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Voilà la France! Regard sur la peinture française. Oeuvres 1850-1950
La storia della pittura francese ha visto artisti di fama mondiale, ma è soprattutto nel XIX secolo che la Francia, principalmente Parigi, diventa il fulcro dell’arte
Comunicato stampa
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La storia della pittura francese ha visto artisti di fama mondiale, ma è soprattutto nel XIX secolo che la Francia, principalmente Parigi, diventa il fulcro dell’arte, con innovazioni tecniche e stilistiche che influenzeranno moltissimi artisti in Europa e oltre oceano. Essi, attraverso il loro modo di percepire la realtà, diedero un cambiamento di direzione all’espressione pittorica: passarono il punto di non ritorno, dando principio alla pittura moderna. Questo passaggio segnò un mutamento immenso rispetto agli stilemi degli anni passati. Il primo tassello di quello che si potrebbe semplicisticamente definire il “mosaico del rinnovamento artistico francese” è la Scuola di Barbizon. Questo è il termine con il quale si usa identificare quel gruppo di artisti che, per primi, iniziarono a dipingere “all’aria aperta” a Barbizon, piccolo villaggio francese situato a circa cinquanta chilometri a sud-ovest di Parigi, ai margini della foresta di Fointainebleau
Grazie all’effetto di luminosità che solo all’aria aperta è possibile trovare, gli artisti concentravano la loro attenzione sui giochi di luce e sulle atmosfere create dalla natura. Più tardi le loro tecniche saranno riprese dagli Impressionisti, anch’essi affascinati dalla pittura “en plein air”.
Parallelamente alla nascita di altri movimenti artistici che metteranno le radici dell’arte moderna, nei primi anni del XX secolo, alcuni pittori propongono ancora una pittura molto influenzata dal Romanticismo e dalle tecniche dei barbizonniers
Dalle innovative idee della Scuola di Barbizon e dal Realismo di Courbet, nel 1870 nasce l’Impressionismo, corrente pittorica che rifiutava le tradizioni contemporanee di soggetto classico o sentimentale e lo stile promosso dall’Accademia di Belle Arti di Parigi, tecnicamente meticoloso ed incentrato sul lavoro in atelier.
Gli Impressionisti rifiutarono i dettami accademici, preferendo dipingere paesaggi, scene di strada e aspetti della vita quotidiana, anziché episodi attinti dalla classicità o dalla storia aulica, o improntati al sentimentalismo tardo-romantico allora in voga.
L’arte del XX secolo ha inizio con un’eversione di valori, di forme, di idee: i due primi decenni vedono la nascita ed il completo manifestarsi delle avanguardie, di quei movimenti cioè che creano nuovi linguaggi e condizioneranno lo sviluppo artistico per tutto il secolo. La Francia sarà luogo fertile per questi cambiamenti.
Restò comunque il senso della figurazione intesa come un’immagine che non perde, pur modificandosi nei modi più vari, i termini di una certa riconoscibilità e quindi riconducibilità all’immagine del reale.
Su queste teorie vari artisti, diversissimi per natura, per formazione e per visione del mondo, crearono le loro opere. Gli artisti denominati “Fauves” (Belve) sono l’emblema di questa metamorfosi pittorica. Essi proponevano la figuratività in chiave contemporanea, utilizzando una tavolozza pittorica dai toni forti, quasi aggressivi.
Parigi, intanto, diventava sempre più il fulcro dell’arte moderna; fu un richiamo quasi obbligato per tutti gli artisti europei che desideravano essere al passo con i tempi.
Si venne così a creare una “comunità” di pittori denominata Scuola di Parigi, tutt’oggi esistente, che vede sfilare grandi innovazioni che ancora ai giorni nostri rendono Parigi e la Francia uno dei punti di riferimento per chi ama l’arte; non si può negare che, proprio in questi luoghi, si possono trovare le più incredibili novità artistiche.
Riuscire ad affiancare ed armonizzare stili moderni con il patrimonio storico-artistico di cui la Francia è ricca, osando in una maniera quasi di sfida nei confronti degli altri Paesi, non può che meritare il plauso da chiunque ami l’arte di ieri e di oggi.
Beatrice Bellini
Grazie all’effetto di luminosità che solo all’aria aperta è possibile trovare, gli artisti concentravano la loro attenzione sui giochi di luce e sulle atmosfere create dalla natura. Più tardi le loro tecniche saranno riprese dagli Impressionisti, anch’essi affascinati dalla pittura “en plein air”.
Parallelamente alla nascita di altri movimenti artistici che metteranno le radici dell’arte moderna, nei primi anni del XX secolo, alcuni pittori propongono ancora una pittura molto influenzata dal Romanticismo e dalle tecniche dei barbizonniers
Dalle innovative idee della Scuola di Barbizon e dal Realismo di Courbet, nel 1870 nasce l’Impressionismo, corrente pittorica che rifiutava le tradizioni contemporanee di soggetto classico o sentimentale e lo stile promosso dall’Accademia di Belle Arti di Parigi, tecnicamente meticoloso ed incentrato sul lavoro in atelier.
Gli Impressionisti rifiutarono i dettami accademici, preferendo dipingere paesaggi, scene di strada e aspetti della vita quotidiana, anziché episodi attinti dalla classicità o dalla storia aulica, o improntati al sentimentalismo tardo-romantico allora in voga.
L’arte del XX secolo ha inizio con un’eversione di valori, di forme, di idee: i due primi decenni vedono la nascita ed il completo manifestarsi delle avanguardie, di quei movimenti cioè che creano nuovi linguaggi e condizioneranno lo sviluppo artistico per tutto il secolo. La Francia sarà luogo fertile per questi cambiamenti.
Restò comunque il senso della figurazione intesa come un’immagine che non perde, pur modificandosi nei modi più vari, i termini di una certa riconoscibilità e quindi riconducibilità all’immagine del reale.
Su queste teorie vari artisti, diversissimi per natura, per formazione e per visione del mondo, crearono le loro opere. Gli artisti denominati “Fauves” (Belve) sono l’emblema di questa metamorfosi pittorica. Essi proponevano la figuratività in chiave contemporanea, utilizzando una tavolozza pittorica dai toni forti, quasi aggressivi.
Parigi, intanto, diventava sempre più il fulcro dell’arte moderna; fu un richiamo quasi obbligato per tutti gli artisti europei che desideravano essere al passo con i tempi.
Si venne così a creare una “comunità” di pittori denominata Scuola di Parigi, tutt’oggi esistente, che vede sfilare grandi innovazioni che ancora ai giorni nostri rendono Parigi e la Francia uno dei punti di riferimento per chi ama l’arte; non si può negare che, proprio in questi luoghi, si possono trovare le più incredibili novità artistiche.
Riuscire ad affiancare ed armonizzare stili moderni con il patrimonio storico-artistico di cui la Francia è ricca, osando in una maniera quasi di sfida nei confronti degli altri Paesi, non può che meritare il plauso da chiunque ami l’arte di ieri e di oggi.
Beatrice Bellini
13
ottobre 2007
Voilà la France! Regard sur la peinture française. Oeuvres 1850-1950
Dal 13 ottobre al 25 novembre 2007
arte moderna e contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE DUE BI
Bergamo, Via Broseta, 15, (Bergamo)
Bergamo, Via Broseta, 15, (Bergamo)
Orario di apertura
lun 15.30-19.30; mar-sab 9.30-12.30 / 15.30-19.30; dom e lun mattina chiuso
Vernissage
13 Ottobre 2007, ore 18.30
Autore
Curatore