a Belgrado nel 1948, è celebrato in queste settimane dal Panorama Museum di Bad Frankenhausen, museo pubblico tedesco, con una grande retrospettiva che lo vede a fianco di Ana Kapor, sua compagna di vita.
La Galleria Don Chisciotte è una delle più antiche gallerie romane. Fondata nel 1962 da Giuliano de Marsanich, cugino per parte di madre di Alberto Moravia, nel 2007 ha visto l’ingresso di Giulia Collina. È specializzata in arte figurativa contemporanea ed espone opere di Francesco Balsamo, Pedro Cano, Piero Guccione, Jonathan Janson, Ana Kapor, Jean-Pierre Velly e altri.
Ma non è la natura, seppure ritratta con perfezione botanica, che sembra davvero interessare a Pajevic: i suoi paesaggi non rimandano semplicemente a luoghi visti e ricordati, ma si propongono come metafore di una propria percezione del mondo, rappresentazione di uno spazio dove sogno, nostalgia e inquietudine possono finalmente manifestarsi e diventare visibili.
“Vladimir Pajevic ama mostrare natura e architettura”, scrive Fluvio Abbate che firma l’introduzione al catalogo.”E forse anche storia. Nel senso di memoria, nel senso di lascito, nel senso di vestigia, quindi di sopravvivenza di un interrogativo: sull’umano e la sua assenza; se è così, davanti a ogni suo quadro, si può fare a meno di domandarsi com’era il luogo da lui mostrato, e per estensione la terra, il mondo, com’era tutto ciò un tempo?”.
Una natura vitale e rigogliosa, ma allo stesso tempo misteriosa e solitaria, abbandonata dagli uomini, del quale si scorgono solo le tracce dell’antico passaggio. Tra l’erba selvatica affiora un pallone, ai piedi di un muro si scorge un triciclo, dal ramo di un albero monumentale pende immobile un’altalena, in attesa di un gioco che non ritornerà. Il paradiso sta oltre il cancello, ma è paradiso perduto e mai più ritrovato.
Vladimir Pajevic, nato a Belgrado nel 1948, è celebrato in queste settimane dal Panorama Museum di Bad Frankenhausen, museo pubblico tedesco, con una grande retrospettiva che lo vede a fianco di Ana Kapor, sua compagna di vita.
La Galleria Don Chisciotte è una delle più antiche gallerie romane. Fondata nel 1962 da Giuliano de Marsanich, cugino per parte di madre di Alberto Moravia, nel 2007 ha visto l’ingresso di Giulia Collina. È specializzata in arte figurativa contemporanea ed espone opere di Francesco Balsamo, Pedro Cano, Piero Guccione, Jonathan Janson, Ana Kapor, Jean-Pierre Velly e altri.
28
ottobre 2008
Vladimir Pajevic – Oltre il cancello
Dal 28 ottobre al 30 novembre 2008
arte contemporanea
Location
GALLERIA DON CHISCIOTTE
Roma, Via Angelo Brunetti, 21, (Roma)
Roma, Via Angelo Brunetti, 21, (Roma)
Vernissage
28 Ottobre 2008, ore 18
Autore
Curatore